eJournals Vox Romanica 80/1

Vox Romanica
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
10.2357/VOX-2021-004
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Les connecteurs adverbiaux, tels que quindi, cioè, invece, per/ad esempio, tuttavia, infatti, insomma, in particolare, acceptent à la fois un emploi phrastique – où la séquence p conn q est réalisée à l’intérieur d’un seul Énoncé – et un emploi textuel – où p appartient à un Énoncé différent de celui qui contient conn q. Cet article, basé sur un échantillon de 823 exemples, explore les critères qui conduisent au choix de l’une ou de l’autre forme d’expression dans la langue écrite. Il est soutenu que deux classes de facteurs sont impliquées: des facteurs syntaxiques-informationnels, concernant la structure interne de l’Énoncé contenant p conn q; et des facteurs textuels, concernant la relation sémantico-pragmatique que la séquence p conn q entretient avec le contexte.
2021
801 Kristol De Stefani

La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali in un corpus di lingua scritta. Criteri per l’analisi e l’interpretazione

2021
Angela Ferrari
Filippo Pecorari
DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali in un corpus di lingua scritta. Criteri per l’analisi e l’interpretazione Angela Ferrari (Universität Basel) http: / / orcid.org/ 0000-0002-0990-436X Filippo Pecorari (Universität Basel) http: / / orcid.org/ 0000-0001-5673-1863 Résumé : Les connecteurs adverbiaux, tels que quindi, cioè, invece, per/ ad esempio, tuttavia, infatti, insomma, in particolare, acceptent à la fois un emploi phrastique - où la séquence p conn q est réalisée à l’intérieur d’un seul Énoncé - et un emploi textuel - où p appartient à un-Énoncé différent de celui qui contient conn q. Cet article, basé sur un échantillon de 823 exemples, explore les critères qui conduisent au choix de l’une ou de l’autre forme d’expression dans la langue écrite. Il est soutenu que deux classes de facteurs sont impliquées: des facteurs syntaxiques-informationnels, concernant la structure interne de l’Énoncé contenant p conn q; et des facteurs textuels, concernant la relation sémantico-pragmatique que la séquence p conn q entretient avec le contexte. Parole chiave : Connettivi, Coesione, Sintassi, Punteggiatura, Struttura informativa, Lingua scritta, Linguistica del testo, Linguistica italiana 1. Introduzione 1 Chiamiamo ‘connettivi’, in linea con Ferrari (2010), le entità linguistiche che indicano qual è la relazione logico-argomentativa attorno alla quale si costruisce il movimento testuale in fieri (motivazione, concessione, esemplificazione ecc.) 2 . Si tratta di una classe funzionale i cui membri sono eterogenei dal punto di vista morfosintattico. Vi si trovano in particolare da una parte congiunzioni subordinanti e con- 1 L’articolo è stato discusso e riletto da entrambi gli autori. A fini di assegnazione formale, ad Angela Ferrari vanno attribuite le sezioni 2, 5, 7, 8; a Filippo Pecorari le sezioni 1, 3, 4, 6. Gli autori ringraziano i due revisori anonimi per le osservazioni, che hanno consentito di migliorare la chiarezza dell’articolo. 2 Le concezioni di «connettivo» presenti in letteratura sono molteplici: si va dall’accezione ristretta di Ducrot (1983), che definisce connecteurs soltanto le espressioni che collegano atti linguistici, all’accezione più ampia difesa (tra gli altri) da Palermo (2013), che comprende tra i connettivi anche espressioni prive di contenuto semantico, dal valore strettamente grammaticale. La concezione qui adottata ha un’estensione intermedia tra le due appena menzionate. Angela Ferrari / Filippo Pecorari 106 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 giunzioni coordinanti, e dall’altra sintagmi avverbiali, sintagmi nominali e sintagmi preposizionali non integranti dal punto di vista sintattico: a questa seconda classe diamo il nome di connettivi avverbiali. Lo studio che proponiamo - il quale si colloca in una ricerca di più ampio respiro - intende capire qual è l’apporto offerto dai connettivi avverbiali all’organizzazione semantico-pragmatica del testo scritto in funzione della loro categoria morfosintattica e della loro manifestazione linguistica (cf. Ferrari 1995, Ferrari/ Pecorari 2018). Non si tratta di una riflessione nuova: basti pensare paradigmaticamente alla distinzione tra congiunzioni frasali, congiunzioni testuali e congiunzioni frasali con funzione testuale registrata da Sabatini/ Coletti (1997) 3 . La novità del nostro studio consiste da un lato nel ragionare all’interno di una teoria del testo organica (cf. §2.1), dall’altro nel proporre un’analisi corpus-based (cf. §2.3). In questa sede, l’attenzione andrà alle manifestazioni scritte dei connettivi avverbiali quindi, cioè, invece, per/ ad esempio, tuttavia, infatti, insomma, in particolare, che sono stati scelti in ragione dell’alta frequenza d’uso nel nostro corpus di lavoro. Il loro significato - di carattere istruzionale: offrono indicazioni all’interprete su come collegare tra loro le unità del testo (Ferrari 2014) - è più precisamente il seguente: a. i connettivi ad esempio e per esempio segnalano una relazione di esemplificazione: si tratta di un legame che connette due contenuti testuali, il secondo dei quali sostiene il primo per illustrazione o argomentazione grazie all’evocazione di un’entità individuale, di una proprietà, di un fatto ecc. che si iscrivono implicitamente all’interno di un paradigma di alternative (Manzotti 1993, 1995); b. il connettivo quindi segnala una relazione di consecuzione, un legame che fa discendere un contenuto testuale da una o più premesse attraverso un ragionamento in cui interviene un’informazione contestuale di carattere generale; la consecuzione può essere deduttiva (dalla causa si passa alla conseguenza: piove, quindi le strade sono bagnate) o induttiva (dalla conseguenza si risale inferenzialmente alla causa: le strade sono bagnate, quindi piove) (Ferrari/ Rossari 1994, Ferrari 2014: 145-47); 3 Come noto, i connettivi sono uno dei temi centrali della linguistica del testo fin dalle sue origini: per quanto riguarda l’area francofona si può pensare per esempio a Anscombre/ Ducrot (1977) e de Cornulier (1985); per l’area tedescofona Pasch (1982); per l’area anglofona Halliday/ Hasan (1976) e Blakemore (1987). In Italia i connettivi sono stati trattati, soprattutto riguardo alla comunicazione orale, per esempio da Berretta (1984) e Bazzanella (1985), e in prospettiva didattica da Ellero (1986) e Corno (1987). A essi si fa naturalmente riferimento anche nelle varie introduzioni, italiane e non, alla linguistica del testo: cf. Mortara Garavelli (1979), de Beaugrande/ Dressler (1981), Conte (1999). La prospettiva di osservazione da noi scelta, a nostra conoscenza, è stata tuttavia affrontata solo da Sabatini/ Coletti (1997) e, in area tedescofona, da Pasch et al. (2003). Per una presentazione delle prospettive più recenti di analisi dei connettivi e per l’ampia bibliografia, si veda Ferrari/ Pecorari (2021). 107 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali c. nella sua realizzazione non subordinante 4 , il connettivo invece segnala una relazione di opposizione sostitutiva, la quale mette in opposizione due contenuti testuali, sullo sfondo di una comparazione analogica, che mostra che a una particolare proprietà (a un particolare individuo ecc.) se ne sostituisce un’altra (un altro ecc.) (Manzotti 2002, Ferrari 2014: 152-54); d. il connettivo cioè segnala una relazione di riformulazione parafrastica, che può assumere una sfumatura esplicativa: è una relazione che vige tra due contenuti testuali sostanzialmente equivalenti dal punto di vista semantico ma diversi dal punto di vista linguistico (Ferrari 2014: 151-52); e. il connettivo tuttavia segnala una relazione di concessione, che si articola in due componenti semantiche: una componente di opposizione tra due eventi e una componente di risoluzione dell’opposizione in favore di uno dei due eventi. La concessione può essere diretta, quando q si oppone a un’aspettativa evocata da p, o indiretta, quando l’opposizione riguarda due aspettative legate rispettivamente a p e a q (Ferrari 2014: 154-55, Pecorari 2019); f. il connettivo infatti segnala una relazione di motivazione, che consiste nell’espressione di un argomento a favore di un contenuto espresso in precedenza. L’argomento si inscrive in un ragionamento inferenziale governato da premesse di carattere generale, in maniera speculare a quanto accade con la relazione di consecuzione (Ferrari 2014: 147-49, Rosi 2019) 5 ; g. il connettivo in particolare segnala una relazione di particolarizzazione, che appartiene alla famiglia delle relazioni di specificazione. Si tratta di una relazione che restringe l’applicazione di una proprietà da un insieme a un singolo membro, o che marca il passaggio da una proprietà più generale a una proprietà più specifica (Ferrari/ Zampese 2016: 364-65); h. il connettivo insomma segnala una relazione di riformulazione parafrastica di tipo riassuntivo, che si caratterizza per la condensazione di un contenuto in forma più breve. Esso può anche segnalare una relazione di rettifica, che si ha quando una riformulazione porta a ridimensionare - annullandola o modalizzandola - la validità di un contenuto precedente (Ferrari 2014: 157, Ferrari/ Zampese 2016: 362-64). Il contributo si articola nel seguente modo. Viene dapprima un paragrafo in cui si definisce in modo più preciso quali sono gli obiettivi dell’analisi, si riflette sui metodi e su alcune previe scelte analitiche (§2). Segue una sezione dedicata alla sistemazione generale dei criteri pertinenti per capire quale sia la specificità delle diverse realizzazioni dei connettivi (§3). I risultati dell’analisi sono poi presentati in quattro paragrafi che riprendono, spiegano e ampiamente esemplificano i criteri individuati 4 Il connettivo invece conosce infatti una realizzazione subordinante (Invece di studiare, è andato al cinema) e una realizzazione non subordinante (Doveva arrivare alle 7; invece è arrivato alle 9). 5 Prescindiamo qui dal valore confermativo che infatti può rivestire quando è usato in isolamento sintattico. Questo valore, tipico del parlato, compare raramente nello scritto (Rosi 2019): nel corpus qui esaminato, le occorrenze di infatti hanno tutte il valore canonico di motivazione. Angela Ferrari / Filippo Pecorari 108 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 (§§4-7). Chiude il lavoro una conclusione (§8) che, oltre a ricordare i risultati dell’analisi proposta, e passando dalla testualità al lessico, si chiede quale possa essere la definizione semantico-lessicale dei connettivi in funzione della categoria morfosintattica a cui appartengono. 2. Obiettivi, metodi, scelte analitiche 2.1 Quadro di analisi Il quadro all’interno del quale si colloca l’analisi dei connettivi che proponiamo è il cosiddetto Modello Basilese (Ferrari 2014, Ferrari/ Zampese 2016, Ferrari 2019, Ferrari/ Lala/ Zampese 2021). Rimanendo al di sotto del capoverso, esso considera che il testo si articola fondamentalmente in unità semantiche gerarchicamente organizzate, che si collegano all’interno di tre piani di strutturazione testuale: il piano tematico-referenziale, che registra i legami tra i referenti testuali; il piano logico-argomentativo, il quale rende conto di collegamenti semantici quali la motivazione, l’esemplificazione, la riformulazione, la consecuzione ecc.; il piano enunciativopolifonico, che fa stato delle voci e dei punti di vista che si alternano all’interno del testo. La classe di entità di cui ci occupiamo, i connettivi, è pertinente per quanto riguarda il secondo piano di strutturazione testuale, cioè quello logico-argomentativo. In questa architettura, svolgono un ruolo particolare le Unità Testuali chiamate Enunciato e Unità Informativa. Con Enunciato si intende il corrispettivo linguistico di un atto illocutivo che svolge una funzione di composizione testuale; la sua delimitazione si basa fondamentalmente sulla presenza di segni di punteggiatura forti, quali il punto fermo, i due punti e il punto e virgola non enumerativo. Con Unità Informativa intendiamo l’unità più piccola del testo, che ha la funzione di articolare il contenuto dell’Enunciato al suo interno gerarchizzandolo in vario modo: in particolare si riconosce un’Unità Informativa in primo piano, chiamata Nucleo, e un insieme differenziato di Unità Informative in secondo piano. Anche in questo caso la delimitazione è affidata principalmente alla punteggiatura, e in particolare alla virgola non coordinante, e la gerarchizzazione è affidata alla combinazione tra la punteggiatura e la sintassi. 2.2 Manifestazione frasale e testuale dei connettivi Per quanto riguarda l’analisi dei connettivi avverbiali, l’osservazione di partenza è che la sequenza semantica p conn q - dove p e q simboleggiano unità semantiche di vario tipo (concetti individuali, proposizioni semantiche, atti illocutivi ecc.) - conosce due manifestazioni: una manifestazione in cui p e q si distribuiscono in due Enunciati autonomi - [p] [conn q] - e una manifestazione in cui p e q si manifestano 109 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali all’interno di un singolo Enunciato - [p conn q] -. I seguenti due esempi fittizi illustrano rispettivamente la prima e la seconda manifestazione: Non arriverà più. Infatti sono già le 7 vs. L’ha promesso, (e) infatti l’ha fatto. In sostanza, p e q possono entrare in una struttura linguistica giustapposta - nel qual caso parliamo di manifestazione testuale - o in una struttura linguistica coordinata sintatticamente unitaria - nel qual caso parliamo di manifestazione frasale. La contrapposizione tra testuale e frasale si pone in linea con la nota distinzione introdotta da Sabatini/ Coletti (1997). Dal punto di vista teorico, la distinzione, si sa, non è sempre facile. Ai fini della nostra analisi, e in sintonia con il quadro teorico all’interno del quale ragioneremo (cf. §2.1), faremo essenzialmente riferimento alla punteggiatura: siamo nel caso della manifestazione testuale quando il connettivo è preceduto da un segno d’interpunzione forte: punto a capo, punto, due punti; siamo nella fattispecie della manifestazione frasale quando il connettivo è preceduto da una virgola o manca la punteggiatura (il che si verifica in particolare quando il connettivo si combina con la congiunzione coordinante e). Il trattamento del punto e virgola richiede una spiegazione supplementare. Esso viene considerato come marca di confine di Enunciato: come abbiamo mostrato in Ferrari et al. (2018), il punto e virgola può marcare sia frontiere enunciative sia frontiere interne all’Enunciato; questo secondo caso si verifica tuttavia soprattutto quando siamo di fronte a enumerazioni di sintagmi, il che non si applica alla sequenza p; conn q. Si noti che le distinzioni che abbiamo fatto riguardo all’associazione tra segni di punteggiatura e tipo di confine testuale non vogliono significare che i segni interpuntivi presentati come alternativi siano del tutto equivalenti dal punto di vista della testualità che proiettano: per esempio, funzionalizzando il secondo connesso al primo, i due punti creano una compattezza testuale maggiore rispetto al punto. La sinonimia dei membri dei due gruppi di segni riguarda semplicemente il tipo di confine che instaurano. Date determinate condizioni interpuntive, i connettivi analizzati possono dunque avere una manifestazione testuale e una manifestazione frasale. Ora, alla luce di questa realtà, la domanda è anzitutto se queste due realizzazioni portino o meno con sé differenze interpretative. Il modello teorico a cui facciamo riferimento suggerisce di sì, in quanto viene a mutare il livello testuale in cui si manifesta la connessione logico-argomentativa segnalata dal connettivo, il che ha normalmente ricadute sulla testualità: nel primo caso la relazione collega il contenuto di due Enunciati autonomi; nel secondo caso la connessione coinvolge Unità Informative racchiuse all’interno di un singolo Enunciato. Ma quali sono tali differenze interpretative? Detto in altri termini, quali sono cioè i criteri linguistici e testuali che portano a scegliere l’una o l’altra manifestazione linguistica? Angela Ferrari / Filippo Pecorari 110 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 2.3 Corpus, dati e metodi Per rispondere a queste domande siamo partiti da un campionamento di 250.000 parole tratto dal corpus PUNT-IT, allestito all’Università di Basilea nel 2015, che raccoglie testi pubblicati in giornali e saggi degli ultimi trent’anni (1985-2015) 6 . I giornali considerati nel campionamento sono sia nazionali (Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa) sia locali (Messaggero Veneto, La Nuova Sardegna, Il Tirreno); i saggi sono tendenzialmente di area umanistica, sia di carattere tecnico-specialistico sia di carattere divulgativo. Il campionamento contiene al suo interno un totale di 823 occorrenze degli otto connettivi di nostro interesse, così distribuiti: 74 per/ ad esempio, 100 quindi, 167 invece, 90 cioè, 90 tuttavia, 177 infatti, 87 in particolare, 38 insomma. Riguardo a questi dati, la prima osservazione che abbiamo potuto fare è di carattere quantitativo: la manifestazione più frequente è quella testuale, come ci si poteva aspettare visto il carattere sintatticamente non integrante dei connettivi avverbiali. Cinque degli otto connettivi esaminati (quindi, invece, tuttavia, infatti, insomma) privilegiano - in maniera più o meno netta a seconda dei casi - la connessione tra Unità di tipo Enunciato, uno (ad/ per esempio) si divide equamente tra le due manifestazioni, e due (cioè e in particolare) preferiscono invece la connessione interna all’Enunciato (cf. Figura 1): 37 60 127 22 68 171 39 32 37 40 40 68 22 6 48 6 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 per/ ad esempio quindi invece cioè tuttavia infatti in particolare insomma Manifestazione testuale Manifestazione frasale Figura1. Occorrenze della manifestazione testuale e frasale dei connettivi 6 Il corpus privato PUNT-IT è stato compilato nell’ambito del progetto di ricerca FNS Le funzioni informativo-testuali della punteggiatura italiana contemporanea, tra sintassi e prosodia (2015-2018), i cui risultati sono ora raccolti in Ferrari et al. (2018). 111 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali Questi dati ci hanno condotto a privilegiare lo studio della realizzazione più marcata, e a chiederci dunque quali siano i criteri che conducono a scegliere la manifestazione frasale al posto di quella - più usuale, e forse naturale dato il carattere sintatticamente non integrante dei connettivi - di carattere testuale. Dal punto di vista metodologico, abbiamo seguito due piste. La prima è consistita in un’analisi dettagliata, di carattere linguistico e testuale, di tutte le manifestazioni frasali di tutti i connettivi analizzati; la seconda ha riguardato la manipolazione dei campioni individuati: attraverso la modificazione della punteggiatura, abbiamo trasformato le manifestazioni frasali in manifestazioni testuali, chiedendoci se la nuova formulazione fosse accettabile e, nel caso positivo, che cosa cambiasse riguardo alla sua interpretazione 7 . Nel valutare il risultato della trasformazione, abbiamo fatto astrazione da criteri di tipo stilistico e da questioni di tipologia testuale. Nel caso in cui il connettivo sia preceduto dalla congiunzione e, per esempio, l’aggiunta di un punto viene a spezzare la sintassi: ora, alcuni dei nostri testi (es. saggi scientifici) appartengono a una scrittura standard di registro elevato, che non accetta la spezzatura della sintassi; altri invece (es. articoli giornalistici) la accolgono pienamente. Di tutto questo, i nostri ragionamenti sulle accettabilità e sui risvolti interpretativi delle trasformazioni linguistiche non hanno tenuto conto. D’altra parte, quando diciamo che una formulazione non è adeguata o è meno adeguata di un’altra non vogliamo dire che la soluzione linguistica proposta non sia possibile, ma che essa produce uno squilibrio - piccolo o grande che sia - nell’architettura semantica del testo in fieri. Va rilevato inoltre che le differenze interpretative tra una manifestazione e l’altra del connettivo sono a volte molto sottili, e che sui giudizi di accettabilità ci potrebbero essere diverse valutazioni a seconda della sensibilità del lettore. Ciò, a nostro avviso, non incide tuttavia sulla validità generale dei risultati che emergono dalla ricerca: al netto della discutibilità di singoli esempi, le distinzioni interpretative a cui porta l’analisi consentono di tracciare un quadro generale coerente. 3. Una visione d’assieme: la sistemazione dei criteri pertinenti per l’analisi Alla luce degli esempi che abbiamo esaminato, i criteri che portano alla scelta della manifestazione frasale o testuale dei connettivi appartengono a due classi: a. vi sono fattori (esemplificati in §4) relativi alla struttura dell’Enunciato che accoglie la sequenza p conn q; in questa classe rientrano per esempio fattori come la 7 A volte, la variazione interpuntiva richiede piccoli accomodamenti sintattico-lessicali. L’aspetto rilevante nella nostra prospettiva è che queste modifiche non sono comunque sufficienti a invalidare l’argomentazione in fieri. Angela Ferrari / Filippo Pecorari 112 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 struttura sintattico-distribuzionale dell’Enunciato che accoglie p conn q, la struttura concettuale di p e di q, la struttura informativa di p conn q; b. vi sono fattori (esemplificati in §§5-7) relativi alla rete di relazioni semantico-pragmatiche che la sequenza p conn q intrattiene con il cotesto dell’Enunciato in cui essa è calata; in questa classe ricadono fenomeni legati alla testualità della sequenza di Enunciati all’interno della quale p conn q si inscrive. Essi si articolano in tre sotto-classi. Vi sono anzitutto fenomeni (b1) legati alla segmentazione del testo nelle sue unità costitutive: essi riguardano la scelta - indipendente da valutazioni legate al cotesto - di fare di p conn q un solo Enunciato oppure due Enunciati. Si incontrano in secondo luogo - in modo nettamente più significativo per gli obiettivi della nostra ricerca - fenomeni legati alle connessioni che vigono tra i contenuti del testo, le quali possono coinvolgere la dimensione tematico-referenziale (b2) o la dimensione logico-argomentativa (b3) di organizzazione del testo. Tra i fenomeni riconducibili a (b2) e a (b3), si può menzionare per esempio il tipo di aggancio che l’Enunciato a destra di quello che accoglie il connettivo intrattiene con il cotesto precedente: esso può infatti legarsi a p scavalcando q, legarsi al solo q, oppure legarsi a p conn q nel suo insieme. I connettivi che abbiamo esaminato, come si vedrà dall’esemplificazione, mostrano preferenze diverse per i fattori illustrati: alcuni di essi (es. in particolare) scelgono la manifestazione frasale per ragioni essenzialmente sintattiche o sintattico-informative; per altri invece (es. tuttavia) sono principalmente i fattori testuali a giocare un ruolo determinante. Va osservato inoltre che in alcuni casi i criteri individuati si intrecciano e non è sempre facile, e neppure auspicabile dal punto di vista teorico, decidere quale prevalga sull’altro. 4. Criteri sintattico-informativi interni all’Enunciato che ospita p conn q Si comincino a considerare alcuni esempi che ricadono sotto il criterio a., relativo alla struttura sintattico-semantica e sintattico-informativa dell’Enunciato. In questi casi, i connessi p e q sono tendenzialmente concetti individuali, sintatticamente corrispondenti a costituenti sub-frasali (sintagmi nominali, sintagmi preposizionali, sintagmi aggettivali, sintagmi verbali di modo non finito). Si noti che, per quanto riguarda gli esempi appartenenti a questa categoria, la trasformazione da manifestazione frasale a manifestazione testuale si rivela impossibile o, per meglio dire, possibile soltanto a patto di riscrivere interamente il capoverso, non limitandosi alla semplice sostituzione di un segno interpuntivo debole (o di nessun segno interpuntivo) con un segno forte: questo perché si tratta di casi che (salvo eccezioni) occupano una posizione inserita all’interno dell’Enunciato, e che 113 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali dunque non possono essere estratti dal loro intorno testuale con il semplice inserimento di un segno interpuntivo prima del connettivo. Il caso che si manifesta più di frequente, e in maniera più trasversale, nel nostro campione di connettivi è quello in cui la sequenza [e] conn q 8 è racchiusa tra due virgole e collocata in posizione inserita. Riportiamo cinque esempi relativi ai connettivi quindi, cioè, in particolare, insomma e infatti, per i quali è facile constatare che la riformulazione con un punto fermo prima di conn q non sarebbe possibile 9 : (1) Per favorire il varo dei provvedimenti, e quindi Renzi, Napolitano potrebbe posticipare di qualche giorno le dimissioni, così da lasciare dopo aver raggiunto l’obiettivo: quello cioè di aver consegnato un Paese che si avvia ad ammodernare le istituzioni e dotato di un nuovo sistema elettorale. (PUNT-IT_212_Corriere_della_Sera_19.12.2014_editoriali) (2) Le ultime da Madrid dicono che la guerra non paga. Aznar, e cioè uno dei più valenti e potabili leader del centrodestra, ha mandato le truppe in Iraq contro il 90 per cento dell’opinione pubblica: e ora si ritrova in minoranza. (PUNT-IT_42_Stampa_15.03.2004_editoriali) (3) Dopo l’apertura del primo store, IKEA ha trovato in Italia terreno fertile per la sua espansione, diffondendosi dapprima nelle regioni del Nord Italia, per poi arrivare, in particolare a partire dall’inizio degli anni 2000, anche nel Centro‐Sud. (PUNT-IT_101_Ikea_Gastaldi) (4) Sì, certo, i «deputati mascherati», come giustamente li definisce l’«Avanti! » (perché chiamarli franchi tiratori, quando di franco non hanno proprio nulla? ), gli incappucciati del voto segreto, insomma , riflettono viltà purtroppo tipiche del carattere nazionale, l’intrallazzo sottobanco, la tendenza all’ipocrisia dell’assenso formale e del sotterfugio mascherato. (PUNT- IT_34_Repubblica_29.06.1986_editoriali) (5) È del 24 giugno invece l’incontro con Livio Garzanti, al quale, esponendo l’intero progetto, manifesta l’intenzione di curarne la pubblicazione in due volumi. E neppure un mese dopo, il 18 luglio infatti , Fenoglio annuncia al nuovo editore l’invio del dattiloscritto del primo volume: «il libro è terminato […]» (PUNT-IT_175_Partigiano_Saccone) Altre volte, è l’intera sequenza p conn q ad essere racchiusa - eventualmente insieme ad altri elementi - e isolata da una coppia di virgole, come nei due casi seguenti: (6) Tutti deputati, nessun senatore, nessun eurodeputato. Del «collegio dei garanti» fanno parte Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e quindi figura istituzionale ma anche volto spesso presente in tv, Alessandro Di Battista, particolarmente attivo in rete e in televisione, Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Carla Ruocco, vicepresidente della commissione Finanze, Carlo Sibilia, uno dei nomi principali del M5S in Campania. (PUNT-IT_52_Messaggero_Veneto_29.11.2014) 8 Parliamo per semplicità di conn q anche per i casi in cui il connettivo non precede q nel suo insieme, ma si colloca al suo interno o in posizione finale (come mostrano gli ess. 4 e 5). 9 Da qui in avanti, le porzioni di esempio pertinenti per l’analisi (a volte p conn q nel suo insieme, a volte solo conn q) sono indicate in corsivo, e il connettivo analizzato in grassetto corsivo. Le manipolazioni che servono al controllo dell’analisi sono presentate solo quando il contrasto non è immediato. Angela Ferrari / Filippo Pecorari 114 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 (7) La vera sorpresa spagnola, forse più importante di una semplice lezione agli altri Paesi europei e all’Italia in particolare , è che la guerra, con le sue terribili implicazioni, ha anche il potere di rianimare le forze di sinistra. (PUNT-IT_42_Stampa_15.03.2004_editoriali) La sequenza p conn q può anche esaurire un inciso isolato da parentesi tonde o da lineette, e collocato anch’esso in posizione inserita all’interno dell’Enunciato 10 . Riportiamo quattro esempi, due con parentesi e due con lineette: (8) Quanto lo scorrere delle pagine stampate tra le mani conta ancora per la qualità della lettura? Questi interrogativi hanno un peso notevole nella società contemporanea, in un momento storico in cui l’atto tecnologico della lettura (e quindi della trasmissione dei saperi) sta profondamente cambiando, in cui il libro cartaceo, col quale tutti noi siamo cresciuti, non è più al centro dello scambio culturale e, anzi, vede messa in discussione la sua persistenza, soprattutto a causa della diffusione di nuove tecnologie che consentono di leggere in modo diverso e con dinamiche prima impensabili. (PUNT-IT_186_Lettura_Danese) (9) E il dato, considerati i tempi, ci sembra perfino alto. Si tratta, tuttavia, del 4% in meno rispetto a quanto aveva rilevato un’indagine di Eurisko (condotta, tuttavia, su un campione diverso e con tecniche differenti) quattro mesi fa. (PUNT-IT_97_Repubblica_28.09.2002_editoriali) (10) Ma la sinistra europea è salita al potere con ben altre ambizioni. Certo, riparare i guasti della destra senza cadere nei vecchi peccati - insomma ridurre la disoccupazione senza minacciare la stabilità - è già un’impresa da far tremare i polsi. (PUNT-IT_235_Corriere_della_ Sera_05.11.1998_editoriali) (11) Non sembra innanzitutto utile realizzare una mappa lessicologica delle presenze petrarchesche, perché è perfettamente evidente come la lingua - in particolare il lessico - di Petrarca è a tal punto insita nella tradizione del linguaggio poetico italiano, con un ruolo fondante, che è impossibile districarsi tra l’originale e i suoi emulatori; tra Petrarca stesso, i petrarchisti, Tasso, Foscolo, Leopardi: tenendo soprattutto conto di quanto il primo Novecento, e non solo quello, abbia subito un acuto e perdurante influsso leopardiano. (PUNT-IT_213_Petrarca_Zublena) Un caso piuttosto raro nel corpus esaminato è quello in cui p e conn q formano nel loro insieme un costituente circostanziale collocato in apertura di Enunciato. Anche in questo caso, è facile verificare l’impossibilità di una riformulazione testuale: (12) Nello studio dei principi costruttivi del palazzo e quindi della struttura dissimulata al suo interno, la strada da perseguire sarà non tanto quella di un rilievo autoptico, quanto quella dello studio dei disegni di progetto. (PUNT-IT_107_Palazzo_Bianconi) Molto più attestato è il caso in cui p e conn q - sempre con la congiunzione e prima del connettivo avverbiale - risulta integrato nel suo complesso in una delle predicazioni dell’enunciato. La casistica interna a questa sottoclasse di fenomeni è piuttosto 10 La questione della funzione testuale delle parentesi e delle lineette è complessa (cf. Ferrari et al. 2018). Consideriamo qui che esse lavorino all’interno dell’Enunciato quando sono sintatticamente dipendenti dal cotesto e indichino invece confine di Enunciato quando sono saturate da frasi o sequenze di frasi autonome. 115 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali varia. La sequenza p e conn q può per esempio essere componente di un sintagma nominale (13, 14) o preposizionale (15, 16) inserito nella predicazione, anche all’interno di una subordinata argomentale (17), oppure può formare globalmente una relativa restrittiva inserita in un sintagma nominale (18): (13) Ma la retorica della patria lontana, le lacrimucce versate sul sogno che diventa realtà non coprirono, né coprono purtroppo le improvvisazioni, gli errori, il fallimento e quindi i magheggi di questi gentiluomini spediti in Parlamento su mandato fiduciario delle cosche. (PUNT- IT_102_Repubblica_26.02.2010_editoriali) (14) Quel che Pedro Almodovar ha raccontato in forma di fiaba dolente nel più nitido e meno fortunato dei suoi film, La mala educación, il newyorkese Alex Gibney, premio Oscar per Taxi to the dark side, documenta fino allo sfinimento di dettaglio, accumulando per quasi due ore testimonianze, carte, deposizioni, ritagli, filmati d’epoca e insomma prove incontrovertibili del più vergognoso delitto commesso tra le pareti di istituti religiosi cattolici, complice l’omertà delle gerarchie vaticane: la pedofilia seriale perpetrata nel corso di decenni da alti prelati nordamericani ed europei a danno di bambini, in prevalenza maschi, che i medesimi prelati avrebbero dovuto educare. (PUNT-IT_128_Repubblica_10.09.2012_editoriali) (15) Pacifista, antiautoritario, mette in evidenza la follia del conflitto e in particolare degli ordini delle alte sfere di comando. Per questo «Uomini contro» ricorda uno dei capolavori di Stanley Kubrick, «Orizzonti di gloria», realizzato alcuni anni prima, che racconta sempre la Grande Guerra ma dal punto di vista dell’esercito francese. (PUNT-IT_54_Nuova_Sardegna_07.02.2015) (16) Ci sono vari modi per un laico e in particolare per un laico non credente di porsi dinanzi a quello spettacolo mediatico di massa che è stato il viaggio del Papa a Fatima e la rivelazione del cosiddetto «terzo segreto». (PUNT-IT_81_Repubblica_16.05.2000_editoriali) (17) SEED et al. [1974], analizzando centoquattro registrazioni sismiche, hanno dimostrato come la risposta sismica e quindi l’azione sismica locale dipendano dalla natura geologica e dalle proprietà geotecniche del terreno. (PUNT-IT_158_Terremoti_Maugeri) (18) Qualcuno gli ordinava: «Facite ’a faccia feroce» e lui aggrottava i sopraccigli, gonfiava le gote e digrignava i denti. «Cchiù feroce ancora» e lui oltre a digrignare ringhiava. «Ferocissima» e lui erompeva in urla che avrebbero dovuto terrorizzare e provocavano invece una generale risata nelle platee. (PUNT-IT_87_Repubblica_10.09.2006_editoriali) La sequenza p e conn q può anche formare in modo compatto un sintagma preposizionale che coincide, esaurendolo, con l’enunciato: (19) C’erano molti modi per interpretare la vicenda che coinvolge il governatore di Bankitalia. A esempio, come un confronto fra arcaici e moderni: cioè fra chi ha un’idea del sistema bancario come d’un patrimonietto domestico, e chi invece ha una nozione aperta, in cui la concorrenza è un vantaggio per i cittadini consumatori. (PUNT-IT_92_Repubblica_12.09.2005_editoriali) Un’ultima fattispecie che rientra fra i criteri sintattico-informativi di manifestazione frasale del connettivo consiste nel caso in cui p esaurisce un costituente circostanziale che si lega alla reggente realizzata da conn q. Si tratta di un caso particolare, Angela Ferrari / Filippo Pecorari 116 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 perché il connettivo avverbiale compare in una frase reggente preceduta da una subordinata, la quale contiene già al suo interno una congiunzione frasale o una preposizione dal valore semantico affine a quello del connettivo avverbiale. Si osservano esempi appartenenti a questa tipologia per tuttavia in funzione di elemento avverbiale di ripresa (cf. Mazzoleni 2001): (20) In tale contesto l’unica rappresentazione cartografica dettagliata della Sicilia prodotta da studiosi arabi è quella di Ibn Idrisi; pur tenendo conto che sono pervenute indicazioni relative ad altre carte, tuttavia nessuna riproduzione è apparsa sino ad ora degna di rilievo. (PUNT-IT_149_ Sicilia_Trimarchi) (21) Di Mea maxima culpa. Silenzio nella casa di Dio, presentato ieri in anteprima mondiale al festival di Toronto, si perdonano le pecche formali in virtù della sconvolgente forza dei fatti che, con grande fermezza, espone rompendo il segreto peggio custodito della storia della Chiesa. Per quanto risulti a tratti ripetitivo e nel complesso prolisso il documentario ha tuttavia il grande pregio di raccontare senza paura ciò che nessuno fino a oggi aveva osato. (PUNT- IT_128_Repubblica_10.09.2012_editoriali) 5. Criteri testuali: la segmentazione del testo in Enunciati Nei casi in cui la manifestazione frasale di un connettivo appare determinata da motivazioni di ordine testuale, catalogabili all’interno della classe b. della tipologia tracciata in questa sede, la manifestazione testuale sarebbe possibile, in linea di principio: essa è ammessa dal punto di vista linguistico, ma non risulta adeguata dal punto di vista della testualità. In questa prospettiva, il primo fattore che entra in gioco riguarda l’assenza di autonomia enunciativa dei connessi. Malgrado la sintassi lo permetta, e lo permetta pure l’architettura testuale della sequenza di Enunciati, la sequenza p conn q è tenuta a saturare un singolo Enunciato: in sostanza, sarebbe inadeguata la distribuzione di p conn q in due Enunciati, oppure la messa in primo piano di conn q che potrebbe risultare dal suo isolamento all’interno di un singolo enunciato. Un primo gruppo di esempi in cui ciò si verifica in maniera evidente - specialmente nel caso di relazioni locali come l’esemplificazione e la particolarizzazione - è costituito da Enunciati che chiudono il testo, senza alcun cotesto successivo. In questi casi, l’isolamento interpuntivo di conn q tende a produrre una mise en relief ingiustificabile alla luce della collocazione conclusiva del contenuto testuale, che lavora a livello strettamente locale all’interno dell’Enunciato: insomma, non ha senso che le cerimonie di investitura in (22) e le donne in (23) occupino il Nucleo informativo di un Enunciato autonomo a chiusura del testo. Si vedano le riformulazioni poco naturali sotto (22a) e (23a) con l’inserimento del punto fermo 11 : 11 Naturalmente, queste e molte delle generalizzazioni che seguono potrebbero essere modalizzate alla luce di testi dal contenuto denotativo diverso, che magari potrebbe rendere (leggermente) più accettabile la realizzazione testuale. La generalizzazione di fondo tuttavia resta valida. 117 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali (22) Elisabetta, alle prese con una sciatica che da un mese le procura un fastidioso mal di schiena, avrebbe deciso di delegare di più al figlio primogenito: al momento Carlo sostituisce la mamma regina in circa un terzo degli impegni pubblici, presto questo carico salirà al 50%. Elisabetta terrà per sé le cerimonie più solenni e sfarzose, per esempio quelle di investitura per l’elargizione delle massime onorificenze del Regno Unito. [FINE TESTO] (PUNT-IT_25_Messaggero_Veneto_20.11.2006) (23) E questo ci fa ben sperare per dare nuovo impulso alle iniziative che il nostro istituto sta portando avanti con sempre maggiore vigore. In questo momento di transizione per l’occupazione il terzo settore rappresenta uno spazio importante di sviluppo economico, in particolare per le donne». [FINE TESTO]. (PUNT-IT_10_Nuova_Sardegna_08.06.2000) (22a) Elisabetta, alle prese con una sciatica che da un mese le procura un fastidioso mal di schiena, avrebbe deciso di delegare di più al figlio primogenito: al momento Carlo sostituisce la mamma regina in circa un terzo degli impegni pubblici, presto questo carico salirà al 50%. Elisabetta terrà per sé le cerimonie più solenni e sfarzose. Per esempio quelle di investitura per l’elargizione delle massime onorificenze del Regno Unito. [FINE TESTO] (23a) E questo ci fa ben sperare per dare nuovo impulso alle iniziative che il nostro istituto sta portando avanti con sempre maggiore vigore. In questo momento di transizione per l’occupazione il terzo settore rappresenta uno spazio importante di sviluppo economico. In particolare per le donne». [FINE TESTO]. Vi sono poi esempi in cui p da una parte e [e] conn q dall’altra sono retti da uno stesso predicato. Anche in questo caso, l’inserimento di un segno interpuntivo forte produrrebbe una messa in rilievo indesiderata, dato il contenuto dell’Enunciato. La riformulazione con il punto fermo che spezza la sintassi ci pare infatti meno naturale e immediata di quella in cui compare la virgola: (24) In questo articolo ci interessa far capire quante possono essere le implicazioni della definizione di Vicino Oriente, e di Mediterraneo, e quante sono quindi le variabili da prendere in considerazione. Torniamo all’insieme che indichiamo come Vicino Oriente e che rientra in quell’area racchiusa da una sorta di rift a est e dal Mar Mediterraneo a ovest. (PUNT-IT_51_Minoranze_Bettoni) (25) «Abbiamo nelle nostre mani - disse l’ambasciatore - un uomo gravemente malato. Sarebbe una vera sfortuna se uno di questi giorni dovesse andarsene, in particolare se ciò dovesse avvenire prima che ogni cosa sia stata debitamente predisposta». A un primo sguardo le condizioni della nuova Turchia, sorta nel 1923 dalle rovine dell’Impero Ottomano, non sembrano migliori. (PUNT-IT_270_Corriere_della_Sera_03.08.2002_editoriali) (24a) In questo articolo ci interessa far capire quante possono essere le implicazioni della definizione di Vicino Oriente, e di Mediterraneo. E quante sono quindi le variabili da prendere in considerazione. Torniamo all’insieme che indichiamo come Vicino Oriente e che rientra in quell’area racchiusa da una sorta di rift a est e dal Mar Mediterraneo a ovest. (25a) «Abbiamo nelle nostre mani - disse l’ambasciatore - un uomo gravemente malato. Sarebbe una vera sfortuna se uno di questi giorni dovesse andarsene. In particolare se ciò dovesse av- Angela Ferrari / Filippo Pecorari 118 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 venire prima che ogni cosa sia stata debitamente predisposta». A un primo sguardo le condizioni della nuova Turchia, sorta nel 1923 dalle rovine dell’Impero Ottomano, non sembrano migliori. Anche quando ci si trova in posizione non finale di testo, la manifestazione frasale del connettivo può essere giustificata dal carattere subordinato e fortemente locale della connessione logica che il connettivo segnala. È il caso di esempi come i seguenti, in cui il sintagma preposizionale introdotto dal connettivo non accetta il rilievo comunicativo che produrrebbe un segno interpuntivo forte, e questo sempre a prescindere dal cotesto con cui si combina: (26) La prima casa: I Comuni avranno ora più autonomia su questo prelievo. Dal prossimo anno, ad esempio, potranno limitare e addirittura abolire l’Ici sulla prima casa, cioè sull’immobile usato come abitazione principale. Possono infatti aumentare l’apposita detrazione, che ora può toccare un massimo di 500.000 lire. (PUNT-IT_03_Tirreno_30.12.1997) (27) Anni ’40-’60 del ’900: migrazioni transoceaniche di professionisti, in particolare verso l’Argentina peronista. Molte imprese italiane impiantano all’estero industrie e stabilimenti, trapiantando tecnici e professionisti che daranno luogo a iniziative imprenditoriali private nei nuovi Paesi. (PUNT-IT_40_Italiano_Gheno) (26a) La prima casa: I Comuni avranno ora più autonomia su questo prelievo. Dal prossimo anno, ad esempio, potranno limitare e addirittura abolire l’Ici sulla prima casa. Cioè sull’immobile usato come abitazione principale. Possono infatti aumentare l’apposita detrazione, che ora può toccare un massimo di 500.000 lire. (27a) Anni ’40-’60 del ’900: migrazioni transoceaniche di professionisti. In particolare verso l’Argentina peronista. Molte imprese italiane impiantano all’estero industrie e stabilimenti, trapiantando tecnici e professionisti che daranno luogo a iniziative imprenditoriali private nei nuovi Paesi. La segmentazione del testo è il fattore determinante anche negli esempi in cui l’Enunciato contenente p conn q ha una struttura sintattica parallela, demarcata dalla congiunzione e. La riformulazione testuale porterebbe a una perdita della coerenza sintattico-informativa interna dell’Enunciato e, anche qui, a un rilievo comunicativo indesiderato di q: (28) Tale situazione non ha mancato di destare prese di posizione, registrate anche da Bruno Migliorini, tra toscanofobi, secondo i quali la differenza tra la lingua parlata in Toscana e in special modo a Firenze e la lingua nazionale è notevole, e toscanofili per i quali essa è, invece, minima. (PUNT-IT_229_Vernacolo_Guerra) (29) Quei sommi matematici, che già dotati di grande, sostanziale prestigio scientifico, non avevano bisogno di inseguire quello, ben più effimero, che proviene dal potere politico, esercitarono la loro funzione di Senatori con il solo intento di servire il Paese favorendone l’elevazione culturale ed affermando in esso i valori supremi della Scienza, in generale, e della Matematica, in particolare . (PUNT-IT_74_Matematica_Fichera) 119 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali (28a) Tale situazione non ha mancato di destare prese di posizione, registrate anche da Bruno Migliorini, tra toscanofobi, secondo i quali la differenza tra la lingua parlata in Toscana e in special modo a Firenze e la lingua nazionale è notevole, e toscanofili: per i quali essa è, invece, minima. (29a) Quei sommi matematici, che già dotati di grande, sostanziale prestigio scientifico, non avevano bisogno di inseguire quello, ben più effimero, che proviene dal potere politico, esercitarono la loro funzione di Senatori con il solo intento di servire il Paese favorendone l’elevazione culturale ed affermando in esso i valori supremi della Scienza, in generale: e della Matematica, in particolare . A volte, infine, la sequenza p conn q può richiedere di essere inglobata in un unico Enunciato per ragioni legate all’uso di strutture sintattiche correlative come non soltanto…ma anche o tanto…quanto, che per loro natura non ammettono di essere separate in due Enunciati autonomi: (30) Con Saussure la semantica si stacca dalla psicologia, ed il significato diventa un’entità esclusivamente linguistica. In questo lavoro cercheremo di esplorare le conseguenze che questa separazione comporta non soltanto per lo studio delle lingue e del linguaggio, ma anche, in particolare, le conseguenze che comporta per l’immagine complessiva della natura dell’animale umano, l’animale che parla. (PUNT-IT_155_Saussure_Cimatti) (31) La riflessione attorno a questo tema, tanto in termini generali quanto rispetto alle implicazioni per la ricerca geografica in particolare , vanno a connettersi a nostro avviso con questioni legate alla conservazione della memoria collettiva e individuale, così come alla testimonianza culturale non solo generazionale. (PUNT-IT_96_Cartografare_Maggioli) 6. Criteri testuali: la connessione tematico-referenziale La manifestazione frasale dei connettivi può dipendere, oltre che da ragioni legate alla segmentazione del testo, da questioni legate alla connessione testuale. Le connessioni misurabili sul piano tematico-referenziale di organizzazione del testo chiamano in causa, principalmente, fenomeni ascrivibili al dominio dell’anafora e della catafora, che coinvolgono in vari modi i connessi p e q e il loro cotesto. Un primo criterio osservabile nei dati esaminati riguarda la connessione anaforica tra un’espressione referenziale presente nel cotesto destro di p conn q e un antecedente che fa parte di p o del suo cotesto sinistro. In tutti questi casi, un eventuale maggiore rilievo assegnato a q - e di riflesso anche ai referenti da esso evocati - tramite l’inserimento di un segno di punteggiatura forte produrrebbe un ostacolo alla relazione anaforica. La manifestazione frasale del connettivo consente invece all’espressione anaforica di scavalcare in maniera naturale q per collegarsi a p. Lo si vede ad esempio nel seguente estratto, in cui il sintagma la dichiarazione rinvia anaforicamente a il comunicato a nome dei 28, scavalcando il riferimento al caso particolare della Grecia espresso in q: Angela Ferrari / Filippo Pecorari 120 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 (32) Atene protestava: il comunicato a nome dei 28, «è stato emesso senza la prevista procedura per ottenere il consenso dagli Stati, e in particolare senza assicurarsi del consenso della Grecia. Atene non è d'accordo con la dichiarazione». (PUNT-IT_47_Nuova_Sardegna_12.02.2015) Una riformulazione con isolamento di q in un Enunciato autonomo renderebbe meno immediata - anche se non impossibile - la ricostruzione del legame tra espressione anaforica e antecedente: (32a) Atene protestava: il comunicato a nome dei 28, «è stato emesso senza la prevista procedura per ottenere il consenso dagli Stati. In particolare, è stato emesso senza assicurarsi del consenso della Grecia. Atene non è d'accordo con la dichiarazione» 12 . Come si può notare, il cambiamento non riguarda tanto la distanza fonosintattica lineare tra anafora e antecedente, quanto la distanza relativa alla strutturazione del testo nelle sue unità costitutive: la presenza del punto, che produce un’unità supplementare, chiede all’anafora di scavalcare un enunciato in più. Qualcosa di simile accade in (33), dove un maggiore rilievo della riformulazione segnalata da cioè potrebbe essere visto come un ostacolo alla ripresa anaforica operata da altri dati e rinviante a il dato relativo alle mancanze disciplinari: (33) Il dato relativo alle mancanze disciplinari, impressionante nella sua nettezza e sostanzialmente stabile per tutto il periodo studiato, che va dal 1975 al 1995, potrebbe anche spiegarsi con un comportamento discriminatorio dell’impresa, cioè una sua maggiore severità nei confronti dei dipendenti del Sud. Ma altri dati emergenti dalla stessa ricerca consentono di escludere questa spiegazione: […] (PUNT-IT_228_Corriere_della_Sera_09.09.1997_editoriali) (33a) Il dato relativo alle mancanze disciplinari, impressionante nella sua nettezza e sostanzialmente stabile per tutto il periodo studiato, che va dal 1975 al 1995, potrebbe anche spiegarsi con un comportamento discriminatorio dell’impresa. Cioè, si potrebbe spiegare con una maggiore severità dell’azienda nei confronti dei dipendenti del Sud. Ma altri dati emergenti dalla stessa ricerca consentono di escludere questa spiegazione: […] L’espressione anaforica può scavalcare q anche per portare avanti una catena anaforica complessa, come quella in (34) che assume come primo termine della catena anaforica la Fuggitiva, prosegue con la novella e con il metro (tramite anafora associativa), e infine scavalca l’esemplificazione espressa da q venendo portata avanti da la novella. Anche in questo caso, la manifestazione testuale creerebbe qualche problema alla ricostruzione del legame anaforico: 12 In questo esempio e in molti degli esempi a venire, per rendere più naturale la formulazione abbiamo introdotto nell’Enunciato una forma verbale supplementare o abbiamo modificato la morfologia verbale: senza queste introduzioni si avrebbero degli Enunciati difficili da accettare sul solo piano sintattico-semantico o sul piano della congruenza con lo stile del genere testuale. Come mostrano gli esempi, questa maggiore naturalezza sintattico-semantica non va tuttavia a incidere sul fenomeno di connessione tematico-referenziale che si vuole mostrare: la connessione anaforica resta comunque migliore quando la manifestazione del connettivo è frasale. 121 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali (34) È questo l’anno della polemica tra Pietro Giordani e Carlo Porta riguardo l’utilità della poesia dialettale, che i due autori considerano solo in rapporto alla necessità rispettivamente di istruire o dilettare il popolo, prospettive che sembrano assenti dagli intenti di Grossi nella stesura della Fuggitiva: come si legge infatti in esergo, la novella fu «scritta espressamente per veder come regga il dialetto milanese al genere patetico». Il metro prescelto è l’ottava, tra i più frequenti per le novelle in versi, e che aveva una sua tradizione milanese, avendo come precedenti illustri, per esempio, la Gerusalemme liberata di Balestrieri e numerosi testi di Porta. La novella è narrata in prima persona dalla stessa protagonista, Isabella: […] (PUNT-IT_216_Novella_Zangrandi) (34a) È questo l’anno della polemica tra Pietro Giordani e Carlo Porta riguardo l’utilità della poesia dialettale, che i due autori considerano solo in rapporto alla necessità rispettivamente di istruire o dilettare il popolo, prospettive che sembrano assenti dagli intenti di Grossi nella stesura della Fuggitiva: come si legge infatti in esergo, la novella fu «scritta espressamente per veder come regga il dialetto milanese al genere patetico». Il metro prescelto è l’ottava, tra i più frequenti per le novelle in versi, e che aveva una sua tradizione milanese: precedenti illustri sono, per esempio, la Gerusalemme liberata di Balestrieri e numerosi testi di Porta. La novella è narrata in prima persona dalla stessa protagonista, Isabella: […] Un caso più particolare è quello della struttura sintattica che segue p conn q in (35) (una peste che…), definibile (secondo la terminologia di Herczeg 1967 e Ferrari et al. 2008: 185-88) come «apposizione grammaticalizzata»: un costrutto, cioè, che prevede la ripresa a inizio frase di un elemento dato nel cotesto precedente e il suo aggancio a una relativa o a forme analoghe: (35) Scrivo da anni sul disastro dei partiti in Italia, ma confesso che alla peste non avevo mai pensato. Parlo, naturalmente, di una peste morale e, tuttavia, non per questo meno orribile. Una peste che fa riapparire nella nostra vita i monatti e gli untori, questa volta untori veri, reali, che hanno imbrattato e incrinato le fondamenta della repubblica. (PUNT-IT_67_Repubblica_01.05.1991_editoriali) La ripresa di p da parte dell’apposizione grammaticalizzata non sarebbe altrettanto naturale se q occupasse un Enunciato autonomo: (35a) Scrivo da anni sul disastro dei partiti in Italia, ma confesso che alla peste non avevo mai pensato. Parlo, naturalmente, di una peste morale: tuttavia, non per questo meno orribile. Una peste che fa riapparire nella nostra vita i monatti e gli untori, questa volta untori veri, reali, che hanno imbrattato e incrinato le fondamenta della repubblica. La presenza di un legame referenziale che scavalca p può riguardare anche fenomeni che non sono anaforici in senso stretto, ma producono comunque coesione sul piano tematico-referenziale. È il caso del seguente esempio, in cui l’Enunciato successivo a p conn q caratterizza come noto, tramite l’avverbio appunto, il referente le vicende biobibliografiche di Thomas, ricollegandosi così al sintagma motivazioni biografiche in p: Angela Ferrari / Filippo Pecorari 122 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 (36) Se su questi punti si può concordare, ci sono però anche motivazioni biografiche alla base di questa rimozione (Volkart, 1951), legate in particolare allo scandalo del 1918 e alla emarginazione accademica che ne è seguita (Coser, 1977). Partirò, allora, appunto, da una breve ricostruzione delle vicende biobibliografiche di Thomas, per poi ricostruire quello che a mio avviso costituisce il suo contributo più importante: […] (PUNT-IT_99_Thomas_Romania) L’isolamento tramite punto fermo di q assegnerebbe un rilievo eccessivo a un sottoinsieme di motivazioni 13 , e introdurrebbe un ostacolo indesiderato al legame referenziale tra i due sintagmi dal valore generale: (36a) Se su questi punti si può concordare, ci sono però anche motivazioni biografiche alla base di questa rimozione (Volkart, 1951). Esse sono legate in particolare allo scandalo del 1918 e alla emarginazione accademica che ne è seguita (Coser, 1977). Partirò, allora, appunto, da una breve ricostruzione delle vicende biobibliografiche di Thomas, per poi ricostruire quello che a mio avviso costituisce il suo contributo più importante: […] L’opportunità della manifestazione frasale del connettivo può essere misurata anche sulla base della presenza di una forma anaforica che si ricollega a p conn q nel suo complesso. Si ha, in questi casi, un’incapsulazione anaforica (Pecorari 2017), ovvero un’anafora che rimanda a un antecedente sintatticamente frasale, la cui efficacia coesiva è almeno in parte legata all’accorpamento di p conn q in un Enunciato unitario; in caso contrario, il pronome anaforico rinvierebbe più naturalmente al solo q, e soltanto a seguito di un’attenta considerazione del cotesto basata sull’inferenza il lettore riuscirebbe a ricostruire il legame anaforico corretto. Si vedano due esempi di relazione concessiva segnalata da tuttavia, in cui - parallelamente - l’incapsulatore anaforico pronominale questo rinvia all’intero Enunciato precedente, costruito attorno all’opposizione tra due stati di cose: (37) Egli concepì un universo colmo di mirabilia e di epifanie spiritiche, ove tuttavia demoni e angeli fossero assoggettati alle leggi fisiche e matematiche operanti nella dimensione della materia. Esempio perspicuo, questo, di una concezione filosofica basata sull’idea della convivenza nella sfera del reale di visibile e invisibile, nonostante la sua costante attenzione nel distinguere le fabulae dai racconti degni di fede. (PUNT-IT_13_Rinascimento_Manenti) (38) Infatti, prescindendo dalla comparsa molto tarda del termine stesso [laicità], spesso la si intende, non senza una punta di anacronismo, come storia delle relazioni tra sacro e profano, o tra potere religioso e potere politico, tra regnum e sacerdotium, tra Stato e Chiesa. Vista così diventa una storia di lunghissimo periodo, che rischia tuttavia di perdere i suoi connotati reali e specifici. Questo è stato l’approccio, tanto per fare un esempio, del convegno sulla «Laicità», organizzato a Verona, nel settembre 1977, dall’Università cattolica di Milano: si parte perciò dalla «fondazione della laicità nella Bibbia», per arrivare via via, passando per il cristianesimo primitivo, il medioevo e la riforma, ai giorni nostri e ai diversi problemi politici e giuridici che alla laicità si connettono. (PUNT-IT_132_Laicità_Miccoli) 13 Anche il rilievo assegnato a p potrebbe risultare eccessivo nel quadro dell’argomentazione generale che il testo propone (cf. commento agli esempi 44-45). 123 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali La riformulazione con confine di Enunciato, come detto, porterebbe il pronome a stabilire in maniera più immediata un collegamento con il solo q, rendendo più opaco il legame con l’antecedente desiderato dallo scrivente: (37a) Egli concepì un universo colmo di mirabilia e di epifanie spiritiche. In questo mondo tuttavia demoni e angeli erano assoggettati alle leggi fisiche e matematiche operanti nella dimensione della materia. Esempio perspicuo, questo, di una concezione filosofica basata sull’idea della convivenza nella sfera del reale di visibile e invisibile, nonostante la sua costante attenzione nel distinguere le fabulae dai racconti degni di fede. (38a) Infatti, prescindendo dalla comparsa molto tarda del termine stesso [laicità], spesso la si intende, non senza una punta di anacronismo, come storia delle relazioni tra sacro e profano, o tra potere religioso e potere politico, tra regnum e sacerdotium, tra Stato e Chiesa. Vista così diventa una storia di lunghissimo periodo. Essa rischia tuttavia di perdere i suoi connotati reali e specifici. Questo è stato l’approccio, tanto per fare un esempio, del convegno sulla «Laicità», organizzato a Verona, nel settembre 1977, dall’Università cattolica di Milano: si parte perciò dalla «fondazione della laicità nella Bibbia», per arrivare via via, passando per il cristianesimo primitivo, il medioevo e la riforma, ai giorni nostri e ai diversi problemi politici e giuridici che alla laicità si connettono. Un caso strutturalmente analogo e speculare a quest’ultimo si osserva quando un incapsulatore - come questa variante in (39) - opera in senso cataforico (cf. Stojmenova 2017), collegandosi all’intero Enunciato seguente. Il legame cataforico, accompagnato e segnalato dai due punti, richiede anche in questo caso l’unitarietà di p conn q all’interno di un singolo Enunciato: (39) Tra le debolezze della politica dobbiamo abituarci a convivere anche con questa variante: di fronte a problemi che sarebbe facile esaminare con cura e risolvere per tempo si architettano, invece, soluzioni sbagliate per poi correre ai ripari con il fiato corto e all’ultimo minuto. (PUNT- IT_214_Corriere_della_Sera_18.02.2015_editoriali) 7. Criteri testuali: la connessione logico-argomentativa I criteri legati al piano logico-argomentativo del testo operano in gran parte secondo motivazioni analoghe, mutatis mutandis, a quelle relative al piano tematico-referenziale. Anche in questo caso, la manifestazione frasale del connettivo consente con maggiore naturalezza di istituire un legame tra l’Enunciato che segue p conn q e la componente p; la manifestazione testuale isolerebbe q in un Enunciato autonomo, assegnando ad esso un rilievo che non è benvenuto alla luce dell’architettura logica del testo. Si veda un primo esempio, in cui la relazione concessiva segnalata da però scavalca senza problemi q e assume come primo connesso il contenuto di p (la facciata a Angela Ferrari / Filippo Pecorari 124 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 bugnato in pietra locale guarda sia alle residenze patrizie fiorentine edificate tra il XII e il XIII secolo che ai palazzi pubblici): (40) La facciata a bugnato in pietra locale guarda sia alle residenze patrizie fiorentine edificate tra il XII e il XIII secolo che ai palazzi pubblici, come ad esempio Palazzo Vecchio (1299-1314). L’uso della pietra appare però aggiornato attraverso il riferimento ai modelli propriamente antichi, come il Foro di Augusto a Roma, o considerati tali, come il castello di Federico II a Prato (1248), da cui scaturisce il progressivo affinamento del bugnato nella suddivisione in tre piani. (PUNT-IT_26_Rinascimento_DeVitiis) Se si isola q in un Enunciato autonomo, l’esemplificazione assume un rilievo comunicativo non adeguato al contesto: (40a) La facciata a bugnato in pietra locale guarda sia alle residenze patrizie fiorentine edificate tra il XII e il XIII secolo che ai palazzi pubblici. Si può pensare ad esempio a Palazzo Vecchio (1299-1314). L’uso della pietra appare però aggiornato attraverso il riferimento ai modelli propriamente antichi, come il Foro di Augusto a Roma, o considerati tali, come il castello di Federico II a Prato (1248), da cui scaturisce il progressivo affinamento del bugnato nella suddivisione in tre piani. Anche in (41) il cotesto successivo a p conn q stabilisce una relazione, questa volta di aggiunta, che scavalca q per agganciarsi a p: (41) La decisione è stata solo del primo ministro. Secondo i media britannici Coulson sarebbe stato assunto da Cameron senza che il suo curriculum fosse sottoposto ad un severo vaglio della sicurezza riservato invece ai suoi predecessori. Sembrano confermate le voci secondo cui la nomina dell’ex direttore del tabloid di Murdoch avrebbe causato malumori fino a Buckingham Palace dopo che era stato scoperto che un reporter di News, Clive Goodman, era riuscito ad intercettare i cellulari di membri della royal family. (PUNT-IT_39_Messaggero_Veneto_22.07.2011) La riformulazione testuale trasformerebbe q in un’asserzione autonoma, il cui rilievo sarebbe ingiustificato alla luce della progressione logico-argomentativa del testo 14 : (41a) La decisione è stata solo del primo ministro. Secondo i media britannici Coulson sarebbe stato assunto da Cameron senza che il suo curriculum fosse sottoposto ad un severo vaglio della sicurezza. Un tale vaglio era stato riservato invece ai suoi predecessori. Sembrano confermate le voci secondo cui la nomina dell’ex direttore del tabloid di Murdoch avrebbe causato malumori fino a Buckingham Palace dopo che era stato scoperto che un reporter di News, Clive Goodman, era riuscito ad intercettare i cellulari di membri della royal family. La necessità di non isolare conn q in un Enunciato autonomo può essere legata al fatto che la relazione logica segnalata dal connettivo si caratterizza come componen- 14 In questo caso, diversamente dagli altri esempi trattati in questa sezione, l’inserimento del punto fermo risulterebbe quasi agrammaticale. 125 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali te strettamente locale di un movimento logico-semantico. Lo si vede nell’esempio successivo, in cui occupano un ruolo centrale la consecuzione espressa da p tramite l’espressione di qui e il commento che segue q, mentre la riformulazione codificata da cioè è la componente locale di un movimento retorico che propone un tecnicismo (palinodia) e la sua spiegazione: (42) Così anziché un passo avanti verso una democrazia dell’alternanza si sarebbe fatto un passo indietro, tornando alla situazione esistente all’inizio del secolo, al tempo del Patto Gentiloni: solo che oggi il patto sarebbe bifronte sulla destra come sulla sinistra con la conseguenza di una «degradazione del cattolicesimo a moneta di scambio elettorale». Di qui la palinodia e cioè il rimpianto e la rivalutazione di una stagione in cui il partito di ispirazione cattolica aveva saputo tradurre in termini politicamente qualificati la presenza cattolica nel paese. (PUNT- IT_26_Repubblica_21.04.1995_editoriali) (42a) Così anziché un passo avanti verso una democrazia dell’alternanza si sarebbe fatto un passo indietro, tornando alla situazione esistente all'inizio del secolo, al tempo del Patto Gentiloni: solo che oggi il patto sarebbe bifronte sulla destra come sulla sinistra con la conseguenza di una «degradazione del cattolicesimo a moneta di scambio elettorale». Di qui la palinodia: e cioè il rimpianto e la rivalutazione di una stagione in cui il partito di ispirazione cattolica aveva saputo tradurre in termini politicamente qualificati la presenza cattolica nel paese. Un eccessivo rilievo a q sarebbe assegnato anche dalla riformulazione testuale dell’esempio seguente, in cui il secondo connesso della relazione concessiva segnalata da tuttavia introduce un caso marginale (i partiti minori) del quadro generale tracciato dall’articolo (le preferenze di voto per i partiti maggiori): (43) In questo capitolo, servendoci dei dati della nostra inchiesta campionaria, analizzeremo come le diverse categorie sociali in cui si può suddividere l’elettorato hanno orientato il loro sostegno elettorale nei confronti dei sette partiti maggiori che si sono presentati alle elezioni. Ovviamente la nostra attenzione sarà rivolta soprattutto alle preferenze di voto per il Partito democratico e il Popolo della libertà, i due maggiori contendenti delle elezioni del 2008, senza tuttavia trascurare del tutto altri partiti, la Lega soprattutto, che traggono il loro consenso da settori sociali diversi. Inizieremo presentando un quadro d’insieme delle propensioni elettorali degli italiani, suddivisi in base a un certo numero di parametri, per valutare la capacità di attrazione che i partiti hanno nei confronti di specifici segmenti sociali (vedi tab. 6.1). (PUNT- IT_17_Berlusconi_Maraffi) (43a) In questo capitolo, servendoci dei dati della nostra inchiesta campionaria, analizzeremo come le diverse categorie sociali in cui si può suddividere l’elettorato hanno orientato il loro sostegno elettorale nei confronti dei sette partiti maggiori che si sono presentati alle elezioni. Ovviamente la nostra attenzione sarà rivolta soprattutto alle preferenze di voto per il Partito democratico e il Popolo della libertà, i due maggiori contendenti delle elezioni del 2008. Non trascureremo del tutto tuttavia altri partiti, la Lega soprattutto, che traggono il loro consenso da settori sociali diversi. Inizieremo presentando un quadro d’insieme delle propensioni elettorali degli italiani, suddivisi in base a un certo numero di parametri, per valutare la capacità di attrazione che i partiti hanno nei confronti di specifici segmenti sociali (vedi tab. 6.1). Angela Ferrari / Filippo Pecorari 126 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 Le motivazioni legate al rilievo dei connessi coinvolgono tuttavia non solo q, ma anche p. In effetti, vi sono esempi in cui è proprio p l’elemento che, in una riformulazione con segno interpuntivo forte, acquisirebbe un peso eccessivo nell’architettura del testo. Questa fattispecie è particolarmente rappresentata con il connettivo tuttavia. In (44), ad esempio, l’isolamento di p tramite punto fermo produrrebbe come effetto collaterale la collocazione del referente il catalogo della stamperia di Propaganda fide del 1639 in chiusura di Enunciato, e dunque la sua focalizzazione per il principio dell’end-focus (Quirk et al. 1985). Il testo tratta però questo catalogo come un caso non degno di interesse, che non fa veramente eccezione al lungo vuoto secentesco di pubblicazioni: (44) Per quanto riguarda l’Italia avanza inoltre un’ultima considerazione: benché i primi cataloghi di vendita italiani risalgano al periodo della nascita della stampa, pochissimi sono gli esemplari conservati per il Cinquecento e soprattutto per il secolo successivo. Per il Seicento sono stati infatti individuati solo alcuni cataloghi risalenti ai primi anni del secolo - i cataloghi dei veneziani Ciotti, Meietti e Bernardo Giunta e quello degli eredi fiorentini di Filippo Giunta -, ai quali fa seguito un lungo vuoto, interrotto dal catalogo della stamperia di Propaganda fide del 1639, che, tuttavia, non può essere qui considerata una vera eccezione: si trattava infatti di un catalogo di vendita di una stamperia né propriamente «italiana» né davvero commerciale; gli elenchi dei libri di Propaganda si configuravano piuttosto come il manifesto di una impresa editoriale di carattere mondiale, sostenuta anche finanziariamente dal Papato in un momento di grande sforzo missionario. (PUNT-IT_180_Commercio_Cavarzere) (44a) Per quanto riguarda l’Italia avanza inoltre un’ultima considerazione: benché i primi cataloghi di vendita italiani risalgano al periodo della nascita della stampa, pochissimi sono gli esemplari conservati per il Cinquecento e soprattutto per il secolo successivo. Per il Seicento sono stati infatti individuati solo alcuni cataloghi risalenti ai primi anni del secolo - i cataloghi dei veneziani Ciotti, Meietti e Bernardo Giunta e quello degli eredi fiorentini di Filippo Giunta -, ai quali fa seguito un lungo vuoto, interrotto dal catalogo della stamperia di Propaganda fide del 1639. Questo catalogo, tuttavia, non può essere qui considerato una vera eccezione: si trattava infatti di un catalogo di vendita di una stamperia né propriamente «italiana» né davvero commerciale; gli elenchi dei libri di Propaganda si configuravano piuttosto come il manifesto di una impresa editoriale di carattere mondiale, sostenuta anche finanziariamente dal Papato in un momento di grande sforzo missionario. In maniera forse ancora più evidente, il rilievo comunicativo di p è cruciale nella scelta della manifestazione frasale in (45), dove si ha un’apposizione grammaticalizzata. In caso di isolamento interpuntivo di p, si otterrebbe un’architettura testuale completamente diversa, con una frase nominale mono-rematica che farebbe ricadere un peso testuale eccessivo sulla categorizzazione caos: (45) Oggi basta percorrere le innumerevoli strade, viali e vicoli che s’intrecciano e attraversano in modo confuso l’enorme superficie della città, per rendersi conto che non esiste a prima vista una traccia logica d’insieme, bensì una serie di linee, apparentemente sinuose, capricciose e disordinate. Un caos che tuttavia funziona seguendo i propri ritmi, e disegna la morfologia 127 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali di una megalopoli cresciuta senza controllo e seguendo parametri diversi da quelli segnati e assegnati dagli uomini e dalle loro leggi. (PUNT-IT_221_Urbanistica_Drago) (45a) Oggi basta percorrere le innumerevoli strade, viali e vicoli che s’intrecciano e attraversano in modo confuso l’enorme superficie della città, per rendersi conto che non esiste a prima vista una traccia logica d’insieme, bensì una serie di linee, apparentemente sinuose, capricciose e disordinate. Un caos. Tuttavia esso funziona seguendo i propri ritmi, e disegna la morfologia di una megalopoli cresciuta senza controllo e seguendo parametri diversi da quelli segnati e assegnati dagli uomini e dalle loro leggi. Il fenomeno della compattezza informativa che abbiamo già tematizzato parlando della segmentazione del testo (cf. es. 31-32) può rivelarsi pertinente anche riguardo all’architettura logico-argomentativa. Ne è un esempio (46), dove la manifestazione frasale del connettivo quindi (così come di dunque nell’Enunciato precedente) è funzionale alla costruzione di una struttura bipartita formata da due Enunciati con, al loro interno, due Unità Informative connesse tramite una relazione di consecuzione: (46) Galli della Loggia ragiona ad esempio così: i laici non fecero il loro mestiere di laici ai tempi del centrismo e del centro-sinistra, dunque il laicismo è da rifiutare; il cinema italiano non fa box-office, quindi il cinema italiano non vale niente. (PUNT-IT_59_Repubblica_11.08.1994_editoriali) Anche il cotesto di sinistra di p conn q può fornire un vincolo alla manifestazione del connettivo. Lo si osserva, in particolare, quando la sequenza p conn q è preceduta da un contenuto che, con l’ausilio dei due punti, costruisce con l’intero p conn q una relazione di specificazione o di motivazione. Il fenomeno è piuttosto frequente e trasversale ai connettivi esaminati. Se ne vedano tre esempi con i connettivi quindi, invece e tuttavia: (47) «[…] Ho ambientato la vicenda raccontata nel romanzo di Gaetano Savatteri a Trieste, una città che insieme al grande fascino del passato mantiene ancora una struttura industriale, che la rende operosa e ricca di contraddizioni: un paesaggio sentimentale dell’infanzia, quindi il luogo adatto per un racconto tra passato e presente». (PUNT-IT_50_Nuova_Sardegna_07.02.2015) (48) Certamente, una parte della risposta sta nella logica delle cose: Bologna da quasi un millennio ha organizzato la sua vita e la sua economia intorno all’università degli studi, Milano, invece, ha costruito la sua storia e la sua economia indipendentemente dalla sua università o, meglio, dai suoi atenei. (PUNT-IT_272_Corriere_della_Sera_28.08.2003_editoriali) (49) Non si è lasciato incantare per altro Bagnoli, burbero e grande, il quale ha raccontato a Giovannino Mura di aver cercato spesso a Udine gli occhi di Mascetti, centrocampista come lui, e di avere sbattuto le palpebre: i loro prodi stavano conducendo per tre a zero dopo pochi minuti e tuttavia seguitavano a darci dentro come se si trovassero sullo zero a zero! (PUNT- IT_27_Repubblica_12.02.1985_editoriali) Un ultimo criterio logico-semantico che si dimostra rilevante nella selezione della manifestazione frasale dei connettivi è quello relativo al rapporto tra la relazione Angela Ferrari / Filippo Pecorari 128 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 logica segnalata dal connettivo e un’altra relazione logica. Più precisamente, la manifestazione frasale del connettivo è preferita quando la relazione si innesta su un’altra relazione e la specifica sotto qualche aspetto. Questo accade tipicamente - ma non esclusivamente - con relazioni semanticamente «leggere», come l’aggiunta o la specificazione, che accettano più di altre di essere precisate in senso oppositivo, concessivo, causale ecc. Si vedano ad esempio i tre brani seguenti, in cui si hanno rispettivamente un’aggiunta precisata in senso oppositivo da invece (50), una specificazione precisata come motivazione da infatti (51) e una concessione precisata come particolarizzazione da in particolare (52): (50) Nel frattempo i poliziotti di Milano sono soprattutto al lavoro per incrociare i dati ricavati dalle «celle» telefoniche che obbligatoriamente vengono impegnate dai telefonini al loro passaggio: in questo caso interessano all’indagine tutti quei numeri che dalle 21 in poi hanno lasciato una traccia nella «cella» più vicina a via Solferino 33 e quelli che, alle 21.40, sono stati invece agganciati dalla «cella» che copre la zona della Fiera in cui si trova la cabina telefonica usata dall’attentatore per effettuare la rivendicazione. (PUNT-IT_145_Corriere_della_ Sera_17.08.2006_cronaca) (51) Forse Fini ha voluto accreditare l’immagine di una destra che rivendica il valore della «normalità» come contrassegno di un conservatorismo permeato di cultura cattolica e incline ad assolutizzare la famiglia «normale» come nucleo fondante della società senza scendere a patti con il libertarismo trasgressivo di una sinistra progressista e, a suo parere, disgregatrice. Oppure Fini, che infatti si è detto sicuro che «l’intelligencija» italica lo farà a brandelli a causa delle sue dichiarazioni, ha voluto rimarcare un tipico tratto del populismo moderno, il bisogno di mettersi in sintonia con le viscere di un Paese «reale» contro l’oligarchia colta delle élites illuminate ma inclini all’astrattezza dottrinaria e giacobina […] (PUNT-IT_34_Stampa_09.04.1998_editoriali) (52) Di fronte a questo stato di cose, la base elettorale attuale di entrambi i partiti maggiori - ma in particolare del Pd - appare frantumata e confusa. (PUNT-IT_205_Corriere_ della_ Sera_19.09.2010_editoriali) 8. Conclusioni e prospettive di analisi: dal testo al lessico Connettivi avverbiali come quindi, cioè, invece, per/ ad esempio, tuttavia, infatti, insomma, in particolare accettano sia una manifestazione frasale - nel qual caso la sequenza p conn q si realizza all’interno di un singolo Enunciato - sia una manifestazione testuale - che prevede che p appartenga a un Enunciato diverso rispetto a quello che ospita conn q -. Sulla base di un campionamento di 823 esempi, ci siamo chiesti quali siano i criteri che conducono a scegliere una delle due alternative. Abbiamo anzitutto osservato che, tendenzialmente, la realizzazione più frequentata è quella testuale, il che ci ha condotto a considerare quella frasale come quella più 129 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 La manifestazione frasale e testuale dei connettivi avverbiali marcata e a ragionare su di essa 15 . Il risultato - che può verosimilmente essere esteso all’intera classe di connettivi appartenenti alla categoria morfosintattica degli avverbiali - è che sono in gioco due classi di fattori articolati al loro interno: fattori di carattere sintattico-informativo, che riguardano la conformazione interna dell’Enunciato che accoglie p conn q; e fattori di natura testuale, che tematizzano la relazione semantico-pragmatica che la sequenza p conn q intrattiene con il cotesto. Tra i primi vi è ad esempio la collocazione della sequenza in una posizione inserita all’interno dell’Enunciato o il fatto che essa sia globalmente legata dal punto di vista sintattico a un predicato di livello superiore; tra i secondi emerge la possibilità data al contenuto dell’Enunciato che segue quello che ospita p conn q di collegarsi dal punto di vista tematico-referenziale o logico-argomentativo al solo p scavalcando conn q. Sullo sfondo, e a conclusione, della riflessione quantitativa e (soprattutto) qualitativa qui proposta, la quale conferma la pertinenza interpretativa del formato frasale della manifestazione dei connettivi avverbiali, ci si può chiedere quale sia la loro categorizzazione lessicale nel quadro di quella dell’intera classe dei connettivi. Dal punto di vista morfosintattico, il dato appare (relativamente) chiaro: la classe dei connettivi si articola fondamentalmente in tre sotto-classi: i connettivi sintatticamente subordinanti (perché, benché, così… che, mentre ecc.); i connettivi sintatticamente coordinanti (e, o, ma ecc.) e i connettivi avverbiali (quindi, cioè, invece, per/ ad esempio, tuttavia, infatti, insomma, in particolare, tutto sommato ecc.), che sono sintagmi avverbiali, sintagmi nominali, sintagmi preposizionali, tutti sintatticamente non integranti. Ma che cosa succede a livello semantico? Abbiamo visto che all’unità conn va associato il concetto relazionale codificato dal connettivo: «consecuzione», «motivazione», «concessione», «opposizione», «riformulazione» ecc. Per quanto riguarda p e q, ci sono tre soluzioni teoriche alternative. La prima prevede che all’interno del lessico p e q siano variabili, le quali si fissano solo al momento della manifestazione comunicativa del connettivo: saranno Unità Informative quando il connettivo ha una manifestazione frasale, e invece Enunciati se il connettivo ha una manifestazione testuale. La seconda soluzione vuole invece che già sin dal lessico il formato di p e q sia definito: gli operandi dei connettivi subordinanti e coordinanti sono le Unità Informative e quelli dei connettivi avverbiali sono gli Enunciati. La terza ipotesi considera che p e q siano definiti nel lessico nel caso in cui il connettivo sia una congiunzione subordinante o coordinante, e che restino invece indefiniti quando il connettivo è avverbiale. Alla luce dell’analisi proposta, non c’è una soluzione che prevale in modo forte sull’altra: per poter decidere sono necessarie ulteriori riflessioni in prospettiva testuale che prendano in conto più connettivi e più esempi per ciascun connettivo. 15 Per completezza, i risultati dell’analisi andrebbero anche controllati esaminando manifestazioni testuali originali dei connettivi. Angela Ferrari / Filippo Pecorari 130 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 Bibliografia Anscombre, J. C./ Ducrot, O. 1977: «Deux mais en français? », Lingua 43/ 1: 23-40. Bazzanella, C. 1985: «L’uso dei connettivi nel parlato: alcune proposte», in: A. Franchi De Bellis/ L. M. Savoia (ed.), Sintassi e morfologia della lingua italiana d’uso. Teorie e applicazioni descrittive. Atti del XVII congresso internazionale di studi della Società di Linguistica Italiana (Urbino, 11-13 settembre 1983), Roma, Bulzoni: 83-94. 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Angela Ferrari / Filippo Pecorari 132 DOI 10.2357/ VOX-2021-004 Vox Romanica 80 (2021): 105-132 Sentential and textual use of adverbial connectives in a corpus of written language. Criteria for analysis and interpretation Abstract : Adverbial connectives such as It. quindi, cioè, invece, per/ ad esempio, tuttavia, infatti, insomma, in particolare accept both a sentential use - whereby the sequence p conn q is realized within a single Utterance - and a textual use - whereby p belongs to a different Utterance than the one containing conn q. This paper, based on a sampling of 823 examples, explores the criteria that lead to the choice of either form of expression in written language. It is argued that two classes of factors are involved: syntactic-informational factors, concerning the internal structure of the Utterance containing p conn q; and textual factors, concerning the semantic-pragmatic relationship that the sequence p conn q holds with the context. Keywords : Connectives, Cohesion, Syntax, Punctuation, Information structure, Written language, Text linguistics, Italian linguistics