eJournals Italienisch 44/88

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Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2022-0042
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In memoriam Donella Antelmi (1955-2022)

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Gudrun Held
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Mitteilungen In memoriam Donella Antelmi (1955 - 2022) Il 10 luglio 2022, in una notte calda di quest ’ estate, è deceduta Donella Antelmi, professoressa associata alla Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano - una morte improvvisa nel mezzo di una vita che, nonostante vicina alla pensione meritata, era ancora piena di incarichi d ’ insegnamento, di progetti di ricerca in corso e di idee per un futuro che ora non le è più concesso. La perdita è grande, per lo IULM dove, dagli anni ’ 90, Antelmi insegnava entusiasmando generazioni di studenti per la linguistica; per la scienza della comunicazione che Antelmi andava arricchendo di varie monografie e tanti articoli pubblicati in volumi e riviste internazionali; per la comunità di noi linguisti e italianisti che, in occasione di convegni e conferenze, seguivamo con piacere i suoi interventi pieni di spunti e idee; la perdita è struggente per chi come me aveva in Donella non solo un incentivo a condividere il lavoro collaborando in volumi comuni, scambiando dati e temi e organizzando mutui inviti a lezioni e corsi, ma anche e soprattutto una cara amica di cui l ’ affetto, la dedizione e l ’ appoggio mi accompagnavano da quando ci siamo conosciute a Parallela nel 2000. Donella Antelmi, nata il 23 agosto 1955 a Firenze, ha studiato Lettere a Firenze e Pavia, concentrandosi in particolare su linguistica generale e computazionale, filosofia del linguaggio e teoria della comunicazione. Dopo aver incominciato il suo percorso scientifico piuttosto nell ’ ambito dell ’ acquisizione del linguaggio (con la sua tesi di dottorato) e della didattica delle lingue, Antelmi si voltava sempre di più verso i rami applicati che studiano la lingua in uso, quali la sociolinguistica, la linguistica variazionale e la pragmatica, arrivando poi al suo campo preferito dove confluiscono tutti gli altri: il discorso. Inteso come complessa pratica sociale, il discorso - effettuato dagli esseri sociali in situazioni storicamente determinate - è costituito da un insieme di enunciati, in particolare da azioni linguistiche immediate il cui senso emerge non solo dall ’ organizzazione testuale stessa, ma soprattutto dal legame ‘ interdiscorsivo ’ che esso intrattiene con i dintorni socioculturali. Convinta che sono i fatti linguistici a riflettere e al tempo stesso a determinare i contesti sociali, Antelmi si colloca nell ’ analisi del discorso (AdD) di scuola francese (cf. l ’ opera di Dominique Maingueneau), metodo qualitativo, che mira a rendere esplicito il sistema di significati iscritti nel testo, il quale però non viene più compreso come un tessuto di componenti linguistici, bensì come un dispositivo complesso di enunciazioni in atto. Sono quindi oggetto di studio non i testi stessi, ma ambiti socio-comunicativi che condizionano quello che viene detto e il modo in cui viene detto e espresso in relazione alla fitta rete DOI 10.24053/ Ital-2022-0042 171 interdiscorsiva da cui dipende. Di conseguenza, si indagano eventi comunicativi quali sfere di attività, specifici generi, particolari posizionamenti, ostentati registri discorsivi, ricorrenti formule, temi e cliché, identificandoli nelle loro manifestazioni linguistiche e semiotiche. In questa prospettiva, fenomeni di linguistica tradizionale - quali fatti semantici come l ’ uso di nomi propri, di figure retoriche, di connettivi e particelle, ecc., fatti grammaticali come l ’ uso dei tempi verbali, i deittici e i dimostrativi, le modalità eppure fatti dialogici e pragmatici come la polifonia, il discorso indiretto e tant ’ altro (cf. i capitoli in Comunicazione e analisi del discorso, 2012) - appaiono come produzioni del tutto soggettive fungenti da cerniera tra dimensione testuale-linguistica e dimensione sociale-umana. Gli scritti di Antelmi - che dall ’ 80 riempiono davvero volumi e scaffali - si estendono dal Discorso dei media (2006) al Turismo come Discorso (2022), focalizzando l ’ analisi su una vasta gamma di forme analogiche e digitali, multimodali e multimediali i cui processi linguistici costituiscono un mondo discorsivo tra rappresentazione della realtà, costruzione di identità e promozione di ideologie e valori sociali (p.es. il libro sul Discorso green del 2018). Il beneficio di una tale impostazione discorsiva si rivela innanzitutto a proposito del discorso turistico, campo di enorme attualità socioeconomica, ma che finora non ha avuto molta attenzione da parte dei linguisti. Poiché si tratta di un ambito di ricerca all ’ interno delle scienze di comunicazione presso IULM, dal 2000 Antelmi - insieme a Francesca Santulli - andava occupandosi di turismo comprendendolo come una fitta rete di comunicazione districata di una vasta gamma di testi e pratiche comunicative attraverso l ’ intero globo. Il comune obiettivo di presentare, propagare e ‘ vendere ’ un luogo qualsiasi come desiderata destinazione di vacanza è dovuto agli usi e alle messe in scena del linguaggio - linguaggio inteso non come codice di segni, ma come insieme accurato di elementi e modi visivo-verbali. In questa ottica, la comunicazione turistica non è un discorso solamente descrittivo-rappresentativo, ma pienamente emozionale e coinvolgente, per cui si devono svelare innanzitutto gli elementi impliciti nel tessuto testuale quali ethos, autenticità e identità culturali, ideologie, valori, pregiudizi, e altro. La gamma di forme comunicative turistiche è multipla: sotto l ’ egida di Antelmi escono articoli, volumi e miscellanee in cui si indagano, da un lato, generi piuttosto informativi come la guida turistica, il reportage di viaggio, dépliants e brochures, dall ’ altro, generi di tipo promozionale tra cui l ’ annuncio pubblicitario di destinazione, tenendo conto dello sviluppo dalla classica edizione cartacea all ’ enorme varietà di testualità (inter)mediata e, infine, all ’ infinita gamma di pagine schermate del web. In chiave di AdD, non si tratta poi solo di descrivere i fatti linguistici investiti in particolari processi di retorica e di mimesi immaginifica, ma di riscontrare la funzione che hanno nel creare tipici ruoli e azioni (agenti, ospiti, ospitati, ecc.), nel guidare percezione e sperimentazione di un posto Mitteilungen 172 (il famoso tourist gaze) e nel sostenere valenze ideologiche insite nell ’ incontro con l ’ alterità e con l ’ inconsueto - tutto questo con lo scopo di tenere in moto il discorso di un ’ economia globale e globalizzante. Se una tale analisi riesce a renderci più coscienti del mondo testuale che ci circonda perennemente, allora il merito dei lavori di Donella Antelmi è proprio questo: di mutare la linguistica da teoria eretica in strumento pratico che ci sensibilizzi a intravvedere i meccanismi e le regolamentazioni della società nella quale viviamo. Dare in mano un mezzo critico per non essere più viaggiatori ‘ accecati ’ in un mondo discorsivo che per via delle tecnologie mediatiche va sempre più diversificandosi e accelerandosi, non è solo utile agli studenti di lingue e comunicazione, ma anche ai professionisti dei vari settori specialistici e, non di meno, agli studiosi tanto di linguistica pragmatica quanto di scienze sociali, politiche e economiche. Quello che rende l ’ opera di Antelmi di facile accesso a tutti, è l ’ impostazione didattica dei concetti che, da un lato, sono sistematicamente sviluppati e spiegati nel loro contesto teorico-applicativo, e, dall ’ altro, sono continuamente sostenuti e illustrati da una miriade di esempi in vari media e in diverse lingue. Quindi ci mancherà l ’ occhio analitico di Donella Antelmi, con lei scompare una voce critica che vedeva nella linguistica una chiave fondamentale per scoprire la realtà sociale che non è niente altro che un perenne discorso. A me, invece, mancherà qualcosa di molto più importante: il ponte di una meravigliosa amicizia che abbiamo costruito tra Salisburgo e Pavia non solo per scambiarci idee e progetti scientifici, ma soprattutto per condividere gli avvenimenti da donne combattenti con gli alti e bassi delle proprie vite. R. I. P. Donella. Gudrun Held Luca Serianni (30 ottobre 1947 - 21 luglio 2022) Con profondo dolore la comunità dei romanisti e italianisti di lingua tedesca ha ricevuto, nell ’ estate scorsa, la triste notizia della morte di Luca Serianni, che è venuto a mancare a seguito di un tragico incidente stradale. A livello nazionale la sua scomparsa ha suscitato reazioni di portata del tutto inattesa. L ’ illustre linguista, filologo, storico della lingua godeva di massima stima anche tra un gran numero di colleghi e colleghe oltralpe. Allievo di Arrigo Castellani, si era formato alla Sapienza di Roma, e, laureatosi nel 1970, si accinse presto alla carriera accademica che lo condusse dapprima a insegnare negli atenei di Siena, l ’ Aquila e Messina. Dopo esperienze di insegnamento scolastico nel 1980 fu chiamato alla cattedra di Storia della lingua italiana dall ’ alma mater, cui è rimasto fedele fino alla sua ultima lezione in DOI 10.24053/ Ital-2022-0043 Mitteilungen 173