Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2021-0018
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Fesenmeier Föcking Krefeld OttMitteilungen
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175 DOI 10.24053/ Ital-2021-0018 Mitteilungen Ricordo di Willi Hirdt, italianista Alla notizia della scomparsa dell’amico Willi Hirdt (deceduto a Bonn il 19 maggio 2020), illustre romanista dell’Università di Bonn, mi è tornata alla memoria una giornata di sole che abbiamo trascorso insieme, molti anni fa� Una tra le tante, ma questa affiorata nel ricordo era particolare, perché non trascorsa in Germania, a Bonn, dove mi sono recato più volte, su suo invito, specie nel mese di luglio per lezioni estive che tenevo nel programma del Corso di Studi Italo-Tedeschi, da Willi promosso e fondato insieme a Maria Fancelli, germanista dell’Ateneo fiorentino� La giornata riemersa dal passato l’avevamo trascorsa insieme in Toscana, propriamente in Casentino, il 17 maggio 1997, nel nome di Dante, l’autore della nostra letteratura da Willi più amato e più studiato� Eravamo partiti in auto la mattina abbastanza presto da Firenze, in compagnia di Paolo Carrara, classicista di scuola fiorentina e docente all’Università di Siena, alla volta del Castello di Romena e del Castello dei Conti Guidi a Poppi, poi da lì al Santuario francescano della Verna� Tragitto non breve, con rientro in città nel tardo pomeriggio (sui 170 chilometri, per strade di mezza montagna)� Willi, stupefacente conoscitore della Commedia, recitava a voce alta, di fronte a Romena, il secondo canto dei falsari, con la struggente evocazione di maestro Adamo, condannato a terribile arsura nel «mondo gramo» di Malebolge (Inf� xxx, 64-67: «Li ruscelletti che d’i verdi colli/ del Casentin discendon giuso in Arno,/ faccendo i lor canali freddi e molli,/ sempre mi stanno innanzi…»), e poi, scesi a fondo valle, subito prima di salire a Poppi, presso Cerromondo, ecco riproposti i versi dello scontro di Campaldino (dal V del Purgatorio), quindi ripetuti mentre in macchina si procedeva adagio nel «piano» insanguinato, passo dopo passo, da Bonconte appiedato e «forato nella gola»� A sei chilometri dal luogo della battaglia, al Ponte dell’Archiano, ai piedi della collina di Bibbiena, Willi volle vedere di persona il luogo preciso dove «’l vocabol suo diventa vano» (Purg� v, 97), ovvero l’Archiano confluisce nell’Arno, e dove Bonconte finì di vivere� Da lì il nostro viaggio continuò con la salita alla Verna, «nel crudo sasso intra Tevere e Arno» (Par� xi, 106), nel ricordo del canto di Francesco� Nella suggestiva cavità del Sasso Spicco, per l’accerchiamento della pietra aspra e viva, Willi si richiamava innanzi agli occhi, con commozione, lo sfondo rupestre del San Francesco di Giovanni Bellini (della Frick Collection di New York)� La brevità del tempo a disposizione ci impedì di aggiungere, all’itinera- Mitteilungen 176 rio programmato, i 13 chilometri che separano il Santuario della Verna da Caprese, passando dal Casentino all’alta Val Tiberina, ma l’artista del Giudizio Universale era nondimeno presente tra noi nella nostra conversazione, sempre resa da Willi, dal suo spirito di cordialissima schiettezza, affabile e scherzosa� Willi Hirdt, nato a Kiel il 7 febbraio 1938, libero docente a Saarbrücken nel 1972, poi dal 1973 romanista alla Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di Bonn, ha approfondito in particolare la letteratura italiana tra Medioevo e Rinascimento� Di poco successivo alla nostra gita casentinese, è il bellissimo saggio di Willi, Immagine del mondo e mondo delle immagini. Il «visibile parlare» in Dante, edito nel 1998 nella miscellanea (Sotto il segno di Dante) in onore del comune amico Francesco Mazzoni, per il suo congedo dall’insegnamento� Sono dense pagine che studiano la dinamica delle similitudini dantesche, non per mania di tecnicismo ma al fine di rendere conto della particolare visualità che costituisce il tratto distintivo d’uno stile di rara potenza espressiva e narrativa� E il saggio si chiude con il nome di Michelangelo, il quale, si legge, «ha saputo trasformare in pittura [nel Giudizio Universale] ciò che ha visto nella Commedia, prendendo così alla lettera il ‘visibile parlare’ di Dante»� Le investigazioni entro l’universo dantesco hanno impegnato Willi Hirdt dalla giovinezza (quando viveva a Firenze come Lettore di lingua tedesca all’Università) fino agli anni più tardi, sempre con appassionato rigore d’interprete acuminato, di filologo, di linguista, di ricercatore erudito, di storico della cultura (la Bibliografia ufficiale della Società Dantesca Italiana registra 20 suoi contributi su Dante)� L’attenzione rivolta al «visibile parlare» (Purg� x, 95) fa capire l’interesse specifico per i nessi tra letteratura e arti figurative, tra parola e figura, che è campo d’indagine a Willi particolarmente congeniale e forse uno dei più fertili tra quelli che ha coltivato� Risale al 1997 (in Studi italiani, 17, gennaio-giugno) il solidissimo intervento «Fonti e motivi letterari della ‘Buona Ventura’ di Caravaggio», sul dipinto del Louvre che lasciava incantato Berenson� Questo studio ne suggerisce con ammirevole acribia un’inedita chiave di lettura suffragata da puntuali riscontri letterari, da Dante (la condanna degli indovini nel canto xx dell’Inferno), ai canovacci della Commedia dell’Arte, ai testi comici cinquecenteschi, dialettali e in lingua, specie nella forma diffusa della «Zingaresca», fino al Marino dell’Adone (l’episodio della zingara chiromante nel canto XV del poema), orizzonte, quest’ultimo, barocco e ornato, per lungo tempo ritenuto a torto inassimilabile al realismo caravaggesco� Ancora sulla linea del «visibile parlare» si colloca il vasto e complesso lavoro «Il trionfo del dubbio ovvero nel labirinto della critica d’arte», negli Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, CLVII (1998-1999), su uno dei Mitteilungen 177 capolavori più indecifrabili e misteriosi della storia dell’arte, conservato nella Galleria degli Uffizi, ovvero l’Allegoria Sacra di Giovanni Bellini, di cui si propone una limpida e persuasiva decifrazione correlata alla tradizione biblica, patristica, agiografica, a colloquio con interlocutori come Curtius, Gombrich, Warburg� Importa, in questo fondamentale contributo (un attentissimo resoconto ne ha tracciato Francesca Mecatti, in Studi italiani, 25, gennaio-giugno 2001), la messa a punto d’una preliminare questione di metodo: le opere d’arte possono trasmettere idee? Alla risposta negativa di Curtius (che, con Croce, non accorda all’arte la trasmissione d’un logos), Hirdt replica affermativamente e, d’intesa con Gombrich, all’arte (della parola e dell’immagine) assegna una peculiare, insostituibile sostanza di pensiero e di valori concettuali� Altra ottima prova di nuove perlustrazioni sul medesimo versante, che nella filigrana di un’immagine vede sempre un’interpretazione della realtà, offre il volume Bildwelt und Weltbild. «Die drei Philosophen» Giorgiones (Tübingen: Francke Verlag 2002), tradotto da Paolo Scotini nel 2004, «I tre filosofi» di Giorgione (Firenze: Società Editrice Fiorentina 2004), che affronta, come anticipa il titolo, un’altra opera enigmatica (al Kunsthistorisches Museum di Vienna) e ne rivela le occulte significazioni, che annunciano con coraggio i paradigmi della modernità, sulla base di tre capisaldi interpretativi: la poesia di Dante, la filosofia neoplatonica di Marsilio Ficino (che si tocca con mano nella Commedia commentata nel 1481 da Landino) e nell’officina veneziana di Giovanni Bellini, maestro di Giorgione� Ciò che più colpisce nell’ampia e variegata galleria degli interessi italianistici di Willi Hirdt è la centralità di Dante, ch’egli rende attiva e operante, più o meno sottopelle, anche negli studi su Boccaccio, su Pascoli, su Pirandello, su Palazzeschi� Quanto a Pascoli, ricordo la magistrale traduzione tedesca, con testo originale a fronte, dei difficili (e danteschi) Poemi conviviali (Tübingen: Stauffenburg Verlag 2000), nonché le pagine «A proposito di ‘Arano’» (in Studi italiani, 29, gennaio-giugno 2003), che si esercitano intorno al sensus allegoricus del componimento di Myricae (letto come un indovinello di tradizione anche dialettale in area romagnola)� Per Pirandello basti rammentare il contributo «Pirandello e Palazzeschi», al Convegno internazionale «Palazzeschi europeo», tenutosi a Bonn-Colonia il 30-31 maggio 2005 (gli Atti relativi sono editi a Firenze, nel 2007, dalla Società Editrice Fiorentina), che mette fruttuosamente a confronto L’umorismo (1908) con Il controdolore (1914) e si avvale del rinvio alla Filosofia dell’inconscio di Eduard von Hartmann (trad� francese, 1877)� Ma su Palazzeschi merita ricordare anche la rilettura delle Sorelle Materassi proposta nel febbraio 2001 al Convegno fiorentino «L’opera di Aldo Palazzeschi» (gli Atti relativi appaiono a Firenze, da Olschki, nel 2002), dal titolo «Superbia punita� Su ‘Sorelle Materassi’», dove, reso Mitteilungen 178 debitamente onore a Boccaccio quale magister della «giocondità» palazzeschiana, si evidenzia l’acuto contrappunto, disseminato nell’intera tessitura del romanzo, che è costituito da una fitta rete di richiami e rinvii danteschi (finora mai rilevati) che si organizzano in sistema intorno alla nozione semantica della «superbia», appunto «punita» nelle sorelle zitelle� L’operosità di Willi Hirdt italianista, professore emerito dal 2003, erede all’Università di Bonn d’una tradizione autorevole che include studiosi quali Ernst Robert Curtius, si è segnalata anche per l’attiva mediazione interuniversitaria tra Germania e Italia, tanto che l’Ateneo fiorentino gli ha conferito, il 3 dicembre 2004, il prestigioso riconoscimento del «Salomone d’Oro»� Come la relativa bibliografia critica attesta, al cuore dell’italianità di Willi, della sua passione umanistica e della sua affezione per le lettere, si situa un interesse speciale per la cosiddetta «parte di Firenze», per le multiple manifestazioni della civiltà fiorentina (non regionale, ma nazionale e internazionale), di lingua e di sensibilità artistica� Il che spiega la centralità di Dante e del suo «visibile parlare», insieme alla congiunta cultura letteraria e filosofica quattrocentesca di area laurenziana, tra Ficino e Landino, con le tante irradiazioni che ne discendono nel corso dei secoli, fino ai tempi attuali (dalle connessioni tra parola e immagine, alla poesia di Pascoli e di Palazzeschi)� Questo grande amore di Willi Hirdt per la nostra terra e la nostra tradizione culturale, rende oggi tanto più dolorosa la sua scomparsa ai tanti amici che gli hanno voluto bene� Gino Tellini Johann-Heinrich-Voß-Preis für Übersetzung an Barbara Kleiner Die Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung hat den Johann-Heinrich-Voß-Preis für Übersetzung an Barbara Kleiner für ihre Übertragungen italienischer Literatur ins Deutsche verliehen� Zu den von ihr übertragenen Autorinnen und Autoren gehören Umberto Eco, Italo Calvino, Anna Maria Ortese, Elio Vittorini und viele andere� Besondere Bedeutung haben ihre neuen Übersetzungen zentraler Texte des italienischen Literaturkanons wie etwa Ippolito Nievos Confessioni di un italiano als Bekenntnisse eines Italieners (Zürich: Manesse 2015), Italo Svevos La coscienza di Zeno als Zenos Gewissen (Zürich: Diogenes 2017) und bereits 1986 Primo Levis Se non ora, quando? als Wann, wenn nicht jetzt? (München/ Wien: Hanser)� Barbara Kleiner studierte Komparatistik, Romanistik und Germanistik und promovierte 1979 mit einer Arbeit über die Proust-Übersetzungen Walter Benjamins� Seit Mitteilungen 179 1993 lebt sie als freiberufliche Übersetzerin in München� 2007 erhielt sie den Übersetzerpreis der Kunststiftung Nordrhein-Westfalen, 2011 den Deutsch- Italienischen Übersetzerpreis� (Red�) «Roma nel mondo letterario e nei film»: Fachtag 2021 für Italienischlehrerinnen und -lehrer Am 18� Juni 2021, 14�30-19�00 Uhr laden das Zentrum für schulpraktische Lehrerausbildung in Bonn, die Universität Bonn und das Bonner Italien-Zentrum zum digitalen Fachtag 2021 für Italienschlehrerinnen und -lehrer statt zum Thema «Roma nel mondo letterario e nei film»� Die Veranstaltung wird vom Ministero degli Affari Esteri, dem Italienischen Generalkonsulat und dem Italienischen Kulturinstitut Köln gefördert� Kontakt: sabine�lambergar@zfslbn�de und roland�issler@uni-bonn�de� Anmeldung und Zugang unter: www� italienzentrum�uni-bonn�de/ veranstaltungen/ fachtag-italienisch-2021 (Red�) Italianistische Veranstaltungen im Sommersemester 2021 «Sex & Gender im Petrarkismus»� Ringvorlesung� 15� April-15� Juli 2021� Goethe-Universität Frankfurt am Main, Institut für Romanische Sprache und Literaturen, Institut für Deutsche Literatur und ihre Didaktik, Institut für England- und Amerikastudien� Online-Veranstaltung� Vorträge von Christine Ott, Daniel Dornhofer, Robert Seidel, Susanne Scholz, Jutta Weiser, Felix Sprang, Achim Aurnhammer, Beate Hintzen, Michael Bernsen, Anmeldung unter guitard-zdarsky@em�uni-frankfurt�de� «Scienza, arte e letteratura. Lingue, narrazioni, culture che si incrociano»� XXIV Congresso AIPI (Associazione Internazionale dei Professori d’Italiano)� 28-30 giugno 2021� Università di Ginevra� Evento online� Coordinamento del Comitato Organizzatore: Carlo Enrico Roggia e Federica Rossi (Carlo� Roggia@unige�ch; Federica�Rossi@unige�ch)� «Capricci luterani? Michelangelos bildkünstlerisches und lyrisches Werk im Kreuzfeuer der Interkonfessionalitätsdebatte»� Internationale Tagung� 5�-7� Mai 2021� Digitale Veranstaltung� Organisation: - Hans Aurenhammer (Goethe-Universität Frankfurt), Christine Ott (Goethe-Universität Frankfurt), Marc Föcking (Universität Hamburg), Alessandro Nova (Kunsthistorisches Institut/ Max Planck Florenz)� www�geschichte�uni-frankfurt�de Mitteilungen 180 Eingegangene Bücher Bletsas, Marina: Viele Stimmen - ein Urteil� Zur polyphonen Argumentation von Rechtsprechung� Ein theoretisch-methodologischer Vorschlag am Beispiel des italienischen Verfassungsgerichtsurteils, Frankfurt am Main: Vittorio Klostermann 2021 (Analecta Romanica, Band-91)� Kaspar, Peter: Der Welt einen Stiefel. Begegnungen in Italien, Würzburg: Königshausen & Neumann 2020� Kleinert, Susanne: Geschichte und Gedächtnis im Roman: Beispiele aus Frankreich, Italien und Lateinamerika 1970-2000, Saarbrücken: universaar 2020� Lucci, Antonio/ Schomacher, Esther/ Söffner, Jan (Hrsg�): Italian Theory� Aus dem Italienischen von Daniel Creutz, Andreas Gipper und Federica Romanini, Leipzig: Merve Verlag 2020� Müller, Olaf/ Polledri, Elena (Hrsg�): Theateradaptionen. Interkulturelle Transformationen moderner Bühnentexte, Heidelberg: Universitätsverlag Winter 2021 (Intercultural Studies, Band-12)� Austauschzeitschriften Bibliografische Informationen zu neuesten Geschichte Italiens/ Informazioni bibliografiche sulla storia contemporanea italiana, Deutsches Historisches Institut in Rom� Nr�-162, März 2020; Nr�-163, Juli 2020� Studi comparatistici� N� 22: Mediterraneo, 1, a cura di Paola Mildonian� Luglio-dicembre 2018, anno XI, fasciolo II� Autorinnen und Autoren Ruedi Ankli, Dr�, Basel Matthias Bürgel, Dr�, Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf Luciana Casale, StR, Leibniz-Montessori-Gymnasium, Düsseldorf Domenica Elisa Cicala, PD Dr�, Katholische Universität Eichstätt Ludwig Fesenmeier, Prof�Dr�, Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg Felix Fromm, Goethe-Universität Frankfurt am Main Saskia Germer, Dr� des�, Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg Nicola Guerra, Prof�Dr�, Universität Turku Andrea Hartmann, Goethe-Universität Frankfurt am Main Hinrich Hudde, Prof�Dr�, Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg Sven Thorsten Kilian, Dr�, Italienzentrum, Universität Stuttgart Tabea Kretschmann, Dr�, Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg Mitteilungen 181 Giulia Lombardi, Dr�, Ludwigs-Maximilians-Universität München Caroline Lüderssen, PD Dr�, Goethe Universität Frankfurt am Main Mario Marino, Dr�, Istituto Italiano di Studi Germanici, Roma Christine Ott, Prof�Dr�, Goethe-Universität Frankfurt am Main Mara Papaccio, Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg Patrizia Piredda, Dr�, Rom Fabio Sangiovanni, Dr�, Università degli Studi di Padova Iulia Stegmüller, M�A�, Oskar-von-Miller-Gymnasium, München Gino Tellini, Prof�Dr�, Università degli Studi di Firenze Mareike Ullrich, Goethe-Universität Frankfurt am Main