eJournals Italienisch 43/86

Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2021-0035
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
2021
4386 Fesenmeier Föcking Krefeld Ott

Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda: «Sono il pero e la zucca di me stesso». Carteggio 1930–1970, a cura di Roberta Colbertaldo, Premessa di Gloria Manghetti, con una testimonianza di Sandra Bonsanti, Firenze: Leo S. Olschki 2020, 344 pp., € 35,00

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2021
Giulia Perosa
ita43860159
Dem Herausgeber gelingt es sehr gut, die Auswirkungen der Erfindung und der Verbreitung des Buchdrucks sowie die unterschiedlichen Gesichter der Renaissance in Italien plastisch und anschaulich darzustellen. Eine neue Interpretation und eine explizite Darlegung der Beziehungen zwischen den ausgewählten Werken wären durchaus auch wünschenswert gewesen, doch insgesamt bietet das Buch sowohl einen gelungenen Überblick der Epoche als auch lehrreiche Einblicke in wichtige bis kuriose und kaum bekannte Texte des Zeitalters des Humanismus. Roberta Colbertaldo Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda: «Sono il pero e la zucca di me stesso». Carteggio 1930 - 1970, a cura di Roberta Colbertaldo, Premessa di Gloria Manghetti, con una testimonianza di Sandra Bonsanti, Firenze: Leo S. Olschki 2020, 344 pp., € 35,00 Il volume raccoglie una selezione finora inedita della corrispondenza intercorsa tra Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda. Il corpus, ordinato secondo un criterio cronologico, conta 356 documenti tra lettere, cartoline, minute, telegrammi, biglietti spediti tra il 1930 e il 1970. Di questi, come chiarisce la nota al testo, 214 sono di mano di Bonsanti, 141 di Gadda e l ’ ultimo biglietto è vergato da Gian Carlo Roscioni per conto di Gadda. Il materiale epistolare è conservato nell ’ Archivio Contemporaneo ‘ Alessandro Bonsanti ’ del Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux di Firenze, nell ’ Archivio Liberati di Villafranca di Verona, in un nucleo di carte di proprietà dei figli di Bonsanti, Sandra e Giorgio, e nel Fondo Gadda dell ’ Archivio Roscioni presso l ’ Archivio Storico e Biblioteca Trivulziana di Milano. Salvo rare eccezioni, la selezione ha escluso «poche decine di missive di rilevanza marginale, contenenti semplici saluti, conferme di appuntamenti o di recapito di materiali» (p. XXXIII); tali documenti, quando utili a ricostruire i contatti tra i due epistolografi, sono puntualmente utilizzati nel commento. Ogni documento epistolare presenta una breve descrizione fisica del materiale e una fascia di commento volta a delucidare i punti poco chiari del testo e a fornire informazioni biografiche, letterarie, editoriali o storiche necessarie alla miglior comprensione dello scambio. Nel medesimo spazio si fa riferimento anche ad altri carteggi, in un gioco di richiami utile per comprendere la rete di legami di Gadda e di Bonsanti, ed è presente una fitta trama di rimandi interni, fondamentale nel caso di una lettura del testo non progressiva e mirata alla singola missiva. Il volume si aggiunge a una ormai ricca serie di carteggi gaddiani (rigorosamente indicati a pp. XXXIX - XLI) e, in sintonia con molte di queste edizioni, DOI 10.24053/ Ital-2021-0035 Kurzrezensionen 159 presenta come titolo una citazione tratta da una lettera di Gadda: il 2 giugno ’ 63, lo scrittore, riprendendo un ’ immagine ariostesca, rappresenta icasticamente la sua condizione del momento, segnata da un successo certo frutto di anni laboriosi, ma giunto tardivo e difficilmente gestibile per il sempre acciaccato Gaddus. La scelta del titolo, pur focalizzandosi sul percorso di Gadda, chiama in causa anche l ’ altra anima del carteggio, Bonsanti, che accompagna lo scrittore milanese dall ’ edizione delle sue prime raccolte alla trasformazione dell ’ Ingegnere in «una specie di Lollobrigido, di Sofìo Loren» (così Gadda) dopo il successo del Pasticciaccio. Il carteggio testimonia le fasi di un sodalizio lavorativo che diventa amicizia e perdura a distanza: lo chiarisce anche l ’ Introduzione, firmata da Roberta Colbertaldo, che fornisce in modo esaustivo le coordinate per orientarsi nel ricco corpo epistolare. Come ricorda la curatrice, «lo strumento epistolare è decisivo per ricostruire le relazioni tra le riviste e tra gli scrittori che le animano, svela dettagli dei motivi della scrittura stessa e delle vicende di politica editoriale come i premi letterari» (p. XIX). Le pagine di Colbertaldo ripercorrono i vari momenti della corrispondenza, mettendo in rilievo gli snodi cruciali delle vicende che riguardano da vicino i due scrittori, ma che interessano anche alcuni dei più importanti esponenti della letteratura del Novecento. Il carteggio è suddiviso in quattro sezioni: I. Le riviste fiorentine «Solaria» e «Letteratura» (1930 − 1937), II. I romanzi a puntate e gli anni della Liberazione (1938 − 1946), III. L ’ impiego alla RAI e il Giornale di guerra e di prigionia (1950 − 1957), IV. Dopo il successo del Pasticciaccio (1957 − 1970). Questa suddivisione è motivata dalla scansione cronologica e dalla diversa situazione storico-letteraria vissuta dagli epistolografi nelle quattro fasi, ma trova altresì un riflesso nella differente predominanza della voce epistolare. Se, infatti, nella prima e nella gran parte della seconda sezione è il «dittatore Sandro» a prevalere quasi incontrastato, nella terza Bonsanti lascia spazio alla voce di Gadda, le cui missive predominano quasi in assoluto. L ’ ultima sezione, invece, intreccia le lettere di entrambi e meglio restituisce il dialogo tra i due (seppur prevalga ancora la voce di Gadda). Le ragioni di queste mancanze sono diverse: molte lettere sono andate smarrite, altre invece, tra cui le missive di Gadda degli anni tra le due guerre, sono state probabilmente distrutte da Bonsanti nel 1943 «nel timore di una perquisizione tedesca» (p. XVIII). Bisogna tuttavia rilevare che anche quando il carteggio è ‘ monotonale ʼ , nelle lettere di uno scrittore si scorge riflessa la personalità dell ’ altro; ciò fa sì che la fruizione del corpus non risenta troppo delle lacune e, nei casi in cui le mancanze siano decisive, interviene il commento della curatrice. La prima sezione prende le mosse da una cartolina di Bonsanti, che ringrazia Gadda dell ’ interessamento per la Serva amorosa. La corrispondenza che segue, costituita per lo più da cartoline di servizio, ripercorre le prime pubblicazioni Kurzrezensionen 160 gaddiane: La Madonna dei filosofi (1931), seguita proprio da Bonsanti, Il castello di Udine (1934) e Meditazione breve - Circa il dire e il fare, scritto che aprirà il primo numero della neonata Letteratura. Le lettere danno anche conto delle fasi di elaborazione delle Meraviglie d ’ Italia e conservano una scaletta ipotizzata da Bonsanti nel ’ 37. La corrispondenza consente inoltre di seguire le vicende e le politiche editoriali di Solaria e di Letteratura. La seconda sezione, che copre gli anni 1938 − 1946, vede il direttore di Letteratura nei panni del «tiranno Bonsanti» alle prese con i tentativi di estorcere a Gadda le puntate della Cognizione del dolore e di progettare il volume delle Meraviglie d ’ Italia. Nel frattempo, nel ’ 40, Gadda si trasferisce a Firenze e la corrispondenza viene sostituita dagli incontri de visu fino al ’ 44, quando lo scrittore milanese si rifugia a Roma. A questo periodo risalgono le prime sue lettere, anch ’ esse di servizio e legate a questioni editoriali. La terza sezione si caratterizza per un ’ inversione di ruoli: Gadda lavora alla RAI e, anche grazie a lui, Bonsanti collabora al Terzo Programma. Le missive di questi anni riguardano inoltre la pubblicazione del Giornale di guerra e di prigionia, curato da Bonsanti e da Giorgio Zampa, e i rapporti di Gadda con Garzanti in vista dell ’ edizione di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. L ’ ultima sezione vede Gadda ‘ stordito ʼ dal successo - ottenuto anche grazie all ’ uscita della Cognizione del dolore in volume e all ’ assegnazione del Prix International de Littérature - e Bonsanti nel ruolo dell ’ amico rassicurante. Come sottolinea la curatrice, l ’ interesse delle lettere di questi anni riguarda in particolare le discussioni in merito ai premi letterari. Se da un lato le missive di Gadda si allineano, quanto a fisionomia e stile, alle molte altre lettere pubblicate e dunque il corpus conferma quanto messo in rilievo più di dieci anni fa da Claudia Carmina, d ’ altro canto, il carteggio aggiunge alcune pennellate al profilo dei due scrittori, getta maggior luce su progetti poco noti e su testi ancora non inventariati dalla critica, e chiarisce alcune dinamiche relative all ’ editoria, all ’ attribuzione dei premi letterari e alla ricezione delle opere dei due autori. Il volume è arricchito da una premessa di Gloria Manghetti, Direttrice del Vieusseux, all ’ interno della quale si ripercorrono le più importanti tappe della storia del Gabinetto, con particolare attenzione alla figura di Bonsanti e ai progetti gaddiani, e si espongono le ragioni della pubblicazione del carteggio. Segue una vivida testimonianza di Sandra Bonsanti, che ritrae, sulla scorta di un «Portolano» del padre, la storia dell ’ amicizia fra i due scrittori. A queste sezioni fanno da controcanto cinque preziosi indici: oltre al canonico «Indice dei nomi», compaiono l ’ «Indice dei testi e delle trasmissioni radiofoniche» di Bonsanti e di Gadda, l ’ «Indice dei periodici» e l ’ «Indice dei premi Kurzrezensionen 161