eJournals Italienisch 41/81

Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.2357/Ital-2019-0014
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/61
2019
4181 Fesenmeier Föcking Krefeld Ott

Giovanni Lodovico Bianconi (Bologna, 1717-Perugia, 1781): un homme de lettres europeo - Convagno di studi a Perugia

61
2019
Chiara Piola Caselli
ita41810125
125 Mitteilungen Giovanni Lodovico Bianconi (Bologna, 1717-Perugia, 1781): un homme de lettres europeo - Convegno di studi a Perugia Nei giorni 28 e 29 marzo 2019, presso il Dipartimento di Lettere - Lingue, Letterature e Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Perugia, si è tenuto il convegno intitolato Giovanni Lodovico Bianconi (Bologna, 1717-Perugia, 1781): un homme de lettres europeo Il convegno perugino è il primo dedicato a Bianconi, figura tra le più interessanti e rappresentative della cultura del suo tempo Medico, erudito, promotore e collaboratore di riviste di diffusione internazionale (tra le quali il Journal des savans d’Italie, l’Antologia romana, le Efemeridi letterarie), scrittore di viaggio, collezionista e mercante d’arte, membro di prestigiose accademie letterarie e scientifiche (l’Arcadia, l’Accademia etrusca di Cortona e l’Accademia delle scienze di Berlino), Bianconi è tra gli intellettuali europei più attivi nella mediazione e promozione culturale grazie anche a una prestigiosa rete di relazioni internazionali coltivate nel lungo soggiorno all’estero Lasciata a 27 anni la sua città natale, Bologna, si trasferì ad Augusta come medico personale del principe vescovo, nel 1750 si stabilì a Dresda con il ruolo di consigliere aulico e bibliotecario dell’elettore di Sassonia, allo scoppio della Guerra dei sette anni fu a Praga e quindi in Baviera al seguito del principe ereditario dopo la morte del quale, nel 1765, tornò in Italia risiedendo a Roma con l’incarico onorifico di ministro di Sassonia presso la Santa Sede Gli scritti di Bianconi esprimono una mentalità ‘cosmopolita’, esente da pregiudizi nazionalistici o confessionali, antidogmatica, plasmata dai principi della razionalità e della laicità, interessata allo studio dei costumi e della vita dei popoli, con particolare riguardo al mondo a lui più noto, quello tedesco Buona prova ne sono le riflessioni sull’importanza del protestantesimo per l’educazione civile del popolo tedesco nelle cosiddette Lettere Bavare, considerate tra le migliori prose di viaggio del Settecento Il nome di Bianconi è noto agli studiosi: la sua produzione fu pubblicata vivente l’autore o postuma per le cure del genero Reginaldo Ansidei e del fratello Carlo; una scelta delle sue lettere dalla Germania comparve nell’antologia dei Letterati memorialisti e viaggiatori del Settecento (1951) a cura di Ettore Bonora, autore anche della voce del Dizionario Biografico a lui dedicata (1968); il ventennio trascorso in Germania è stato studiato approfonditamente in particolare da Giulia Cantarutti e da Giovanna Perini Folesani, curatrice degli Scritti tedeschi (1998) Ciononostante, Bianconi appartiene al novero dei ‘fantasmi’, per usare le parole di Maria Corti evocate da Arnaldo Bruni in apertura del convegno DOI 10. 23 57/ Ital-2019 - 0 014 Italienisch_81.indb 125 02.07.19 14: 05 126 Mitteilungen perugino, che abitano gli studi letterari e a cui occorre ancora dare ‘corpo e voce’ La direzione è stata indicata da G Cantarutti nella prima relazione («‘Gio-Lodovico Bianconi Bolognese’: Archiatra di corte in Germania, Consigliere sassone a Roma»): la ricostruzione della complessa e articolata personalità di Bianconi richiede, osserva Cantarutti, una mappatura sistematica della sua corrispondenza esistente negli archivi nazionali ed europei L’obiettivo è l’edizione dell’epistolario che consentirà di ricostruire la rete di relazioni diplomatiche e culturali tessute con le figure più significative della République des Léttres Un esempio dell’importanza delle lettere di Bianconi è suggerito dal voluminoso carteggio intrattenuto con Giammaria Ortes, oggetto della relazione di Bartolo Anglani («Il carteggio tra Ortes e Bianconi: storia di una lunga amicizia [1744-1780]») Anglani si è concentrato su un aspetto specifico trattato nelle lettere - gli esperimenti sulla frangibilità dei vetri - a partire dal quale ha messo a confronto le posizioni dei due corrispondenti sull’utilità dell’esperienza empirica per la fondazione di un sistema scientifico Le dieci relazioni hanno preso in esame i principali settori d’interesse di Bianconi Il primo è quello, appunto, della ricerca scientifica, le cui nuove acquisizioni (nei campi dell’elettrologia, della fisica-matematica, dell’astronomia) furono divulgate da Bianconi tanto negli articoli del 1748-1749 indagati da Regina Lupi («Bianconi ambasciatore della cultura italiana: il ‘Journal des savans d’Italie’»), quanto nelle due lettere ‘fittizie’ indirizzate a Enrico di Prussia, Di alcune notizie intorno a Pisa, e Firenze (1781), analizzate da Annalisa Nacinovich («La scienza moderna e i ‘frantumi degli antichi’: Bianconi e gli studi eruditi») . La seconda questione è quella, assai complessa, del rapporto tra Bianconi e la cultura tedesca, ricostruito da John Butcher («‘Son eglino i Tedeschi impeccabili? ’ . Rappresentazioni letterarie della Germania da Petrarca a Bianconi») e da Franco Arato («Bianconi viaggiatore: un antico tra ‘i barbari’») prendendo in esame gli articoli sui periodici letterari e le Lettere Bavare Maria Nicole Iulietto («Le Lettere sopra A. Cornelio Celso di Giovanni Lodovico Bianconi nella fortuna critica del medicorum Cicero»), invece, ha ripercorso il progetto incompiuto di edizione critica del De medicina, sottolineando l’importanza della ricostruzione della storia ecdotica di Celso esposta da Bianconi nelle lettere a Gerolamo Tiraboschi (1779) Carmelo Occhipinti («Le biografie di Mengs e Piranesi Considerazioni sulla storia artistica») ha considerato le pagine di critica d’arte, con particolare attenzione alla lucida interpretazione della poetica di Giambattista Piranesi nell’elogio storico dedicato all’incisore (1779) Le relazioni hanno tutte rilevato un tratto caratterizzante l’opera di Bianconi: la scrittura chiara che ne rende piacevole la lettura Si tratta di un aspetto chiave per comprenderne il progetto culturale L’analisi compiuta da Italienisch_81.indb 126 02.07.19 14: 05 127 Mitteilungen Massimo Fanfani («Appunti sulla lingua di Bianconi») sulla corrispondenza privata e sulla scrittura saggistica e pubblicistica ha messo in luce le caratteristiche precipue di una lingua moderna e vicina al parlato, adatta a un’ampia comunicazione intellettuale Nell’ultima relazione di Sandro Gentili e Chiara Piola Caselli («Le amicizie perugine di Bianconi») sono state presentate alcune nuove fonti di e su Bianconi, frutto di un lavoro di ricerca compiuto nelle biblioteche e negli archivi romani e umbri Gli atti del convegno saranno pubblicati in un numero monografico della rivista Seicento & Settecento che comprenderà un’appendice dedicata all’inventario delle lettere di Bianconi, edite e inedite, fino ad ora reperite . Chiara Piola Caselli Convegno interdisciplinare: «È di mestiere sapere quale suono rendono queste lettere … Musik und Literatur zwischen Septem Artes liberales und Humanismus in Italien» (Bochum) Dal 25 al 27 febbraio 2019 si è svolto presso la Ruhr-Universität (Bochum) il convegno interdisciplinare dal titolo: «È di mestiere sapere quale suono rendono queste lettere … Musik und Literatur zwischen Septem Artes liberales und Humanismus in Italien», sostenuto dalla Fritz Thyssen Stiftung in collaborazione con il Romanisches Seminar della Ruhr-Universität L’incontro, al quale hanno preso parte esperti di diverse discipline (filologia, musicologia e storia dell’arte) è stato aperto da Eva-Verena Siebenborn (Ruhr- Universität Bochum), organizzatrice dell’evento Oggetto precipuo degli interventi è stata la disamina dello stretto rapporto tra musica e letteratura, specifico della Prima Età Moderna, in particolare del Cinquecento e degli inizi del Seicento in Italia attraverso l’analisi di singoli e concreti fenomeni musicali, letterari e musico-letterari In questo orizzonte, il convegno ha abbracciato il ‘lungo’ processo, le cui origini risalgono proprio al passaggio tra Cinquecento e Seicento, che porta all’evoluzione dell’opera lirica e al suo diffondersi ed affermarsi in età barocca Determinante per la formulazione degli specifici interessi di ricerca e in generale per l’allestimento del convegno stesso è stata l’osservazione di un certa sensibilizzazione per quanto riguarda il rapporto tra musica e poesia nelle Prose della volgar lingua (1525) di Pietro Bembo . 1 Infatti, nel documento più autorevole della questione della 1 Vgl Sabine Meine, Die Frottola: Musik, Diskurs und Spiel an italienischen Höfen 1500-1530, London: Brepols 2013, in particolare pp 27-38 DOI 10. 23 57/ Ital-2019 - 0 015 Italienisch_81.indb 127 02.07.19 14: 05