Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
10.24053/Ital-2023-0021
101
2024
4590
Fesenmeier Föcking Krefeld OttPoesie da Convito delle stagioni, Italienisch/Deutsch
101
2024
Antonio Prete
ita45900016
Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch Antonio Prete Metamorfosi Non c’è pensiero o affetto che si perda nel nulla. Amori e turbamenti fluttuano nell’aria, sono nube, pulviscolo di luce. O vapore lunare. Nello schiudersi del fiore, o nel formarsi di una stella, quel che accade ha lo stesso respiro del tuo desiderio. Niente muore davvero. Per questo qualche volta una nuvola ha forma d’animale, o sopra le ali di una farfalla c’è il disegno di una rosa: figure di un legame, parvenze fuggitive di una trama condivisa. O forse questo è solo il sogno di una metamorfosi. Un sogno che la parola oppone al silenzio che la abita, la materia al vuoto che l’assedia. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Metamorphose Es gibt keinen Gedanken, kein Gefühl, das sich im Nichts verliert. Liebe und Aufruhr schweben in der Luft, sind Wolke, Lichtstaub. Oder Monddunst. Im Aufgehen der Blüte oder im Entstehen eines Sterns hat das, was geschieht, denselben Atem wie dein Begehren. Nichts stirbt wirklich. Daher hat manchmal eine Wolke die Form eines Tiers oder findet sich auf den Flügeln eines Schmetterlings die Zeichnung einer Rose: Bilder eines Bands, flüchtige Erscheinungen eines geteilten Geschehens. Oder vielleicht ist dies nur der Traum einer Metamorphose. Ein Traum, den das Wort dem Schweigen entgegenstellt, das in ihm wohnt, die Materie der Leere, die sie bestürmt. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 17 Una rosa d’inverno Rosa d’inverno, un frugale lampo. Petali gialli che sfumano in bianco niveo su un calice d’ombra che è coppa alla luce, tra rami rampicanti senza foglie. --------------------Lo stesso tenue giallo è laggiú, sopra la linea ondulata dell’Amiata, dissipato in un cielo che si abbruna. ------------------------------Velata e già lucente la luna guarda dall’alto dischiudersi la sera. Quale intesa tra la rosa, il crepuscolo, la luna? -------------------------------------- Una rosa d’inverno, nel morire della luce: una sillaba chiara nella spenta lingua. Resto di fulgidi rosai, forse, o annuncio di nuova fioritura. Una rosa d’inverno: balenio di un riso offerto al vento che la sfoglia. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 18 Antonio Prete Eine Winterrose Winterrose, ein karger Blitz. Gelbe Blütenblätter, schneeweiß auslaufend auf einem Schattenkelch, Schale dem Licht, zwischen rankenden Zweigen ohne Blätter. --------------------Das gleiche zarte Gelb ist dort unten, über der Wellenlinie des Amiata, verstreut an einem Himmel, der sich verdunkelt. ------------------------------Verschleiert und schon leuchtend sieht der Mond von oben, wie der Abend sich auftut. Welches Einverständnis zwischen der Rose, der Dämmerung, dem Mond? -------------------------------------- Eine Winter- Rose, im Vergehen des Lichts: eine klare Silbe in der erloschenen Sprache. Überrest strahlender Rosengärten vielleicht, oder Vorbote neuer Blüte. Eine Winterrose: Aufblitzen eines Lachens, dargeboten dem entblätternden Wind. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 19 Le parole, in cammino Y tienes las palabras su verano, su invierno… I D A V I T A L E Le parole camminano con noi. Hanno nel suono il segno degli inverni. Ogni autunno continua a dispogliarle della gloria. ---------------- Ma c’è nel loro passo la letizia della meta: un giardino dove sempre risplende primavera. Il senso, in quel giardino, è un fiore, il suono è il suo profumo, la sua propria luce. Lo stormire è il pensiero delle foglie. Attendono, le parole, in silenzio, che appaia, prossima, la terra dove la lingua è vento, fiume, albero, stella. Vi abita, dicono, la poesia. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 20 Antonio Prete Worte, auf dem Weg Y tienes las palabras su verano, su invierno… I D A V I T A L E Die Worte wandern mit uns. Sie tragen im Klang das Zeichen der Winter. Jeder Herbst entkleidet sie weiter ihres Ruhms. --------------------Aber in ihrem Schreiten liegt die Heiterkeit des Ziels: ein Garten, in dem stets der Frühling erstrahlt. Der Sinn in jenem Garten ist eine Blüte, der Klang ist ihr Duft, ihr eigenes Licht. Das Rauschen ist das Denken der Blätter. Schweigend warten sie, die Worte, dass, nah schon, das Land erscheint, wo die Sprache Wind ist, Fluss, Baum, Stern. Dort wohnt, heißt es, die Dichtung. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 21 L’isola ad Antonella Anedda Sulla riva un tappeto di conchiglie. In piedi, guardavo il dorso nero dell’isola e piú oltre il cielo che baciava il mare. Ma ero allo stesso tempo lontano da me, come l’orizzonte che laggiú divorava luce, tempo nella luce. Passò sulle acque l’ombra di una nuvola, come un’ala che abbrivida di blu il mondo. Ero solo, senza il rumore degli anni, senza il suono delle stagioni. Ero una pietra con gli occhi pieni di vento. Ascoltavo la voce del mare, nella voce il crepitare di giorni che srotolavano figure, pene e gioie con figure. Mi sono allontanato dalla riva che era già sera. ------------------------O sono rimasto lí, dove ancora sono, i piedi nella sabbia, con l’isola che mi guarda da lontano. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 22 Antonio Prete Die Insel für Antonella Anedda Am Ufer ein Muschelteppich. Stehend schaute ich den schwarzen Inselrücken an und dahinter den Himmel, der bis zum Meer reichte. Aber zugleich war ich fern von mir, wie der Horizont, der dort unten Licht verschlang, Zeit im Licht. Über das Wasser glitt der Schatten einer Wolke, wie ein Flügel, dass vor Blau die Welt erschaudert. Ich war allein, ohne das Geräusch der Jahre, ohne den Klang der Jahreszeiten. Ich war ein Stein mit Augen voller Wind. Ich lauschte der Stimme des Meeres, in der Stimme dem Knistern der Tage, die Figuren entrollten, Kummer und Freuden mit Figuren. Ich entfernte mich vom Ufer, es war schon Abend. ------------------------------------------ Oder ich bin dort geblieben, wo ich noch immer bin, stehend im Sand, mit der Insel, die mich von fern anschaut. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 23 La sera che scende Una foglia esile di luna, in alto. Dune di creta affondano nell’ombra. Il cielo sbandiera un rosso di nuvole in fuga verso un’ignota frontiera. La sera imbruna già gli ulivi. Altrove, fuori di scena, è il mondo, il mondo di pena e di chimera. ------------------------------------ Tra le stelle, una vertigine di tempo s’incendia in un vuoto di tempo. La lontananza, un abbaglio d’infinito. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 24 Antonio Prete Der anbrechende Abend Ein zartes Mondblatt, oben. Dünen aus Lehm versinken im Schatten. Der Himmel schwenkt ein Rot von Wolken, im Lauf hin zu einer unbekannten Grenze. Der Abend dunkelt schon die Olivenbäume. Anderswo, abseits der Bühne, ist die Welt, die Welt aus Leid und aus Chimären. ------------------------------------- Zwischen den Sternen entzündet sich ein Zeitentaumel in einer Zeitenleere. Die Ferne, ein Lichtblitz von Unendlichkeit. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 25 Autunnale Scuro fogliame, scure braccia d’albero contro il rosargento del cielo, ----------------------scuro sfrecciare d’uccelli nella sera che scende sulle colline, ----------------------scura coperta per il sonno delle volpi, dei caprioli. Ora atterrano sul prato gli anni saltimbanchi: corpi leggeri con ghirlande di carta, fanno passi di danza sull’erba nella sera scura che scende. Sono ombre, con berretti d’ombra. Il tempo, con la sua gloria, con le sue disfatte, è raggiera di opache scintille all’orizzonte, dove un velo copre i giorni, sforma le figure. Ma qui, piú da vicino, il tempo è il vento che agita i rovi e affanna il canneto: ----------------------nel suo soffio il profumo di quel che non accadde. Sulle pareti del cuore le sinopie di quel che mai fece sosta, di quel che transitando fu presto aria, fu presto cenere nell’aria. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 26 Antonio Prete Herbstlich Dunkles Blattwerk, dunkle Arme des Baums gegen das Silberrosa des Himmels, ----------------------dunkles Schnellen von Vögeln am Abend, der über die Hügel herniedersinkt, ----------------------dunkle Decke. für den Schlaf der Füchse, der Rehe. Nun lassen sich auf der Wiese die gauklerischen Jahre nieder, leichte Körper mit Papiergirlanden, sie machen Tanzschritte auf dem Gras am dunklen Abend, der herniedersinkt. Sie sind Schatten, mit Schattenkappen. Die Zeit, mit ihrem Ruhm, mit ihren Niederlagen, ist ein Strahlenkranz opaker Funken am Horizont, wo ein Schleier die Tage bedeckt, die Figuren verformt. Doch hier, aus größerer Nähe, ist die Zeit der Wind, der die Brombeersträucher schüttelt und dem Schilf den Atem nimmt: ------------------in seinem Wehen der Duft dessen, was nicht geschah. An den Herzwänden die Vorzeichnungen dessen, was nie stehenblieb, dessen, was, im Vorübergehen, schnell zu Luft wurde, schnell zu Asche in der Luft. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 27 O rondinella… righi di nero la luce, ---------------------esaltandola. Le ali accese, ti tuffi velocissima nell’ombra, ------------------risali abbracciando nei tuoi vortici il celeste. Il tepore del nido t’accompagna nell’ardimento dell’ascensione, nella festa della lontananza. Sai accordare la vertigine del volo con l’arabesco della compagnia. Quando seguo le tue ebbre ellissi, vedo la tua necessità congiungersi con il sorriso dell’aria, --------------------------------e penso al lungo, ostinato esercizio che ci ha allontanati dal respiro dell’albero, dal soffio della terra. ---------- Ma il brividio nel cielo chiama a sé i pensieri, liberandoli per poco dalla gravità che li rinserra. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 28 Antonio Prete Kleine Schwalbe… schwarz furchst du das Licht, ----------------------lässt es erstrahlen. Mit entfachten Flügeln stürzt du pfeilschnell in den Schatten, ----------------------steigst wieder auf, umfängst in deinen Wirbeln das Himmelblau. Die Wärme des Nests begleitet dich in der Kühnheit des Aufstiegs, in der Feier der Ferne. Du weißt den Schwindel des Flugs abzustimmen mit der Arabeske der Schar. Folge ich deinen trunkenen Ellipsen, sehe ich, wie, was dir nötig ist, verschmilzt mit dem Lächeln der Luft, --------------------------------und denke an das lange, beharrliche Tun, durch das wir abgekommen vom Atem des Baums, vom Hauch der Erde. -------------- Aber das Erschaudern am Himmel ruft die Gedanken zu sich, befreit sie vorerst von der Schwere, die sie einschließt. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 29 Luna gigante La luna è prossima alla terra, questa sera: non accadeva da molti anni, non accadrà per molto tempo ancora. Luna piena, l’assenza di vapori la definisce nel suo cerchio d’ambra e di diaspro. --------------------------------Dalla sua lontananza, lungo l’orbita scesa a contemplare i deserti e gli oceani, attrae la terra col suo bagliore, ne scuote la crosta e il mantello, in incantata perfetta solitudine, il passo in armonia con la fuga di pianeti, di stelle, di galassie. --------------------------------D’ombralucente il volto. Quaggiú, una strada, un ponte, poi il nero d’alberi e di sentieri in mezzo agli alberi, e il viaggio della terra nella notte. Lei veleggia lontana dai pensieri e dalla pena che abita il pianeta, va negli spazi con i suoi crateri, i mari astratti, i silenzi, le polveri. Con lei volano tutte le figure della materia, volano le forme che hanno respiro d’albero o di uomo, che hanno respiro di vento o di cenere. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 30 Antonio Prete Riesenmond Der Mond steht nah zur Erde, heute Abend: so war es nicht seit langen Jahren, so wird es lange Zeit nicht wieder sein. Vollmond, der abwesende Dunst legt ihn fest in seinem Kreis von Bernstein und von Jaspis. --------------------------------Aus seiner Ferne, gesunken längs der Umlaufbahn, zu schauen die Wüsten und die Ozeane, zieht er die Erde an mit seinem Schein, schüttelt ihr Kruste und Mantel, in berückter, absoluter Einsamkeit, der Gang in Harmonie mit dem Lauf der Planeten, Sterne, Galaxien. --------------------------------Von Schattenglanz das Antlitz. Hier unten eine Straße, eine Brücke, dann das Schwarz von Bäumen und von Wegen inmitten der Bäume, und die Reise der Erde durch die Nacht. Er segelt fern der Sorgen und des Leids, das dem Planeten eigen, geht ins All mit seinen Kratern, den abstrakten Meeren, dem Schweigen, dem Staub. Mit ihm fliegen alle Figuren der Materie, fliegen die Formen, die den Atem haben des Baums oder des Menschen, die den Atem haben des Winds oder der Asche. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 31 Il Sud nei pensieri Quieti mostri che reggono balconi, pensosi visi di leoni, stemmi inghirlandati d’acanto, febbrile grido di pietra tra statue di martiri sulle facciate delle chiese, dove lo scirocco sfigura in arabeschi le cornici, vicoletti di calce in cui la luce trascina l’azzurro, ombrose corti, con il ficus alto addossato alle arcuate scalinate, torri moresche che graffiano i cieli, cupole che da maioliche rosse mandano lampi verso l’imbrunire, sfilacci viola di nubi che cadono sopra le insenature, acqua che romba nelle grotte e schiaffeggia le scogliere: è il Sud, lingua del ricordo, polvere celeste nella materia dei giorni, il Sud che è lontananza e insieme spina, terra rossa, tumulto di partenze, il Sud delle ferite e dell’attesa, dove gli angeli stanno rintanati dentro l’anima della cartapesta, il Sud che è il vento dei pensieri. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 32 Antonio Prete Der Süden in Gedanken Stille Ungeheuer, die Balkone tragen, versonnene Löwenköpfe, Wappen, akanthusumrankt, fiebriger Steinschrei zwischen Märtyrerstatuen an den Kirchenfronten, wo Schirokko das Gesims in Arabesken verwischt, Gässchen aus Kalk, wohin die Helle das Blau zieht, schattige Höfe, mit dem Gummibaum hochlehnend an den Treppenschwüngen, maurische Türme, die die Himmel schürfen, Kuppeln, die von roter Majolika Blitze senden gegen das Dämmern, violette Wolkenfransen im Fall über den Buchten, Wasser, das in den Grotten dröhnt und die Klippen peitscht: das ist der Süden, Sprache der Erinnerung, Himmelsstaub in der Materie der Tage, der Süden, der Ferne ist und zugleich Dorn, rote Erde, Tumult von Aufbrüchen, der Süden der Wunden und des Wartens, wo die Engel sich verkrochen haben in der Seele der Cartapesta, der Süden, der Wind ist der Gedanken. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 33 Il mare El mar o pluma enamorada o pluma libertada. V I C E N T E A L E I X A N D R E Deve esserci ancora il mare, là dove le stelle sono spente e vuoto è il suono delle stagioni. Il mare barbaglio di lucente perfezione, tumulto di faville, abbracciato nel tramonto al suo orizzonte. Il mare voce d’organo che incanta il cielo e orienta neri stormi di uccelli. Il mare occhi d’idra acquietati dalle palme. Scrigno di nascite. Vertigine di tempo disegnata sopra il guscio d’una conchiglia. Deve esserci ancora il mare dopo l’estrema ferita, quando ripiega le ali d’iride la vita. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 34 Antonio Prete Das Meer El mar o pluma enamorada o pluma libertada. V I C E N T E A L E I X A N D R E Das Meer muss noch da sein, dort, wo die Sterne erloschen sind und leer der Klang der Jahreszeiten ist. Das Meer, blendender Schein glänzender Vollkommenheit, Funkenwirbel, bei Sonnenuntergang umfangen von seinem Horizont. Das Meer, Orgelklang, der den Himmel verzaubert und schwarze Vogelschwärme leitet. Das Meer, von den Palmen beruhigte Hydra-Augen. Geburtenschrein. Auf eine Muschelschale gezeichneter Schwindel der Zeit. Das Meer muss noch da sein, nach der letzten Verwundung, wenn das Leben die Irisflügel anlegt. Aus: Antonio Prete: Convito delle stagioni. Torino: Einaudi 2024. Übersetzt von Barbara Kuhn und Katharina List. DOI 10.24053/ Ital-2023-0021 Poesie da Convito delle stagioni, Italienisch/ Deutsch 35
