eJournals Italienisch 41/81

Italienisch
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Narr Verlag Tübingen
10.2357/Ital-2019-0016
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2019
4181 Fesenmeier Föcking Krefeld Ott

III Convegno Internazionale di Linguistica e Glottodidattica Italiana (CILGI3) "L'italiano in contesti plurilingui: contatto, acquisizione, insegnamento" (Ruhr-Universität Bochum, Romanisches Seminar)

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2019
Riccardo Gualdo
ita41810132
132 Mitteilungen III Convegno Internazionale di Linguistica e Glottodidattica Italiana (CILGI3) «L’italiano in contesti plurilingui: -contatto, acquisizione, insegnamento»- (Ruhr-Universität Bochum, Romanisches Seminar) Dall’11 al 13 ottobre 2018 il Romanisches Seminar dell’Università di Bochum ha ospitato il convegno CILGI 3, terzo appuntamento - dopo gli incontri di Istanbul (maggio 2016) e Breslavia (giugno 2017) - dedicato al confronto tra esperti di didattica dell’italiano a stranieri, di linguistica generale e italiana, di linguistica acquisizionale (il prossimo è previsto per l’autunno di quest’anno all’Università del Molise) È impossibile riassumere in poche righe anche solo i temi affrontati nelle intense giornate di lavoro, organizzate per sessioni parallele su cinque diverse aree d’interesse; basti solo il numero delle relazioni, 4 plenarie e 88 tematiche, più 4 laboratori; hanno partecipato circa 150 tra ricercatori, docenti e studenti (molti della Ruhr-Universität di Bochum e di altre sedi vicine, come Essen e Dortmund), provenienti da 18 paesi europei ed extraeuropei Per i dettagli rinvio ai materiali raccolti dagli organizzatori, in particolare il quaderno degli abstract, disponibile nella pagina ufficiale CILGI3 (https: / / www .ruhr-uni-bochum .de/ cilgi2018/ index .html .it) Provo invece a condividere con i lettori di Italienisch tre spunti di riflessione, tra i tanti possibili, che ho maturato nei giorni del convegno Il primo riguarda la vivacità e la qualità scientifica degli studi di glottodidattica, e in particolare di didattica dell’italiano, fuori d’Italia In Germania, in Austria e in Svizzera, dove si è consolidata un’importante attività di ricerca sul repertorio sociolinguistico delle comunità d’origine italiana; in Polonia, Turchia e Ungheria, da cui sono arrivati i risultati di interessanti esperienze didattiche anche in chiave contrastiva; in altre aree, tra cui cito il caso di Malta, dove l’intreccio tra le due lingue ufficiali, il maltese e l’inglese, e l’italiano, che circa il 60% della popolazione dichiara di conoscere, ha importanti risvolti glottodidattici, come ha mostrato Sandro Caruana In generale, si ha la sensazione che in Italia andrebbero conosciuti meglio, e molto meglio valorizzati, il lavoro dei docenti di italiano all’estero e i risultati delle loro ricerche Un secondo spunto proviene dalla varietà degli approcci glottodidattici messi in mostra nelle diverse sessioni del convegno Molto spazio ha occupato la sperimentazione in classi plurilingui Il progetto realizzato da Cecilia Andorno e Silva Sordella (Torino) nelle ultime classi di alcune scuole primarie ad alta densità di popolazione plurilingue dimostra quanto la convivenza di più lingue possa essere una ricchezza, e non un peso, se usata bene Lo ha ribadito anche Giuliana Fiorentino (Molise), dando conto di una ricerca condotta in scuole primarie di Benevento e Napoli DOI 10. 23 57/ Ital-2019 - 0 016 Italienisch_81.indb 132 02.07.19 14: 05 13 3 Mitteilungen Molti altri interventi hanno riguardato il primo ciclo dell’istruzione, ma contributi di grande interesse sono arrivati anche da altre esperienze, scandite lungo tutto il curriculum verticale Penso per esempio all’uso dell’audiovisivo proposto da Nicola Brocca (Heidelberg School of Education) per contrastare l’erosione / logorio dell’italiano - soprattutto nel lessico - nei bambini di famiglie immigrate nella regione Nordrhein-Westfalen, o alla didattica multisensoriale dell’italiano sperimentata da Raymond Siebetcheu (Università per stranieri di Siena) nel Liceo sportivo di Siena Proprio l’utilità di coinvolgere più risorse nell’insegnamento delle lingue avvia al terzo e ultimo paragrafo del mio resoconto La didattica integrata con diversi codici semiotici o potenziata dalle nuove tecnologie è stata oggetto di analisi puntuali, di presentazione di ricerche in corso, e di specifici laboratori, come quello condotto da Yahis Martari (Bologna) sulla versione cinematografica di un noto romanzo (Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio) di Amara Lakhous Simona Bartoli-Kucher (Graz) ha portato convincenti testimonianze dell’efficacia di una didattica metasemiotica in chiave multiculturale, con l’aiuto di cinema e mezzi audiovisivi Piuttosto che tentare un bilancio, raccolgo i suggerimenti di due relazioni plenarie che hanno aperto e chiuso il convegno: Massimo Vedovelli ha segnalato una crisi dell’idea di un’identità plurilingue dei cittadini che coinvolge molti idiomi insieme all’italiano, in un mercato dominato da una sola lingua globale; ma ha indicato anche le vie da battere per conquistare nuovi spazi linguistici: tra queste, la diffusione di prodotti italiani nei nuovi mercati orientali, che chiedono al nostro Paese un dialogo possibile con la condivisione e la traduzione delle terminologie industriali Francesco Bruni ha svelato inattese testimonianze dell’italiano lingua di contatto e mediazione tra i popoli del Mediterraneo nel XVIII e nel XIX secolo L’italiano lingua ponte? È raro trovare studi che affrontino questo tema nella ricerca linguistica attuale; ma Jan Scheitza e Judith Visser (quest’ultima, con Gerald Bernhard, Irene Gallerani, Ramona Jakobs, Judith Kittler ed Enrico Serena, tra gli organizzatori di CILGI3) hanno raccolto, da un gruppo di oriundi italiani che studiano italianistica a Bochum, interessanti testimonianze sul prestigio della nostra lingua come strumento di mediazione culturale Oggi come ieri l’italiano vive una vita nascosta, ma l’impegno di tanti ricercatori e insegnanti della nostra lingua può farlo riemergere Ed è infine doveroso ricordare il patrocinio dato alle giornate CILGI da istituzioni tedesche e italiane, come - tra gli altri - il Deutscher Italianistenverband e il Consolato d’Italia a Dortmund, il Ruhr-Zentrum Mehrsprachigkeit, l’Associazione Docenti di Italiano in Germania e l’Accademia della Crusca . Riccardo Gualdo Italienisch_81.indb 133 02.07.19 14: 05