eJournals Vox Romanica 81/1

Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
10.2357/VOX-2022-006
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
2022
811 Kristol De Stefani

Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci al Canzoniere portoghese Colocci-Brancuti

121
2022
Fabio Barberinihttps://orcid.org/0000-0003-0138-1207
En marge de 34 cantigas transmises par le Chansonnier portugais Colocci-Brancuti (= B), Angelo Colocci note la structure syllabique des vers qui composent le texte. Pour la moitié de ces poèmes (17 cantigas), la note coloccienne se limite à décrire la structure syllabique des vers, et les cantigas annotées présentent toujours, en B (et aussi dans le Chansonnier de la Bibliothèque Vaticane = V), une structure métrique à vers longs. Concernant l’autre moitié (17 cantigas), par contre, Colocci répète l’annotation au moins deux fois en marge de divers secteurs du même texte qui présentent une structure syllabique différente (oscillation vers longs/vers brefs). Partant de l’analyse des 17 annotations relatives au second groupe, cette contribution cherche à expliquer l’origine des oscillations syllabiques des copistes colocciens en formulant des hypothèses sur la mise en texte de l’exemplar commun de BV.
vox8110141
DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci al Canzoniere portoghese Colocci-Brancuti* Fabio Barberini (Universidade Nova de Lisboa - FCSH/ IEM) https: / / orcid.org/ 0000-0003-0138-1207 Résumé: En marge de 34 cantigas transmises par le Chansonnier portugais Colocci-Brancuti (= B ), Angelo Colocci note la structure syllabique des vers qui composent le texte. Pour la moitié de ces poèmes (17 cantigas ), la note coloccienne se limite à décrire la structure syllabique des vers, et les cantigas annotées présentent toujours, en B (et aussi dans le Chansonnier de la Bibliothèque Vaticane = V ), une structure métrique à vers longs. Concernant l’autre moitié (17 cantigas ), par contre, Colocci répète l’annotation au moins deux fois en marge de divers secteurs du même texte qui présentent une structure syllabique différente (oscillation vers longs/ vers brefs). Partant de l’analyse des 17 annotations relatives au second groupe, cette contribution cherche à expliquer l’origine des oscillations syllabiques des copistes colocciens en formulant des hypothèses sur la mise en texte de l’ exemplar commun de BV . Parole chiave: Angelo Colocci, Canzoniere Colocci-Brancuti, Note colocciane, Metrica, Lirica galego-portoghese, Tradizione manoscritta Um eine Praxis festzulegen, genügen nicht Regeln, sondern man braucht auch Beispiele. Unsre Regeln lassen Hintertüren offen, und die Praxis muß für sich selbst sprechen . Ludwig Wittgenstein 1. Preambolo Una differenza però c’è, bisogna aggiungere subito, tra il Colocci provenzalista e il Colocci portoghesista, ed è rappresentata proprio dalle annotazioni di carattere metrico, che sono relativamente poco numerose in M , mentre in B […] sono tante da far pensare che le due * Questo contributo è stato elaborato nell’ambito del progetto STEMMA. Do canto à escrita - produç-o material e percursos da lírica galego-portuguesa (PTDC/ LLTEGL/ 30984/ 2017) finanziato dalla «Fundaç-o para a Ciência e a Tecnologia» portoghese (Unità di ricerca: IEM - NOVA/ FCSH) e anticipa i primi risultati del lavoro di allestimento dell’edizione critica integrale delle annotazioni colocciane al Canzoniere portoghese B . 142 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 letture siano state espletate in periodi diversi della storia degli interessi scientifici del dotto prelato 1 . Così Valeria Bertolucci Pizzorusso (2017 [ 1 1966]: 426) additava, in un pionieristico contributo degli anni ’60, una delle principali peculiarità dei postillati colocciani al Canzoniere portoghese B 2 . In effetti, su un corpus di 1.568 cantigas trasmesse dal prezioso codice, 1.029 componimenti - poco al di sotto dei 2 terzi del totale - recano per lo meno una postilla di carattere metrico. Colocci segnala quasi sempre la presenza del refram - il più delle volte identificato con la postilla «tornel<lo>», altre (meno frequentemente) con l’annotazione «intercalare» - e ne descrive sinteticamente le caratteristiche salienti - «tornel<lo> vario», «longo», «artificioso» ecc. -; prende nota della conformazione strofica del testo - «ad 2», quando la cantiga è a coblas doblas ; «unisona», quando le strofe sono unissonanti ecc. - nonché del numero delle unità strofiche - «stanza sola»; «monostrophe»; «distrophe»; «molte stanze» ecc. -; sporadicamente la curiositas colocciana si manifesta anche in appunti di carattere più specificamente prosodico - «‹Mha› quando è una syllaba» 3 - oppure, diremmo oggi, di metrica comparata: «xiiiJ syl<labe> et se ci fusse una sdrucciola saria come Rosa fresca aule ( n ) tissima , quale è unisona» 4 . Entro questo variegato insieme di appunti metrici, un gruppo ridotto di annotazioni, relative a 34 componimenti, ha carattere sillabico, ovvero «nota […] il numero delle sillabe (con preferenza per i versi lunghi che il Colocci riconosce anche se la disposizione data dal codice è a versi brevi: così ‹14 syll.›, ‹16 syll.› etc.)» (Bertolucci Pizzorusso 2017 [ 1 1966]: 427). Nelle pagine che seguono vorrei approfondire questa osservazione, cercando di mettere a fuoco con maggiore precisione sia il significato di tali annotazioni, sia le ragioni delle alternanze di struttura versale che si riscontrano nei canzonieri portoghesi di Colocci. 2. Annotazioni sillabiche descrittive e annotazioni sillabiche correttive Una prima distinzione che si può operare, considerando simultaneamente la struttura metrica dei componimenti postillati e l’assetto versale adottato dai copisti, è tra annotazioni sillabiche che chiamerò ‘descrittive’ e annotazioni sillabiche ‘correttive’. 1 Nella citazione, M indica il Canzoniere provenzale Paris B.N.f.fr. 12474; B è il Canzoniere portoghese Colocci-Brancuti. Per le altre sigle impiegate in questo contributo, cf. nota seguente. 2 Nel prosieguo utilizzo le seguenti sigle B = Canzoniere Colocci-Brancuti , Lisboa, B.N.P cod . 10991; V = Canzoniere della Vaticana , Città del Vaticano, B.A.V.Vat.Lat. 4803; R = Pergaminho Vindel , New York, Pierpoint Morgan Library ms. 970; T = Pergaminho Sharrer , Lisboa, Arquivo Nacional Torre do Tombo Cartório Notarial de Lisboa , Nº 7-A, cx 1, mç 1, liv 3, capa. 3 B , f. 233vb; Estevan Fernandiz d’Elvas, O meu amigo, que por mim o sen (B1091/ V682), v. 7: Por Deus vos rogo, mha madre, perdom ( mha è sottolineato da Colocci nel testo della cantiga ). 4 B , f. 84ra; Rodrigu’Eanes de Vasconcelos, Preguntei ũa dona en como vos direi (B369 bis ). Per il commento alla postilla di Colocci cf. Appendice A, postilla (g). 143 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci 2.1 Le annotazioni sillabiche descrittive si leggono a margine delle seguenti 17 cantigas (vale a dire, la metà esatta del corpus qui preso in considerazione) 5 : (a) Vasco Fernandez Praga de Sandin, Deu’-lo sab’oge, mia senhor (151,5 = 106: 3) B90 (f. 24ra-b), mano c Amor - Michaëlis (1904: cantiga 374) (b) Vasco Fernandez Praga de Sandin, Quen oge mayor cuita ten (151,19 = 202: 1) B94 (f. 25ra-b), mano c A4 (f. 1vb) Amor - Michaëlis (1904: cantiga 4) (c) Nun’Eanes Cêrzeo, Toda-las gentes mi a mí estraias son (104,11 = 189: 1) B130 (f. 32vb), mano d + mano b Amor - González Martínez (2018: cantiga 2) (d) Nun’Eanes Cêrzeo, Senhor, perdud’ei por vós ja o coraçon (104,8 = 258: 1) B137 (f. 34vb), mano c Amor - González Martínez (2018: cantiga 9) (e) Pero Velho de Taveiros 6 , Par Deus, dona Maria, mia senhor ben talhada (104,3/ 135,1 = 19: 3*) B140 (f. 35va), mano c Escarnho (nel settore d’amor ) - González Martínez (2016: 442) (f) Pai Soarez de Taveiros, Cuidava-m’eu, quando non entendia (115,4 = 100: 26) B145 (f. 37rb-va), mano d Amor - Vallín (1996: cantiga 3) 5 Do lettura interpretativa delle 17 postille descrittive nell’ Appendice A di questo contributo. La lettera che, tra parentesi tonde, precede il nome del trovatore indica l’ordine progressivo delle postille nell’edizione. L’ incipit della cantiga è seguito dai rinvii, tra parentesi tonde e separati dal segno uguale (=), all’ Indice dei poeti di RM (nº trovatore,nº testo) e alla scheda metrica (nº schema rimico: nº schema sillabico); quando la struttura metrica di un testo si presta a duplice possibilità di analisi si indica solo la prima e si segnala la doppia schedatura con un asterisco (*) in esponente all’indicazione delle scheda metrica. Nelle righe seguenti indico: la posizione della cantiga in BV (Bnº/ Vnº), per B segnalo anche la mano che ha copiato il testo (per la nomenclatura delle mani faccio riferimento a Ferrari 1979: 82-89), il genere della cantiga e l’edizione critica consultata. Le edizioni critiche di riferimento coincidono con quelle utilizzate dalla banca dati dell’Università di Santiago de Compostela MedDB3 (ultima consultazione 10.1.2022) che, accessibile in rete, consente un rapido e immediato riscontro anche al lettore che non disponga di tutte le edizioni menzionate. 6 Per la questione attributiva cf. Appendice A, commento all’annotazione (e). 144 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (g) Rodrigu’Eanes de Vasconcelos, Preguntei ũa dona en como vos direi (140,4 = 13: 1) B368 bis (f. 84ra-b), mano e Amor - Ferreiro (1992: cantiga 2) (h) D. Denis, De que morredes, filha, a do corpo velido? (25,31 = 26: 36*) B567 (f.126va-b), mano a V170 (f. 23ra) Amigo - Lang (1894: cantiga 91) (i) Fernan Rodriguez de Calheiros, Estava meu amig’aten[d]’e chegou (47,10 = 26: 37*) B631 (f. 138rb), mano a V232 (f. 33va-b) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 65) (j) Johan Soarez Coelho, Foi-s’o meu amigo d’aqui noutro dia (79,23 = 11: 3) B679 (f. 150va), mano d V281 (f. 44ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 111) (k) Martin Moxa, Per quant’eu vejo (94,15 = discordi 2; p. 283) B896 (f. 192rb-vb), mano e V 481 (f. 76va-77ra) Discordo - Stegagno Picchio (1968: cantiga 15) (l) Diogo Gonçalves de Montemor-o-Novo, Como homem ferido sem ferro e sem pao (26,1 = 140: 1) B1075 bis (f. 228ra), mano e V666 (f. 106rb) Cantiga dialogata , recenziore - Rodiño Carames (1997; per l’ incipit cf. Barberini 2021b) (m) Johan Servando, A San Servand’, u ora van todas orar (77,4 = 42: 3) B1147 (f. 244va-b), mano a V739 (f. 117vb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 369) (n) Lopo, Assanhou-sse madr’, o que mi quer gran ben (86,2 = 37: 29) B1255 (f. 265va), mano a V860 (f. 136ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 467) 145 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (o) Johan Zorro, Met’el-rey barcas no rio forte (83,6 = 26: 72) B1156 (f. 247rb), mano a V758 (f. 120ra) Amigo - Cunha (1999 [ 1 1949]: cantiga 7) (p) Martin de Ginzo, Non mi digades, madre, mal, e irei (93,4 = 48: 4) B1275 (f. 269ra-b), mano a V881 (f. 139ra-b) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 488) (q) Afonso Lopes de Bay-o, Seiaxi Don Belpelho en ũa sa maison (6,9 = discordo 5; p. 284) B1470 (f. 307va-308ra), mano a V1080 (f. 176ra-va) Escarnho - Lorenzo Gradín (2008, cantiga 7) In queste annotazioni, Colocci si limita a registrare - computando ‘all’italiana’ e il più delle volte correttamente - l’assetto sillabico del testo. La maggior parte di questi componimenti - con l’eccezione dei testi affiancati dalle postille (e), (h), (i) - ammette soltanto formula sillabica con versi lunghi ed è in tale assetto versale che, senza deroga alcuna, sono trasmessi da BV . L’annotazione colocciana, in questi casi, compare solo una volta - fa eccezione la postilla (m) - e interessa componimenti che, nello specifico: 1) si trovano, nonostante l’esiguità del corpus , in settori diversi di B ; 2) sono copiati da tutte le 5 mani che parteciparono alla confezione di B , mani a , b , c , d , e (per la nomenclatura cf. Ferrari 1979: 82-89) 7 ; 3) afferiscono a tutti i generi canonici della lirica galego-portoghese, oltre che a generi minori, meno rappresentati e rappresentativi, come il sirventese morale in forma di discordo di Martin Moxa (annotazione k) o la pregunta recenziore (Tavani 1969: 139- 43; Ferrari 1979: 76-78) di Diogo Gonçalves de Montemor-o-Novo (annotazione l). Evidente dunque che, in questi casi e in assenza di oscillazioni sillabiche nelle cantigas postillate, l’annotazione colocciana non ha altra funzione che quella di descrivere sinteticamente la struttura metrica del componimento. Da qui, l’etichetta di ‘annotazioni sillabiche descrittive’. Per il loro scarso rilievo, in ordine alla possibilità di ricavare da esse alcune indicazioni sulla mise en page dell’ exemplar , queste 17 postille saranno tralasciate nel prosieguo. 7 Resta escluso soltanto il copista f che, d’altra parte, in tutto B , «fa un’unica rapidissima apparizione, finendo di copiare un verso lasciato interrotto da d alla c. 163rb e scrivendo fino alla c. 163vb, dove interrompe, seguito da d, in fine canzone» (Ferrari 1979: 84). 146 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 2.2 Le annotazioni sillabiche correttive si leggono, invece, a margine delle restanti 17 cantigas (l’altra metà del corpus qui preso in considerazione) 8 : (1) Bernal de Bonaval, Fremosas, a Deus grad’, é tan bon dia comigo (22,9 = 1: 2) 9 B1135 (f. 242va-b), mano a V726 (f. 115vb-116ra) Amigo - Barberini (2021a) (2) Bernal de Bonaval, Se veess’o meu amigo a Bonaval e me visse (22,19 = 37: 8*) B1139 (f. 243ra), mano a V730 (f. 116va) Amigo - Cohen (2003: 365) (3) Johan Servando, Donas van a San Servando muytas oj’en romaria (77,9 = 26: 23*) B1146a (f. 246ra-b), mano a V749 (f. 119ra) Amigo - Camargo (1990: cantiga 18) (4) Jui-o Bolseiro, Nas barcas novas foy-s’o meu amigo d’aqui (85,14 = 26: 32) B1168 (f. 249vb), mano a V774 (f. 122ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 397) (5) Jui-o Bolseiro, Mal me tragedes, ai filha, porque quer’aver amigo (85,13 = 47: 1*) B1171 (f. 250rb), mano a V777 (f. 122va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 400) (6) Jui-o Bolseiro, Fex ũa cantiga d’amor (85,9 = 160: 359) B1173 (f. 250va-b), mano a V779 (f. 122va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 402) 8 Lettura interpretativa e commento di queste postille nell’ Appendice B. Per la consultazione valgono i criteri enucleati sopra nella nota 6. Il numero che, tra parentesi tonde, precede il nome del trovatore indica l’ordine progressivo delle postille nell’edizione. Per quanto riguarda le doppie schedature metriche, l’asterisco rinvia solo ai casi in cui si riscontra duplice possibilità di analisi della formula sillabica: assetto a versi brevi o assetto a versi lunghi (cf. infra e note 15-16). 9 Benché RM registri 3 diverse formule sillabiche ( RM 1: 2, versi lunghi; RM 2: 2 formula mista; RM 225: 1, versi brevi), per le ragioni esposte in Barberini (2021a), la cantiga ammette soltanto la formula a versi lunghi ( RM 1: 2). 147 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (7) Jui-o Bolseiro, Aquestas noites tan longas que Deus fez en grave dia (85,5 = 26: 14*) B1176 (f. 251ra-b), mano a V782 (f. 123rb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 405) (8) Jui-o Bolseiro, Non perdi eu, meu amigo, des que me de vós parti (85,15 = 26: 8*) B1180 (f. 251va-b), mano a V785 (f. 123v) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 408) (9) Pero Meogo, Tal vai o meu amigo, con amor que lh’eu dei (134,9 = 215: 1*) 10 B1186 (f. 252va-b), mano a V791 (f. 124va-b) Amigo - Cohen (2003: 419) (10) Nuno Treez, Non vou eu a San Clemenço orar e faço gram razon (110,3 = 244: 9*) B1202 (f. 255rb-va), mano a V807 (f. 126vb-127ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 429) (11) Nuno Treez, Estava m’en San Clemenço, u fora fazer oraçon (110,2 = 26: 5*) B1203 (f. 255va-b), mano a V808 (f. 127ra-b) Amigo - Cohen (2003: 436) (12) Lopo, Disseron-m’agora do meu namorado (86,4 = 26: 51) B1254 (f. 265va), mano a V859 (f. 135vb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 466) (13) Martin de Ginzo, Como vyvo coytada, madre, por meu amigo (93,3 = 26: 34*) B1270 (f. 268rb-va), mano a V876 (f. 138va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 483) 10 Ancorché RM registri per questo componimento una sola possibilità di analisi ( RM 215: 1, versi brevi), tengo presente la rimodulazione della struttura strofica, suggerita da Lapa (1929: 187) e recepita da Cohen (2003: 419), che prevede per ogni strofe un distico monorimo di versi lunghi a 13 posizioni e terminazione maschile. La soluzione di Cohen è accolta anche in MedDB3 . 148 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (14) Martin Codax, Mia irmana fremosa, treides comigo (91,5 = 26: 43) B1280 (f. 269vb), mano a V886 (f. 139vb) R3 Amigo - Cunha (1999 [ 1 1956]: 53) (15) Fernan do Lago, D’ir a Santa Maria do Lagu’ei gram sabor (39,1 = 26: 31) B1288 (f. 270vb-271ra), mano a V893 (c. 140va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 498) (16) Johan de Requeixo, A Far’un dia irei (67,1 = 99: 78*) B1290 (f. 271rab), mano a V895 (f. 140vb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 500) (17) Roi Paez de Ribela, Maria Genta, Maria Genta, da saya cintada (147,8 = 26: 29) B1439 (f.299rb-va), mano a V1049 (f. 229va) Escarnho - Barbieri (1990: cantiga 20) In questo caso, Colocci non si limita solo a registrare la struttura sillabica dei versi, ma più o meno esplicitamente corregge anche l’operato del copista, visto che queste cantigas presentano nell’assetto di BV oscillazione tra versi brevi e versi lunghi, a volte all’interno della stessa strofe, altre in strofe diverse dello stesso componimento ma, in molti casi, le oscillazioni di BV non si verificano nelle stesse zone d’un medesimo testo 11 , indizio plausibile del fatto che l’alternanza di assetto versale potrebbe dipendere da una particolare conformazione della mise en page o della mise en texte nella fonte comune 12 che i copisti colocciani interpretarono ciascuno a suo modo e che si cercherà di mettere a fuoco con maggiore precisione nelle pagine di questo contributo. In tutte le cantigas di questo gruppo, inoltre, l’annotazione di Colocci uniforma sempre i settori con versi brevi alla struttura dei settori con versi lunghi; di fatto: 1) la postilla registra sempre il computo sillabico del verso lungo; 2) la postilla è ripetuta, in 10 cantigas su 17, più d’una volta ma in corrispondenza di settori diversi (e con diversa struttura sillabica) dello stesso componimento. 11 Per i dettagli sull’assetto versale di ciascuna cantiga in BV rinvio all’ Appendice B. 12 Fonte comune, secondo le conclusioni stemmatiche di D’Heur (1974); Gonçalves (1976, 1993 e 2007) e Ferrari (1979, 1993a, 1993b, e 2010). Tavani (1969, 1979, 1999 e 2002) congetturava invece due fonti distinte (una per B e una per V ), ancorché derivate entrambe dallo stesso antecedente. 149 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci Più precisamente: le annotazioni (3), (5), (6), (7), (13), (14) e (15) sono ripetute 2 volte; 4 volte l’annotazione (17); 5 volte l’annotazione (10) e ben 9 volte l’annotazione (9). A differenza, poi, di quanto rilevato per le postille descrittive, le annotazioni correttive affiancano testi che, nello specifico: 1) si localizzano entro un gruppo compatto di 4 fascicoli, dal 30 al 33 13 , secondo questa distribuzione: fascicolo 30 (f. 241-50): 6 annotazioni, (1)-(6) fascicolo 31 (f. 251-60): 5 annotazioni, (7)-(11) fascicolo 32 (f. 261-68): 2 annotazioni, (12)-(13) fascicolo 33 (f. 269-78): 3 annotazioni, (14)-(16) unica eccezione, la postilla (17), localizzata invece nel fascicolo 36 (f. 299rb); 2) sono copiati solo ed esclusivamente - come anche la totalità dei fascicoli in cui figurano - dalla mano a (Ferrari 1979: 83 e 85); 3) afferiscono tutti - tranne la cantiga postillata con l’annotazione (17), che è un escarnho - al genere delle cantigas d’amigo ; 4) presentano - in 10 componimenti su 17 - formula sillabica che si presta a duplice analisi metrica (schema a versi lunghi o schema a versi brevi). 2.3 Le ragioni per cui le postille sillabiche correttive di Colocci si concentrano soltanto in questo gruppo di fascicoli non sono evidenti, né facilmente individuabili. Sarebbe opportuno, in tal senso, un supplemento di indagine che valuti questo dato al lume della struttura materiale dei fascicoli di B , alle sue fonti e, soprattutto, dell’esame approfondito dell’operato della mano a e, in generale, di tutti i copisti che sono intervenuti nella confezione del canzoniere colocciano. Non sorprende, invece, il fatto che i componimenti postillati da annotazione correttiva siano quasi esclusivamente cantigas d’amigo . Fra i generi canonici della lirica galego-portoghese il settore d’amigo - come già rilevato a suo tempo dal primo editore (Nunes 1926-1929/ 1: 407-22) e come poi ribadito da Brea/ Lorenzo Gradín (1998: 173-214) - si caratterizza per un notevole impiego di versi lunghi (di gran lunga superiore a quello degli altri due generi; per le cantigas d’amor si veda Beltran 1995: 75-106; manca invece un censimento metrico sistematico del settore escarninho ). Inoltre, proprio le cantigas 13 Si tratta d’un settore di B , non particolarmente complesso dal punto di vista materiale, ma di speciale interesse per la storia della tradizione manoscritta (cf. Ferrari 1979: 128-31): all’interno del fascicolo 30 si riscontrano abbondanti spazi bianchi - lasciati dal copista a (al riguardo sempre molto preciso) - che, a loro volta, «dovevano esistere anche nell’ exemplar visto che in esso hanno trovato accoglimento […] i testi qui trascritti tra le can 1164 e 1165 […], dimostrati spuri e recenziori da G. Macchi» (Ferrari 1979: 128). Sui componimenti recenziori degli apografi colocciani si veda, da ultimo, il recente riesame di Ramos (2020). 150 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 d’amigo sono il genere in cui è maggiore l’incidenza delle doppie schedature. Da un rapido spoglio di RM risultano i seguenti dati: Genere Variazione di schema sillabico 14 Doppia formula sillabica 15 Totale doppie schedature Amor 36 7 43 Amigo 79 45 124 Escarnho 62 13 75 Lasciando da parte le variazioni di schema sillabico (non pertinenti in questa sede, ancorché numericamente rilevanti nel settore d’ amigo ), le doppie schedature derivanti da duplice possibilità di analisi versale sono in rapporto di 1: 6 tra cantigas d’amor (7 componimenti) e cantigas d’amigo (45 testi) e di quasi 1: 3 tra escarnhos (13 cantigas ) e settore d’amigo . E non è illogico allora supporre che la duttilità della formula sillabica possa aver influito sulla tradizione manoscritta dei componimenti e, quindi, anche sulle oscillazioni di assetto versale postillate da Colocci. L’interesse delle postille correttive, in effetti, risiede proprio nella possibilità che esse offrono di osservare il Colocci postillatore, ovvero correttore dell’operato dei copisti, e di verificare quando la postilla sillabica correttiva derivi plausibilmente (come nei casi esaminati più avanti nei §4.4-4.6) da una collazione di B con il modello e quando, invece, l’annotazione sia da attribuire (come nel caso al §3) esclusivamente a iniziativa personale di Colocci. La prospettiva, beninteso, non è quella di accertare la maggiore o minore ricevibilità dello schema a versi lunghi (sempre preferito dal dotto umanista nei casi di oscillazione versale), ma di additare ulteriori indizi utili alla ricostruzione, per riprendere due celebri definizioni di Aurelio Roncaglia (1993), dell’«immagine paleografico-visiva dell’antecedente perduto» e dell’«immagine intellettuale della struttura originaria». 14 Si tratta dei casi in cui la doppia schedatura non dipende da duplice possibilità di analisi della formula sillabica, ma dal fatto che i metri della prima strofe variano nelle strofe successive: la doppia scheda, pertanto, non è alternativa, ma complementare. Si vedano, ad esempio, nel corpus qui esaminato, Johan Servando B1146a/ V749, annotazione (3), strofe I-II, RM 26: 23 (a15’ a15’ b7’) e strofe III, RM 26: 21 (a15 a15 b7’) e Lopo B1254/ V859, strofe I e III, RM 26: 51 (a11’ a11’ b12’) e strofe II, RM 26: 38 (a12 a12 b12’). La variazione consiste, nella larghissima maggioranza dei casi, nell’aggiunta o nella soppressione d’una sillaba in giacitura rimica (da maschile a femminile e vice versa) e rientra in quei fenomeni, comuni a tutta la lirica romanza delle origini, di «hétérogonie des rimes» (Mölk/ Wolfzettel 1972: 28; per la lirica d’oïl) o di «allotropia interstrofica» (Menichetti 1993: 114, per la lirica italiana). 15 Si tratta dei casi in cui la doppia schedatura dipende dal fatto che la presenza di rime interne consente di modulare la formula sillabica in almeno 2 modi: versi lunghi o, se si tiene conto della rimalmezzo, versi brevi. La doppia scheda è, in questi casi, alternativa. 151 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci 3. L’annotazione (6): Jui-o Bolseiro B1173/ V774 3.1 In un caso, l’annotazione sillabica di Colocci propone una correzione metrica sicuramente erronea. Si tratta della postilla - annotazione (6) - che affianca Jui-o Bolseiro, Fex ũa cantiga d’amor (B1173/ V774). In BV , il testo è copiato interamente con assetto a versi brevi. Unica eccezione, il refram della strofe I (di norma, trascritto sempre per intero): in B è un solo verso lungo a 16 posizioni (Figura 1a); in V è segmentato in 2 pericopi collocate su altrettante righe, ma si può affermare con sicurezza che anche per il copista di V il refram doveva essere un solo verso lungo, visto che i 2 segmenti in cui lo divide non corrispondono metricamente a 2 emistichi e, con tutta evidenza, tale disposizione è indotta invece da condizionamento spaziale, il rigo si rivelò insufficiente per accogliere un verso lungo (Figura 1b). Figura 1a. Jui-o Bolseiro B1171 B , f. 250va-b - annotazione (6) Figura 1b. Jui-o Bolseiro V777 V , f. 122vb - annotazione (6) La formula sillabica ( RM 160: 359) contempla unicamente ottosillabi maschili (a8 b8 b8 a8 c8 c8). Risulta, pertanto, errata sia la conformazione a versi lunghi trasmessa da BV nel refram , sia la duplice annotazione colocciana - «16 syll<abe>», in corrispondenza della strofe I, e «16 syllab<e>», nel margine inferiore della colonna (Figura 1a) - che uniforma i versi brevi della strofe alla struttura sillabica del refram . 152 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 3.2 La mancata individuazione dei 2 versi del refram è del tutto coerente con quanto è stato possibile ricostruire fin ora della mise en texte dell’antecedente di BV , ovvero: l’ exemplar - e non solo in questo settore - recava i versi trascritti di seguito, come prosa, separati solo da punto metrico (Ferrari 1991: 324-26 e, più distesamente, Ferrari 2001). Si tratta, pertanto, d’un errore di segmentazione stichica commesso, in regime di reciproca indipendenza, dai copisti colocciani. O forse, più plausibilmente, si può ipotizzare che il punto metrico che individuava i 2 ottosillabi del refram o era stato omesso per errore già nell’ exemplar , oppure non era più immediatamente percepibile, dato che i copisti di BV non identificano correttamente il refram , letto e copiato come un solo verso lungo di 16 sillabe (la divisione in 2 segmenti che si riscontra in V dipende, come già detto, da contingenze spaziali). 3.3 La postilla colocciana, però, non è solo diretta conseguenza dell’errore dei copisti. Se si accettasse la ricomposizione versale suggerita da Colocci si otterrebbe una cantiga il cui schema rimico comporta, nella strofe, soltanto palavras perdudas : Fex ũa cantiga d’amor ora meu amigo por mi, que nunca melhor feita vi, mais, como x’é mui trobador, fex ũas lirias no son que mi sacam o coraçon. Muito ben se soube buscar, por mi ali quando a fez, en loar-mi muit’e meu prez, mais de pran, por xe mi matar, fex ũas lirias no son que mi sacam o coraçon. Per bõa fé ben baratou de a por mi bõa fazer e muito lho sei gradecer, mais vedes de que me matou, fex ũas lirias no son que mi sacam o coraçon. Prescindendo dal rapporto di rima derivativa che si riscontra tra i rimanti delle strofe II e III ( fez : fazer ; matar : matou ), si osserverà che in tutte le strofe del testo così ricostruito, il rimante del primo verso rima con il rimante all’emistichio del secondo (in grassetto) e, allo stesso modo, il rimante del secondo verso rima con il rimante alla cesura del primo (sottolineato). Questa corrispondenza chiastica tra rimante e rimante all’emistichio era piuttosto familiare a Colocci che, non solo aveva già avuto modo di riscontrarla nel primo componimento del canzoniere provenzale M - già di sua proprietà e da lui abbondantemente annotato (Nolhac 1887: 318-19; De Lollis 1889; Debenedetti 1995 [ 1 1911]: 299-301) -, ma l’aveva anche registrata in B f. 1r, in 153 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci testa a una serie di annotazioni provenzali che rinviano proprio al canzoniere M (Ferrari 1979: 55-62). Ecco il testo della postilla (Barberini 2019a: 413): a i(d est) «p(er)»: a ben cantar , i(d est) «p(er) cantar bene». C(anzone) 1 et acco(r)da i(n) mezo lo p(rim)o verso et lo . s . nello i(n)finito no(n) fa nulla, amar , amars Colocci segnala la corrispondenza chiastica in rima, in questo caso derivativa (infinito amar : infinito sostantivato amars ), tra i primi 2 quadrisillabi (ricomposti in un solo ottosillabo con rimalmezzo) delle prime 2 strofe di Guiraut de Bornelh A be chantar ( BdT 242,1; testo Kolsen 1910/ 1: v. 1-4 e 12-15) 16 : I A be chantar Conven amars (v. 1-2) e locs e grazirs e sazos; mas, s’eu agues dels catre·ls dos […] II E per amar Fo ja chantars (v. 12-13) grazitz e pretz prezatz pels pros e fo que sola sospeissos […] Pare allora plausibile suppore che nel valutare la struttura metrica della cantiga di Jui-o Bolseiro, Colocci si sia lasciato guidare da questa analogia e che, pertanto, la possibilità di riscontrare nei Portughesi una struttura analoga a quella già rilevata nei Limosini abbia preso il sopravvento sulla necessità di verificare la ricevibilità dello schema rimico a versi lunghi. 4. Le annotazioni sillabiche correttive. Saggio di interpretazione 4.1 Messa da parte l’annotazione (6) che, come si è visto, rappresenta un caso a parte, le postille sillabiche correttive si possono organizzare in due gruppi. Le postille del primo gruppo si riferiscono a 10 cantigas che ammettono tutte duplice possibilità di analisi metrica (versi brevi/ versi lunghi): 16 Il procedimento si verifica, per la precisione, nell’intero componimento e accomuna, a coppie, tutte le strofe del vers . I-II chantar / amars (I) : amar / chantars (II); III-IV par / chastiars (III) : chastiar / pars (IV); V-VI afar / avars (V) : avar / afars (VI); cf. Kolsen (1910/ 1: 66). 154 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (2) Bernal de Bonaval, Se veess’o meu amigo a Bonaval e me visse (22,19 = 37: 8*) B1139 (f. 243ra), mano a V730 (f. 116va) Amigo - Cohen (2003: 365) 14 syl<labe> (3) Johan Servando, Donas van a San Servando muytas oj’en romaria (77,9 = 26: 23*) B1146a (f. 246ra-b), mano a V749 (f. 119ra) Amigo - Camargo (1990: cantiga 18) (a) 16 syll<abe> (b) 16 syll<abe> (5) Jui-o Bolseiro, Mal me tragedes, ai filha, porque quer’aver amigo (85,13 = 47: 1*) B1171 (f. 250rb), mano a V777 (f. 122va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 400) (a) 16 syll<abe> (b) 16 syll<abe> (7) Jui-o Bolseiro, Aquestas noites tan longas que Deus fez en grave dia (85,5 = 26: 14*) B1176 (f. 251ra-b), mano a V782 (f. 123rb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 405) (a) 16 syll<abe> (b) 16 syll<abe> (8) Jui-o Bolseiro, Non perdi eu, meu amigo, des que me de vós parti (85,15 = 26: 8*) B1180 (f. 251va-b), mano a V785 (f. 123v) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 408) 16 syll<abe> (9) Pero Meogo, Tal vai o meu amigo, con amor que lh’eu dei (134,9 = 215: 1*) B1186 (f. 252va-b), mano a V791 (f. 124va-b) Amigo - Cohen (2003: 419) 155 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (a) 16 (b) 16 (c) 16 (d) 16 (e) 16 (f) 16 (g) 16 (h) 16 syll<abe> (i) 16 syll<abe> (10) Nuno Treez, Non vou eu a San Clemenço orar e faço gram razon (110,3 = 244: 9*) B1202 (f. 255rb-va), mano a V807 (f. 126vb-127ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 429) (a) 16 (b) 16 (c) 16 (d) 16 (e) 16 syll<abe> (11) Nuno Treez, Estava m’en San Clemenço, u fora fazer oraçon (110,2 = 26: 5*) B1203 (f. 255va-b), mano a V808 (f. 127ra-b) Amigo - Cohen (2003: 436) 16 syll<abe> (13) Martin de Ginzo, Como vyvo coytada, madre, por meu amigo (93,3 = 26: 34*) B1270 (f. 268rb-va), mano a V876 (f. 138va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 483) (a) 14 syl<labe> (b) 14 syll<abe> (16) Johan de Requeixo, A Far’un dia irei (67,1 = 99: 78*) B1290 (f. 271rab), mano a V895 (f. 140vb) 156 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 500) syllab<e> 17 Le postille del secondo gruppo si riferiscono, invece, a 6 cantigas che ammettono soltanto formula a versi lunghi: (1) Bernal de Bonaval, Fremosas, a Deus grad’, é tan bon dia comigo (22,9 = 1: 2) B1135 (f. 242va-b), mano a V726 (f. 115vb-116ra) Amigo - Barberini (2021a) 14 syl<labe> (4) Jui-o Bolseiro, Nas barcas novas foy-s’o meu amigo d’aqui (85,14 = 26: 32) B1168 (f. 249vb), mano a V774 (f. 122ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 397) 13 syl<labe> (12) Lopo, Disseron-m’agora do meu namorado (86,4 = 26: 51) B1254 (f. 265va), mano a V859 (f. 135vb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 466) 12 syll<abe> (14) Martin Codax, Mia irmana fremosa, treides comigo (91,5 = 26: 43) B1280 (f. 269vb), mano a V886 (f. 139vb) R3 Amigo - Cunha (1999 [ 1 1956]: 53) (a) syll<abe> 18 (b) syllab<e> (15) Fernan do Lago, D’ir a Santa Maria do Lagu’ei gram sabor (39,1 = 26: 31) B1288 (f. 270vb-271ra), mano a 17 Per l’assenza del numero a precedere l’annotazione «syllab<e>», cf. Appendice B, commento all’annotazione 16 (cf. anche annotazione 14). 18 Per l’assenza del numero a precedere l’annotazione «syllab<e>», cf. Appendice B, commento all’annotazione 14 (cf. anche annotazione 16). 157 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci V893 (c. 140va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 498) (a) 13 syl<labe> (b) 13 syll<abe> (17) Roi Paez de Ribela, Maria Genta, Maria Genta, da saya cintada (147,8 = 26: 29) B1439 (f.299rb-va), mano a V1049 (f. 229va) Escarnho , Barbieri (1980: cantiga 20) (a) 14 syl<labe> (b) 14 si<llabe> (c) 14 sy<llabe> (d) 14 syll<abe> 4.2 Nelle cantigas del primo gruppo - duplice schedatura - si potrebbe giustificare l’oscillazione versale di BV come conseguenza dello stesso errore di divisione stichica già osservato nel refram di Jui-o Bolseiro B1173/ V774 (§3.2-3.3; annotazione 6). Si dovrebbe quindi supporre che: 1) nell’ exemplar , queste 10 cantigas dovevano figurare in assetto sillabico a versi brevi, separati da punto metrico; 2) in BV , la presenza di versi lunghi si giustificherebbe con l’ipotesi che i copisti abbiano saltato il punto metrico, ovvero che non abbiano segmentato di conseguenza. Questa spiegazione, in sé plausibile, non dà però ragione del fatto che oscillazioni di struttura versale si riscontrano anche nelle cantigas del secondo gruppo, nelle quali: 1) la formula a versi brevi non è ammissibile; 2) la segmentazione trasmessa da BV non è indotta da condizionamento spaziale - come accede invece nel già menzioanto refram di Jui-o Bolseiro B1173/ V774 (cf. §3.1) -, ovvero i 2 segmenti trascritti dai copisti corrispondono, nella quasi totalità dei casi, a emistichi di versi lunghi, ancorché ovviamente la sequenza rimica (e a volte anche sillabica) che ne deriva non risulti accettabile. Si osservino i seguenti casi 19 : 19 Salvo diversa indicazione, il testo è citato dall’edizione critica consultata (cf. nota 6). Le due barrette verticali (||) indicano che la segmentazione operata dai copisti avviene alla cesura, pertanto, i due versi brevi di BV coincidono ciascuno con un emistichio; in tal caso indico nel margine laterale la composizione sillabica (primo emistichio + secondo emistichio) e tra parentesi la sigla del canzo- 158 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 annotazione (1) - Bernal de Bonaval, Fremosas, a Deus grad’, é tan bon dia comigo (B1135/ V726) II 4 Tan bon dia comigo || é, fremosas, a Deus grado 6’ + 6’ ( B ) 20 5 ca novas mi disseron || ca ven o meu amado: 6’ + 6’ ( B ) 6 ca ven o meu <amado>, || fremosas, a Deus grado 21 ! 6’ + 6’ ( BV ) III 7 Ca novas mi disseron || que ven o meu amigo 6’ + 6’ ( BV ) 8 e and’end’eu mui leda, || pois tal mandad’hei migo: 6’ + 6’ ( BV ) 9 pois tal mandand’hei migo || ca <ven o meu amigo>! 6’ + 6’ ( BV ) IV 10 Ca novas mi disseron || ca vem o meu amado 6’ + 6’ ( BV ) 11 e and’<end’>eu mui leda, || pois migu’he<i> tal mandado: 6’ + 6’ ( BV ) 12 pois migu’he<i> tal mandado || que ven o meu amado! 6’ + 6’ ( BV ) annotazione (4) - Jui-o Bolseiro, Nas barcas novas foi-s’o meu amigo d’aqui (B1168/ V744) II 4 Atendamos, ai madre, || sempre vos querrei ben 6’ + 6 ( BV ) 5 ca vejo viir barcas e tenho que i ven, 6 mia madre, o meu amigo. III 7 Non faç’eu desaguisado, || mia madr’, en no cuidar, 7’ + 6 ( BV ) 8 ca non podia muito || sen mi alhur morar, 6’ + 6 ( B ) 9 mia madre, o meu amigo. annotazione (12) - Lopo, Disseron-m’agora do meu namorado (B1254/ V859) II 4 Sabe o San Leuter, || a que eu muito roguei, 5 + 6 ( BV ) 5 que non mereci por que o sanhud’ei: 6 e porque s’assanhou agora o meu amigo? III 7 Non lho mereçi eu nunca, || pois foi nada, 7’ + 3’ ( BV ) 8 madr’, e fui un dia por el mal julgada: 9 e porque s’assanhou agora o meu amigo? annotazione (14) - Martin Codax, Mia irmana fremosa, treides comigo (B1280/ V886/ R3) 22 I 1 Mia irmana fremosa, treides comigo 2 a la igreja de Vigo, || u é o mar salido. 7’ + 6’ ( BV ) niere in cui si riscontra. Le divergenze tra BV sono appuntate in nota. Nel caso di segmentazione versale non coincidente con la cesura, l’ a capo del copista è segnalato con una barretta obliqua (/ ). 20 V copia la strofe II con assetto a versi brevi, ma colloca sullo stesso rigo, come se si trattasse d’un solo verso lungo, il secondo emistichio del v. 4 e il primo emistichio del v. 5. 21 In BV l’ordine dei due emistichi, copiati come versi brevi, è invertito. L’errore - ereditato probabilmente dalla fonte comune (Barberini 2021a) - turba il rigoroso parallelismo della cantiga . 22 Cito le lezioni di B , segnalando tra parentesi uncinate le integrazioni necessarie per il computo sillabico (tengo presente Cunha 1999 [ 1 1956]: 53 = 363). Indico in nota le divergenze tra B e V . 159 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci 3 E miraremos las ondas! II 4 Mia 23 irmana fremosa, || treides de grado 7’ + 5’ ( BV ) 5 a la igreja de Vigo, || u é o mar levado. 7’ + 6’ ( BV ) 6 E miraremos las ondas! III 7 A la igreja de Vigo, || u 24 é o mar salido, 7’ + 6’ ( BV ) 8 e verra i <mia> madre || o meu amigo. 7’ + 4’ ( V ) 9 E miraremos las ondas! IV 10 A la igreja de Vigo, || u é o mar levado, 7’ + 6’ ( BV ) 11 e verra i <mia> madr<e> 25 || o meu amado. 7’ + 4’ ( V ) 12 E miraremos las ondas! annotazione (15) - Fernan do Lago, D’ir a Santa Maria do Lagu’ei gram sabor (B1288/ V893) 26 II 4 D’ir a Santa Maria || do Lagu’é-mi gran ben, 6’ + 6 ( V ) 5 e pero non irei alá, || se ant’i non / ven 27 , 8 + 4 + 1 ( V ) 6 irm-a, / [o meu amigo] 28 . III 7 Gram sabor averia eno meu coraçon, 8 d’ir a Santa Maria, se i a/ chass’enton 29 , ? ( V ) 9 irm-a, / [o meu amigo]. IV 10 Já jurei noutro dia, || quando m’ende parti, 6’ + 6 ( BV ) 11 que non foss’a l’ermida, || se ante non foss’i 6’ + 6 ( BV ) 12 irm-a, / [o meu amigo]. 23 Qui e ai v. 1, 8 e 11 mia conta 2 sillabe: «o possessivo n-o é monossilábico, engano de que participaram todos os editôres antigos […], certamente por influência da grafia Mha de V e B , simbolizaç-o normal da pronúncia mya , em uma sílaba, que a maioria das vêzes a palavra possuía quando proclítica» (Cunha 1999 [ 1 1956]: 54 = 364, nota ai v. 1 e 4). 24 BV leggono e o mar salido (v. 8); e o mar levado (v. 10): u doveva essere stato omesso, per errore, già nell’ exemplar , visto che V al v. 5 copia (ma poi lo depenna) e o mar salido , ovvero: anticipa il v. 7, ma omette anche in questo caso u . La lezione corretta è trasmessa da R (per le sigle cf. supra nota 3). 25 B madro (= madr’o ); V madre . L’integrazione di mia è confermata da R (per le sigle cf. supra nota 3). 26 L’assetto della cantiga è problematico in V e deriva, con tutta probabilità, da una situazione poco chiara nell’ exemplar ; cf. Appendice B, annotazione (15). 27 Il copista di V divide il v. 5 in 3 segmenti, collocati su altrettante righe: solo il primo corrisponde a un emistichio. Di problemi derivati dall’ exemplar dà testimonianza il fatto che BV recano entrambi lezioni da emendare, quando non da respingere: V legge et ro nõ hyrey ala / si antr̃ nõ / a sẽ irmana ; B reca e pero nõ hirey ala se ant’i nõ i sẽ . 28 In V , strofe II-IV, il refram , abbreviato, segue senza soluzione di continuità l’ultimo segmento del verso finale della strofe. Che il refram non fosse individuato con sufficiente chiarezza nell’ exemplar lo suggerisce anche il fatto che nella strofe IV, B legge, nel secondo emistichio, ca ante nõ fossi ir , anticipando (e subito correggendo) le prime 2 lettere della prima parola del refram ( irm-a ). 29 La segmentazione operata dal copista di V , se i (ms. by ) a / chass’entõ irmana , è del tutto anomala. 160 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 annotazione (17) - Roi Paez de Ribela, Maria Genta, Maria Genta, da saya cintada (B1439/ V1049) I 1 Mari(a) Genta, / Mari(a) Genta, || da saya cintada 3’+ 3’ + 5’ ( BV ) 2 hu masestes esta noyte / / ou quen pôs cevada? 7’ + 5’ 3 Alva, abríades-m’alá! La mancata corrispondenza tra i versi brevi adottati dai copisti e gli emistichi dei versi lunghi - versi lunghi, che sono invece prescritti in via esclusiva dalla formula sillabica - si verifica soltanto in 2 occasioni: in V , nei v. 5 e 8 di Fernan do Lago B1288/ V893, annotazione (15) - ma al v. 5 il copista identifica correttamente il primo emistichio -; in BV , nel v. 1 di Roi Paez de Ribela B1439/ V1049, annotazione (17), in un contesto metrico comunque complesso, come già ebbe modo di rilevare Manuel Rodrigues Lapa (1970: cantiga 416): «os versos s-o de métrica irregular de difícil ou impossível emenda: os 2 primeiros de 13 sílabas, se lermos no 1.º Mari’ Genta , os outros de 12» (conclusione poi accolta anche da Barbieri 1980: cantiga 20). Per il resto, invece, si può concludere con ragionevole sicurezza che anche nei casi di cantigas , la cui formula sillabica non ammette versi brevi, i copisti segmentano il verso lungo secondo criteri metrici, ovvero: i segmenti stichici copiati corrispondono agli emistichi dei versi lunghi (unica possibilità di analisi sillabica ammessa). Questa segmentazione, tuttavia, non può essere imputata a iniziativa personale, reciprocamente indipendente, dei copisti. Nel caso di cantigas con doppia schedatura, la rima interna poteva, infatti, trarre in inganno i copisti e indurli quindi a segmentare il verso lungo in 2 versi brevi, ma nel caso, invece, di cantigas con formula sillabica a soli versi lunghi, nessun elemento giustificherebbe la segmentazione, proprio perché i versi brevi non risultano ammissibili nella struttura della cantiga e nulla quindi avrebbe dovuto indurre i copisti ad intervenire. Altamente improbabile, per altro verso, è supporre che, in tutti i casi in cui, in BV , i versi lunghi sono stati segmentati in 2 emistichi metricamente ineccepibili, tale divisione sia dovuta esclusivamente alla casualità (si dovrà però riconoscere: alquanto sospetta) per cui 2 copisti indipendenti (la mano a di B e lo scriba di V ), non particolarmente versati (per quanto è dato attualmente sapere) nella trascrizione di poesia lirica in volgare, abbiano deciso indipendentemente l’uno dall’altro di operare su alcuni versi la cui struttura non sollecitava alcun intervento e abbiano così prodotto unità stichiche sillabicamente irreprensibili. Il fatto, invece, che le oscillazioni di assetto versale si verifichino in tutte le cantigas postillate da annotazioni correttive porta a ipotizzare che la spiegazione del fenomeno sia unitaria e che non dipenda tanto (o comunque non solo) dalle possibilità di analisi della formula sillabica, ma proprio dal fatto che in essa figurano versi lunghi. 161 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci 4.3 Come è noto, uno degli elementi strutturali imprescindibili d’un verso lungo è costituito dalla cesura che 1) nelle cantigas del primo gruppo (doppia schedatura), individua l’emistichio e identifica, nel contempo, la rima interna; 2) nelle cantigas del secondo gruppo (formule a soli versi lunghi), individua soltanto l’emistichio. Pare allora ragionevole supporre che il fattore dinamico che ha indotto l’oscillazione sillabica di BV sia stato proprio la cesura o, più precisamente, la possibilità che, in alcuni componimenti con versi lunghi, l’ exemplar avesse adottato un duplice sistema di interpunzione metrica: un punto (come da tempo accertato) per delimitare la fine verso e un punto, a seguire il 1 o emistichio, per segnalare la cesura. 4.4 Spingono in questa direzione almeno due indizi. 1) Nella cantiga di Lopo, Disseron-m’agora do meu namorado (B1254/ V859), annotazione (12), BV copiano la strofe esordiale con assetto a versi lunghi, mentre nelle strofe II-III adottano versi brevi per il corpo della strofe (4 versi nei mss. = 2 versi nell’edizione critica) e mantengono il verso lungo nel refram (v. 3 di ciascuna strofe). Nel testo di B si riscontrano 4 punti: Figure 2a-2b. Lopo B1254 (strofe I e III) B , f. 265va - annotazione (12) • 1 nella strofe esordiale, tra 1º e 2º emistichio del v. 3 ( refram ) Dissero(n)-m’agor<a> do meu namorado q(ue) se foy ssanhud’e sen o meu ma(n)dado e porq(ue) s’assanhou · agora o meu amigo • 3 nella strofe III: 2, alla fine di ciascun emistichio del v. 7 (scisso in 2 emistichi); 1, alla fine del v. 8 (verso lungo) No(n) lho me(re)ci eu nu(n)ca· poys foy nada· madr’e fui hun dia p(or) el mal julgada· e p(or)q(ue) s’assanhou· 162 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 2) Nella cantiga di Bernal de Bonaval, Fremosas, a Deus grad’, é tan bom dia comigo (B1135/ V726) - annotazione (1) -, BV adottano assetto sillabico a versi lunghi nella strofe esordiale e - al netto d’un errore privativo del solo V (cf. nota 21) - disposizione a versi brevi nelle strofe II-IV. Nel testo di B si riscontra la presenza di 4 punti in altrettanti settori della cantiga : Figura 3. Bernal de Bonaval B1135 B , f. 242va-b - annotazione (1) • nella strofe I, tra 1º e 2º emistichio del v. 2 Ca nouas mi deseron · cauen o meu o amigo • nella strofe II, alla fine del 1º emistichio del v. 5 Ca nouas mi diss(er)om· 30 Ca ue(n) omeu·amado • nella strofe III, alla fine del 1º emistichio del v. 8 Eandaudeu mui leda· Poys tal mandadey migo • nella strofe IV, alla fine del 1º emistichio del v. 11 E andeu mui leda· Poys migue Tal mandado Che il puntino sia, in entrambi i testi, un vezzo del copista a , che lo impiegherebbe per segnalare (in maniera asistematica, ma comunque superflua) la fine del verso, lo 30 Il punto è quasi illeggibile nel fac-simile ( Cancioneiro : 520 = f. 242v), ma è ancora visibile nel ms. 163 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci esclude il fatto che nella strofe esordiale di entrambe le cantigas il punto cade, a metà d’un verso lungo, tra primo e secondo emistichio: v. 3 in Lopo; v. 2 in Bernal de Bonaval. Se si considera allora che la formula sillabica di entrambi i testi ammette esclusivamente versi lunghi - rispettivamente: RM 26: 51 (strofe I-III, a11’ a11’ b12’) + RM 26: 38 (strofe II, a12 a12 b12’) per Lopo; RM 1: 2 (a13’ a13’ a13’) per Bernal de Bonaval (cf. nota 10) - il punto al v. 3 di Lopo e al v. 2 di Bernal de Bonaval non può avere valore di punto metrico - vale a dire, di delimitazione del verso - e, di conseguenza, non pare improbabile supporre che, in ambedue le cantigas , i punti che si riscontrano in B costituiscano un residuo dell’apparato paratestuale dell’ exemplar , nel quale delimitavano non la fine verso, bensì la cesura. Del resto, potrebbe essere significativo proprio il fatto che nelle strofe II-IV di Bernal de Bonaval, il punto compaia sempre dopo il primo emistichio, mai però alla fine dell’intero verso. Il copista di B , allora, avrebbe correttamente ignorato il punto all’emistichio nel v. 3 di Lopo e nel v. 2 di Bernal de Bonaval, o, più precisamente, lo avrebbe riprodotto nella copia senza però segmentare di conseguenza, mentre in tutti gli altri casi lo avrebbe considerato, erroneamente, alla stregua del punto metrico operando la conseguente segmentazione. 4.5 Alla stessa casistica si può ricondurre, a mio avviso, anche la cantiga di Johan Servando, Donas van a San Servando muytas oj’en romaria (B1146a/ V749), annotazione (3). La formula metrica del componimento contempla 2 possibilità di analisi, entrambe con variazione eterogonica (cf. nota 15) di schema sillabico RM 26: 23 a15’ a15’ b7’ (I-II) RM 26: 21 a15 a15 b7’ (III) RM 230: 8 a7’ b7’ c7’ b7’ d7’ (I-II) RM 230: 6 a7’ b7 c7’ b7 d7’ (III) In B , la strofe I ha solo versi lunghi; le strofe II-III hanno solo versi brevi (analogo assetto in V , che tuttavia segmenta in 2 versi brevi anche il secondo verso della strofe I). In B , inoltre, la strofe II reca una serie di elementi paratestuali di notevole interesse (Figura 4): 1) procedenti con sicurezza dall’ exemplar (ovvero, pedissequamente riprodotti dal copista di B ) sono i punti che si osservano alla fine del primo, secondo e quarto verso della strofe, nell’assetto tràdito dal Canzoniere; siano essi, infatti, punti metrici o punti all’emistichio, la loro presenza in B , una volta che il copista ha adottato la formula a versi brevi, è del tutto inutile in quanto la mise en page del canzoniere colocciano prevede la trascrizione d’un verso per ciascun rigo ed è, pertanto, evidente che la mano a li ha inseriti solo per inerzia grafica rispetto al modello; 164 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 2) di mano colocciana sono invece i segni curvi che, nel margine sinistro del testo, collegano a coppie i v. 1-2 e 3-4 della strofe; i segni sono da mettere in relazione - confermandone una volta di più il valore correttivo - con la postilla «16 syll<abe>», ripetuta 2 volte: la prima a margine della strofe I (a versi lunghi); la seconda nel margine inferiore del foglio (con la cifra sottolineata); 3) sempre di mano colocciana è l’aggiunta, accanto al primo verso della strofe (assetto di B ), di parte del secondo verso (in corsivo nella trascrizione). Figura 4. Johan Servando B1146a B , f. 246ra - annotazione (3) [ Se eu foss’en tal co(m)panha· de donas fora de donas fora guarida· [ mays non q(ui)s oie mha madre que end’eu fezesse a hida· porq(ue) ve(n) hy In linea di principio, l’aggiunta colocciana si potrebbe spiegare in 2 modi. 1) Colocci, preso atto dell’oscillazione di assetto versale praticata dal copista, cerca di porvi rimedio copiando a lato del primo emistichio del v. 1 il secondo emistichio (= v. 1-2 nell’assetto di B ), ma poi ripiega immediatamente sui segni curvi e sulla ripetizione della postilla sillabica (punto 2). In tal caso, non vi sarebbe alcuna garanzia sulla struttura metrica trasmessa dall’ exemplar , in quanto la correzione colocciana deriverebbe dalla sola osservazione del testo di B e nessun elemento permetterebbe di accertare se il punto alla fine del primo verso della strofe II sia un punto all’emistichio, oppure un punto metrico, e quindi se B (integralmente) e V (limitatamente al verso incipitario) siano in errore nella configurazione sillabica della strofe esordiale (sicuramente metrici, invece, sono i punti alla fine dei v. 2 e 4 nell’assetto di B ). 2) Colocci, nel collazionare B con l’ exemplar , deve aver pensato, in un primo momento, che nella strofe II il copista avesse omesso il secondo emistichio del v. 1 e colmerebbe, quindi, la presunta lacuna cominciando a trascrivere la parte mancante, ma si accorge immediatamente che il problema non è una lacuna testuale, ma l’assetto a versi brevi adottato dal copista. In tal caso, allora, l’ exemplar doveva trasmettere la cantiga di Johan Servando con assetto a versi lunghi e il punto che conclude il primo verso della strofe II sarebbe, in accordo con l’ipotesi formulata in §4.4, un punto all’emistichio. 165 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci A conferma della seconda ipotesi - e quindi del fatto che l’ exemplar trasmettesse la cantiga con assetto a versi lunghi e punto all’emistichio - si può additare il fatto che nell’intera sequenza delle annotazioni sillabiche correttive (cf. §4.1 e Appendice B), il tipo di correzione qui impiegato da Colocci - aggiunta del secondo emistichio per ripristinare il verso lungo - non ricorre mai altrove nei 17 componimenti del corpus , mentre è precisamente a partire dall’annotazione (3) che Colocci comincia a utilizzare, insieme alla postilla sillabica, anche i segni curvi che congiungono i versi brevi di B ; analoga soluzione è, infatti, nelle annotazioni (7)-(11), (13) e (17). E questo lascerebbe pensare che la motivazione che ha indotto Colocci a copiare di suo pugno parte del secondo verso della strofe II (punto 3) non sia stata, in primissima istanza, di tipo metrico (livellamento dell’oscillazione sillabica) - correzione, per altro, niente affatto economica -, ma che derivi dalla necessità di completare una parte del testo considerata, erroneamente, lacunosa. 4.6 Un indizio più sicuro della collazione di B con l’ exemplar lo offrirebbero, nel corpus delle annotazioni sillabiche correttive, 2 cantigas di Jui-o Bolseiro, Aquestas noites tan longas que Deus fez en grave dia (B1176/ V782) e Non perdi eu, meu amigo, des que me de vós parti (B1180/ V785) - annotazioni (7)-(8) -, e una di Nuno Treez, Estava m’en San Clemenço, u fora fazer oraçon (B1203/ V808), annotazione (11). A fianco dei 3 testi, Colocci annota sempre «16 syll<abe>», due volte a margine del primo, una sola volta negli altri 2 e ricongiunge i versi brevi con i segni curvi già osservati in Johan Servando (§4.5, Figura 4 e Figure 5, 6 e 7). Figura 5. Jui-o Bolseiro B1176 (strofe I) B , f. 251ra - annotazione (7) Figura 7. Nuno Treez B1203 (strofe I) B , f. 255va - annotazione (11) 166 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Figura 6. Jui-o Bolseiro B1180 B , f. 251va - annotazione (8) Tuttavia: 1) in BV , i 3 componimenti presentano, in tutte le strofe, assetto a versi brevi, 31 pertanto, in assenza di oscillazione sillabica, si deve escludere che la correzione colocciana (postille e segni curvi) sia stata indotta da anomalie di copia; 2) la formula sillabica dei tre componimenti prevede duplice analisi (triplice nei testi di Jui-o Bolseiro); rispettivamente: Jui-o Bolseiro B1176/ V782 1) RM 26: 14 a15’ a15’ b15’ 2) RM 37: 17 a15’ a15’ b7’ b7’ 3) RM 244: 19 a7’ b7’ c7’ b7’ d7’ d7’ Jui-o Bolseiro B1180/ V785 1) RM 26: 8 a15 a15 b15’ 2) RM 37: 10 a15 a15 b7’ b7’ 3) RM 217: 3 a7’ b7 c7’ b7 a7’ a7’ (I) RM 244: 13 a7’ b7 c7’ b7 d7’ d7’ (II) Nuno Treez B1203/ V808 1) RM 26: 5 a16 a16 b10’ 31 Unica eccezione in V , nella prima cantiga di Jui-o Bolseiro: nelle strofe II-III, il copista, che non sembra aver compreso la segmentazione versale dell’ exemplar , copia i versi uno di seguito all’altro senza andare a capo e senza alcun segno che permetta di individuarli. Ogni strofe occupa 4 righe di scrittura (f. 123rb). Che la segmentazione dei versi non fosse del tutto chiara nell’ exemplar lo confermerebbe anche un errore incipiente di B nel refram della strofe II: No tempo q ( ue ) meu amigo soia / soia falar comigo . 167 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci 2) RM 230: 1 a7’ b8 c7’ b8 d10’ e di conseguenza l’assetto a versi brevi non avrebbe richiesto alcun intervento, né da parte dei copisti (ammesso pure che fossero in grado di intervenire), né da parte dello stesso Colocci; 3) non sussiste alcuna peculiarità nella conformazione metrica dei 3 testi che possa aver indotto Colocci a ritenere preferibile l’assetto a versi lunghi, come accade, ad esempio, nel caso già commentato di Jui-o Bolseiro B1173/ V774 - relazione rimica tra rimante e rimante all’emistichio - e della sua errata rimodulazione sillabica nella postilla di Colocci (cf. annotazione 6 e §3). Non si potrebbe escludere allora che, in questi 3 casi, l’annotazione colocciana - rafforzata anche dai segni curvi - derivi proprio dalla collazione di B con l’ exemplar , nel quale le 3 cantigas potevano figurare con assetto sillabico a versi lunghi e punto all’emistichio, sistematicamente interpretato come punto metrico dal copista di B . 4.7 L’ipotesi, che merita di essere presa in considerazione anche in assenza di altri riscontri nei canzonieri portoghesi di Colocci, andrebbe ovviamente corroborata con l’esame di tutte le altre cantigas di BV che, anche in assenza di postilla colocciana, presentano comunque oscillazioni di assetto sillabico tra versi brevi e versi lunghi. Questo esame, però, porterebbe il discorso troppo lontano dall’obiettivo più circoscritto di questo lavoro che si è limitato all’analisi delle sole annotazioni sillabiche di Colocci e delle relative cantigas . Almeno un indizio a sostegno di quanto ipotizzato si può però additare nella cantiga d’escarnho di Pero da Ponte, Mort’é Don Martin Marcos (B1655/ V1189). Il componimento ammette solo formula sillabica a versi lunghi ( RM 2: 1 e 6: 1) 32 , ma nell’assetto strofico e versale trasmesso da BV si articola in 2 stanze di ampiezza diseguale con formule rimiche e sillabiche distinte, nelle quali versi lunghi a 13 posizioni e rima femminile (minoritari) si alternano, senza logica sistematicità, a esasillabi anch’essi femminili. Lo schema a versi brevi, benché accolto da Braga (1878: 228) e Peixoto da Fonseca (1961: 48), solleva più problemi di quanti in realtà pretenderebbe risolvere e, di fatto, non è mai stato preso in considerazione né dagli editori successivi, né da RM . L’oscillazione sillabica di BV non può essere spiegata con la presenza di rime interne - che pure sono presenti nel testo, ancorché con distribuzione leggermente asistematica -, in quanto la segmentazione in versi brevi adottata dai copisti si riscontra anche (soprattutto in V ) nei versi privi di rima alla cesura. Anche in questo caso, allora - e benché Colocci non intervenga postillando la cantiga - l’alternanza tra versi lunghi e versi brevi adottata dai copisti si spiegherebbe, plausibil- 32 La doppia schedatura dipende, in questo caso, non dalla possibilità di duplice analisi sillabica (versi bevi/ versi lunghi), ma dall’interpretazione strofica fornita dagli editori: una sola strofe di 13 versi lunghi a 13 posizioni ( RM 6: 1) per Manuel Rodrigues Lapa (1970: 545); 3 strofe di 4 versi lunghi a 13 posizioni + 1 fiinda monostica ( RM 2: 1) per gli editori monografici (Panunzio 1967: 249-51 e Juárez Blanquer 1988: 293-94). 168 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 mente, con l’ipotesi d’un duplice sistema di interpunzione metrica: segnalazione della cesura e segnalazione della fine verso (per l’analisi della struttura metrica e delle soluzioni proposte dagli editori rinvio a Barberini 2019b). 4.8 Ci si dovrebbe chiedere, allora (ma la domanda è purtroppo destinata a rimanere senza risposta), se nell’ exemplar il punto all’emistichio avesse conformazione distinta (per forma, modulo o colore) da quello che, invece, delimitava la fine verso. I dati a disposizione non permettono però di formulare congetture sicure al riguardo. Ciononostante, almeno un caso particolare che si osserva nella tradizione delle Cantigas de Santa Maria - e l’esempio, premetto, non ha pretesa d’esaustività - permette di affermare che la prassi di segnalare la cesura in versi lunghi, benché non sistematica, doveva comunque essere diffusa negli scriptoria peninsulari e consente, di conseguenza, di farsi un’idea di come poteva essere, nell’ exemplar , la mise en texte dei componimenti con doppia segnalazione di cesura e di fine verso. La cantiga 224 de Santa Maria (Mettmann 1986-1989) è tràdita soltanto dal codice fiorentino (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Banchi Rari 20, f. 3v; d’ora in avanti F ) e dal codice escorialense cosiddetto ‹ de los músicos › (San Lorenzo de El Escorial, Biblioteca del Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial, MS. B.I.2, f. 204r-05r; d’ora in avanti E ). La formula metrica prevede 12 strofe di 4 versi ciascuna a 13 posizioni e rima femminile (7 + 7’) e un refram di 2 versi di analogo formato sillabico, secondo lo schema zagialesco AA | bbba. Non sono presenti rime interne. I 2 testimoni adottano una diversa mise en page e, quindi, una diversa mise en texte . Figura 8. F , f. 3v (CSM 244) 169 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci In F , ad eccezione della strofe esordiale che - accompagnata da corredo melodico - presenta i versi scritti uno di seguito all’altro separati da punto metrico, ogni verso è collocato su un solo rigo. Si osserverà che mentre il punto metrico di fine verso non appare che sporadicamente nelle restanti 11 strofe della cantiga - e del resto, stante la corrispondenza biunivoca 1 rigo = 1 verso, tale indicazione è del tutto ridondante -, i 2 emistichi di ciascun verso sono, invece, individuati con una certa sistematicità da un punto collocato alla cesura. Le uniche eccezioni si riscontrano nella strofe IV, del tutto priva di punti (tanto a fine verso come all’interno) e nei v. 1 e 4 della strofe VI. Data la struttura della cantiga e l’assenza di rime interne, tale punto non può in alcun modo aver funzione di punto metrico (ovvero, di delimitazione del verso). La recente trascrizione diplomatica di F non si sofferma su questo aspetto e gli editori osservano velocemente che «a puntuación que reflicte o texto (limitada ó uso do punto) é a que presenta o manuscrito que, obviamente, non coincide cos criterios actuáis de uso do punto, senón que parece responder máis ben ó desexo de marcar unidades de contido, períodos sintácticos ou, ás veces, marca de final de verso» (Fidalgo/ Fernández Guiadanes 2019: 18). Situazioni di questo tipo non sono infrequenti nel codice fiorentino e sarebbe auspicabile un supplemento d’indagine in tal senso. Nel caso in esame, tuttavia, se si considera la posizione in cui appare il punto - sempre alla cesura e con impiego pressoché sistematico - mi pare che sussistano pochi dubbi circa il fatto che tale punto era impiegato per segnalare la cesura dei versi lunghi. Una conferma, in questa direzione, viene dalla mise en texte di E . Fatta eccezione anche qui per la strofe esordiale - la presenza dell’apparato musicale obbliga sempre a una diversa disposizione dei versi -, nelle restanti 11 strofe della cantigas il codice escorialense divide ciascun verso in 2 emistichi e ogni emistichio è copiato ciascuno su un rigo. La presenza di punto metrico, in questo caso, dovrebbe aiutare a individuare l’unità del verso e figurare, quindi, alternativamente, solo alla fine delle righe pari. In realtà, la disposizione dei punti che si osserva nei f. 204v-05r di E è piuttosto particolare: Emistichio Fine verso strofe II v. 1 v. 2 v. 3 • v. 4 • strofe III v. 1 v. 2 v. 3 • v. 4 170 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 strofe IV v. 1 v. 2 v. 3 v. 4 strofe V v. 1 v. 2 • v. 3 • v. 4 • strofe VI v. 1 • • v. 2 v. 3 • — 33 v. 4 • • strofe VII v. 1 • v. 2 v. 3 • v. 4 • strofe VIII v. 1 • v. 2 • v. 3 v. 4 • strofe IX v. 1 • • v. 2 v. 3 • • v. 4 • • strofe X v. 1 • • v. 2 • v. 3 v. 4 • strofe XI v. 1 • v. 2 33 Nella strofe VI, il secondo emistichio del v. 3 manca; il copista ha però previsto lo spazio per la sua trascrizione. 171 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci v. 3 • • v. 4 strofe XII v. 1 • v. 2 • • v. 3 • v. 4 • Nella prima metà della cantiga , fino all’altezza della strofe VI, la presenza di punti è piuttosto sporadica e tende generalmente ad addensarsi - con l’eccezione della strofe IV, interamente priva di punti - alla fine del verso (cf. strofe II, V e VI); meno frequenti, invece, i punti alla cesura che compaiono soltanto alla fine del primo emistichio del v. 3 della strofe III e in quasi tutta la strofe VI (unica eccezione il secondo verso). La distribuzione dei punti cambia invece significativamente nella seconda parte della cantiga (strofe VII-XII) dove la frequenza del punto alla fine del verso rimane invariata, ma si intensifica invece l’impiego del punto alla cesura che, nelle strofe IX-X e XI si riscontra negli emistichi di 3 versi su 4 (2 versi su 4 nella strofe XI). Figure 9a-9b. E , f. 205ra (CSM 244, strofe VIII-X) E , f. 205rb (CSM 244, strofe X-XII) 172 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Si può pensare, allora, o che tutti i punti alla cesura siano un errore del copista che confonderebbe quindi l’emistichio con la fine del verso, oppure - e molto più plausibilmente, vista anche la mise en texte del codice fiorentino (cf. Figura 8) - che i materiali che confluirono in E prevedevano, come F , duplice interpunzione metrica, per la cesura e per la fine verso, e che il copista dell’escorialense riproduca i punti all’emistichio per inerzia grafica rispetto al modello. Non è un caso, del resto, che i punti di cesura si addensino proprio nella seconda parte del componimento, laddove il copista aveva già preso confidenza con il testo che stava copiando ed era quindi più basso il suo livello d’attenzione rispetto a quegli elementi paratestuali della fonte che avrebbe dovuto (o voluto) invece tralasciare. Una situazione di questo tipo si può allora ipotizzare anche per le cantigas di B qui esaminate. 5. Bilancio Tirando le somme di quanto discusso fin ora, si può plausibilmente ipotizzare che, nel corpus qui esaminato, le frequenti oscillazioni dei copisti di BV nell’assetto versale possano dipendere da un duplice sistema di interpunzione metrica in uso nell’ exemplar comune: un punto all’emistichio per segnalare la cesura; un punto alla fine del verso per delimitare l’unità stichica. Tale ipotesi - giova sottolinearlo a scanso d’equivoci - ha valore, per il momento e sulla base della serializzazione dei dati raccolti, soltanto per le 17 cantigas postillate da Colocci con annotazione sillabica correttiva 34 . Non si vuole in alcun modo affermare - né, del resto, sarebbe corretto farlo senza una ricognizione esaustiva di tutti i casi - che la duplice segnalazione fosse impiegata, sistematicamente nell’ exemplar , in tutti i componimenti con versi lunghi. D’altra parte, la fonte comune di BV pare essere, non copia d’un canzoniere preesistente compiutamente regolato in tutte le sue parti, ma una silloge di testi che su una base già strutturata ha raccolto e organizzato materiali di diversa provenienza 35 : potrebbe allora non essere un caso che le annotazioni sillabiche correttive si riscontrino solo in cantigas d’amigo e solo in un settore specifico di B (i fascicoli 30-33) e, di conseguenza, potrebbe non essere confutazione decisiva di quanto argomentato in queste pagine l’assenza di riscontri analoghi in altri settori di BV (ma cf. quanto osservato in §4.7-4.8). L’esame di tutte le oscillazioni di struttura versale trasmesse dai canzonieri portoghesi di Colocci è ovviamente auspicabile e necessario, ma è tuttavia opportuno 34 A rigore, 16 se si esclude Jui-o Bolseiro B1173/ V774, annotazione (6), nella quale l’oscillazione dei copisti, e la postilla colocciana, si giustificano in altro modo. Cf. supra §3. 35 Indizi, in tal senso, si ricavano già da Ferrari (1979) e dall’analisi puntuale della sezione di Alfonso X in B di Gonçalves (1999). Si veda anche Resende de Oliveira (1988 e 1994). 173 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci rinviarne l’esecuzione ad altro momento. Nel caso qui esaminato si è potuta osservare soltanto una sezione molto ridotta dei testi trascritti dal copista a , ma in generale delle 6 mani che presero parte alla confezione di B , come anche di quella cui si deve V , ancora oggi sappiamo molto poco: sarebbe allora indispensabile, prima di avviare indagini sistematiche su una questione che chiama in causa gli errori dei copisti, studiarne preliminarmente, e a fondo, l’operato. Appendice A Annotazioni sillabiche descrittive (a) Vasco Fernandez Praga de Sandin, Deu’-lo sab’oge, mia senhor (151,5 = 106: 3) B90 (f. 24ra-b), mano c Amor - Michaëlis (1904/ 1: cantiga 374) l’ult(im)o, intercal<are> e di 9 syllab<e> La postilla precede l’ incipit della cantiga nello spazio di separazione dal testo precedente. La pericope e di 9 syllab<e> sembrerebbe aggiunta in un secondo momento, o per lo meno l’inchiostro pare differente. Forse per questa ragione, MedDB3 scinde la nota in 2 postille autonome e inverte l’ordine in cui le due pericopi figurano nel ms.: «è di 9 sillabe / l’ultimo intercalare». Non è chiaro, tuttavia, se MedDB3 riferisce la nota all’intera cantiga o soltanto al refram . A mio avviso, le 2 pericopi costituiscono una sola annotazione riferita al refram : ‘l’ultimo [ verso è ] intercalare e [ congiunzione ] di 9 sillabe’, vale a dire: ‘l’ultimo verso costituisce il refram e computa 9 sillabe’ (su «intercalare» si veda Bertolucci Pizzorusso 2017 [ 1 1966]: 430). (b) Vasco Fernandez Praga de Sandin, Quen oge mayor cuita ten (151,19 = 202: 1) B94 (f. 25ra-b), mano c A4 (f. 1vb) Amor - Michaëlis (1904/ 1: cantiga 4) 8 syll<abe> La postilla precede l’ incipit , nello spazio di separazione dal testo precedente. Lo schema metrico è un unicum . 174 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (c) Nun’Eanes Cêrzeo, Toda-las gentes mi a mí estraias son (104,11 = 189: 1) B130 (f. 32vb), mano d + mano b Amor - González Martínez (2018: cantiga 2) dodecasyl<labo> La postilla si legge nel margine superiore di f. 32vb. Nel fac-simile ( Cancioneiro : 74), de non risulta leggibile; nel ms. è fortemente sbiadito, ma si legge senza difficoltà. L’annotazione descrive correttamente soltanto i v. 1 e 4-6 di ciascuna strofe (a 11 posizioni e terminazione maschile, pertanto, un dodecasillabo computando ‘all’italiana’); i v. 2-3 sono invece a 10 posizioni e terminazione femminile (endecasillabi nel sistema italiano). Colocci deve aver effettuato il riscontro soltanto sul verso incipitario. Cf. annotazioni (e), (g), (h), (j), (k), (m), (n), (p) e (q). (d) Nun’Eanes Cêrzeo, Senhor, perdud’ei por vós ja o coraçon (104,8 = 258: 1) B137 (f. 34vb), mano c Amor - González Martínez (2018: cantiga 9) xiJ syll<abe> La postilla è annotata nel margine laterale interno della colonna b, alla fine dell’ultima delle 3 righe bianche di separazione dal testo che precede. La cantiga è articolata in strofe monometriche di versi a 12 posizioni e terminazione maschile. Lo schema metrico, che non ammette rimodulazione a versi brevi, è un unicum . La segmentazione che, in B , si osserva ai v. 6 (strofe I), 9 (strofe II) e 21 (strofe III) dipende, con tutta evidenza, da condizionamento spaziale: rigo insufficiente per accogliere l’intero verso. La segmentazione del v. 7 (strofe I) - diviso in 2 emistichi (6’ + 6’) collocati ciascuno su un rigo - si spiegherebbe invece con la stessa ipotesi formulata in questo contributo: nell’ exemplar , doveva essere segnalata anche la cesura, con segno analogo a quello impiegato per la fine verso. Si è scelto, tuttavia, di collocare questa postilla nel gruppo delle annotazioni sillabiche descrittive per il fatto che questa oscillazione costituisce un episodio puntuale, e non diffuso, all’interno della cantiga . L’assetto di B per il v. 7 costituisce, insieme a quanto osservato in §4.7-4.8, un indizio a sostegno della tesi proposta. (e) Pero Velho de Taveiros, Par Deus, dona Maria, mia senhor ben talhada (104,3/ 135,1 = 19: 3*) B140 (f. 35va), mano c Escarnho (nel settore d’amor ) - González Martínez (2016: 442) xiiiJ syllab<e> 175 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci La postilla precede l’ incipit , nel margine superiore del foglio, all’inizio della colonna. Colocci descrive correttamente la struttura sillabica dei v. 1-3 e 5 di ciascuna strofe (versi a 13 posizioni e terminazione femminile); i v. 4 e 6 sono invece a 12 posizioni e terminazione femminile (ma con cesura maschile). Anche in questo caso - cf. annotazione (c) - Colocci ha effettuato il computo sillabico solo sul verso incipitario. Cf. annotazioni (c), (g), (h), (j), (k), (m), (n), (p), (q). Michaëlis (1904/ 1: cantiga 392) osserva: «Colocci, contando as syllabas metatonicas do 1º e 2º hemistiquio, achou XIIIJ syllab ». B adotta sempre disposizione a versi lunghi; problemi di condizionamento spaziale (rigo troppo breve rispetto alla lunghezza del verso) hanno obbligato il copista a disporre sul rigo successivo la parte finale - non coincidente con l’emistichio - dei v. 1-3 (strofe I) e 9 (strofe II). Sempre Michaëlis (1904/ 1: cantiga 392) descrive in questi termini la struttura del componimento: «senarios duplos. Entre os primeiros hemistiquios ha quatro agudos; os restantes s-o graves; e assim as rimas». La formula a versi brevi comporta variazione di schema rimico in ambedue le strofe: I ( RM 237: 1) a6’ b6’ c6’ b6’ d6’ b6’ e6 f6’ c6’ f6’ g6 f6’; II ( RM 220: 1) a6’ b6’ c6’ b6’ a6’ b6’ d6 e6’ c6’ e6’ f6 e6’. Schemi unici in entrambi i casi. Quanto alla paternità della cantiga (Nun’Eanes Cêrzeo o Pero Velho de Taveiros) l’incertezza si fonderebbe, in linea di principio, sul fatto che in B , f. 35vb una manicula colocciana mette in risalto la rubrica esplicativa che introduce la cantiga B142 (una tenzone tra Pero Velho e suo fratello Pai Soares de Taveiros) e che, secondo l’interpretazione di D’Heur (1973: 30 N111-12), collegherebbe questa rubrica esplicativa alla rubrica attributiva ( Pero Velho de Traveiros ) che, nel margine superiore della colonna a di f. 35v precede le cantigas B140-B141. Benché subito contestata da Gonçalves (1976: 55-56) - ed è impreciso, al riguardo, MedDB3 quando osserva che Gonçalves e Oliveira (1994) «inclínanse a considerar estes textos [B140-B141] de Nun’Eanes Cêrzeo» - la tesi di D’Heur ha goduto d’un certo credito, ma oggi dopo il riesame della questione effettuato da González Martínez (2013 e 2016) sussistono pochi dubbi circa l’ascrizione di B140-B141 a Pero Velho. (f) Pai Soarez de Taveiros, Cuidava-m’eu, quando non entendia (115,4 = 100: 26) B145 (f. 37rb-va), mano d Amor - Vallín (1996: cantiga 3) XI syl<labe> La postilla è annotata nel margine superiore esterno di f. 37va. La cantiga presenta decasillabi femminili ai v. 1, 3 e 7 di ogni strofe e decasillabi maschili ai v. 2 e 4-6: entrambi corrispondono a endecasillabi nel sistema metrico italiano. (g) Rodrigu’Eanes de Vasconcelos, Preguntei ũa dona en como vos direi (140,4 = 13: 1) B368 bis (f. 84ra-b), mano e Amor - Ferreiro (1992: cantiga 2) xiiiJ syl<labe> et se ci fusse una sdrucciola saria come / Rosa fresca aule ( n )tissima , quale è unisona 176 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 L’annotazione si trova nel margine inferiore di f. 84ra. Strofe monometriche di versi a 13 posizioni e terminazione maschile. Colocci istituisce un confronto metrico con il contrasto di Cielo d’Alcamo tràdito dal solo canzoniere italiano V (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 3793, f. 15r-16r), anch’esso di proprietà colocciana 36 . La postilla è corretta solo se si limita il confronto a parte della struttura di Rosa fresca aulentissima , la cui formula strofica - (7 + 7) (7 + 7) (7 + 7) 11 11 - è costituita da un tristico di alessandrini - il primo emistichio sempre sdrucciolo; il secondo sempre piano - seguito da un distico di endecasillabi (Antonelli 1984: Contrasti VII e cf. Spampinato 2008); le strofe della cantiga di Rodrigu’Eanes de Vasconcelos sono invece interamente costituite da versi a 13 posizioni e terminazione maschile. Ulteriore indizio, pertanto, che Colocci spesso effettuava il riscontro della struttura sillabica solo sul verso incipitario; cf. annotazioni (c), (e), (h), (j), (k), (m), (n), (p), (q). Inoltre, i 2 testi sarebbero pienamente confrontabili solo se la presenza delle sdrucciole si verificasse, come nel componimento italiano, sempre e solo alla fine del primo emistichio di ciascun verso. (h) D. Denis, De que morredes, filha, a do corpo velido? (25,31 = 26: 36*) B567 (f.126va-b), mano a V170 (f. 23ra) Amigo - Lang (1894: cantiga 91) 14 syllab<e>, ver<si> La postilla è annotata nel margine inferiore di f. 126va. La precisazione versi puntualizza che l’annotazione riguarda solo la strofe - costituita, in entrambi i testimoni, da un distico di versi a 13 posizioni e terminazione femminile - e non il refram , che è invece un solo esasillabo femminile. Cf. annotazioni (c), (e), (g), (j), (k), (m), (n), (p) e (q). Tutti gli editori (Nunes 1926-1929/ 2: cantiga 18; Lang 1894: cantiga 91 e Cohen 2003: 600) si attengono all’assetto versale trasmesso dai codici ( RM 26: 36 = a13’ a13 b6). RM registra anche una formula con strofe monometriche a versi brevi (230: 13 = a6’ b6’ c6’ b6’ d6’). (i) Fernan Rodriguez de Calheiros, Estava meu amig’aten [ d ] ’e chegou (47,10 = 26: 37*) B631 (f. 138rb), mano a V232 (f. 33va-b) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantigas 65) 13 syll<abe> 36 L’attribuzione del componimento a Cielo d’Alcamo si deve, di fatto, esclusivamente a Colocci; il contrasto infatti è anepigrafo sia nella tavola antica del Vat. Lat. 3793, sia nel corpo del canzoniere. Nella tavola alfabetica colocciana, f. 104v, l’umanista annota Cielo 54 , mentre nello zibaldone Vat. lat. 4817, Colocci appunta (f. 171r): «Io non trovo alcuno se non Cielo d’Alcamo [ms. cielo dal camo ], che tanto avanti scrivesse, quale noi chiameremo Celio. Costui adunque fu celebre poeta dopo la ruina dei Gothi et scripse in lingua italiana o, pur più restringendolo, siciliana». 177 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci La postilla è annotata nel margine laterale esterno di f. 138rb, alla fine del rigo di separazione dal testo che precede e poco al di sopra dell’ incipit . BV adottano sempre assetto sillabico a versi lunghi (12 posizioni e terminazione maschile). La cantiga figura in questo assetto ( RM 26: 37 = a12 a12 b12) nell’edizione Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 65); Cohen (2003: 116) adotta invece la formula RM 37: 27 (a12 a12 b6 b6). (j) Johan Soarez Coelho, Foi-s’o meu amigo d’aqui noutro dia (79,23 = 11: 3) B679 (f. 150va), mano d V281 (f. 44ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 111) [X]IJ syl<labe> L’annotazione figura nel margine laterale esterno di f. 150va, in corrispondenza del secondo verso, poco al di sotto della numerazione colocciana della cantiga . Reintegro tra parentesi quadre il primo numero ( X ), perduto a seguito della rifilatura del foglio. Il computo colocciano descrive correttamente soltanto il corpo della strofe (un tristico di versi a 11 posizioni e terminazione femminile); il refram , invece, è un solo eptasillabo femminile. Cf. annotazioni (c), (e), (g), (h), (k), (m), (n), (p), (q). (k) Martin Moxa, Per quant’eu vejo (94,15 = discordi 2; p. 283) B896 (f. 192rb-vb), mano e V 481 (f. 76va-77ra) Discordo - Stegagno Picchio (1968: cantiga 15) sei syllab<e> La postilla è annotata nel rigo bianco che precede l’ incipit , nello spazio di separazione dalla cantiga precedente. L’osservazione colocciana è valida, a rigore, solo per i v. 2-3 del primo e del secondo periodo e per i v .3-4 del terzo e del quarto periodo: a4’ a5’ b5 || a4’ a5’ b5 || c4’ c2’ c5’ b5 || c4’ c2’ c5’ b5 . Cf. annotazioni (c) (e), (g), (h), (j), (m), (n), (p), (q). (l) Diogo Gonçalves de Montemor-o-Novo, Como homem ferido sem ferro e sem pao (26,1 = 140: 1) B1075 bis (f. 228ra), mano e V666 (f. 106rb) Cantiga dialogata , recenziore - Rodiño Carames (1997; per l’ incipit cf. Barberini 2021b) XIJ syl<labe> 178 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 La postilla è annotata nel margine laterale interno di f. 228r. Lo schema metrico è un unicum : RM 140: 1 (a11 b10’ b10’ a11 a11 c11’ c11’ a11 a11). Per una svista RM stampa una sequenza di soli decasillabi (errore poi rettificato in Tavani 1988: 322). Colocci effettua il riscontro solo sul verso incipitario; cf. annotazioni (c), (e), (g), (h), (j), (k), (n), (p), (q). Il componimento non è registrato in C ; cf. Gonçalves (1976: 62) «questo silenzio dell’indice colocciano potrebbe trovare spiegazione in tre elementi ricavabili dal canzoniere: 1) il testo non vi è preceduto da rubrica attributiva indipendente dalla razon dove il nome del trovatore è consegnato; 2) forse Colocci non avrà neanche letto questa razon , avendola scambiata per una seconda fiinda della cantiga precedente (vedi la postilla ‘ 9 gedi: 2’ e il segno verticale tracciato dall’umanista al lato della razon come al lato della vera fiinda ); 3) la cantiga non ha numerazione. Cf. in proposito J. M. D’Heur (1974: 32). (Non sono d’accordo con l’autore quando afferma ‹Elle [la pièce] a été confondue, ou mieux n’a pas été discernée à la suite de la pièce 1075›. Che Colocci l’abbia individuata lo prova la postilla ‹Xij syl›)». (m) Johan Servando, A San Servand’, u ora van todas orar (77,4 = 42: 3) B1147 (f. 244va-b), mano a V739 (f. 117vb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 369) (a) 14 syll<abe> (b) 14 syllab<e> (a) è annotata nel margine laterale esterno di f. 244v, in corrispondenza della strofe esordiale; (b) si legge nel margine inferiore dello stesso foglio. La formula sillabica della cantiga ammette soltanto versi lunghi ( RM 42: 3 = a12 a12 b8 b12 b8) e BV non presentano oscillazione di assetto versale, ciononostante Colocci annota la postilla sillabica due volte: data l’omogeneità di struttura trasmessa da B , la postilla non può avere, in questo caso, valore correttivo. Il computo colocciano descriverebbe, a rigore, soltanto il distico che compone la strofe e il secondo verso del refram (gli altri 2 versi del tornello sono invece ottosillabi maschili); Cf. annotazioni (c), (e), (g), (h), (j), (k), (n), (p), (q). L’annotazione colocciana non è tuttavia precisa, in quanto un verso a 12 posizioni e rima maschile corrisponde, nel sistema metrico italiano, a un verso a 13 posizioni, ma è difficile determinare la genesi dell’errore. Alla fine del rigo di separazione tra questa cantiga e la precedente, Colocci annota «to(r)nel<lo> lo(n)g<o>», riscontrando che l’estensione del refram (3 versi) supera quella della strofe (2 versi). (n) Lopo, Assanhou-sse madr’, o que mi quer gran ben (86,2 = 37: 29) B1255 (f. 265va), mano a V860 (f. 136ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 467) 12 syll<abe> 179 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci L’annotazione è appuntata nel margine inferiore della colonna a. La formula sillabica ammette soltanto versi lunghi ( RM 37: 29 = a11 a12 b12’ b6’) e il testo è consegnato, in tale assetto, da entrambi i testimoni. Colocci effettuò il riscontro solo sul verso incipitario; Cf. annotazioni (c), (e), (g), (h), (j), (k), (m), (p), (q). (o) Johan Zorro, Met’el-rey barcas no rio forte (83,6 = 26: 72) B1156 (f. 247rb), mano a V758 (f. 120ra) Amigo - Cunha (1999 [ 1 1949]: cantiga 7) + syl<labe> La postilla è annotata nel margine laterale esterno della carta, in corrispondenza del verso incipitario. Il segno + si incontra anche a metà del primo verso della strofe II, dove il copista ha lasciato uno spazio, con tutta probabilità perché non riuscì a leggere il testo della fonte. Due ipotesi (l’una e l’altra non si escludono reciprocamente): 1) il segno + serve come richiamo per segnalare la lacuna; 2) il segno + va considerato nel suo valore matematico (‘più’) e, nel prendere atto della lacuna, Colocci avverte che il verso incipitario ha ‘più sillabe’ del primo verso della strofe II. Cunha (1999 [ 1 1949]: 55 = 245) descrive in questi termini la formula metrica del testo: «Cantiga de refram: 2 x (2 + 1). Estrofes paralísticas: aa b . Versos enneassílabos graves. Rima toante breve nos dísticos. O refram, monóstico, n-o se associa pela rima ao corpo da cantiga». RM 26: 72 (a10’ a10’ b10’) adotta, invece, decasillabi femminili. (p) Martin de Ginzo, Non mi digades, madre, mal, e irei (93,4 = 48: 4) B1275 (f. 269ra-b), mano a V881 (f. 139ra-b) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 488) 12 syll<abe> La postilla è annotata nel margine inferiore della colonna a. Il computo colocciano descrive correttamente soltanto il corpo della strofe e il secondo verso del refram ( RM 48: 4 = a11 a11 b8 c11 b8); gli altri 2 versi del tornello sono invece ottosillabi maschili. Colocci effettua il riscontro soltanto sul verso incipitario; Cf. annotazioni (c), (e), (g), (h), (j), (k), (m), (n), (q). (q) Afonso Lopes de Bay-o, Seiaxi Don Belpelho en ũa sa maison (6,9 = discordo 5; p. 284) B1470 (f. 307va-308ra), mano a V1080 (f. 176ra-va) Escarnho - Lorenzo Gradín (2008: cantiga 7) syllabe 13 180 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 La postilla è annotata nel margine inferiore di f. 308ra. Il componimento è strutturato in 3 lasse monorime di tipo epico (I on ; II an ; III eira ). Il computo sillabico di Colocci è valido solo per alcuni passaggi della cantiga , si veda la formula completa in RM : discordo 5 (p. 284). Sicuramente di tredici posizioni è il v. 1 ed è probabile che Colocci abbia effettuato il computo solo sull’ incipit , senza verifiche ulteriori nel corpo delle 3 lasse; cf. annotazioni (c), (e), (g), (h), (j), (k), (m), (n), (p). Appendice B Annotazioni sillabiche correttive 37 (1) Bernal de Bonaval, Fremosas, a Deus grad’, é tan bon dia comigo (22,9) B1135 (f. 242va-b), mano a V726 (f. 115vb-116ra) Amigo - Barberini (2021a) 14 syl<labe> L’annotazione si trova nel margine laterale esterno di f. 242v, in corrispondenza della strofe esordiale. La triplice schedatura di RM - per una svista, i rinvii alle formule 1: 2 e 2: 2 non sonno registrati nell’ Indice dei poeti - procede dalle lezioni dell’edizione Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 356) che espunge, nei v. 1, 3 e 4, una terza persona singolare del verbo ser ( é ) e rende quindi possibile la rimodulazione dello schema metrico (Ferreiro 2016: 58). Gli interventi di Nunes non hanno però solido fondamento e il ripristino delle lezioni manoscritte dà origine a una struttura strofica che ammette soltanto formula sillabica a versi lunghi (Barberini 2021a). RM 1: 2 a13’ a13’ a13’ Strofe B V I versi lunghi versi lunghi II versi brevi* versi brevi* III versi brevi versi brevi IV versi brevi versi brevi * Cf. supra note 21 e 22. 37 Nelle schede metriche, la parte che corrisponde al refram è sottolineata. 181 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (2) Bernal de Bonaval, Se veess’o meu amigo a Bonaval e me visse (22,19) B1139 (f. 243ra), mano a V730 (f. 116va) Amigo - Cohen (2003: 365) 14 syl<labe> La postilla è annotata nel margine laterale esterno di f. 243r, in corrispondenza della strofe esordiale. La struttura metrica della cantiga si può analizzare in tre modi: RM 250: 1 a7’ b7’ c7’ b7’ d7’ d7’ d7’ d7’ RM 43: 1 a15’ a15’ b7’ b7’ b7’ b7’ RM 37: 8 a15’ a15’ b15’ b15’ Strofe B V I versi lunghi versi lunghi refr. versi brevi II versi brevi 1-2 versi brevi 3 verso lungo refr. versi brevi III versi brevi versi brevi (3) Johan Servando, Donas van a San Servando muytas oj’en romaria (77,9) B1146a (f. 246ra-b), mano a V749 (f. 119ra) Amigo - Camargo (1990: cantiga 18) (a) 16 syll<abe> (b) 16 syll<abe> (a) è annotata nel margine laterale interno del foglio, all’altezza del v. 2 della strofe I; il numero 6 è corretto su una cifra non più leggibile (con tutta probabilità un 5 ). (b) si legge nel margine inferiore del foglio (colonna a). Il computo colocciano descrive, a rigore, soltanto la strofe, il refram è invece un solo settenario femminile. Per l’intervento di Colocci nella strofe II cf. §4.5. Due possibilità di analisi metrica: RM 26: 23 a15’ a15’ b7’ (I-II) RM 26: 21 a15 a15 b7’ (III) 182 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 RM 230: 8 a7’ b7’ c7’ b7’ d7’ (I-II) RM 230: 6 a7’ b7 c7’ b7 d7’ (III) Strofe B V I versi lunghi 1 verso lungo 2-3 versi brevi II versi brevi versi brevi III versi brevi versi brevi (4) Jui-o Bolseiro, Nas barcas novas foy-s’o meu amigo d’aqui (85,14) B1168 (f. 249vb), mano a V774 (f. 122ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 397) 13 syl<labe> La postilla è annotata nel margine laterale esterno poco al di sopra dell’ incipit e descrive, correttamente, solo il distico che compone la strofe. Il refram , invece, è un solo eptasillabo femminile. La formula sillabica non ammette analisi alternative: RM 26: 32 a13 a13 b7’ Strofe B V I versi lunghi versi lunghi II 1-2 versi brevi 3 verso lungo 1-2 versi brevi 3 verso lungo III versi brevi 1-2 versi brevi 3 verso lungo (5) Jui-o Bolseiro, Mal me tragedes, ai filha, porque quer’aver amigo (85,13) B1171 (f. 250rb), mano a V777 (f. 122va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 400) (a) 16 syll<abe> (b) 16 syll<abe> 183 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (a) è annotata nel margine laterale esterno del foglio, in corrispondenza dell’ incipit ; (b) si trova nel margine inferiore, colonna b. La strofe I presenta, in B , 2 versi lunghi nel corpo della strofe e 4 versi brevi nel refram . L’annotazione colocciana si riferisce, a rigore, solo al distico della strofe e uniforma ad esso le strofe successive che adottano sempre versi brevi. Il refram , invece, doveva avere per Colocci struttura a versi brevi, come dimostra la postilla «to(r)nel<lo> lo(n)go» - nel rigo di separazione tra questa cantiga e la precedente - che segnala, per l’appunto, che il refram (4 versi brevi) ha estensione superiore a quella della strofe (2 versi lunghi). La formula sillabica ammette 3 possibilità di analisi: RM 47: 1 a15’ a15’ b15’ c15’ RM 49: 1 a15’ a15’ b7’ c7’ b7’ b7’ RM 233: 1 a7’ b7’ c7’ b7’ d7’ a7’ d7’ d7’ (I) RM 254: 1 a7’ b7’ c7’ b7’ d7’ e7’ d7’ d7’ (II-IV) Strofe B V I versi lunghi refram versi brevi versi lunghi refram versi brevi II versi brevi versi brevi III versi brevi versi brevi IV versi brevi versi brevi (6) Jui-o Bolseiro, Fex ũa cantiga d’amor (85,9) B1173 (f. 250va-b), mano a V779 (f. 122va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 402) (a) 16 syll<abe> (b) 16 syllab<e> (a) è annotata nel margine laterale esterno del foglio, colonna a, in corrispondenza del refram della prima strofe, l’unico trascritto per intero; (b) si legge nel margine inferiore della stessa colonna; la prima l è corretta su una precedente b -. Le 3 strofe della cantiga , nell’assetto tràdito da B , sono sempre articolate in versi brevi, con la sola eccezione del primo refram , trascritto come verso lungo a 16 posizioni e terminazione maschile (il refram delle altre 2 strofe è abbreviato). 184 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Se Colocci si fosse limitato ad annotare solo la postilla (a), oggi avremmo commentato che l’annotazione doveva riferirsi solo al refram e che l’umanista stesse segnalando la diversa composizione stichica del ‘tornello’ rispetto alla strofe. In realtà, la postilla (b) conferma che l’annotazione corregge l’operato del copista e che l’indicazione «16 syllab<e>» dev’essere riferita alla cantiga nella sua totalità. Si è visto, però (cf. §3) che l’assetto sillabico trasmesso da BV per il refram è irricevibile e che la postilla colocciana è, almeno in questo caso, inesatta. La formula sillabica ammette una sola possibilità di analisi: RM 160: 359 a8 b8 b8 a8 c8 c8 Strofe B V I versi brevi refram verso lungo versi lunghi refram verso lungo* II versi brevi versi brevi III versi brevi versi brevi * Diviso in due parti per condizionamento spaziale; cf. §3, Figura 1b. (7) Jui-o Bolseiro, Aquestas noites tan longas que Deus fez en grave dia (85,5) B1176 (f. 251ra-b), mano a V782 (f. 123rb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 405) (a) 16 syll<abe> (b) 16 syll<abe> (a) è annotata nel margine laterale esterno del foglio, all’altezza del v. 3 della strofe esordiale; (b) si legge nel margine inferiore, colonna a. In B , la cantiga presenta sempre assetto sillabico a versi brevi. Nella strofe I, Colocci collega i primi 4 versi - 2 a 2: v. 1-2 e 3-4 - con segni curvi laterali, sia a destra, sia a sinistra della colonna. Cf. annotazioni (3), (8), (9), (10), (11), (13), (17). La formula sillabica ammette 3 possibilità di analisi: RM 26: 14 a15’ a15’ b15’ RM 37: 17 a15’ a15’ b7’ b7’ RM 244: 19 a7’ b7’ c7’ b7’ d7’ d7’ 185 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci Strofe B V I versi brevi versi brevi II versi brevi* senza separazione stichica* III versi brevi senza separazione stichica* * Per l’assetto di V e per un errore incipiente di B nella strofe II, cf. nota 32. (8) Jui-o Bolseiro, Non perdi eu, meu amigo, des que me de vós parti (85,15) B1180 (f. 251va-b), mano a V785 (f. 123v) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 408) 16 syll<abe> La postilla si legge nel margine inferiore del foglio, colonna a. B adotta sempre assetto sillabico a versi brevi, ma Colocci collega con un segno angolare i v. 1-2 della strofe I, e, a coppie, i v. 1-2 e 3-4 della strofe II. Cf. annotazioni (3), (7), (9), (10), (11), (13), (17). Dal momento che nessun intervento colocciano (parentesi angolari e/ o postille) interessa il refram , pare corretto riferire l’annotazione solo corpo della strofe. La formula sillabica ammette 3 possibilità: RM 26: 8 a15 a15 b15’ RM 37: 10 a15 a15 b7’ b7’ RM 217: 3 a7’ b7 c7’ b7 a7’ a7’ (I) RM 244: 13 a7’ b7 c7’ b7 d7’ d7’ (II) Strofe B V I versi brevi versi brevi II versi brevi versi brevi (9) Pero Meogo, Tal vai o meu amigo, con amor que lh’eu dei (134,9) B1186 (f. 252va-b), mano a V791 (f. 124va-b) Amigo - Cohen (2003: 419) (a) 16 (b) 16 (c) 16 186 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (d) 16 (e) 16 (f) 16 (g) 16 (h) 16 syll<abe> (i) 16 syll<abe> (a)-(g) affiancano, a coppie - con l’eccezione di (c) -, ciascuna strofe del componimento nell’ordine seguente; i versi brevi di ogni strofe sono collegati, 2 a 2, da segni curvi (numero romano = strofe; cifra araba = versi nell’assetto sillabico trasmesso da B ): (a) I.1-2 (b) I.3-4 (c) II.3-4 (i v. 1-2 della strofe II sono privi sia di segno curvo, sia di postilla) (d) III.1-2 (e) III.3-4 (f) IV.1-2 (g) IV.3-4 (h) affianca la strofe V (l’ultima della cantiga ) ed è accompagnata da una sottolineatura verticale che tiene insieme i versi della strofe (nell’assetto di B : un verso lungo a 13 posizioni e terminazione maschile; 2 esasillabi, il primo femminile, il secondo maschile). (i) è collocata, infine, nel margine inferiore del foglio, colonna b. Per l’impiego di segni curvi in altre cantigas con oscillazione sillabica cf. annotazioni (3), (7), (8), (10), (11), (13), (17). Ancorché non sia possibile chiarire la genesi dell’errore, va rilevato che il computo sillabico di Colocci non è esatto: computando ‘all’italiana’, la ricomposizione 6’ + 6 avrebbe dovuto dare o un verso a 13 posizioni (escludendo l’atona soprannumeraria alla cesura), oppure un verso di 14 posizioni (contando anche la sillaba atona all’emistichio). RM (e già Nunes 1926-1929/ 2: cantiga 413 e Méndez Ferrín 1966: cantiga 3) ammettono soltanto la formula sillabica con versi brevi; Cohen (2003: 419) - recependo un suggerimento di Lapa (1929: 187) - ricompone i versi brevi in versi lunghi, secondo la formula (non censita in RM , ma perfettamente ammissibile) a13 a13. RM 215: 1 a6’ b6 c6’ b6 Strofe B V I versi brevi versi brevi II versi brevi versi brevi III versi brevi versi brevi 187 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci IV versi brevi versi brevi V 1 verso lungo 2-3 versi brevi 1 verso lungo 2-3 versi brevi (10) Nuno Treez, Non vou eu a San Clemenço orar e faço gram razon (110,3) B1202 (f. 255rb-va), mano a V807 (f. 126vb-127ra) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 429) (a) 16 (b) 16 (c) 16 (d) 16 (e) 16 syll<abe> (a)-(d) affiancano, nel margine laterale esterno della colonna a, ciascuna strofe della cantiga : I-(a); II-(b); III-(c); IV-(d). (c) è quasi illeggibile nel fac-simile ( Cancioneiro : 445); nel ms. è fortemente sbiadita e si legge a fatica. (e) è collocata nel margine inferiore del foglio, colonna b. I due versi delle strofe I e IV (assetto a versi lunghi) sono tenuti insieme da una sottolineatura verticale. I versi delle strofe II e III (assetto a versi brevi) sono tenuti insieme, a coppie, da un segno curvo. Cf. annotazioni (3), (7), (8), (9), (11), (13), (17). Le strofe V-VI non recano né annotazione, né segni curvi. L’assenza di intervento sul refram porterebbe a pensare che il computo sillabico di Colocci interessi soltanto il corpo della strofe. RM registra soltanto la formula sillabica a versi brevi, che comporta 4 variazioni di schema rimico e una variazione di schema sillabico. Sono, tuttavia, ammissibili anche altre due possibilità riconducibili, rispettivamente alle formule 26 (ricomposizione totale con variazione eterogonica nella strofe), a16 a16 b16’ (I-V) / a15’ a15’ b16’ (VI), e 37 (ricomposizione parziale limitata al corpo della strofe): a16 a16 b7’ b7’ (I-V) / a15’ a15’ b7’ b7’ (VI). RM 244: 9 a7’ b8 c7’ b8 d7’ d7’ (I, III-IV) RM 227: 1 a7’ b8 a7’ b8 c7’ c7’ (II) RM 99: 60 a7’ b8 a7’ b8 c7’ c7’ (V) RM 58: 7 a7’ b7’ a7’ b7’ a7’ a7’ (VI) 188 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Strofe B V I versi lunghi refr. versi brevi versi brevi* II versi brevi versi brevi III versi brevi versi brevi IV versi lunghi versi lunghi V versi brevi versi brevi VI versi brevi versi brevi * Incipit in V : Non vou eu a San Clemenço orar / e faço gram razo . Con tutta evidenza il copista considerò il verso incipitario come un verso lungo e l’anomala segmentazione dipende da contingenze spaziali; per un caso analogo cf. annotazione (6). (11) Nuno Treez, Estava m’en San Clemenço, u fora fazer oraçon (110,2) B1203 (f. 255va-b), mano a V808 (f. 127ra-b) Amigo - Cohen (2003: 436) 16 syll<abe> L’annotazione è collocata nel margine inferiore della colonna a. Nella strofe I, Colocci congiunge con segni curvi i primi due versi. Cf. annotazioni (3), (7), (8), (9), (10), (13), (17). Il computo colocciano descrive, a rigore, soltanto la strofe; il refram invece è un solo decasillabo femminile. La formula sillabica ammette 2 possibilità di analisi: RM 26: 5 a16 a16 b10’ RM 230: 1 a7’ b8 c7’ b8 d10’ Strofe B V I versi brevi versi brevi II versi brevi versi brevi III versi brevi versi brevi IV versi brevi versi brevi V versi brevi versi brevi VI versi brevi versi brevi 189 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (12) Lopo, Disseron-m’agora do meu namorado (86,4) B1254 (f. 265va), mano a V859 (f. 135vb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 466) 12 syll<abe> L’annotazione si legge nel margine laterale esterno, colonna a, in corrispondenza del refram . Occorre rilevare che: 1) la strofe esordiale è composta da versi a 11 posizioni e terminazione femminile, pertanto, correttamente, 12 sillabe computando ‘all’italiana’; 2) il refram è costituito da un solo verso di 12 posizioni e terminazione femminile, vale a dire 13 sillabe nel sistema metrico italiano; 3) la strofe II presenta variazione di schema sillabico (12’) rispetto alle strofe I e III (11’). Di conseguenza: 1) l’annotazione colocciana si riferisce, non al refram , ma alla struttura dell’intera cantiga ; 2) Colocci ha effettuato il riscontro sillabico solo sul verso incipitario o, eventualmente, sul distico che compone la strofe I. Cf. annotazioni (3), (4), (10), (11), (13), (15) e (17). La formula sillabica ammette una sola possibilità di analisi: RM 26: 51 a11’ a11’ b12’ (I e III) RM 26: 38 a12 a12 b12’ (II) Strofe B V I versi lunghi versi lunghi II 1-2 versi brevi 3 verso lungo 1-2 versi brevi 3 verso lungo III 1-2 versi brevi 3 verso lungo 1-2 versi brevi 3 verso lungo (13) Martin de Ginzo, Como vyvo coytada, madre, por meu amigo (93,3) B1270 (f. 268rb-va), mano a V876 (f. 138va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 483) (a) 14 syl<labe> (b) 14 syll<abe> 190 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (a) è annotata nel margine laterale esterno di f. 268r, colonna b, in corrispondenza della strofe esordiale; (b) è collocata nel margine inferiore di f. 268r, colonna b. Il computo colocciano descrive, a rigore, soltanto il corpo della strofe, un distico di versi lunghi a 13 posizioni e terminazione femminile, tenuto insieme da una sottolineatura verticale. Il refram , invece, è un solo eptasillabo femminile. La formula sillabica ammette duplice possibilità di analisi: RM 26: 34 a13’ a13’ b7’ RM 216: 1 a6’ a6’ b6’ a6’ c7’ (I) RM 179: 1 a6’ b6’ b6’ b6’ a7’ (II) RM 230: 11 a6’ b6’ c6’ b6’ a7’ (III) RM 36: 1 a6’ b6’ c6’ b6’ d7’ (IV) Strofe B V I versi lunghi versi lunghi II versi brevi versi brevi III 1-2 versi brevi 3 versi lunghi versi brevi IV manca * versi lunghi * In B l’ultima strofe del componimento è omessa, con ogni probabilità, per un caso particolare di saut du même au même : di ritorno all’ exemplar dopo aver trascritto la strofe III, il copista deve aver sbagliato l’attacco, sviato dalla similarità degli incipit delle strofe III (Ca m’enviou mandado que se vai no ferido ) e IV (Ca m’enviou mandado que se vai no fossado ), ritenendo di conseguenza conclusa la copia della cantiga . (14) Martin Codax, Mia irmana fremosa, treides comigo (91,5) B1280 (f. 269vb), mano a V886 (f. 139vb) R3 Amigo - Cunha (1999 [ 1 1956]: 53) (a) syll<abe> (b) syllab<e> 191 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (a) è annotata nel margine laterale esterno del foglio, colonna a, in corrispondenza del corpo della strofe esordiale (in assetto sillabico a versi lunghi); (b) si legge nel margine inferiore dello stesso foglio, colonna b. Le 2 annotazioni, che sembrano comunque essere collegate reciprocamente, sono sprovviste di indicazione numerica e la loro interpretazione risulta difficile [per un caso analogo cf. l’annotazione (16)]. A complicare ulteriormente la valutazione delle due postille concorre anche la duplice possibilità di analisi metrica. Cunha (1999 [ 1 1956]: 53 = 363) descriveva in questi termini la struttura del componimento: «Cantiga de refram: 4 x (2+1). Estrofes paralelísticas: aa-B e cc-B , alternadas. O corpo da cantiga é constituído de versos de doze (v. 1, 4, 8 11) e treze sílabas (v. 2, 5, 7 e 10), todos graves; o refram, de um heptassílabo, também grave», pertanto, a12’ a13’ b7’ (I e III) e a13’ a12’ c7’ (II e IV). Diversa struttura è invece censita in RM : a12’ a12’ b7’ (I-II) e a12’ a11’ b7’ (III-IV). Se si suppone che Colocci abbia interpretato la struttura metrica del testo allo stesso modo di Cunha, la duplice postilla potrebbe indicare la disparità di computo sillabico tra primo e secondo verso della strofe. L’ipotesi è però poco probabile se si considera che Colocci sembrerebbe effettuare il riscontro sillabico solo sul verso incipitario; cf., in particolare, annotazioni (12) e (17). Tuttavia, vista l’oscillazione sillabica del copista di B , già nella strofe esordiale, pare plausibile supporre che la duplice annotazione intenda ricondurre tutti i versi della cantiga alle stesse «sillabe» del verso incipitario. In R la cantiga presenta sempre assetto a versi lunghi. La formula con versi brevi fu adottata da Varnhagen (1872: cantiga 23); Monaci (1873: 29) e Braga (1878: cantiga 886), ma incontrò ferma opposizione in Michaëlis (1904/ 2: 884). La formula sillabica ammette una sola possibilità di analisi: RM 26: 43 a12’ a12’ b7’ (I-II) RM 26: 47 a12’ a11’ b7’ (III-IV) Strofe B V I 1 verso lungo 2-3 versi brevi 1 verso lungo 2-3 versi brevi II versi brevi versi brevi III 1-2 versi brevi 3 verso lungo versi brevi IV 1-2 versi brevi 3 verso lungo versi brevi (15) Fernan do Lago, D’ir a Santa Maria do Lagu’ei gram sabor (39,1) B1288 (f. 270vb-271ra), mano a V893 (c. 140va) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 498) 192 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (a) 13 syl<labe> (b) 13 syll<abe> (a) è annotata nel margine laterale, colonna b, in corrispondenza dei primi versi della strofe esordiale; (b) si legge nel margine inferiore del foglio, colonna b. Il computo colocciano descrive, a rigore, soltanto il corpo della strofe, 2 versi lunghi a 13 posizioni e terminazione maschile (Colocci annota «13 syl<labe>», non 14 come sarebbe nel sistema metrico italiano: errore o, per quanto improbabile, computo ‘alla portoghese’? ). Il refram , invece, è un solo eptasillabo femminile. La formula sillabica ammette una sola possibilità di analisi: RM 26: 31 a13 a13 b7’ Strofe B V I versi lunghi versi lunghi II versi lunghi versi brevi (? )* III versi lunghi 1 verso lungo (v. 1)* 2 verso lungo (? ) IV versi brevi versi brevi (? )* * In V l’assetto delle strofe II-IV è piuttosto problematico. Nella strofe II, il copista dispone il primo verso su 2 righe, D’ir a Santa Maria / do Lagu’é-mi gran ben , e le 2 parti corrispondono metricamente a 2 emistichi. Il secondo verso è scisso in 3 segmenti, disposti su altrettante righe, e < pe > ro non irei alá, / se ant’i non / ven, irm-a . Nella strofe III, il secondo verso è scisso in 2 unità grafiche, ciascuna collocata su un rigo, d’ir a Santa Maria, se i a / chass’enton, irm-a , ma evidentemente la segmentazione non obbedisce a criteri metrici. Nella strofe IV, entrambi i versi sono scissi in 2 pericopi, copiate su altrettante righe - v. 1 Já jurei noutro dia, / quando m’ende parti ; v. 2 que non foss’a l’ermida, / se ante non foss’i, irm-a -, ogni pericope corrisponde, metricamente, a un emistichio. Nelle 3 strofe, il refram (abbreviato, irm-a ) segue senza soluzione di continuità l’ultima parola del secondo verso. È probabile che non fosse segnalato con la sufficiente chiarezza nell’ exemplar come sembra suggerire un errore incipiente di B nel refram della strofe IV ( ca ante nõ fossi ir / irm-a ). Ugualmente poco chiara doveva essere, inoltre, l’identificazione dell’attacco della strofe IV: in V il copista non lascia il consueto spazio di separazione e non copia il corpo della strofe leggermente rientrato rispetto al primo verso; in B manca l’iniziale di strofe, segnalata da Colocci con una crocetta. 193 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci (16) Johan de Requeixo, A Far’un dia irei (67,1) B1290 (f. 271rab), mano a V895 (f. 140vb) Amigo - Nunes (1926-1929/ 2: cantiga 500) syllab<e> L’annotazione si legge nel margine inferiore del foglio, colonna a, ed è sprovvista di indicazione numerica. Come nel caso della postilla (14), valgono le stesse considerazioni: o l’appunto colocciano segnala la variazione di schema sillabico e, quindi, la disparità di «syllab<e>» tra la strofe esordiale (a6 b8 a6 b8 c6 c8) e le altre due (a6 b7’ a6 b7’ c6 c8) - ipotesi ammissibile, ma improbabile per le regioni esposte nel commento all’annotazione (14) -, oppure corregge l’oscillazione del copista tra l’assetto a versi lunghi della strofe I e l’assetto a versi brevi delle strofe II-III. RM registra soltanto la formula sillabica a versi brevi; Cohen (2003: 524) ricompone in 2 distici di versi lunghi il corpo della strofe (il refram resta invece a versi brevi); lo schema così ricostruito si riconduce a RM , formula 37: a14 a14 b6 b8 (I); a13’ a13’ b6 b8 (II-III). RM 99: 78 a6 b8 a6 b8 c6 c8 (I) RM 99: 79 a6 b7’ a6 b7’ c6 c8 (II-III) Strofe B V I versi lunghi versi lunghi II versi brevi versi brevi III versi brevi versi brevi (17) Roi Paez de Ribela, Maria Genta, Maria Genta, da saya cintada (147,8) B1439 (f.299rb-va), mano a V1049 (f. 229va) Escarnho , Barbieri (1980: cantiga 20) (a) 14 syl<labe> (b) 14 si<llabe> (c) 14 sy<llabe> (d) 14 syll<abe> 194 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 (a)-(b) sono annotate a margine della strofe I: I.1-2 (a); I.3-4 (b), con assetto a versi brevi; un segno curvo collega, a coppie, i versi della strofe. (c) è al lato della strofe II (versi lunghi), affiancata da una sottolineatura verticale. (d) si legge nel margine inferiore del foglio, colonna b. Il computo colocciano descrive, a rigore, soltanto il corpo della strofe; il refram , invece, è un solo ottosillabo maschile. Colocci effettua il riscontro solo sul verso incipitario (13 posizioni e terminazione femminile = 14 posizioni computando ‘all’italiana’); le strofe II-III presentano, invece, versi a 12 posizioni e terminazione femminile (ovvero 13 posizioni nel sistema metrico italiano). Per la struttura metrica cf. Lapa (1970: cantiga 416). La formula sillabica ammette soltanto assetto a versi lunghi: RM 26: 29 a13’ a13’ b8 (I) RM 26: 42 a12’ a12’ b8 (II-III) Strofe B V I versi brevi versi brevi II versi lunghi versi lunghi III versi lunghi versi lunghi Bibliografia a ntonelli , R. 1984: Repertorio metrico della scuola poetica siciliana , Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani. B arBerini , F. 2019a: «Tra B portoghese e M provenzale ( B , c. 1r)», CN 79: 411-25. B arBerini , F. 2019b: « E na cobra segonda o poden de entender (Pero da Ponte, Mort’é Don Martin Marcos )», CN 79: 111-35. B arBerini , F. 2021a: «Bernal de Bonaval, Fremosas, a Deus grad’, é tan bon dia comigo (B1135/ V726)», Estudios Románicos 30: 199-218. B arBerini , F. 2021b: «Per l’edizione critica della pregunta di Diogo Gonçalves de Montemor-o-Novo (B1075 bis / V666)», e-Humanista 47: 264-84. B arBieri , M. 1980: «Le poesie di Roy Paez de Ribela», SMV 27: 7-104. BdT = P illet , a./ c arstens , H. 1933: Bibliographie der Troubadours , Halle a. S., Max Niemeyer Verlag. B eltran , V. 1995: A cantiga de amor , Vigo, Editorial Galaxia. B ertolucci P izzorusso , V. 2017 [ 1 1966]: «Le postille metriche di Angelo Colocci ai canzonieri portoghesi», in: V. B ertolucci P izzorusso , Morfologie del testo medievale II , Roma, Aracne: 425-36 [già pubblicato con lo stesso titolo in: AION 8, 1966: 13-30]. B raga , T. 1878: Cancioneiro portuguez da Vaticana. Ediç-o crítica restituída , Lisboa, Imprensa Nacional. B rea , M./ l orenzo g radín , P. 1998: A cantiga de amigo , Vigo, Editorial Galaxia. c aMargo , J. 1990: Textos medievais portugueses. Cantigas de Jo-o Servando , Araraquara, UNESP - Faculdade de Ciências e Letras, Centro de Estudos Portugueses «Jorge de Sena». Cancioneiro = Cancioneiro da Biblioteca Nacional (Colocci-Brancuti) Cod. 10991. Reproduç-o facsimilada , Lisboa, Biblioteca Nacional de Portugal/ Imprensa Nacional-Casa da Moeda, 1982. 195 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci c ohen , R. 2003: 500 cantigas d’amigo , Porto, Campo das Letras. c unha , C. F erreira da 1949: O cancioneiro de Joan Zorro , S-o Paulo, Departamento de Imprensa Nacional [cito da Celso F erreira da c unha , Cancioneiros dos Trovadores do Mar , ediç-o preparada por E. g onçalves , Lisboa, Imprensa Nacional-Casa da Moeda, 1999: 151-296]. c unha , C. F erreira da 1956: O cancioneiro de Martin Codax , Rio de Janeiro, Imprensa Nacional [cito da Celso F erreira da c unha , Cancioneiros dos Trovadores do Mar , ediç-o preparada por E. g onçalves , Lisboa, Imprensa Nacional-Casa da Moeda, 1999: 299-506]. d eBenedetti , S. 1995 [ 1 1911]: Gli studi provenzali in Italia nel Cinquecento - Tre secoli di studi provenzali , Nuova edizione […] a cura di C. Segre, Padova, Antenore. d e l ollis , C. 1889: «Ricerche intorno a canzonieri provenzali di eruditi italiani del sec. XVI», R 18: 453-68. d’h eur , J.-M. 1973: «Nomenclature des troubadours galiciens-portugais (XII e -XIV e siècles). Table de concordance de leurs chansonniers, et liste des incipit de leurs compositions», Arquivos do Centro Cultural Português 7: 17-100. d’h eur , J.-M. 1974: «Sur la tradition manuscrite des chansonniers galiciens-portugais. Contribution à la Bibliographie Générale et au Corpus des troubadours », Arquivos do Centro Cultural Português 7: 3-43. F errari , a. 1979: «Formazione e struttura del Canzoniere Portoghese della Biblioteca Nazionale di Lisbona (Cod. 10991: Colocci-Brancuti). Premesse codicologiche alla critica del testo (Materiali e note problematiche)», Arquivos do Centro Cultural Português 14: 27-142. F errari , A. 1991: «Le chansonnier et son double», in: M. t yssens (ed.), Lyrique romane médiévale: la tradition des chansonniers. Actes du Colloque de Liège , 1989, Liège, Publications de la Faculté de Philosophie et Lettres de l’Université de Liège: 303-27. F errari , A. 1993a: «Cancioneiro da Biblioteca Nacional (Colocci-Brancuti)», in: G. t avani / G. l anciani (coord.), Dicionário da Literatura Medieval Galega e Portuguesa , Lisboa, Editorial Caminho: 119-23. F errari , A. 1993b: «Cancioneiro da Biblioteca Vaticana», in: G. t avani / G. l anciani (coord.), Dicionário da Literatura Medieval Galega e Portuguesa , Lisboa, Editorial Caminho: 123-26. F errari , A. 2001: «Sbagliando (loro), s’impara (noi): tipologia e interesse dell’‹incipiens error› nel Colocci-Brancuti», in: P. B otta / C. P arilla g arcía / J. I. P érez P ascual (ed.), Canzonieri iberici , Noia, Toxosoutos: 107-23. F errari , a. 2010: «Perché non possiamo non dirci eterotopici ed eteronomici», in: M. a rBor a ldea / a. F ernández g uiadanes (ed.), Estudos de edición crítica e lírica galego-portuguesa , Santiago de Compostela, Servizo de Publicacións e Intercambio Científico da USC: 103-14. F erreiro , M. 1992: As cantigas de Rodrigu’Eanes de Vasconcelos , Santiago de Compostela, Edicións Laiovento. F erreiro , M. 2016: «Materiais para unha revisión crítica da segmentacion de é no texto das cantigas profanas galego-portuguesas», in: x. M. s ánchez r ei / M. a. M arques (ed.), As ciências da linguagem no espaço galego-português , Ribeir-o (Vila Nova de Famalic-o), Instituto de Letras e Ciências Humanas da Universidade do Minho/ Edições Húmus: 39-64. F ildalgo , e./ F ernández g uiadanes , A. 2019: O Códice de Florencia das «Cantigas de Santa Maria» (B.R. 20). Transcrición paleográfica , Santiago de Compostela, Xunta de Galicia. F onseca , F. V. P eixoto da . 1961: Cantigas de escárnio e maldizer dos trovadores galego-portugueses , Lisboa, Livraria Classica Editora. g onçalves , E. 1976: «La tavola colocciana Autori Portughesi », Arquivos do Centro Cultural Português 10: 387-448 [ora riedito in: E. g onçalves , De Roma ata Lixboa. Estudos sobre os cancioneiros galego-portugueses , A Coruña, Real Academia Galega, 2016: 5-87]. g onçalves , E. 1993: «Tradiç-o manuscrita da poesia lírica», in: g. t avani / g. l anciani (coord.), Dicionário da Literatura Medieval Galega e Portuguesa , Lisboa, Editorial Caminho: 627-32. g onçalves , E. 1999: «Appunti di filologia materiale per un’edizione critica della poesia profana di Alfonso X», in: A. F errari (ed.), Filologia Classica e Filologia Romanza: esperienze ecdotiche a confronto , Spoleto, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo: 337-51 [ora riedito in: E. 196 Fabio Barberini DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 g onçalves , De Roma ata Lixboa. Estudos sobre os cancioneiros galego-portugueses , A Coruña, Real Academia Galega, 2016: 339-53]. g onçalves , E. 2007: «Sobre a tradiç-o manuscrita da lírica galego-portuguesa: conjecturas e contrariedades», eHumanista 8: 1-27 [ora riedito in: E. g onçalves , De Roma ata Lixboa. Estudos sobre os cancioneiros galego-portugueses , A Coruña, Real Academia Galega, 2016: 501-33]. g onzález M artínez , d. 2013: « Esta cantiga fez Pero Velho de Taveiroos e Paai Soarez, seu irm-ao… A manciña indicadora no Cancioneiro da Biblioteca Nacional (códice 10991)», RCIM , 2: 31-60. g onzález M artínez , d. 2016: «As cantigas de Pero Velho de Taveiros. Edición e estudo», in: E. c orral / e. F idalgo / P. l orenzo (ed.), «Cantares de amigos». Estudos en homenaxe a Mercedes Brea , Santiago de Compostela, Servizo de Publicacións e Intercambio Científico da USC: 441-51. g onzález M artínez , D. 2018: El arte de trovar de amor. Nuno Eanes Cerzeo y su producción poética , Alessandria, Edizioni dell’Orso. J uárez B lanquer , A. 1988: Cancionero de Pero da Ponte , Granada, Ediciones ETS. k olsen , A. 1910: Sämtliche Lieder des Trobadors Giraut de Bornelh , Halle a. S., Max Niemeyer Verlag. l ang , H. R. 1894: Das Liederbuch des Königs Denis von Portugal. Zum ersten Mal vollständig herausgegeben und mit Einleitung, Anmerkungen und Glossar versehen , Halle a. S., Max Niemeyer Verlag. l aPa , M. r odrigues 1929: «O texto das cantigas d’amigo», A Língua Portuguesa 1: 12-21, 56-66, 77-88, 105-12. l aPa , M. r odrigues 1970: Cantigas d’escarnho e de mal dizer dos cancioneiros medievais galego-portugueses , Vigo, Editorial Galaxia (2ª ed.). l orenzo g radín , P. 2008: Don Afonso Lopez de Baian. Cantigas. Edición crítica con introducción, notas y glosario , Alessandria, Edizioni dell’Orso. MedDB3 = Base de datos da Lírica Profana Galego-Portuguesa , Santiago de Compostela: Centro «Ramón Piñeiro» para a Investigación en Humanidades. URL: http: / / bernal.cirp.gal/ ords/ f ? p=- MEDDB3: 2 [10.01.2022] M éndez F errín , X. L. 1966: O cancioneiro de Pero Meogo , Vigo, Editorial Galaxia. M enichetti , A. 1993: Metrica italiana. Fondamenti metrici, prosodia, rima , Padova, Antenore. M ettMann , W. 1986-1989: Alfonso X, el Sabio, Cantigas de Santa Maria , 3 vols., Madrid, Castalia. M ichaëlis de v asconcellos , C. 1904: Cancioneiro da Ajuda , Halle a. S., Max Niemeyer Verlag. M ölk , U./ W olFzettel F. 1972: Répertoire métrique de la poésie lyrique française des origines à 1350 , München, W. Fink Verlag. M onaci , E. 1873: Canti antichi portoghesi, tratti dal codice Vaticano 4803 , Imola, Tipografia Galeati. n olhac , P. de 1887: La Bibliothèque de Fulvio Orsini . Contributions à l’histoire des collections d’Italie et à l’étude de la Renaissance , Paris, F. Vieweg. n unes , J. J. 1926-1929: Cantigas d’amigo dos trovadores galego-portugueses , Coimbra, Imprensa da Universidade. o liveira , A. r esende de 1988: «Do Cancioneiro da Ajuda ao Livro das Cantigas do conde D. Pedro. Análise do acrescento à secç-o das cantigas de amigo de ω», Revista de História das Ideias 10: 691-751. o liveira , A. r esende de 1994: Depois do espectáculo trovadoresco: a estrutura dos cancioneiros peninsulares e as recolhas dos séculos XIII e XIV , Lisboa, Edições Colibri. P anunzio , S. 1967. Pero da Ponte, Poesie , Bari, Adriatica. r aMos , M. A. 2020. «Cancioneiros e textos imprevisíveis», in: D. g onzález (ed.), Lírica galego-portuguesa. Lingua, sociolingüística e pragmática , Santiago de Compostela, Xunta de Galicia: 195-231 [= Argamed 2/ 2020]. RM = t avani , G. 1967: Repertorio metrico della lirica galego-portoghese , Roma, Edizioni dell’Ateneo. r odiño c araMés , I. 1997: «Diogo Gonçalvez de Montemor-o-Novo: un exemplo de acrecentamento postrobadoresco nos cancioneiros galego-portugueses», in: J. M. l ucía M egías (ed.), Actas 197 DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Annotazioni sillabiche di Angelo Colocci del VI Congreso Internacional de la Asociación Hispánica de Literatura Medieval (Alcalá de Henares, 12-16 de septiembre de 1995), Alcalá de Henares, Servicio de Publicaciones de la Universidad de Alcalá de Henares: 1297-1314. r oncaglia , Au. 1993: «L’immagine paleografico-visiva dell’antecedente perduto e l’immagine intellettuale della struttura originaria, strumenti di critica del testo», in: s. g uida / F. l atella (ed.), La Filologia Romanza e i codici, Atti del I Convegno internazionale della Società Italiana di Filologia Romanza (Messina, 19-22 dicembre 1991) , Messina, Sicania: 15-28. s PaMPinato B eretta , M. 2008: «Cielo d’Alcamo», in: c. d i g irolaMo (coord.), I Poeti della Scuola Siciliana. Poeti della corte di Federico II , Milano, Mondadori: 513-56. s tegagno P icchio , L. 1968: Martin Moxa. Le poesie , Roma, Edizioni dell’Ateneo. t avani , G. 1969: Poesia del Duecento nella Penisola iberica. Problemi della lirica galego-portoghese , Roma, Edizioni dell’Ateneo. t avani , G. 1979: «A proposito della tradizione manoscritta della lirica galego-portoghese», MR 6: 372-418. t avani , G. 1999: «Ancora sulla tradizione manoscritta della lirica galego-portoghese (quarta e ultima puntata)», Rassegna Iberistica 65: 3-12. t avani , G. 2002: «Eterotopie de eteronomie nella lettura dei canzonieri galego-portoghesi», in: G. t avani , Tra Galizia e Provenza. Saggi sulla poesia medievale galego-portoghese , Roma, Carocci: 13-28 [già pubblicato con lo stesso titolo in: Estudis Romànics 22, 2000: 139-53] v allín , G. 1996: Las cantigas de Pay Soarez de Taveirós , Alcalá de Henares, Servicio de Publicaciones de la Universidad de Alcalá de Henares. v arnhagen , F. A. de 1872: Cancioneirinho de trovas antigas colligidas de um grande Cancioneiro da Bibliotheca do Vaticano , Vienna, Typographia I. e R. do E. e da Corte. Post scriptum Questo lavoro fu inviato alla Direzione di Vox Romanica nel febbraio del 2021 ed era già composto e avviato alla stampa quando, nel maggio del 2022 ma con data 2021, è apparso un importante volume a cura di Mercedes Brea, Antonio Fernández Guiadanes e Gerardo Pérez Barcala che raccoglie, in edizione paleografica e interpretativa, tutte le postille di Angelo Colocci ai canzonieri portoghesi B e V , precedute da un denso studio introduttivo, frutto di molti anni di lavoro della scuola compostelana sull’umanista italiano (M. B rea / A. F ernández g uiadanes / g. P érez B arcala , As anotacións de Angelo Colocci nos cancioneiros galego-portugueses , Santiago de Compostela, Xunta de Galicia, 2021 [2022 = ArGaMed. Arquivo da Galicia Medieval , 4]). Sull’importanza di questa pubblicazione non mette conto insistere in questa sede, ma per evidenti ragioni non mi è stato possibile tenerne conto nel mio contributo. Circa le annotazioni sillabiche di Colocci, le conclusioni qui esposte convergono largamente con la sintesi degli editori galeghi (p. 113-18), ma i due contributi non si escludono a vicenda e sono anzi complementari. Qualche punto di dissenso si potrà eventualmente riprendere e approfondire in altro momento. DOI 10.2357/ VOX-2022-006 Vox Romanica 81 (2022): 141-198 Syllabic annotations by Angelo Colocci to the Portuguese Colocci-Brancuti Canzoniere Abstract: Alongside 34 cantigas trasmitted by the Portuguese Cancioneiro Colocci-Brancuti (= B ), Angelo Colocci places a note about the syllabic structure of the lines which make up the text. Regarding half of these poems (17 cantigas ), the note is limited exclusively to describing the syllabic structure of the lines and the annotated cantigas always have syllabic pattern with long lines in both of Colocci’s Portuguese manuscripts, B and V ( Cancioneiro of Vatican Library). In the other half (17 cantigas ), instead, Colocci repeats the note at least twice along the side of different sectors of the same text which have different syllabic patterns (oscillation between long and short lines). This paper sets up the analysis of the 17 notes relating to the second group and, with several hypotheses on the common exemplar of B and V , it seeks to explain the origin of Colocci’s scribes’ syllabic fluctuations. Keywords: Angelo Colocci, Cancioneiro Colocci-Brancuti, Colocci’s notes, Metrics, Galician- Portuguese lyrics, Manuscript tradition Fabio Barberini 198