eJournals Italienisch 44/87

Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2022-0014
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2022
4487 Fesenmeier Föcking Krefeld Ott

Luigi Pirandello: Berecche e la guerra, a cura di Michael Schwarze, con uno studio sull’autore. Arezzo: Edizioni Helicon 2020, pp. 142, € 10,00 (Occhio di bue, 9)

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2022
Domenica Elisa Cicala
ita44870137
Kurzrezensionen Luigi Pirandello: Berecche e la guerra, a cura di Michael Schwarze, con uno studio sull ’ autore. Arezzo: Edizioni Helicon 2020, pp. 142, € 10,00 (Occhio di bue, 9) Il volume si inserisce nella collana, curata da Andrea Pellegrini e Michele Rossi e intitolata «Occhio di bue», che come si legge sul retro della copertina persegue l ’ obiettivo di generare «[u]n faro puntato sulle opere in ombra dei grandi autori della letteratura italiana». Richiamando l ’ immagine dell ’ occhio dell ’ animale, l ’ espressione indica, infatti, lo strumento usato nel mondo dello spettacolo per orientare l ’ illuminazione, proiettando un fascio di luce ben definito su un singolo dettaglio ovvero su una persona, motivo per cui il faro è conosciuto in primo luogo con il termine tecnico di «seguipersona». Con lo scopo di focalizzare l ’ attenzione su un testo specifico, messo in ombra dalle maggiori opere teatrali e narrative dell ’ autore, il libretto si propone di diffondere la conoscenza della novella Berecche e la guerra di Luigi Pirandello. L ’ edizione in esame ripropone in formato tascabile (10,5 cm x 15,5 cm) la versione integrale del racconto che, riprendendo materiali editi negli anni precedenti, esce nella versione definitiva nel 1919 e nel 1934 viene inserito nel XIV volume della raccolta Novelle per un anno. Protagonista è Federico Berecche, professore di storia in pensione, il quale fa del «metodo tedesco» (p. 30, p. 71) il perno attorno a cui ordinare la sua vita. Lo sfondo della vicenda è costituito dal contesto storico della prima guerra mondiale, dal patto della Triplice Alleanza alla dichiarazione di neutralità dell ’ Italia, atto contro cui nel primo capitolo Berecche protesta, confrontandosi con gli avventori della birreria che è solito frequentare. Evento funesto dalle conseguenze disastrose, definito nel testo «spaventoso sconquasso» (p. 15), «atrocissima guerra» (p. 51), «macello grande» (p. 53), il conflitto mondiale è vissuto dal protagonista come una distruzione generale che non solo stravolge la carta politica dell ’ Europa, ma che soprattutto crea tensioni nella sua famiglia. Padre di tre figlie, di cui la piccola rimasta cieca, e di Faustino - unico figlio maschio che, unitosi prima ai manifestanti inneggianti alla Francia per le strade di Roma, finisce per arruolarsi volontario insieme a Gino, il fidanzato trentino di una delle sorelle - Berecche vive sentendosi scisso tra sentimenti di rabbia verso la realtà profondamente deludente e momenti di evasione in cui si abbandona a una «ragione filosofica» (p. 48) che gli fa vedere la terra come un infimo e minuscolo granellino, mentre immagina un ’ altra vita. Alla prima parte contenente la novella (pp. 5 - 97) segue una postfazione (pp. 99 - 128) di Michael Schwarze, testo a cui si aggiungono alcune pagine DOI 10.24053/ Ital-2022-0014 137 (pp. 129 - 134) con le note che rinviano a opportuni approfondimenti e riferimenti bibliografici. Come suggerisce il titolo ‘ Grazie alla Germania! ’ La guerra umoristica di Luigi Pirandello, il punto di vista da cui Schwarze analizza il racconto pirandelliano è quello dell ’ umorismo, elemento centrale della poetica dell ’ autore. Mettendo in evidenza il ruolo che durante la prima guerra mondiale fu svolto da «una sorta di mobilitazione spirituale degli intellettuali» (p. 99), lo studioso si sofferma sul significato del conflitto per Pirandello, padre di due figli che combatterono al fronte, nonché sul valore letterario della novella come espressione di una declinazione insolita, poco indagata e molto suggestiva, del concetto chiave di umorismo. È nel contrasto tra vita e forma, nell ’ opposizione tra ragione e follia ovvero nel passaggio, dovuto all ’ intervento della riflessione, dall ’ avvertimento al sentimento del contrario, in questo caso dalla risata di stupore alla compassione suscitabili dalla vicenda di Berecche, che si colloca quello che Schwarze, citando il saggio pirandelliano L ’ umorismo, definisce il «momento tempestoso» (p. 109) che genera la svolta umoristica, intesa come vero e proprio ribaltamento. Se una menzione merita senz ’ altro la scelta di ripubblicare proprio questo testo pirandelliano, collocabile tra le rivisitazioni letterarie della cosiddetta «Grande guerra» come dramma esistenziale dai toni di forte intensità, tra i pregi dell ’ indagine va accennata la proposta di lettura di Berecche e la guerra in relazione ad altre novelle pirandelliane dedicate al tema della guerra, ovvero Colloquii coi personaggi e Frammento di cronaca di Marco Leccio e della sua guerra sulla carta nel tempo della grande guerra europea, non inserite nella raccolta definitiva delle Novelle per un anno. Mediante confronti intertestuali Schwarze interpreta la narrazione della guerra, in prima istanza, come costellazione di conflitti intergenerazionali e familiari, riallacciandosi alla «dialettica umoristica tra la filosofia del lontano e l ’ ethos della vicinanza» (p. 121) e, in secondo luogo, come costellazione storico-politica di conflitti. In particolare, a essere messo in evidenza è come, senza un approccio dal taglio memorialistico, in questa novella, divisa in otto capitoli, ciascuna con un titolo, Pirandello faccia riferimento ai fatti della grande Storia dalla prospettiva di una famiglia, esplicitando la necessità di un racconto non ridotto a poche righe, ma esposto in tutta la sua brutale tragedia dall ’ ottica del singolo individuo. In una polifonia accorata si susseguono così innumerevoli voci: fra queste, le grida di protesta di Faustino e Gino Viesi, stravolto per la notizia della scomparsa dei fratelli, chiamati alle armi dall ’ Austria contro l ’ Italia, come altri giovani abitanti nei territori irredenti; il pianto silenzioso di Livo Truppel, marito della primogenita di Berecche, svizzero che, a causa del suo cognome tedesco, resta vittima della violenza distruttiva dei manifestanti che demoliscono la sua bottega di orologiaio; lo strazio disperato della madre e della fidanzata, private delle persone amate partite per la guerra; il dolore profondo di Kurzrezensionen 138 Berecche, amaramente deluso dalla Germania, sua patria ideale in cui si era identificato, e costretto a fare i conti con se stesso, in un passaggio «dal neutralismo filogermanico ad una posizione di interventismo democratico» (p. 122) che lo vede proiettarsi a cavallo, immaginando di combattere a fianco del figlio, per giungere, infine, bendato e al buio, a desiderare di non vedere più il mondo. Pertanto, il libro qui recensito getta luce su un racconto pirandelliano, la cui trama ruota attorno a uno dei momenti più bui della storia: raccontata a vari livelli, la guerra è prima immaginata da Berecche nello spazio di una cartina geografica su cui piazzare le bandierine colorate, poi vissuta in famiglia come esperienza terribile e lacerante che procura un sentimento di disilluso sconforto davanti a una «atrocissima vita» (p. 97). Oltre ai legami con le novelle testualmente interconnesse, il saggio critico coglie alcuni rinvii interni sia ad altre opere dell ’ agrigentino (come l ’ osservazione del naso dell ’ amico Fongi che anticipa quella di Vitangelo Moscarda), sia ad altri autori (come, ad esempio, all ’ opera del Niebuhr ovvero al relativismo hegeliano), e arricchisce il volumetto, consentendo una rilettura accompagnata da validi spunti di riflessione, volti a mantenere illuminati aspetti caratterizzanti la scrittura narrativa di Pirandello. Domenica Elisa Cicala Claudia Durastanti: La straniera. Milano: La nave di Teseo 2019, pp. 285, € 18,00 / Claudia Durastanti: Die Fremde. Aus dem Italienischen von Annette Kopetzki. München: Paul Zsolnay Verlag 2021, pp. 297, € 24,00 Nata a Brooklyn nel 1984, Claudia Durastanti esordisce nel 2010 con il suo primo romanzo. La straniera, pubblicato nel 2019 e tradotto in lingua tedesca nel 2020 sotto l ’ omonimo titolo Die Fremde, finalista a numerosi premi di letteratura italiana e vincitore del Premio Strega Off, si presenta, in primo luogo, come un memoir familiare. Attraverso un ’ articolazione della narrazione più tematica che cronologia il romanzo dispiega sotto gli occhi del lettore le sorti dei nonni paterni dell ’ autrice, emigrati negli Stati Uniti negli anni 60 del secolo scorso, dei genitori di questa, colpiti entrambi da sordità e dall ’ incapacità di venire a capo della vita, quelle, infine, della scrittrice stessa, trasferitasi all ’ età di sei anni dagli Stati Uniti in Basilicata, per poi compiere gli studi a Roma, proseguirli in Inghilterra e ritornare in Italia. La singolarità del romanzo non consiste però tanto nella ricostruzione di vicende familiari e autobiografiche, quanto piuttosto nella fornitura di uno DOI 10.24053/ Ital-2022-0015 Kurzrezensionen 139