eJournals Italienisch 44/88

Italienisch
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2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2022-0044
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2022
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Fiorenzo Toso (1962-2022)

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2022
Simone Pisano
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Pochissimi giorni prima del tragico incidente mi aveva confermato la sua partecipazione ad un prossimo incontro per discutere i lavori del nostro osservatorio, incontro tenutosi quindi il 15 settembre nell ’ Accademia della Crusca con l ’ intento di dedicare un affettuoso ricordo a chi per tanti di noi è stato non solo un collega al quale si guardava con stima e ammirazione ma sempre di più anche un amico paterno. Era sua una combinazione fatta di serietà e attenzione empatica dalle prospettive larghissime, la quale gli ispirava, pur essendo come pochi altri uno studioso profondamente radicato nella propria disciplina, la capacità di trascenderne i confini e un interesse acuto per le crisi contemporanee della società, dell ’ Italia, europee e globali. In una nota aggiunta al messaggio di conferma della partecipazione all ’ incontro previsto per settembre ha osservato che di fronte agli attuali «tempi [. . .] molto cupi» - tra guerra, pandemia e clima - tanto «più è giusto impegnarsi» per opere come il comune progetto e la ricerca in generale. Un Maestro nel senso pieno della parola che ha influenzato profondamente una nutrita schiera di allievi e allieve e generazioni di studenti, Luca Serianni ci lascia, per la mole dei suoi scritti e più ancora per l ’ esempio dell ’ intellettuale e cittadino impegnato, un patrimonio che andrà tenuto vivo. Quanto ci mancheranno, quanto ci mancano già il suo acume, la sua incrollabile attendibilità e, al di là delle sue straordinarie doti intellettuali, l ’ affabilità e la profonda umanità che lo distinguevano! Matthias Heinz Fiorenzo Toso (1962 - 2022) Il nome di Fiorenzo Toso è indissolubilmente legato alla conoscenza e alla documentazione del genovese e delle varietà liguri e costituisce un imprescindibile punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi agli studi storico-linguistici sulla lingua ligure. Il suo profilo di studioso, non disgiunto dalla sua profonda umanità, rimarrà impresso nella memoria di tanti amici e colleghi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Alla sua disciplina e al suo magistero, ben rappresentati da una produzione scientifica notevolissima, guarderanno non solamente le future generazioni dei romanisti e dialettologi, ma anche quelle degli storici della cultura e delle tradizioni delle genti liguri. Nato ad Arenzano il 20 febbraio 1962, Fiorenzo ci ha prematuramente lasciato il 24 settembre del 2022. Si era laureato a Genova nel 1988, aveva conseguito il Dottorato di Ricerca in Filologia Romanza e Linguistica Generale presso l ’ Università degli Studi di Perugia nel 2001 e aveva ottenuto l ’ abilitazione all ’ insegnamento universitario in Italienische Philologie presso l ’ Università del DOI 10.24053/ Ital-2022-0044 Mitteilungen 175 Saarland (Saarbrücken, Germania). Dal 2007 insegnava a Sassari (settore disciplinare Glottologia e Linguistica L-LIN/ 01), prima come professore associato e poi come ordinario. Il suo interesse per la storia linguistica della sua regione di origine risale agli anni del liceo, quando comincia a raccogliere materiale di vario tipo e intraprende un ’ opera di documentazione lessicografica e della produzione letteraria in lingua ligure. A questo proposito basti ricordare il Vocabolario delle parlate liguri (Genova: Consulta Ligure 1985 - 1992) di cui fu curatore insieme a Giulia Petracco Sicardi e Patrizia Cavallaro, la Storia linguistica della Liguria. Dalle origini al 1528 (Recco: Le Mani 1995), La letteratura ligure in genovese e nei dialetti locali. Profilo storico e antologia (Recco: Le Mani 2009). Il suo interesse per la lessicografia fu affinato dalla sua lunga collaborazione con il Lessico Etimologico Italiano (fondato da Max Pfister, attualmente diretto da Wolfgang Schweickard ed Elton Prifti) e sul versante lessicografico non si può non ricordare qui il lavoro dedicato al tabarchino, lingua di Sardegna di cui è stato non solamente il principale studioso ma anche un generoso e appassionato divulgatore, cioè il Dizionario Etimologico Storico Tabarchino (Recco: Le Mani 2004 e fermo, purtroppo, al primo volume a - cüzò). Alle varietà liguri parlate in Sardegna ha dedicato approfondimenti di carattere eminentemente linguistico quale ll tabarchino. Strutture, evoluzione storica, aspetti sociolinguistici (il cui nucleo principale costituiva la sua tesi di dottorato discussa nel 2001 a Perugia) 1 , ma anche studi di impianto sociolinguistico in cui ha descritto e analizzato il caso delle comunità tabarchine non senza impegnarsi per un pieno riconoscimento giuridico del tabarchino come lingua di minoranza: Isole tabarchine. Gente, vicende e luoghi di un ’ avventura genovese nel Mediterraneo (Recco: Le Mani 2002), I Tabarchini della Sardegna. Aspetti linguistici ed etnografici di una comunità ligure d ’ oltremare (Recco: Le Mani 2003) nonché il recentissimo Il tabarchino. Una realtà in movimento 2 , forse il suo ultimo articolo nel quale, ancora una volta e in sostanziale polemica con la Legge Nazionale 482/ 1999, spende parole importanti per una piena equiparazione del ligure di Sardegna, che è tra le varietà linguistiche più parlate nell ’ isola, alle altre lingue di minoranza riconosciute dalla Legge Nazionale. Convinto sostenitore dell ’ opportunità che i linguisti possano e debbano «sporcarsi le mani» con le realtà dei parlanti, ha saputo essere vicino alle comunità di Carloforte e Calasetta anche nella standardizzazione grafica del tabarchino, di cui è stato responsabile scientifico autorevolissimo: un affetto e un ’ attenzione costanti nel tempo, che 1 Ora edito in: A. Carli (a cura di), Il bilinguismo tra conservazione e minaccia. Esempi e presupposti per interventi di politica linguistica e di educazione bilingue, Milano: Franco Angeli 2004, pp. 21 - 232. 2 In: D. Marzo/ S. PisanoM. Virdis (a cura di), Per una pianificazione del plurilinguismo in Sardegna, Cagliari: Condaghes,2022, pp. 181 - 196. Mitteilungen 176 gli hanno valso il conferimento della cittadinanza onoraria di entrambi i comuni sardi di lingua ligure. In tanti anni di lavoro in Sardegna Fiorenzo era diventato un punto di riferimento scientifico anche per le altre comunità alloglotte di Sardegna. Questo suo impegno nello studio delle eteroglossie sarde è culminato nella pubblicazione del volume La Sardegna che non parla sardo (Cagliari: Cuec 2012). Ai problemi delle minoranze linguistiche in Italia e in Europa e, più in generale, ai temi del plurilinguismo ha poi dedicato studi importanti che costituiscono ormai quasi dei classici della letteratura scientifica su questi argomenti (si pensi a Lingue d ’ Europa. La pluralità linguistica nei Paesi europei tra passato e presente (Milano: Baldini Castoldi Dalai 2006) o Le minoranze linguistiche in Italia (Bologna: il Mulino 2008). Membro attivissimo, sin dal 2002, del Centro Internazionale sul Plurilinguismo di Udine (diretto da Vincenzo Orioles) presso il quale era stato assegnista di ricerca, è stato lungamente voce critica e ascoltata nei gruppi di lavoro che si sono occupati di Pianificazione linguistica e Politiche linguistiche in Italia. Nel quadro delle attività del centro aveva studiato i fenomeni di interferenza e contatto tra le lingue del Mediterraneo (Linguistica di aree laterali ed estreme. Contatto, interferenza, colonie linguistiche e “ isole ” culturali nel Mediterraneo occidentale, Recco: Le Mani e Udine: Centro di Studi Internazionale sul Plurilinguismo 2008) e, con Vincenzo Orioles, aveva curato una miscellanea di studi il cui focus era, ancora una volta, il contatto linguistico, approfondito peraltro da un punto di vista culturale e antropologico, nel bacino del Mediterraneo (Circolazioni linguistiche e culturali nello spazio mediterraneo. Miscellanea di studi, Recco: Le Mani e Udine: Centro di Studi Internazionale sul Plurilinguismo 2008). Fiorenzo è stato anche sensibile e raffinato poeta in genovese e, oltre a ciò, si era cimentato in alcune traduzioni italiane di opere della letteratura francese e spagnola. In tempi recenti aveva anche curato, insieme a Giustina Olgiati, un ’ importante mostra sulla lingua genovese (Il genovese. Storia di una lingua, 2017) tenutasi presso l ’ Archivio di Stato di Genova con grande successo di pubblico. Mi sia consentita, in chiusura di questa breve e non esaustiva disamina della produzione scientifica di Fiorenzo Toso, la condivisione di un ricordo personale: quando, anni fa, in un momento di difficoltà del mio percorso accademico, gli avevo confessato di sentirmi inadeguato e senza più fiducia esternandogli la volontà di cercare altre strade, lui, con bonaria e affettuosa ligure icasticità mi aveva semplicemente detto: «Non dire belinate! ». Di queste tre parole, cariche adesso di ineffabile malinconia, sempre gli sarò grato. Simone Pisano DOI 10.24053/ Ital-2022-0044 Mitteilungen 177