Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2022-0030
121
2022
4488
Fesenmeier Föcking Krefeld OttLe diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchette
121
2022
Caroline Lüderssen
ita44880003
Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti A cura di Caroline Lüderssen Lucia Ronchetti (Roma, 1963), dopo le prime lezioni private in composizione da Mauro Bortolotti è stata accolta nella sua classe di composizione al conservatorio Santa Cecilia di Roma. Ha studiato composizione e musica elettronica presso l ’ Accademia di Santa Cecilia e Filosofia all ’ Università La Sapienza di Roma, e ha frequentato corsi di composizione fra l ’ altro con Sylvano Bussotti, Salvatore Sciarrino (Città di Castello) e Gérard Grisey (Parigi). In seguito si è dedicata a studi di estetica e musicologia all ’ École pratique des hautes études en Sorbonne a Parigi. Nel 1997 ha ottenuto una borsa di studio per frequentare il Corso Annuale dell ’ IRCAM (Institut de recherche et coordination acoustique/ musique) a Parigi. Alla Sorbonne ha conseguito un dottorato di ricerca con una tesi su Ernest Chausson e l ’ influsso di Richard Wagner sulla musica tardo-romantica francese. Lucia Ronchetti è una delle più rinomate compositrici contemporanee. Nel 2004/ 2005 è stata Fulbright Fellow presso la Columbia University di New York. È stata composer-in-residence all ’ Akademie Schloss Solitude a Stoccarda, alla Staatsoper Stuttgart (Forum Neues Musiktheater), allo Schloss Werdenberg in Svizzera, alla MacDowell Colony Peterborough, NH, USA, al Berliner Künstlerprogramm del DAAD, al teatro musicale sperimentale del Nord-Reno-Westfalia, al Castello Werdenberg in Svizzera, e presso la Fondation Nadia Boulanger a Parigi. Le sue opere sono state messe in scena all ’ Opera di Berlino e all ’ Opera di Stoccarda, al teatro nazionale di Mannheim, alla Semperoper di Dresda, e nel contesto di diversi festival, come Maerzmusik e Ultraschall, entrambi a Berlino. Ha ottenuto diversi premi, fra cui il Heidelberger Künstlerinnenpreis e, nel 2022, il Louis-Spohr-Preis della Città di Braunschweig. Lucia Ronchetti dedica un particolare interesse alla voce e al teatro musicale. Risale al 2011 una composizione ispirata a Sei personaggi in cerca d ’ autore di Luigi Pirandello. Nel 2015 è stata rappresentata per la prima volta la sua opera di teatro musicale Esame di mezzanotte con libretto di Ermanno Cavazzoni, di seguito premiata dalla rivista Opernwelt come «prima dell ’ anno». Nel 2020, nell ’ importante serie di concerti Happy New Ears (Francoforte), a Lucia Ronchetti è stato dedicato un concerto dall ’ Ensemble Modern. Fra le sue composizioni più recenti citiamo l ’ opera Inferno, libretto proprio sulla Commedia di Dante con epilogo di Tiziano Scarpa, che è stata eseguita all ’ opera in forma di concerto nel 2021 (progetto comune del teatro e dell ’ opera di Francoforte). Nel marzo 2022 la sua opera Les paroles gelées con testo di François Rabelais è andata in scena per la prima volta alla Philharmonie di Parigi. La varietà di forme e testi nelle DOI 10.24053/ Ital-2022-0030 3 sue opere è impressionante, fra gli autori troviamo Pietro Metastasio, Carlo Collodi, Edgar Allen Poe, Erich Kästner, André Gide, Marcel Proust, Federico Fellini, Katja Petrowskaja, Iso Camartin, Giorgio Manganelli, Toti Scialoja. Lucia Ronchetti insegna presso il conservatorio di Salerno, è stata docente ai Darmstädter Ferienkurse e visiting professor al conservatorio di Francoforte. Vive tra Roma e Berlino, dove attualmente è compositore in residenza presso il Wissenschaftskolleg per un progetto di teatro musicale su testi di Leopardi e Dostoevski, dedicato al tema della solitudine e dell ’ isolamento sociale. Nel 2021 Lucia Ronchetti è stata nominata direttrice artistica della Biennale Musica a Venezia, carica con durata di quattro anni. Il suo programma Out of Stage per Biennale Musica 2022 presenta un ampio panorama di prime assolute e di riprese, un programma che è indirizzato a un pubblico grande e variegato e che dialoga con un periodo significativo per la musica contemporanea italiana, con Nono, Berio, Bussotti. Ulteriori Informazioni reperibili su www.labiennale.org/ it/ musica/ 2022 e www.luciaronchetti.com. Nell ’ intervista rilasciata prima dell ’ inizio della Biennale Lucia Ronchetti parla dei contenuti e degli obiettivi delle scelte fatte per il festival. (C. L.) Caroline Lüderssen Signora Ronchetti, la Sua straordinaria carriera artistica è stata segnata da incontri con importanti personalità internazionali nel contesto della musica contemporanea. Anche lo scambio italo-tedesco in questo ambito gode di una lunga tradizione. In che modo è cambiato lo scambio internazionale tra protagonisti della musica contemporanea? Lucia Ronchetti Per me è stato fondamentale l ’ incontro con Hans Werner Henze nel 1993. Abitava a Marino, vicino Roma in una villa circondata da olivi centenari. Gli mandai una mia partitura per posta quando avevo già 30 anni, un lavoro precario di insegnante in conservatorio, un bambino piccolo da mantenere e nessuna speranza di realizzare la mia vocazione di diventare un compositore attivo. Mi chiamò il giorno stesso e mi commissionò un ’ opera per marionette per il suo festival, la Münchner Biennale. È stata una rivelazione, capire che esisteva la possibilità che si potesse essere valutati per il proprio lavoro compositivo, a prescindere da origini, sesso, nazionalità, quello che purtroppo in Italia non era evidente. Da quel momento ho cominciato a sperare e a lavorare con rinnovata energia, a studiare incessantemente per prepararmi ad affrontare e conoscere il mondo culturale e Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti 4 musicale tedesco. Pochi anni dopo, ad un concerto a Berlino, la musicologa rinomata Helga de la Motte mi venne incontro e mi disse che mi aveva selezionato per l ’ Akademie Schloss Solitude a Stuttgart, il primo premio importante di residenza che ho vinto in Germania. Grazie a lei e a questa residenza ho conosciuto Christine Fischer e ho cominciato a collaborare con i Neue Vocalsolisten. Ad una mia esecuzione a Stuttgart assistette Helmut Lachenmann, che scrisse una lettera di presentazione sostenendo la mia candidatura per il premio più ambito, la residenza del Berliner Künstlerprogramm DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst). Ora sarò residente al Wissenschaftskolleg zu Berlin e mi sembra che i miei sogni si siano realizzati. La mia esperienza è simile a quella di tantissimi compositori e compositrici italiani: più che uno scambio italo-tedesco si tratta dell ’ accoglienza e del supporto ai compositori italiani emergenti in Germania, a causa dei tanti responsabili delle istituzioni musicali che sono persone preparate, generose, curiose e appassionate del proprio lavoro. Luca Francesconi, Francesco Filidei, Salvatore Sciarrino, Clara Iannotta, Francesca Verunelli sono solo alcuni dei tanti nomi importanti di compositori italiani che lavorano costantemente da anni con diverse istituzioni tedesche e sono riconosciuti e rispettati in Germania più che in Italia. Lüderssen Il titolo della Biennale Musica di quest ’ anno è «Out of stage». Gli eventi sono programmati in tantissimi modi e formati diversi e avranno luogo in posti diversi da quelli classici, ma allo stesso tempo si pone un ’ attenzione particolare alle forme teatrali. Titolo e programma quali concetti intendono richiamare? Ronchetti Il festival «Out of Stage» è dedicato al teatro musicale sperimentale, con 27 nuove produzioni di compositori internazionali secondo generi diversi che vanno dal teatro musicale digitale, alla sound installation con aspetti teatrali, a diverse performance e produzioni che utilizzano organici e tecnologie diversi coinvolgendo interpreti che, oltre ad eseguire la musica, entrano in ruoli drammaturgici e divengono personaggi. Il titolo rimanda alla consuetudine, sviluppatasi negli ultimi 20 anni, di creare progetti di teatro musicale che si svolgono al di fuori del palcoscenico tradizionale e che diventano specifici per spazi inediti e luoghi significativi. Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti 5 Lüderssen L ’ uso dell ’ elettronica mi pare abbia un ruolo particolare nelle opere presentate. In che misura il concetto di ‘ immersione ’ , in termini di produzione ed estetica percettiva, è rilevante per i nuovi sviluppi in questo nostro mondo digitale? Ronchetti Alcuni compositori coinvolti nel festival utilizzano diverse tecniche legate alla realtà virtuale e realtà aumentata per creare situazioni sceniche e drammaturgiche inedite che si possono realizzare in spazi neutri, come per esempio Paul Hauptmeier, Thierry Coduys e Alexander Schubert. Altri compositori utilizzano nuove tecnologie per generare mondi sonori inediti che siano coerenti con la dimensione visiva, come Tania Cortés e Jacopo Cenni. Nel caso di Michel Van der Aa e Simon Steen Andersen, la gestione del video come elemento scenico e strumento performativo permette ai musicisti in scena di vivere la performance secondo temporalità diverse e sviluppa una nuova idea di immersività performativa. Altri compositori utilizzano trattamenti digitali del suono per creare spazi immersivi puramente acustici che avvolgono e coinvolgono l ’ ascoltatore, come X. Lee, Daniele Carcassi, Klein, Yvette Janine Jackson e Paolo Buonvino. Sono anche presenti esempi di immersività basati su tecniche tradizionali della Scuola veneziana, che sfruttava l ’ acustica degli spazi per amplificare e diffondere i suoni e renderli presenti e fisicamente concreti per gli ascoltatori, come nel caso dei lavori di Helena Tulve e di Annelies Van Parys. Giorgio Battistelli, Leone d ’ Oro alla carriera, Ond ř ej Adámek, Timothy Cape e Daniil Posazhennikov coinvolgono il pubblico attraverso la carica drammaturgica e testuale dei loro progetti, creando un teatro del suono e della parola e diventano registi-compositori, autori globali che parlano al pubblico con mezzi tradizionali ma lo coinvolgono attraverso la loro visione personale del vissuto collettivo. Lüderssen Le forme delle opere presentate nel festival sono estremamente varie - oltre al teatro musicale sperimentale, ci sono anche ‘ Radio-opere ’ performance sperimentali e teatro strumentale - ma anche gli interpreti sono insoliti. Ci sono formati e temi condizionati dalla pandemia Covid? Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti 6 Ronchetti Tutte le nuove forme dei progetti di teatro musicale presenti nel festival derivano dall ’ elaborazione della performance artistica, del teatro sperimentale, della tradizione operistica e sono il risultato attuale ed originale di un lungo percorso di evoluzione che trova le sue origini e radici nello sperimentalismo globale degli anni ’ 60. Possiamo dire che John Cage e Mauricio Kagel siano i riferimenti più evidenti in campo musicale, ma l ’ intero movimento Fluxus e l ’ arte performativa e concettuale di quegli anni hanno profondamente influenzato la scena attuale. Quindi non si può dire che la pandemia abbia avuto effetto su queste forme e questi temi. Lüderssen Specialmente quando si fa riferimento a compositori del passato e alle loro opere sembra esserci una particolare concentrazione sulla voce, sulla musica vocale - un omaggio questo alla città di Venezia e alla sua tradizione vocale: penso al dialogo con Il Giasone di Francesco Cavalli e l ’ Orlando di Antonio Vivaldi nelle Lezioni di musica ma soprattutto anche alle opere di Helena Tulve, Annelies van Parys e Simon Steen-Andersen. In che modo queste opere si confrontano con la tradizione? Ronchetti I lavori di Helena Tulve, Annelies van Parys e Simon Steen-Andersen sono commissioni della Biennale Musica in cui è stato chiesto ai compositori di confrontarsi con la tradizione di teatro musicale e opera veneziana dalle prime testimonianze medievali agli albori dell ’ opera veneziana seicentesca. I tre compositori hanno elaborato frammenti pre-esistenti di sacre rappresentazioni, madrigali rappresentativi e opere veneziane e hanno sviluppato i loro progetti nell ’ ambito di spazi architettonici importanti per la musica e per la diffusione del suono con la Basilica di San Marco e la Sala Capitolare della scuola Grande di San Rocco. Nel caso di Simon Steen-Andersen, il Teatro Piccolo Arsenale, attraverso una ricerca documentaristica e musicale, diventa il simbolo dei tanti teatri veneziani del ’ 600 scomparsi di cui sopravvivono i libretti a stampa e le partiture. Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti 7 Lüderssen La Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d ’ Oro alla carriera al compositore Giorgio Battistelli per il suo lavoro di teatro musicale sperimentale e la sua intensa produzione operistica. Mi sembra che il lavoro di Battistelli rappresenti una sorta di ponte tra la generazione del dopoguerra con Nono, Maderna, Berio e altri, e la nuova generazione. In che misura l ’ opera di Battistelli rappresenta un teatro musicale innovativo e come può essere collocata la rappresentazione del suo lavoro fondamentale Experimentum Mundi 40 anni dopo la prima? Ronchetti Giorgio Battistelli nei suoi lavori dei primi anni ’ 80 ha creato un teatro musicale percussivo che intendeva fotografare ed ‘ aumentare ’ la realtà acustica della vita quotidiana. La sua intuizione era originale e antitetica al teatro musicale sperimentato nei decenni precedenti da Nono, Maderna e Berio. Il riferimento principale del linguaggio musicale di Battistelli è sicuramente stato Sylvano Bussotti, che in quegli anni ha creato molti lavori importanti di teatro strumentale, un teatro musicale dove ogni interprete aveva un ruolo drammaturgico e dove le diverse funzioni e discipline artistiche influivano sul risultato sonoro. Ma la poetica e la ricerca di Battistelli sono del tutto autonome e i suoi lavori sono oggi rappresentativi della ricerca attuale come quelli di Georges Aperghis e quelli di Mauricio Kagel. I tre compositori sono accomunati dal fatto che hanno lavorato a lungo all ’ ombra della generazione precedente, dei grandi nomi del secondo Novecento, sempre mantenendo la loro autonomia compositiva, da liberi pensatori e grandi intellettuali. Mauricio Kagel è morto senza avere il riconoscimento del Leone d ’ Oro, tradizionalmente riservato ai compositori viventi, Georges Aperghis lo ha avuto nel 2015 e credo che Giorgio Battistelli lo meriti pienamente, anche in quanto è tra i compositori italiani della sua generazione più celebrati del mondo e in particolare in Germania. Lüderssen Una volta Lei ha affermato che «la musica è un linguaggio assoluto». La questione dei contenuti, dei testi, dei messaggi nel teatro musicale, oggi, invece, è più che mai attuale. Il festival ha un carattere internazionale e diversificato, include musica extraeuropea e crossover. Oggi, il teatro musicale può trasportare messaggi politici come quello p.es. di Intolleranza 1960 di Luigi Nono? Come vede oggi la discussione sui contenuti extra-musicali? Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti 8 Ronchetti Il teatro musicale è solo una parte della produzione musicale attuale e non è ‘ musica assoluta ’ ma esattamente il contrario, un mondo in cui i progetti musicali fanno riferimento a situazioni politiche, sociali, evocano immagini ed elaborano testi poetici, letterari, giornalistici e documentaristici. Nel festival Out of Stage sono presenti tante diverse strategie di comunicazione extra-musicale, veicolate dalla musica e dal testo. Il teatro rituale dei compositori nativi americani Brent Michael Davids, Russell Wallace, Louis Ballard, Dawn Leriho, Kwats Avery e Jennifer Stevens parla dell ’ esistenza di culture, linguaggi e tradizioni musicali distrutte dal colonialismo, il progetto di Yvette Janine Jackson analizza il dramma dell ’ impatto ambientale e sociale del turismo e in particolare del turismo spaziale che si sta sviluppando in America nelle zone dei lanci, Michel Van der Aa crea un lavoro in forma di ‘ lamento ’ per la deteriorizzazione dei territori lagunari e la criticità di molti eco-sistemi, altri artisti denunciano situazioni di discriminazione e di censura legate a problemi di genere e di credo religioso come nel caso di Klein e di Mehdi Jalali. Tutti i lavori di teatro musicale presenti comportano messaggi politici mediati ed evocati dalla scrittura musicale, secondo stili ed estetiche diverse. Sono tutti progetti comunicativi, pensati per il grande pubblico. Out of Stage non è un festival dedicato al mondo della musica, ma ideato per un pubblico vario ed internazionale di persone curiose e attente alle voci emergenti della nuova creazione musicale. Lüderssen Infine, una mia curiosità personale: quando in un ’ intervista Le è stato chiesto quale opera consiglierebbe ad un neofita del settore, ha nominato Pelleás et Mélisande di Claude Debussy - in un certo senso il pioniere della musica moderna. Lei dice che è «l ’ opera del futuro», una «opera-cattedrale» Che cosa intende esattamente? Ronchetti Grazie per questa domanda. Sì, penso che Pelleás et Melisande sia un capolavoro del teatro musicale, un ’ opera unica, un ’ opera ‘ stand-alone ’ che fa storia a sé e che si distacca dal passato e dal futuro della scrittura musicale rimanendo sempre attuale e contemporanea. In questa opera la drammaturgia non è basata sui personaggi e sulla definizione dei personaggi, ma sui continui passaggi dei personaggi da luoghi di luce a luoghi di ombra, la musica interpreta ed illumina questi passaggi dal Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti 9 bianco al nero con elaborazioni timbriche inedite e inudite. Il canto stesso è il più discreto e raffinato tentativo di trasportare in musica il suono stesso delle parole, il motore sonoro insito nel francese. Tutto è subliminale, accennato e misterioso. Quest ’ opera è alla base di tutta la creazione musicale contemporanea e continuerà ad esserlo, tutti i compositori vi fanno riferimento anche senza volerlo o senza saperlo. Non sarebbe comunque stato possibile includerla nel festival Out of Stage perché si tratta di una vera opera nel senso formale tradizionale, mentre il festival si occupa del teatro musicale sperimentale che ha origini e obiettivi diversi. Le diverse sfaccettature della musica: a colloquio con Lucia Ronchetti 10
