eJournals Vox Romanica 78/1

Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
10.2357/VOX-2019-026
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
2019
781 Kristol De Stefani

Fernand Peloux (ed.), Le légendier de Moissac et la culture hagiographique méridionale autour de l’An Mil. Brepols (Turnhout) 2018, 578 p.

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2019
Gerardo Larghi
vox7810350
350 Vox Romanica 78 (2019): 350-355 DOI 10.8357/ VOX-2019-026 Besprechungen - Comptes rendus ensuiableté ( FEW 4: 711b inseQui ; Gdf, DMF , DFM ), mot rare, il se retrouve aussi dans LégDor- VignBatall; piteablement -I-5,-mot-rarement-attesté-(il-s’affirme-après-le-15 e s.); espacieuseté I 6 (Gdf: JVignayMir; FEW hap. 15 e -s.-(? )),-hapax-que-le-Ms.- A substitue avec largesce; conqueilleeur ‘celui-qui-recueille,-qui-rassemble’-I-8-(Gdf-=- DMF : -Chastellain; -Ø- FEW ), mot rare dont JVignayMir est la première att.; exedent p.prés.empl.subs.- ‘quantitéquiexcède’- I- 12- ( DMF : DeschQ; -Ø-Gdf; - FEW 3: 272b s. excedere «Ebenso aus lt. excedens fr. excedent -‘nombre,-quantité-qui-excède’-(seit-14.-jh.)»),-première-att.-d’un-emprunt-rare; entroduit p.pass. valeur adj. ‘bien instruit, préparé’ I 13 ( DMF ne distingue pas mais s. entroduire JVignayEnsK et ChrisPis; Gdf 3: 307 s. entroduire ,-peu-att.-à-partir-de-ChronSDenis; -Ø- FEW ), emploi rare non distingué dans-la-lexicographie.-À-remarquer-que-Cavagna-publieanemathizacion -‘excommunication’- I 14 (var. A1Or escommeniement )-également-enregistré-par-Gdf-1,-288b-qui-ensuite-propose-decorriger l’article (Gdf 8: 349b, cf. DMF ); -le-lexème-manque-donc-au- FEW . Cavagna décide de le-laisser-dans-son-texte,-en-supposant-probablement-une-syncope,-mais-on-ne-peut-pas-exclure une erreur du copiste face à un mot assez rare: l’éditeur aurait donc pu corriger an<at>emathizacion ou du moins en parler en note. Le-petit-échantillon-de-lexique-ici-analysé,-sur-la-base-du-premier-livre-et-en-se-bornant-auxlexèmes-évidemment-plus-intéressants,-révèle-la-préciosité-et-la-richesse-de-ce-texte-pour-lalexicographie-existante.-Nous-ne-pouvons-qu’attendre-avec-impatience-la-suite-du-travail. Marco Robecchi https: / / orcid.org/ 0000-0002-7599-8878 ★ F ernand P eloux (ed.), Le légendier de Moissac et la culture hagiographique méridionale autour de l’An Mil . Brepols (Turnhout) 2018, 578 p. Il-libro-che-qui-recensiamo-avvia-indubbiamente-una-nuova-fase-di-studi-e-si-spera-che-generilavoriconsimiliesoprattuttoconrisultatialtrettantosignificativi.- Inesso,infatti,sonostati editi i contributi che numerosi ricercatori presentarono in occasione di alcune giornate di studio dedicate alla analisi del leggendario assemblato a Moissac intorno al Mille. In una prospettiva-olistica-e-interdisciplinare,-storici,-linguisti,-agiologi,-storici-dell’arte,-paleografi,sisonochinatisuquestoleggendario-prodottodi-unotraiprincipaliscriptoria cluniacensi delle Francia meridionale, sottoponendolo a stringente interrogazione e ottenendone sovente le risposte attese (e anche taluna inattesa). Quanto-tali-studi-possano-rivelarsi-utili-per-i-filologi-romanzi,-lo-dimostra-il-fatto-che-unadelle-affermazioni-più-diffuse-nei-decenni-scorsi-tra-gli-studiosi-di-lirica-occitanica,-ma-anchetra-gli-storici-di-quelle-regioni,-fosse-ancora-che-la-poesia-trobadorica-si-sarebbe-affermata-inun-Meridione-francese-quasi-del-tutto-privo-di-opere-d’arte-letterarie.-Si-arrivò-a-sostenere-cheil Sud della Loira sarebbe stato deserto di poesie, di storie locali o universali, di romanzi in versi-o-in-prosa: -in-quel-panorama-desolato,-non-si-sa-per-quali-ragioni,-sarebbe-però-sbocciatounfiore,anziuninterogiardinobotanico,quellodellapoesiadellafin’amor . In realtà studi sempre più performanti vanno dimostrando il contrario e vanno facendo luce su personaggi,-eventi,-manoscritti,-che-si-dimostrano-generosi-testimoni-dell’esistenza-di-una-fitta-rete- 351 Vox Romanica 78 (2019): 350-355 DOI 10.2357/ VOX-2019-026 Besprechungen - Comptes rendus di rapporti, relazioni, reti che provvidero a preparare l’avvento dei seguaci di Guglielmo IX e che ne sorressero l’esplosione e l’evoluzione. Una-di-tali-testimonianze-è-rappresentata-proprio-dalla-abbondante-letteratura-agiograficaprodotta-nelle-abbazie-e-nei-monasteri-meridionali.-Gli-specialisti,-ma-anche-i-filologi-romanzi, ben conoscono il ruolo centrale svolto dal Liber Miraculorum -di-Santa-Fede-di-Conques-edalla sua traduzione in lingua volgare: esso è però solo la punta dell’iceberg di una produzione-agiografica-nelle-regioni-occitaniche-che-fu-ben-più-abbondante-e-che-finora-è-stata-indagata-principalmente-perché-da-quei-racconti-di- Miracula ci si attende sempre nuova luce sul contesto che generò la Pace di Dio intorno all’anno Mille, sulla costituzione di nuove istituzioni-e-la-scomparsa-di-antichi-equilibri-di-potere.-Sembra-però-finalmente-arrivato-anche-ilmomento-di-leggere-quei-testi-in-sé,-per-quanto-essi-ci-dicono-in-termini-di-vita-culturale,-didiffusione-di-reti-monastiche-e-quindi-di-viaggi-di-libri-e-di-opere.-E-si-sa-che-i-libri-e-le-operesi spostano nelle bisacce delle persone; come si sa che sui volumina pergamenacei gli intellettuali studiarono e si formarono, dando vita a circoli culturali, fornendo esempi per opere erealizza-zionideltuttonuove.- Quantolostudioagiograficoedelleoperemediolatinesiagiovevole-per-la-filologia-romanza-lo-confermano-poi-gli-accertati-rapporti-tra-le-abbazie-limosine e gli albori della lirica volgare, nonché il ruolo che esse svolsero di fornitrici dei possibili modelli (dal rispetto musicale, metrico, linguistico, semantico), per i primissimi testi romanzi e per il prototrovatore Guglielmo IX e i suoi più prossimi adepti. Meno-noto-era-invece-il-ruolo-che,-attorno-al-Mille-e-prima-della-sua-affiliazione-a-Cluny,potrebbe aver giocato lo scriptorium di-Moissac,-che-splendidamente-fioriva-allora-e-che-produsse, fra gli altri manoscritti, anche un leggendario che noi oggi possiamo conoscere attraverso-due-importanti-frammenti-che-ce-ne-conservano-una-significativa-immagine-(si-trattadei manoscritti B.N.f.lat .-5304-et-17002).-Sfruttato-dai-filologi-medio-latini-per-l’abbondanza-ela particolarità dei suoi contenuti, e dagli storici dell’arte per le decorazioni che lo accompagnano, esso doveva (e deve ancora) svelarci molti tra i misteri della agiologia meridionale tra X-e-XI-secolo-e-permetterci-quindi-di-aggiungere-nuove-conoscenze-sulla-produzione-di-vitesanctorum -nelle-regioni-che-per-prime-diedero-vita-alla-produzione-in-volgare,-e-quindi-sullagenesi-e-la-affermazione-di-quelle-tradizioni-che-furono-decisive-per-l’avvio-della-letteraturaromanza, oltre che fornirci materiale a proposito di testi fondativi della memoria delle chiese meridionali. Il volume è curato da F. P eloux ,-un-giovane-studioso-che-a-questo-tema-ha-dedicato-la-suatesi-di-dottorato-e-che-ora-scava-fruttuosamente-nella-agiografia-mediolatina.-Alla-sua-pennasi deve l’introduzione (1-17), che colloca la raccolta nel più largo panorama degli studi di agiologia.-Alla-acribia-di-Didier-Panfili,-invece,-è-stato-affidato-il-com-pito-di-definire-la-cornice spaziale e temporale entro cui collocare la fattura del leggendario ( En guise d’introduction. Autour du légendier de Moissac. Temporel, memoria et cartularisation à Moissac (IX e -milieu du XII e siècle) -[19-51]).-Nel-suo-intervento-Panfili,-grande-specialista-di-cartulari,-religiosi-e-laici,colloca l’assemblaggio del manufatto nel contesto delle diverse fasi della vita di Moissac: quando-essa-non-aveva-più-importanza-della-vicina,-e-coeva,-abbazia-di-Montauriol; -la-successivaaffiliazionea- Clunynel- 1048elaassunzionedel- 1059dapartedell’abate- Durandodella carica di vescovo di Tolosa portarono un aumento considerevole del patrimonio mo- 352 Vox Romanica 78 (2019): 350-355 DOI 10.8357/ VOX-2019-026 Besprechungen - Comptes rendus nastico in vista di una riforma degli stabilimenti stessi. Una tale espansione si concretizzò in parallelo con l’avvio di imponenti opere architettoniche (la abbaziale fu consacrata nel 1063; chiostro e timpano seguirono di lì a poco), nell’ambito di un disegno strategico teso a liberare il monastero dalla tutela dell’episcopio di Cahors e del rappresentante comitale tolosano. La-scelta-ideologica-fu-quindi-quella-di-fondare-una-memoria-mitica-affidando-alloscriptorium di riscrivere la vita di San Desiderio e di inserirla nel leggendario: tali operazioni avvennero quasi-in-coincidenza-con-l’avvio-di-una-carto-larizzazione-dei-domini-e-dei-diritti-acquisiti-da- Moissac,-opera-in-cui-si-distinse-l’abate-Ansquitil-(1085-1115). La-monografia-che-ci-occupa-è-divisa-in-cinque-parti,-la-prima-delle-quali-si-interessa-della- «Fabriquedu- Légendier»,esiapreconuna- «Noticecodicologique»- (55-65),affidataa- C.d enoël che-nefornisce-unapuntualedescrizioneche-rispettaiprincipiscientifici-della-paleografia.-La-prima-parte-del-leggendario,-costituita-dai-primi-60folia , si rinviene nel Ms. lat . 5304. L’altra metà del codice (cioè il lat . 17002), che è anche il manufatto più noto, risulta composto-di-dueentitàcodicologiche,-la-più-tarda-delle-quali-risale-alla-fine-dell’XIsecolo.- Una-analisi-stringente-dei-due-volumi,-dei-quaderni-che-li-compongono,-delle-decorazioni-edelle mani che vi operarono, induce l’autrice a ritenere che il leggendario sia stato assemblato in un breve arco di anni per essere utilizzato anzitutto per i bisogni moissacensi. Entrò poi a far parte della Bibliothèque Nationale di Francia insieme al resto dei codici appartenenti alla biblioteca di Jean-Baptiste Colbert (1619-1683). Molte sono le miniature e le decorazioni che caratterizzano il leggendario, e su di esse si è chinata C. F raïsse ( Le décor du légendier de Moissac [67-76]). Dalla sua indagine emerge che le decorazioni dei ms. B.N.f.lat . 17002 e 5304 (fol. 1-60) possiedono caratteristiche stilistiche che le avvicinano alla produzione dello scriptorium di Saint-Martial di Limoges: l’adozione delle «acanthes-plumeuses»-proprie-della-Bibbia-prodotta-a-Limoges-tra-la-fine-del-IX-e-l’inizio-del- X secolo ( B.N.f.lat .-5),-e-le-lettere-franco-sassoni-noti-come-lettere-aquitane-sono-ben-individuabili nelle diverse pagine del leggendario e sono forse da ricollegarsi con il tropario-prosario limosino B.N.f.lat . 1121 risalente all’inizio dell’XI secolo. Le pagine del leggendario mostrano-comunque-un-incessante-lavorio-di-adatta-mento-stilistico-alla-maniera-e-ai-repertorianteriori. Una analisi interna è invece fornita da F. P eloux , Le manuscrit vu de l’intérieur (77-115),-il-quale-usando-anche-dei-frammenti-pergamenacei-conservati-alle- Archives départementales du Tarn-et-Garonne colma le lacune che notoriamente caratterizzano il prodotto moissacense, che pur conserva 150 testi. Fondato su materiale antico, come dimostra la abbondante presenza di vitae di martiri orientali del III secolo, in esso non mancano però materiali rari, anzi veri e propri unica .-Perquantosisappiache-tralesue-fontisiannoverinoalmeno un martinellus , un libretto proveniente da Rodez, un altro da cui fu tratto il dossier agiografico-relativo-a-san-Quintino-del-Vermandois-e-infine-un-libretto-italiano,-ancora-moltitra i rivoli da cui furono riversati in esso materiali e vitae ci restano oscuri. Un inventario completodeitesticheessotrasmetteciconsentecomunquediindividuareilfruttodiunavolontà enciclopedica davvero eccezionale per l’epoca. A sua volta G. c lément ( Les additions musicales du légendier de Moissac [117-27]) si china sulle notazioni musicali in neumatica aquitanacheaccompagnanoseitraitestipresentinelleggendarioechesonosituabiliaiprimi-decenni-del-X-secolo.-Le-loro-caratteristiche-grafiche-e-testuali-oltre-a-permetterce-ne-il- 353 Vox Romanica 78 (2019): 350-355 DOI 10.2357/ VOX-2019-026 Besprechungen - Comptes rendus confronto con altri antifonari usciti dallo scriptorium moissacense e conservati oggi alla biblioteca-capitolare-di-Toledo-dove-hanno-la-segnatura-44.1-et-44.2,-ne-certificano-i-legami-congli ambienti narbonnesi e spagnoli. Anche le pagine che F. P eloux dedica a Le légendier de Moissac et le Passionnaire hispanique (129-52) ci rivelano i legami che il leggendario di Moissac intrattiene con gli ambienti iberici e in particolare con il famoso Passionnario ispanico e con la collezione visigota che sappiamo essere stata utilizzata a Lione nell’VIII secolo. Più propriamente linguistico è il lavoro che M. g oullet ha condotto Sur la langue de quelques textes du légendier de Moissac (153-91). Secondo la studiosa il latino con cui sono scritte le vitae sanctorum è archaïque , comporta numerosi tratti merovingi pur se non mancano testi (come la Passione di Antonino di Pamiers, BHL 569 trascritta in annesso al contributo come anche la Vita di Eptade, BHL -2576,-o-quella,-tanto-cara-all’ambiente-arlesiano,-del-mimo-Genesio, BHL -3319),-nella-quale-l’autore-dimostrò-di-possedere-una-buona-competenza-linguistica. Anche da ciò è facile desumere come i monaci abbiano attinto a una pluralità di fonti e di-antigrafi-di-diversa-qualità,-senza-una-programmatica-volontà-di-intervenire-a-normalizzare e correggere la scripta . Ancora sulla facies linguistica si china M. B anniard , Les copistes, entre latin mérovingien, latin postcarolingien et occitan médiéval (193-216). Basandosi sulla ispezione di due vitae -(quella-linguisticamente-assai-turbata-di-san-Leggero-di-Couserans,-equella,-al-contrario-di-buon-livello,-di-San-Desiderio-di-Cahors),-Banniard-dipinge-il-quadrodel bilinguismo latino-occitano in cui si dibattevano i monaci e tratteggia le tensioni che agivano in molti copisti immersi in una latinità polimorfa, costantemente sottoposta alle perturbazionidiunaco-municazioneoralequotidianacheavvenivainlinguadocianoelanecessità di latinizzare secondo abitudini, consuetudini e necessità locali. Il risultato di tale situazione lascia intravedere le tensioni tra cui andava prendendo forma e vita l’occitano. La seconda parte del volume tratta « Des légendiers apparentés » e si apre con il contributo che F. d olBeau dedica a Un légendier perdu, de type aquitain , (219-30): in essa lo studioso proponeunaedizionecommentatadiunalistadicircacinquantatituli che rispecchiano il contenuto-di-un-leggendario-prossimo-a-quello-di-Moissac-di-cui-ci-rimane-traccia-grazie-a-unfoglio di lavoro che fu reimpiegato come foglio di guardia del manoscritto carolino Città del Vaticano, Pal. lat . 153. Da parte sua H. h aruna -c zaPlicki , Histoire et décoration de deux légendiers toulousains apparentés au légendier de Moissac (BnF lat. 3809A-5306 et Toulouse BM, ms. 477-478 et 479, ca 1300) (231-87), accosta il manufatto moissacense a due più tardi leggendari del Midi francese (Tolosa, Bibl. mun . 477-478-479 e Paris, B.N.f.lat. 5306 + 3809A), con cui esso ha-notevole-prossimità-dal-rispetto-testuale.-Su-uno-di-questi-due-leggendari-si-china-anche- A. d uBreil -a rcin , Une collection hagiographique dominicaine apparentée au légendier de Moissac : les mss. 477, 478 et 479 de la Bibliothèque municipale de Toulouse (289-322), che ne conferma-la-collocazione-cronolo-gica-sul-finire-del-XIII-secolo-a-Tolosa,-in-ambiente-domenicano,-eche ne sottolinea la interdipendenza con altri leggendari che circolarono nel Midi nell’XI secolo.-Questi-studi-si-pongono-nella-medesima-prospettiva-assunta-da-alcuni-agiologi-contemporanei relativamente alla importanza che possono assumere i leggendari non solo per studiare-i-dos-sier-dei-santi,-quanto-invece,-una-volta-che-essi-siano-stati-inseriti-nel-quadrodella-vita-diocesana-e-dei-luoghi-di-produzione-e-fruizione,-per-definire-più-precise-coordina- 354 Vox Romanica 78 (2019): 350-355 DOI 10.8357/ VOX-2019-026 Besprechungen - Comptes rendus te-geo-politiche,-culturali-e-storiche.-La-diffusione-dei-testi,-quella-che-G.-Philippart-ha-chiamato-la-sociologia-dei-manoscritti-agiografici,-è-essenziale-anche-per-il-medievista. La-terza-parte-del-volume-raccoglie-studi-dedicati-a-«Les-textes-méridionaux-du-légen-dierde Moissac», e si apre con Le dossier de saint Saturnin de Toulouse dans le légendier de Moissac: aux origines du dossier légendaire? (325-43). In esso A.-V. g illes -r aynal analizza il Ms. B.N.f.lat . 17002 che riunisce nella sua parte più antica tre testi contenuti nel dossier «légendaire» di Saturnino di Tolosa: una Passione interpolata (assente dalla BHL -e-alla-quale-è-stata-assegnata la sigla SHG XII 4), una Passione rimata ( BHL -7503-=- SHG 6a) e la cronaca della traslazione delle-sue-reliquie-( BHL -7496-=- SHG XII 1b), oltre a una raccolta di miracoli, il Liber de mirabilibus sancti Saturnini ( BHL - 7506- =- SHG XII 3a). Gilles-Raynal ne indaga le provenienze: narbonnese per la Passione rimata; forse da Moissac per l’interpolazione, che mostra di essere legata a una versione della Passio Potiti ( BHL 6908), di cui si sa che alcuni esemplari circolarono a partire dall’VIII secolo tra Tours e Limoges. Segue un lavoro su Les saints de Gascogne dans le légendier de l’abbaye de Moissac (345-80), in cui C. B aillet indaga le vitae di tre santi guasconi contenute nel leggendario, rilevandovi la presenza di interessanti tracce linguistiche e soprattutto i segni di una lotta politica che nella seconda metà del secolo XI oppose gli ambienti clunisiani e le reti monastico-nobiliari guascone che, soprattutto nell’Agenais orientale, intorno a Lectoure, si opponevano alla riforma sotto la guida dei conti di Lomagne e la protezione della potente abbazia di Saint-Sever. La-quarta-parte-del-libro-si-concentra-su-«L’apport-des-textes-rares».-La-apre-l’indagine-concui C. j ullien , Une page orientale du légendier de Moissac (389-93), analizza la presenza nel leggendario di Vamnes, un martire persiano. Nel medesimo solco si muove lo studio di S. F ialon , De Césarée de Maurétanie à Albi. La transmission des passions africaines dans le légendier de Moissac (395-416): da sottolinearvi, tra l’altro, la messa in luce del processo con cui santa Marciana, martire della Mauritania, nel X secolo salì alla gloria locale di Albi, forse proprio a causa delle sue origini africane. C. m ériaux , Les saints de Gaule du Nord et de Bourgogne dans le légendier de Moissac (417-37), evidenzia nel leggendario di Moissac l’inattesa presenza-delle-vite-di-cinque-santi-originari-della-regione-di-Autun: -probabile-dunque-che-a- Moissac si conservasse un liber con materiali relativi alle diocesi della Gallia nord orientale. La-quinta-e-ultima-parte-riguarda-«Le-légendier-au-sein-de-l’abbaye».-F.-P eloux , Le légendier de Moissac à l’époque clunisienne , (441-78), collega il leggendario alla vita del monastero, a partire dalla sua entrata nella ecclesia cluniacensis -(1048),-quindi-al-suo-uso-in-funzione-liturgica-e-ai-libelli-che-lo-completarono-con-testi-monastici-e-agiografici,-fino-al-suo-utilizzo-daparte dell’abate Aimerico di Peyrac come fonte per la sua storia universale. Ultimo contributo-di-questa-notevole-raccolta-è- Notes sur le culte des saints et des reliques à Moissac (XI e -XVI e siècle) , ad opera di F. P eloux / T. s ugizaki / E. m oureau (479-507), in cui il leggendario viene fatto reagire al contatto con le informazioni disponibili relativamente al culto dei santi e alle reliquie-presenti-a-Moissac.-Assai-interessante-e-utile-l’edizione-dell’inedito-inventario-dellereliquie-assemblato-nel-XII-secolo-e-che-noi-leggiamo-in-una-tarda-copia-trecentesca.-Concludonoilvolumequasicentopagine- (unquintodeltotale)di- «Bibliographie»,- «Résumés»,- «Index»,-«Table-de-matières»-e-«Plan-ches»-(509-96). 355 Vox Romanica 78 (2019): 355-360 DOI 10.2357/ VOX-2019-027 Besprechungen - Comptes rendus Detto che il leggendario è ormai consultabile in forma digitale sul sito di Gallica insieme a numerosi manoscritti provenienti da Moissac e conservati nella BnF -(«Manuscrits-médiévaux,- France-Angleterre- 700-1200»),rimanedaaggiungereachiosadiquestocon-tributosololaconsiderazione che si tratta di una raccolta di studi fondamentale per la conoscenza della cultura e della lingua occitaniche in un momento chiave del loro sviluppo e della loro storia. Rilevate-le-rarissime-mende-tipografiche-(144: orginaire > originaire ; 194 N1 e 197 N14: nellaltro > nell’altro ),-e-segnalata-l’elegante-veste-tipografica,-non-resta-che-da-lodare-chi-ha-saputoassemblare-questo-bel-lavoro. Gerardo Larghi https: / / orcid.org/ 0000-0002-6485-8757 ★ b ertrand B oysset , Chronique , édité par P atrick g autier -d alché , m arie -r ose B onnet et P hiliPPe r igaud , Turnhout (Brepols) 2018, 202 p. ( Textes vernaculaires du Moyen Âge 20) 1 Illavorochequirecensiamoconsegnaastorici,linguistiefilologi,unpreziosotestimonedella vita culturale di Arles tra XIV e XV secolo, ovverosia la Chronica di Bertrand Boysset, finalmente-in-una-veste-moderna. Pescatore, coltivatore e agrimensore e, nel contempo, dotato di un notevole senso artistico che esplicitò attraverso un’opera di traduttore, storico, poeta e copista, e oltre ciò attivo protagonista-della-vita-politica-della-sua-città-la-Arles-di-fine-XIV-s.-e-inizio-XV,-non-si-può-direche la vita di Bertran Boysset (v. 1350-415), appartenente ad una famiglia della media borghesia-locale-di-Arles-non-sia-stata-caratterizzata-da-molteplici-interessi-e-diversificate-attività.-Laspecificità-della-sua-figura-ne-ha-fatto-un-soggetto-per-la-curiosità-di-filologi-e-linguisti,-curiosità che diede vita nella seconda metà del XIX secolo, ad una serie di studi ed edizioni e che, dopo un periodo di relativo disinteresse, ha ripreso vigore nell’ultimo ventennio. Le sue opere, composte in volgare arlesiano, o meglio in provenzale rodaniano, rappresentano una preziosa miniera-di-informazioni-per-chiunque-sia-interessato-alla-lingua-di-quella-regione. Il testo che P. g autier -d alché , M.-R. B onnet e P. r igaud ci consegnano è la cronaca della vita cittadina tra 1372 e 1413, un’opera in cui Boysset avrebbe voluto collocarsi in una prospettivastorio-gra-fica,senzaperòpossedernelecaratteristicheedanzitaloraperdendoneperfino-le-velleità. È,-infatti,-un-testo-di-difficile-classificazione: -al-suo-interno-troviamo-elementi-ricon-ducibiliai Libri familiari (i Livres de Raison ), ma lo sguardo dell’autore va largamente al di là del 1 Si useranno le seguenti abbreviazioni. DOM -=- Dictionnaire de l’Occitan Médiéval , ed. C. k raus / R. P eter / W.-D. s temPel / M. t ausend , Tübingen 1996; FEW -=-W. Von W artBurg , Französisches etymologisches Wörterbuch , 25 vol., Bonn etc. 1922-2009; GMIL -=-c h . d u F resne d u c ange et al., Glossarium mediae et infimae latinitatis , Niort 1883-1887; LR -=-F.-J.-M.-r aynouard , Lexique roman ou Dictionnaire de la langue des troubadours , 6 vol., Paris 1838-1844; PSW -=-E.-l eVy , Provenzalisches Supplement-Wörterbuch , berichtigungen und ergänzungen zu Raynouards Lexique roman , 8 vol., Leipzig 1894-1924; RDA - =- Le roman d’Arles dans la copie de Bertran Boysset (manuscrit Aix-en-Provence, Musée Paul Arbaud, M.O. 63 ), ed. H.-C. h auPt , Tübingen 2003.