Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.2357/Ital-2019-0027
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Fesenmeier Föcking Krefeld OttAnn Lawson Lucas: Emilio Salgari. Una mitologia moderna tra letteratura, politica, società. [Vol. 1: Fine secolo 1883-1915. Le verità di una vita letteraria; Vol 2: Fascismo 1916-1943. Lo sfruttamento personale e politico], Firenze: Leo S. Olschki, Vol. 1, 2017, pp. 441, € 29,00; Vol. 2, 2018, pp. 503, € 35,00
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Monica Biasiolo
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121 Buchbesprechungen Ann Lawson Lucas: Emilio Salgari. Una mitologia moderna tra letteratura, politica, società. [Vol. 1: Fine secolo 1883-1915. Le verità di una vita letteraria; Vol. 2: Fascismo 1916-1943. Lo sfruttamento personale e politico], Firenze: Leo S. Olschki, Vol. 1, 2017, pp. 441, € 29,00; Vol. 2, 2018, pp. 503, € 35,00 Nella memoria collettiva del pubblico dei lettori di oggi, il nome di Salgari rimane per lo più fortemente legato ai suoi celebri personaggi, da Sandokan al Corsaro Nero fino alla Principessa Jolanda. Eppure Salgari, nonostante forse oggi sia ingiustamente relegato spesso negli angoli più reconditi delle librerie, dove solo i suoi estimatori lo possono trovare, ha contribuito a creare un pezzo importante della storia della letteratura. Lo studio di Ann Lawson Lucas, Emilio Salgari. Una mitologia moderna tra letteratura, politica, società, in quattro volumi, di cui due appena usciti sul mercato per lo stimato editore Leo S. Olschki, rappresenta senza ombra di dubbio una pietra miliare della ricerca su questo autore tanto celebre quanto discusso. ‘Celebre’ perché Salgari diventa un vero e proprio fenomeno culturale in un momento storico importante: gli anni a cavallo tra fine Ottocento/ inizio Novecento sono un periodo di forte evoluzione non solo scientifica in un’Italia che da poco è diventata nazione (il mercato editoriale e giornalistico è in espansione, vengono poi introdotte a più riprese leggi per la scolarizzazione obbligatoria, cambia l’immagine della donna); ‘discusso’, perché lo scrittore, oltre ad essere considerato ‘il Verne italiano’, etichetta che certamente gli giova ma ne limita anche l’originalità artistica, diventa nel Ventennio fascista oggetto di arbitraria manipolazione, una strumentalizzazione che, come analizza Lawson Lucas nel secondo volume, ha luogo sia sul piano economico con una vera e propria fabbrica di falsi salgariani, sia sul piano ideologico. Su questo ritorneremo più avanti. Intanto vale la pena soffermarsi sul materiale usato dalla studiosa che consta di un’accuratissima raccolta di documenti che permettono una ricostruzione storica puntuale la quale ambisce, come Lawson Lucas afferma in introduzione, a «cancellare la mitologia nociva» costruita sull’autore (p. 13). Lo studio segue in maniera cronologica il percorso biografico e artistico di Salgari, che viene presentato al pubblico a tutto tondo, non incasellando quindi il suo operare esclusivamente a quello di scrittore di romanzi di avventura destinati alle fasce più giovani di lettori, un’interpretazione, quella di Salgari autore di libri per ragazzi, che limita in maniera decisiva la comprensione del vero raggio di azione della sua opera e che spesso ha fatto sottovalutare la stessa in modo semplicistico e semplificato. Si comincia dalla giovinezza, periodo in cui si situano le prime prove letterarie e grafiche di Salgari, la cui consapevolezza sul gusto dei lettori si palesa già chiara ad DOI 10. 23 57/ Ital-2019 - 0 027 Italienisch_82.indb 121 20.01.20 15: 36 122 Buchbesprechungen esempio nel contenuto di quel racconto che segnerà il suo debutto letterario. Autore estremamente prolifico, Salgari appassiona con ciò che nasce dalla sua inesauribile fantasia, che non rimane intonsa da eventi e atteggiamenti della realtà che lo circonda; la sua genialità viene riconosciuta, le collaborazioni si moltiplicano. L’atteggiamento politico-morale di quel giovane, che dichiara in una lettera alla moglie «la mia vita doveva essere tempestosa per necessità», 1 è del tutto originale. In un’Europa attraversata dagli entusiasmi della lotta imperialista, Salgari pone il suo pubblico, in cui prevaleva certamente il borghese medio, davanti a una prospettiva di lettura nuova, perché decentrata rispetto all’imperante eurocentrismo. Attrae, Salgari, e lo fa anche attraverso una precisa ed oculata macchina pubblicitaria, di cui lui stesso, insieme a Ruggero Giannelli, è produttore. Le illustrazioni che accompagnano i suoi testi fungono da soglie iconiche dalle quali il lettore viene invitato ad entrare nell’universo fantastico creato. Il primo romanzo viene pubblicato nel 1887. Ma la collaborazione con un editore importante come Treves, in quell’anno segnato, dal punto di vista politico, dal rinnovo del trattato della Triplice Alleanza e che vede Francesco Crispi diventare presidente del Consiglio, non è ancora iniziata. Treves lo sostiene come scrittore in diversi modi, adottando strategie mirate di marketing e comunicazione. Dopo Treves, che tuttavia sarà tra gli editori che continueranno a pubblicare in ristampa il ‘capitano Salgari’, seguono anche l’editrice torinese Speirani, la Bemporad di Firenze, Paravia e Antonio Donath. Con quest’ultimo l’autore lavorerà dal 1897 al 1906. Nel suo ricco studio, Ann Lawson Lucas, che ha dedicato gran parte della sua pluriennale ricerca all’universo salgariano, passa al vaglio anche la politica e l’influenza editoriale di questi nomi nell’Italia della Belle Époque, ripercorrendo vicende culturali e la fitta rete di rapporti e scambi intellettuali gravitanti intorno a tali case editrici. Salgari sa muoversi, anzi ha imparato a farlo, a conoscere i canali per rendere reale il sogno di affermarsi come scrittore. Gli anni a ridosso del fin de siècle sono un periodo, oltre che operosissimo, anche ricco «di successi notevolissimi, di nuovi sviluppi e di nuove avventure» (p. 133) - sono di quell’epoca anche le prime traduzioni. La studiosa non tralascia tuttavia altresì lo sfruttamento operato su Salgari, l’accanimento sulla penna dello scrittore e le vicende della vita privata, minata costantemente da difficoltà economiche a cui far fronte. In un mercato in cui vigono regole di produzione industriale e commerciale, Salgari, come Verne, è chiamato a realizzare un determinato numero di volumi per anno. Uno scrittore e più scrittori, si potrebbe quasi dire, visto il prolifico uso, spinto anche da cause economiche, di pseudonimi 1 Cit. ad es. in Giovanni Arpino/ Roberto Antonetto, Vita, tempeste, sciagure di Salgari, il padre degli eroi, Milano: Rizzoli 1982, p. 39. Italienisch_82.indb 122 20.01.20 15: 36 123 Buchbesprechungen con cui la sua presenza si moltiplica sul mercato editoriale di allora e la sua opera diventa quasi onnipresente; Salgari sembra addirittura giocare con queste sue doppie identità, come mostra l’interessante lettera del 6 giungo 1906 a Bemporad che Lawson Lucas inserisce per documentare «il senso dell’umorismo che faceva parte» dell’«indole» di Salgari uomo (p. 267). Una vena ironica che muta in gravità tragica in quelle poche righe lasciate, poco prima della morte, agli editori, lettera su cui pulluleranno giudizi, giustificazioni, interpretazioni e paure: «A voi che vi siete arricchiti colla mia pelle mantenendo me e la famiglia mia in una continua semi-miseria od anche più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che io vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna», scrive. 2 Impugna la penna Salgari e la rompe come gesto di ribellione, ma anche di dichiarata sconfitta. L’approccio scelto porta Lawson Lucas a scandagliare nomi, situazioni e ambienti, presentandoli al lettore, nella dinamicità del loro manifestarsi, in uno stile chiaro, pulito e ammiccante. Di estremo interesse si presenta il ricco e curatissimo apparato iconografico, che consta sia di tavole a colori sia di immagini in bianco e nero e che consente un approccio visivo che non tende né al riduzionismo né al kitsch. Copertine, disegni originali di illustratori salgariani, foto e immagini di frontespizi sono tra il materiale raccolto. Di tutto pregio anche la sezione dedicata all’eredità salgariana che dipana lo sguardo sugli autori degli apocrifi, sui continuatori della tradizione e sulla campagna di valorizzazione dell’opera, la quale funge da sapiente trait d’union e intelligente premessa al secondo volume dedicato tuttavia, come si è già ricordato, a una declinazione specifica di lettura, ossia quella fascista. Salgari e il fascismo: il sottotitolo scelto per il titolo posto a suggello del secondo volume svela la trappola nella quale lo scrittore e la sua copiosa opera vengono fatti volutamente cadere. Il processo di appropriazione indebita include letture distorte, così come falsificazioni fuorvianti che si servono anche di un preciso vocabolario, fatto di arbitrarie ampollosità e di un uso retorico al limite del delirante. Articoli, critici, e con loro anche riviste, presentano Salgari tra i precursori dell’ideologia fascista, lanciando addirittura una campagna pro-Salgari (arruolato oramai sotto l’insegna del fascio), a cui partecipano nomi noti non solo del giornalismo, bensì anche della politica, come ad esempio Italo Balbo. Si cerca di mediare Salgari secondo precisi canali, spiega la Lawson Lucas, che ricostruisce in modo scrupoloso e preciso le fasi del dibattito. Pezzi giornalistici e stralci della corrispondenza, tuttavia subdolamente interpretati, vengono chiamati in questo senso a rendere conto di una querelle che sfocia intorno al rapporto Salgari-Bemporad 2 La lettera, datata 22/ 4/ 1911 e riportata in più pubblicazioni sullo scrittore, è presente anche in Arpino/ Antonetto 1982, cit., p. 72. Italienisch_82.indb 123 20.01.20 15: 36 124 Buchbesprechungen e che vede tra i contraenti Il Raduno, il settimanale fascista ‘di battaglia del sindacato Autori e Scrittori, Artisti e Musicisti’. Cercando di trarre dalla cosa profitto per un’edizione nazionale degli scritti salgariani a beneficio degli eredi - e si noti: dell’Opera Balilla -, il periodico solleva il dubbio di sfruttamento dello scrittore da parte dell’editore ebreo fiorentino, giudicato un vero e proprio strozzino, e riporta cifre, parole di delazione, usando spesso un umorismo e un’ironia di gusto alquanto pessimo. Si tratta di opinioni e memorie, che riportano alla luce nelle diverse fasi di sviluppo e strategie messe in atto l’intera costruzione operata dal fascismo su Salgari e di cui la studiosa non tradisce mai la volontà di fornire una visione sistematica. Sono mosse grottesche, ciniche e sfacciate, quelle adoperate intorno all’autore - chiamato addirittura da Alessandro de Stefani, redattore capo del periodico sopra citato, «il primo, il tacito e sicuro alleato di Benito Mussolini» (cfr. a p.- 110) -, che mostrano uno squallido e ignobile teatrino messo su intorno al ‘capitano Salgari’. L’anno che decreta la punta massima della polemica è il 1928, anno importante anche per la modifica della legge elettorale per la Camera dei deputati. Ma Bemporad ne esce pulito, perché la Commissione istituita alla Camera che si deve occupare del caso non può considerare il suo comportamento se non corretto. Di Salgari si è parlato molto, ovunque, e già all’indomani della chiusura del caso la corsa degli editori per garantirsi la ristampa delle sue opere o la pubblicazione di presunti nuovi titoli, in realtà dei falsi, ha già avuto inizio. La costruzione di Salgari idolo fascista non demorde, anzi procede. Lo testimoniano, come informa la studiosa, tra gli altri, celebrazioni, proposte di stele commemorative e monumenti. È il mito del regime sullo scrittore che si amplifica, una farsa che permette di riscoprire ancora una volta l’inaudito e inesauribile stravolgimento del senso e dei contenuti dell’opera di un autore su cui ‘puntare’ significa poter rafforzare l’immagine dell’ideologia. Il cinema e il fumetto, mezzi di comunicazione che parlano alla massa, vengono pure loro coinvolti nel gioco spregiudicato intrapreso, gioco differente, ma anche complementare a quello degli eredi e degli editori a loro seguito, che avevano sfruttato e sfrutteranno per proprio tornaconto finanziario il nome di Salgari. Il 1939 è, come il 1938, «ancora un annus mirabilis per la fortuna salgariana, non tanto per le edizioni nuove ma per i molti articoli giornalistici» (p.- 409). Si ristampa anche qualche romanzo apocrifo. Tuttavia è il cinema, negli anni Quaranta, a ripresentare Salgari, e lo fa per sfuggire alla scure della censura. «Gli effetti» della voluta e falsa interpretazione fascista di Salgari, «amplificata da concorrenze editoriali, furono disastrosi per il buon nome dello scrittore e per l’integrità della sua opera», si legge nella quarta di copertina. Il merito dell’autrice di questi volumi, dalla veste editoriale ele- Italienisch_82.indb 124 20.01.20 15: 36 125 Buchbesprechungen gante e raffinata, va certamente riconosciuto. Certo è una scommessa con se stessi quella di proporre sul mercato un’opera di portata simile (come ricordato in apertura, sono previsti un terzo e un quarto volume), 3 ma è certamente anche un’impresa che pochi sanno sostenere e portare a termine. La demitologizzazione che l’italianista inglese Lawson Lucas propone ricompone i pezzi del puzzle Salgari su una solida struttura. La pubblicazione costituisce senza dubbio una più che stimabile analisi per rendere giustizia a un autore su cui per troppo tempo è stata fatta spesso solo retorica, misconoscendone così i veri intenti e il vero valore. Monica Biasiolo 3 Le pagine in cui Lawson Lucas presenta la struttura dell’opera indicano i termini del suo proseguimento, che, si è sicuri, sarà condotto con la stessa meticolosità e completezza di analisi come quella dei due primi volumi già usciti. Il terzo, dedicato alla ricezione di Salgari nel dopoguerra (uscito nel 2019), viene presentato come suddiviso in quattro sezioni già cronologicamente definite; il quarto si prospetta invece come una raccolta dell’intera bibliografia salgariana, comprensiva di un preludio sulle ultime frange e sulle prospettive di ricezione, un’opera che diventerà sicuramente un punto primo di riferimento per gli studiosi e gli appassionati dello scrittore. vertrieb@onde.de Onde e.V. - Italien erleben onde_ev www.onde.de Jetzt bestellen onde Das italienische Kulturmagazin Italien ohne Klischees Italienisch_82.indb 125 20.01.20 15: 36