eJournals Italienisch 41/81

Italienisch
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Narr Verlag Tübingen
10.2357/Ital-2019-0015
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2019
4181 Fesenmeier Föcking Krefeld Ott

Convegno interdisciplinare: "È di mestiere sapere quale suono rendono queste lettere ... Musik und Literatur zwischen Septem Artes liberales und Humanismus in Italien" (Bochum)

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2019
Maria Debora Capparelli
ita41810127
127 Mitteilungen Massimo Fanfani («Appunti sulla lingua di Bianconi») sulla corrispondenza privata e sulla scrittura saggistica e pubblicistica ha messo in luce le caratteristiche precipue di una lingua moderna e vicina al parlato, adatta a un’ampia comunicazione intellettuale Nell’ultima relazione di Sandro Gentili e Chiara Piola Caselli («Le amicizie perugine di Bianconi») sono state presentate alcune nuove fonti di e su Bianconi, frutto di un lavoro di ricerca compiuto nelle biblioteche e negli archivi romani e umbri Gli atti del convegno saranno pubblicati in un numero monografico della rivista Seicento & Settecento che comprenderà un’appendice dedicata all’inventario delle lettere di Bianconi, edite e inedite, fino ad ora reperite . Chiara Piola Caselli Convegno interdisciplinare: «È di mestiere sapere quale suono rendono queste lettere … Musik und Literatur zwischen Septem Artes liberales und Humanismus in Italien» (Bochum) Dal 25 al 27 febbraio 2019 si è svolto presso la Ruhr-Universität (Bochum) il convegno interdisciplinare dal titolo: «È di mestiere sapere quale suono rendono queste lettere … Musik und Literatur zwischen Septem Artes liberales und Humanismus in Italien», sostenuto dalla Fritz Thyssen Stiftung in collaborazione con il Romanisches Seminar della Ruhr-Universität L’incontro, al quale hanno preso parte esperti di diverse discipline (filologia, musicologia e storia dell’arte) è stato aperto da Eva-Verena Siebenborn (Ruhr- Universität Bochum), organizzatrice dell’evento Oggetto precipuo degli interventi è stata la disamina dello stretto rapporto tra musica e letteratura, specifico della Prima Età Moderna, in particolare del Cinquecento e degli inizi del Seicento in Italia attraverso l’analisi di singoli e concreti fenomeni musicali, letterari e musico-letterari In questo orizzonte, il convegno ha abbracciato il ‘lungo’ processo, le cui origini risalgono proprio al passaggio tra Cinquecento e Seicento, che porta all’evoluzione dell’opera lirica e al suo diffondersi ed affermarsi in età barocca Determinante per la formulazione degli specifici interessi di ricerca e in generale per l’allestimento del convegno stesso è stata l’osservazione di un certa sensibilizzazione per quanto riguarda il rapporto tra musica e poesia nelle Prose della volgar lingua (1525) di Pietro Bembo . 1 Infatti, nel documento più autorevole della questione della 1 Vgl Sabine Meine, Die Frottola: Musik, Diskurs und Spiel an italienischen Höfen 1500-1530, London: Brepols 2013, in particolare pp 27-38 DOI 10. 23 57/ Ital-2019 - 0 015 Italienisch_81.indb 127 02.07.19 14: 05 128 Mitteilungen lingua cinquecentesca, l’affermarsi del toscano come lingua letteraria, si fonda su qualità primariamente musicali quali il numero, il suono, il concento e l’armonia La forte congiunzione tra musica e poesia che qui si manifesta è la prova di un mutato rapporto tra le due discipline, il quale porta nel corso di una generale erosione di validità delle arti liberali, all’ammissione della musica, arte tradizionalmente del Quadrivio, nel canone degli studia humanitatis con la sua conseguente aggregazione alla retorica e alla poetica Questa nuova compenetrazione tra musica e poesia è quindi da considerarsi come il risultato di un vasto e complesso cambiamento epistemologico, riconducibile ad una retoricizzazione dei principali aspetti della vita sociale, tra cui figura anche la retoricizzazione della musica, che rappresenta la premessa necessaria a due processi complementari da mettere ancora bene a fuoco: il processo di ‘musicalizzazione’ della poesia e quello di ‘letterarizzazione’ della musica La prima sessione, dedicata al processo di retoricizzazione della musica, è stata aperta dall’intervento di Sabine Meine (Hochschule für Musik und Tanz Köln): «Die Frottola als Spielfeld für die questione della lingua Humanismus und Musik an den Höfen von Isabella d’Este und Lucrezia Borgia in Mantua und Ferrara um 1500» Meine ha dimostrato tramite la frottola, quale genere di canzone popolare delle corti settentrionali cinquecentesche, quanto siano intrecciati, rispettivamente, i processi di ‘letterarizzazione’ della musica e di ‘musicalizzazione’ della poesia Da un lato, la frottola contribuì a rendere più musicale e popolare il volgare, dall’altro si può notare lo sforzo dei frottolisti per uscire dall’ambito letterario basso della poesia per musica e per passare all’adozione di testi poetici più nobili quali sonetti, canzoni e ballate del Canzoniere petrarchesco Nella sua relazione « … più non si convien l’usato canto - Orpheusgestalten und die Begründung säkularer Musik durch Poetologien des Gesangs an italienischen Fürstenhöfen um 1500 (Poliziano: Favola d’Orfeo; Anonym: Orphei Tragoedia)», Eva- Verena Siebenborn (Ruhr-Universität Bochum) ha portato all’attenzione dei partecipanti la creazione, attraverso due rappresentazioni del dramma basato sul mito greco d’Orfeo, in assenza di una tramandata musica antica, di una musica secolare, erudita, specificamente cortigiana dai connotati sia lirici che epici e tragici A questa nuova concezione di canto sono seguiti un bisogno di legittimazione e quindi la costituzione di poetologie specifiche, dalle basi non musicologiche, bensì poetiche, così da poter parlare di una retoricizzazione o letterarizzazione della musica Nell’ultimo intervento della prima sessione dal titolo «Quanto sia necessario il Numero delle cose? (Gioseffo Zarlino) - Zum Verhältnis von Zahlhaftigkeit und Sprache in der Musik des 16 Jahrhunderts», Michael Meyer (Universität Zürich) ha posto al centro dell’attenzione la categoria del numerus e, attraverso le Istitutioni Italienisch_81.indb 128 02.07.19 14: 05 129 Mitteilungen harmoniche (1558) di Gioseffo Zarlino, un pensiero musicale in generale basato sul Neoplatonismo ficiniano; un pensiero musicale che si pone così in netto contrasto al processo di ‘retorizzazione’ della musica La seconda giornata e, allo stesso tempo, la seconda sessione sulla ‘letterarizzazione’ della musica è stata aperta dalla stimolante relazione di Manuel Baumbach (Ruhr-Universität Bochum) dal titolo «Wortspiel im Agon der Künste: Die Poiesis der Syrinx und Theokritis bukolische Dichtung» Baumbach ha esposto in un certo senso una ‘doppia’ letterarizzazione della musica, constatando come la musica diventasse una componente fissa della poesia, proprio in un periodo in cui si effettua un passaggio mediale, cioè da una forma di poesia esibita con accompagnamento musicale ad una forma poetica puramente cartacea, in cui la musica si colloca ad un livello semantico In particolare, Baumbach ha esposto il processo di letterarizzazione della musica in ambito bucolico, processo per cui l’atto costitutivo è stato quello dell’invenzione e dell’ammissione della Siringa o flauto di Pan all’interno della poesia bucolica, attraverso la carmina figurata di Teocrito, una riproduzione grafica dell’oggetto tramite la graduazione della lunghezza dei versi, in cui si mescolano fantasia visiva e abilità metrica È poi seguita la relazione di Susanne Friede (Universität Klagenfurt), «Invaghiti delle lor voci. Zum Verhältnis von Musik, lyrischen Texten und Urteilsfindung in Pietro Bembos Asolani», in cui Friede ha puntato alla messa in rilievo del rapporto tra musica, passaggi lirici e ciò che lei stessa ha designato come formazione di giudizio negli Asolani; mentre per la musicalità si può constatare una posizione del tutto marginale, individuandola principalmente solo nella semi-cornice che fa da contorno al dialogo, la parte centrale dell’opera è, invece, caratterizzata da una decisiva valorizzazione della testualità e di una cultura del ‘parlare’ e non del ‘cantare’ Tuttavia, Friede ha individuato anche nella parte ‘parlata’ dell’opera dei residui di musicalità Tale musicalità, sicuramente differente da quella situata nella cornice, è ancorata ad una funzione o ad un effetto civilizzatore che costituisce il punto di partenza di quelle riflessioni e approfondite discussioni che portano ad una formazione di giudizio soprattutto nelle figure femminili L’intervento «Himmlische Klänge und Zaubergesänge in Torquato Tassos Gerusalemme liberata» di Jörg Steigerwald (Universität Paderborn) ha posto al centro dell’attenzione le tensioni tra testo poetico e musicalità in un genere come il poema, in cui la semantica del canto è di importanza cruciale, sebbene esso non sia più legato ad una rappresentazione mediante la musica Ciò nonostante Steigerwald ha mostrato come Tasso crei degli effetti di presenza musicale, i quali vengono usati poi a scopo di un’illusione estetica dalla semantica sovversiva (incanto) e a scopo di un potenziamento del meraviglioso cristiano dalla semantica celesta e divina Italienisch_81.indb 129 02.07.19 14: 05 130 Mitteilungen Marc Föcking (Universität Hamburg) ha aperto la terza sessione dedicata ai campi di tensione tra musica e letteratura con un’ampia relazione dal titolo «Garrula e maestrevol armonia Was wissen literarische Madrigale vom Madrigal? », in cui ha indagato il rapporto di tensione tra madrigale letterario e madrigale musicale da Petrarca fino a Marino Allacciandosi alla tipologia proposta da Ulrich Schulz-Buschhaus, Föcking ha esposto i connotati e i principi del madrigale melico che rendono questa forma poetica più musicale rispetto ad altre, per esempio il sonetto, e di conseguenza più facilmente acquisibile in ambito della musica È seguito l’intervento di Florian Mehltretter (Ludwig-Maximilians-Universität München), «Mimesis versus Rhetorik im Umkreis der Florentiner Camerata Theoretische Bemerkungen zu A Segni, G Mei und V Galilei», su quel movimento, ispirato alla musica greca, che condusse alla nascita del melodramma, proclamando attraverso la teorizzazione del canto monodico la superiorità della monodia su una concezione di messa in musica polifonica e madrigalista Mehltretter ha così esposto il rapporto tra musica e parola, in cui alla musica viene attribuito il compito di esposizione degli affetti del testo Nell’ultimo intervento della seconda giornata, David Nelting (Ruhr-Universität Bochum) dal titolo «… di doppia novità composta Überlegungen zu Orazio Vecchis comedia harmonica L’Amfiparnaso (1594)» si è occupato dell’invenzione della comedia musicale o harmonica, genere dal carattere doppio, incerto, transitorio e ostentatamente considerato nuovo, che si sottrae ad ogni fissa attribuzione di genere Lo sfoggio della doppia novità dell’opera è situata nel suo principio di composizione, cioè nello spostamento decisivo da una percezione annessa al senso della vista, quindi da una percezione scenica, ad una percezione principalmente collegata al senso dell’udito, quindi musicale, senza tralasciare allo stesso tempo l’importanza attribuita ad un testo fisso a differenza della tradizione della Commedia dell’Arte, basata notoriamente sull’improvvisazione A questo si aggiunge la posizione di primo piano della persona dell’autore stesso, quindi una soggettività della propria inclinazione artistica, che sta alle origini dell’invenzione stessa L’ultima sessione dedicata alle combinazioni mediali di musica e letteratura si è aperta con l’avvincente intervento di Joseph Imorde (Universität Siegen), «Zur Rhetorisierung der Tränen um 1600», sull’importanza della rappresentazione musicale nel primo dramma religioso del 1600 Alla qualità e alla disposizione affettiva della musica si attribuiva la funzione specifica di fautrice di affetti di dolore e di dolcezza, affetti che si concretizzano in fiumi di lacrime Imorde ha mostrato che termini come dulcedo e suavitas, nonché le lacrime stesse, hanno un loro posto fisso nella vita e nella pratica religiosa della cosiddetta controriforma o riforma cattolica, come esposizione della propria devozione e come legittimazione affettiva del sacramento della con- Italienisch_81.indb 130 02.07.19 14: 05 131 Mitteilungen fessione Quest’orientamento emotivo della chiesa cattolica è supportato non solo dalla musica nelle rappresentazioni teatrali come la Rappresentazione di Anima e di Corpo (Cavalieri), ma anche dall’omiletica e dall’iconografia, tra cui figura l’artista Carlo Dolci Nel suo intervento «Sprechende Instrumente und singende Körper - Überlegungen zu Claudio Monteverdis musiktheatralen Experimenten jenseits der Oper» Monika Woitas (Ruhr-Universität Bochum) ha spiegato in un primo momento come la musica si sia affermata definitivamente nella funzione di arte espressiva della parola tramite il Ballo delle ingrate (1608), opera che si conclude innovativamente e quindi contro la tradizione con un ballo privo di canto La seconda parte dell’intervento si è concentrata sul concetto di imitazione unita illustrato tramite il Combattimento in musica di Tancredi e Clorinda (1624), in cui la musica, la sceneggiatura, il testo e le figure con i loro gesti e movimenti creano un’unità carica di potenziale innovativo riconducibile unicamente all’ingegno artistico dell’autore stesso Ha chiuso il convegno Oliver Huck (Universität Hamburg) con un intervento ricco di materiale dedicato al rapporto tra testo e messa in musica: «Komponieren nach 1602: Giambattista Marinos Canzone Numeri amorosi und ihre Vertonungen» . Huck ha illustrato il grande impegno ed interesse che compositori ed editori hanno mostrato nella conversione di un testo letterario quale la canzone di Marino Numeri amorosi in un’opera musicale Inoltre, Huck ha mostrato l’importanza di Giambattista Marino come fornitore testuale per la produzione musicale, la quale si concretizza in un’enorme quantità di opere musicali Nel suo insieme, il convegno ha messo in luce come a partire del Secondo Cinquecento si siano sviluppate in Italia specifiche dinamiche culturali, che avrebbero interessato anche il rapporto tra musica e letteratura; un rapporto non dicotomico, ma caratterizzato dall’intreccio delle due componenti, che porta alla formazione di una quantità di invenzioni artistiche sotto forma di forme ibride musico-letterarie, come intermezzi, drammi pastorali, drammi religiosi, commedie musicali e l’opera stessa, e che allo stesso tempo include anche generi strettamente letterari, pervasi però da una semantica musicale, come la poesia bucolica, la poesia epica, il madrigale melico, la lirica, ecc Il convegno ha inoltre confermato l’importanza e la necessità di un lavoro interdisciplinare, perché queste specifiche dinamiche culturali del secondo Cinquecento e primo Seicento italiano possano essere analizzate adeguatamente La pubblicazione degli Atti del Convegno è prevista entro la fine del 2019 . Maria Debora Capparelli Italienisch_81.indb 131 02.07.19 14: 05