Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2022-0043
121
2022
4488
Fesenmeier Föcking Krefeld OttLuca Serianni (30 ottobre 1947-21 luglio 2022)
121
2022
Matthias Heinz
ita44880173
(il famoso tourist gaze) e nel sostenere valenze ideologiche insite nell ’ incontro con l ’ alterità e con l ’ inconsueto - tutto questo con lo scopo di tenere in moto il discorso di un ’ economia globale e globalizzante. Se una tale analisi riesce a renderci più coscienti del mondo testuale che ci circonda perennemente, allora il merito dei lavori di Donella Antelmi è proprio questo: di mutare la linguistica da teoria eretica in strumento pratico che ci sensibilizzi a intravvedere i meccanismi e le regolamentazioni della società nella quale viviamo. Dare in mano un mezzo critico per non essere più viaggiatori ‘ accecati ’ in un mondo discorsivo che per via delle tecnologie mediatiche va sempre più diversificandosi e accelerandosi, non è solo utile agli studenti di lingue e comunicazione, ma anche ai professionisti dei vari settori specialistici e, non di meno, agli studiosi tanto di linguistica pragmatica quanto di scienze sociali, politiche e economiche. Quello che rende l ’ opera di Antelmi di facile accesso a tutti, è l ’ impostazione didattica dei concetti che, da un lato, sono sistematicamente sviluppati e spiegati nel loro contesto teorico-applicativo, e, dall ’ altro, sono continuamente sostenuti e illustrati da una miriade di esempi in vari media e in diverse lingue. Quindi ci mancherà l ’ occhio analitico di Donella Antelmi, con lei scompare una voce critica che vedeva nella linguistica una chiave fondamentale per scoprire la realtà sociale che non è niente altro che un perenne discorso. A me, invece, mancherà qualcosa di molto più importante: il ponte di una meravigliosa amicizia che abbiamo costruito tra Salisburgo e Pavia non solo per scambiarci idee e progetti scientifici, ma soprattutto per condividere gli avvenimenti da donne combattenti con gli alti e bassi delle proprie vite. R. I. P. Donella. Gudrun Held Luca Serianni (30 ottobre 1947 - 21 luglio 2022) Con profondo dolore la comunità dei romanisti e italianisti di lingua tedesca ha ricevuto, nell ’ estate scorsa, la triste notizia della morte di Luca Serianni, che è venuto a mancare a seguito di un tragico incidente stradale. A livello nazionale la sua scomparsa ha suscitato reazioni di portata del tutto inattesa. L ’ illustre linguista, filologo, storico della lingua godeva di massima stima anche tra un gran numero di colleghi e colleghe oltralpe. Allievo di Arrigo Castellani, si era formato alla Sapienza di Roma, e, laureatosi nel 1970, si accinse presto alla carriera accademica che lo condusse dapprima a insegnare negli atenei di Siena, l ’ Aquila e Messina. Dopo esperienze di insegnamento scolastico nel 1980 fu chiamato alla cattedra di Storia della lingua italiana dall ’ alma mater, cui è rimasto fedele fino alla sua ultima lezione in DOI 10.24053/ Ital-2022-0043 Mitteilungen 173 Sapienza nel 2017. Già la scelta del titolo di quella sua lectio magistralis, «Insegnare l ’ italiano all ’ università e nella scuola», dimostra in maniera esemplare che da professore è sempre stato dedito all ’ insegnamento quanto lo è stato alla ricerca filologica, glottologica e storicolinguistica. Studioso dall ’ acume e dalla capacità di lavoro eccezionali, sarebbe stata meritatissima la sua fama già per la sola mole e rilevanza dei suoi apporti scientifici, testimoni i riconoscimenti da parte di prestigiose accademie come la Crusca, i Lincei e tante altre di cui è stato socio e cariche come la vicepresidenza della Società Dante Alighieri. Eppure, la lunga serie dei suoi interventi e di opere con fini anche divulgativi fa capire l ’ impegno civile che con altrettanta convinzione e assiduità ha continuato a destinare alle questioni dell ’ insegnamento e dell ’ italiano a scuola. Doppiamente imponente quindi il bilancio della sua activitas: da un lato si devono a Luca Serianni influenti lavori specialistici che hanno spaziato quasi tutti i settori della linguistica e della storia della lingua italiana. Basti accennare alla sua autorevole Grammatica italiana, rimasta un riferimento essenziale, e innumerevoli articoli, studi, monografie nonché volumi di sua curatela su temi di grammatica, dialettologia, storia della lingua e inoltre contributi, anche recenti, sulla lingua letteraria e poetica e altre opere, tanto diverse come lo studio del lessico di Dante o l ’ antologia di poesie. Dall ’ altro lato si è fatto notare al di là della sfera universitaria per i suoi interventi in sede pubblica - e poco si curava se si trattasse di una sede prestigiosa o un ambiente modesto in provincia, essendogli estraneo ogni sorta di protagonismo - in nome della cultura e in particolare della scuola. Alla scuola ha dedicato un impegno costante anche quale consulente del Ministero dell ’ Istruzione. Così hanno trovato fortunato riscontro ben oltre gli ambienti accademici le sue iniziative per promuovere la conoscenza dell ’ italiano e della sua storia come il recente allestimento a Firenze, grazie al suo annoso impegno insieme a un folto gruppo di colleghi, del Museo nazionale dell ’ italiano (MUNDI), alla cui inaugurazione il 6 luglio ha ancora potuto assistere. Seguiva con viva attenzione le vicende della filologia e linguistica dell ’ italiano all ’ estero e conosceva benissimo le tradizioni e gli ambienti della romanistica nei paesi germanofoni. Chi scrive ha avuto il privilegio di collaborare strettamente con Luca Serianni dal 2014 nella coordinazione di un Osservatorio degli italianismi nel mondo (OIM), un progetto definito come strategico e promosso dall ’ Accademia della Crusca che tanto deve ai suoi apporti (facendo confluire il dizionario di italianismi curato da H. Stammerjohann et al. e il censimento degli italianismi iniziato dallo stesso Serianni). In più di una occasione mi chiese un chiarimento a proposito di una sfumatura semantica di qualche termine tedesco, prova di una familiarità intima con i fatti linguistici di vari idiomi stranieri. Indimenticabile l ’ esordio, pronunciato interamente in greco moderno, del suo discorso di ringraziamento nel 2019 ad Atene per il conferimento della laurea honoris causa. Mitteilungen 174 Pochissimi giorni prima del tragico incidente mi aveva confermato la sua partecipazione ad un prossimo incontro per discutere i lavori del nostro osservatorio, incontro tenutosi quindi il 15 settembre nell ’ Accademia della Crusca con l ’ intento di dedicare un affettuoso ricordo a chi per tanti di noi è stato non solo un collega al quale si guardava con stima e ammirazione ma sempre di più anche un amico paterno. Era sua una combinazione fatta di serietà e attenzione empatica dalle prospettive larghissime, la quale gli ispirava, pur essendo come pochi altri uno studioso profondamente radicato nella propria disciplina, la capacità di trascenderne i confini e un interesse acuto per le crisi contemporanee della società, dell ’ Italia, europee e globali. In una nota aggiunta al messaggio di conferma della partecipazione all ’ incontro previsto per settembre ha osservato che di fronte agli attuali «tempi [. . .] molto cupi» - tra guerra, pandemia e clima - tanto «più è giusto impegnarsi» per opere come il comune progetto e la ricerca in generale. Un Maestro nel senso pieno della parola che ha influenzato profondamente una nutrita schiera di allievi e allieve e generazioni di studenti, Luca Serianni ci lascia, per la mole dei suoi scritti e più ancora per l ’ esempio dell ’ intellettuale e cittadino impegnato, un patrimonio che andrà tenuto vivo. Quanto ci mancheranno, quanto ci mancano già il suo acume, la sua incrollabile attendibilità e, al di là delle sue straordinarie doti intellettuali, l ’ affabilità e la profonda umanità che lo distinguevano! Matthias Heinz Fiorenzo Toso (1962 - 2022) Il nome di Fiorenzo Toso è indissolubilmente legato alla conoscenza e alla documentazione del genovese e delle varietà liguri e costituisce un imprescindibile punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi agli studi storico-linguistici sulla lingua ligure. Il suo profilo di studioso, non disgiunto dalla sua profonda umanità, rimarrà impresso nella memoria di tanti amici e colleghi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Alla sua disciplina e al suo magistero, ben rappresentati da una produzione scientifica notevolissima, guarderanno non solamente le future generazioni dei romanisti e dialettologi, ma anche quelle degli storici della cultura e delle tradizioni delle genti liguri. Nato ad Arenzano il 20 febbraio 1962, Fiorenzo ci ha prematuramente lasciato il 24 settembre del 2022. Si era laureato a Genova nel 1988, aveva conseguito il Dottorato di Ricerca in Filologia Romanza e Linguistica Generale presso l ’ Università degli Studi di Perugia nel 2001 e aveva ottenuto l ’ abilitazione all ’ insegnamento universitario in Italienische Philologie presso l ’ Università del DOI 10.24053/ Ital-2022-0044 Mitteilungen 175
