Italienisch
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Narr Verlag Tübingen
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Fesenmeier Föcking Krefeld OttIl discorso e la lingua speciale del calcio, una definizione inclusiva
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Nicola Guerra
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61 N IcoL a guerra Il discorso e la lingua speciale del calcio, una definizione inclusiva I meccanismi di creazione dei neologismi e le dinamiche di contatto e interferenza 1 . Studiare e definire il discorso del calcio Pier Paolo Pasolini (1999) prendendo in esame la lingua del calcio paragona le unità minime della lingua scritto-parlata, i fonemi, ai podemi, unità minima del calcio rappresentata dall’atto di calciare il pallone, e considera infinite le parole calcistiche, i podemi appunto, che formano un discorso calcistico del quale sono cifratori i giocatori e decifratori i tifosi sugli spalti in virtù della comune conoscenza del codice della lingua del calcio All’interno della linguistica italiana molti autori si sono occupati delle cosiddette lingue speciali (Beccaria 1973; Berruto 1974; Cortelazzo 1994; Gualdo/ Telve 2011; Sobrero 2011), ma una soluzione unanime nelle scelta del termine atto a designare il fenomeno è ancora lontana La terminologia adottata è vastissima ed adoperata in modo disomogeneo tra i vari studiosi, tanto che le lingue speciali vengono di volta in volta definite sottocodici, linguaggi settoriali, linguaggi tecnici, tecnoletti, lingue o gerghi di mestiere, micro lingue e linguaggi specialistici Non deve pertanto stupire che talvolta si scriva di lingua del calcio ed altre di linguaggio del calcio, definizioni che lo stesso Pasolini alterna nel suo contributo precedentemente citato In generale si può però notare che, aldilà delle definizioni non univoche adottate, all’interno della linguistica italiana la lingua del calcio appare prevalentemente intesa come quella che descrive il calcio, giornalisticamente e nell’evoluzione delle sue regole di gioco, piuttosto che come la lingua che viene parlata e scritta durante l’evento partita di calcio Viene generalmente sottovalutato il discorso linguistico prodotto durante la partita stessa dai calciatori, dagli arbitri, dagli staff societari e dai tifosi, una lingua che si esercita in concomitanza con l’evento sportivo e che ne è elemento costitutivo Ad esempio con le pratiche dei calciatori di correre dai tifosi gridando parole di gioia o di rabbia dopo un goal o di esibire magliette, indossate sotto quelle ufficiali, che recano scritti messaggi che possono essere indirizzati ai tifosi, ai compagni di squadra o a persone care esterne all’evento in corso La voce e la scrittura meno considerate all’interno della concezione attuale di lingua del calcio sono però quelle degli ultras, un aspetto che appare legato alla diffusa stigmatizzazione mediatica del fenomeno È però utile notare che all’interno 2_IH_Italienisch_71.indd 61 14.05.14 18: 22 62 Il discorso e la lingua speciale del calcio Nicola Guerra del calcio italiano è in corso un processo di riorganizzazione dello spazio architettonico dello stadio che vede il progressivo abbattimento delle barriere atte a separare i tifosi di differente fede calcistica e questi dal rettangolo di gioco Sempre più spesso dai calciatori e dalle società di calcio i tifosi sono, infatti, considerati il dodicesimo uomo in campo e pertanto trascurare il loro contributo linguistico significa rinunciare a comprendere appieno il discorso del calcio Il presente contributo, pertanto, adotta una prospettiva più sfaccettata e multi-angolare che mette al centro delle proprie considerazioni il contesto pragmatico e interattivo in cui gli esseri umani, in questo caso coinvolti ed interessati all’evento calcistico, si trovano immersi (Basile s .d .) Anziché concepire lessico, morfologia e sintassi come componenti discrete della lingua si pensa ad essi come ad un continuum di unità simboliche utili a studiare i contenuti concettuali a fini espressivi della lingua, con i significati concepiti come profondamente dipendenti dal contesto e guidati dall’uso (Langacker 1987) L’adozione di una prospettiva pragmatico-discorsiva consente una considerazione delle parti del discorso del calcio che, come anticipato, sia più multi-angolare e inclusiva Viene esaminato il discorso del calcio nella dimensione più ampia facendo riferimento ai portatori di discorso, ai mediatori, alle vie di comunicazione ed anche alle implicazioni sociologiche e politiche che detto discorso comporta Questa necessità di una prospettiva maggiormente multi-angolare ed inclusiva relativamente al discorso del calcio, ad esempio prendendo in considerazione anche la voce e lo scritto degli ultras, può essere inoltre spiegata alla luce di alcune tendenze della lingua e della linguistica italiana Nel 1965 Italo Calvino, criticando l’eccessivo prestigio affidato alla scrittura cosiddetta alta, giunge a disegnare un differente ideale di scrittura che sia diretta e liberata da quale terrore semantico che egli descrive come terrore per le parole troppo semplici e dirette Anni dopo sarà Pier Paolo Pasolini (1999) a definire la letteratura italiana contemporanea una pratica da elzeviri fondata su un’eleganza estetizzante di fondo conservatore e provinciale che non tiene conto che in tutti i linguaggi che si parlano in una nazione, anche i più gergali e ostici, c’è un terreno comune che è rappresentato dalla cultura di quel Paese e dalla sua attualità storica della quale, presso alcuni popoli, è parte integrante il calcio Il presente contributo, dunque facendo proprie le considerazioni di Pasolini, mira a definire il concetto di discorso del calcio in modo inclusivo valutando anche i contributi considerati generalmente come più ostici e a proporre all’attenzione della linguistica italiana un fenomeno come il calcio che così vasta portata ha all’interno della cultura nazionale e all’interno del quale non è possibile continuare a trascurare la componente della sottocultura ultras 2_IH_Italienisch_71.indd 62 14.05.14 18: 22 6 3 Nicola Guerra Il discorso e la lingua speciale del calcio Alla base del presente studio vi è la raccolta e l’analisi di 417 striscioni esposti dai tifosi durante la prima metà dei campionati di serie A, B e C 2012/ 2013; di 114 striscioni esposti dai tifosi della Fiorentina dalla stagione 2004/ 2005 alla stagione 2009/ 2010; di 39 scritte murali documentate dal gennaio 2011 al maggio 2012 nelle città di Firenze, Roma, Massa, Carrara, Verona e Udine Oltre a ciò si è effettuata la visione televisiva di tutte le partite disputate dalla Fiorentina e di tutti i posticipi serali della prima metà della stagione 2012/ 2013; di tutte le trasmissioni calcistiche trasmesse dalla RAI per il campionato in corso; la lettura dei principali quotidiani online dedicati prevalentemente al calcio; l’osservazione partecipata nello stadio a tre partite della Fiorentina, due della Lazio ed una della Roma durante l’arco di tempo che va dal campionato 2008/ 2009 a quello in corso I precedenti materiali sono stati, inoltre, integrati con interviste in profondità della durata minima di due ore, realizzate nel corso del 2012, a un ultras della Lazio, uno della Juventus, uno della Roma, uno della Fiorentina e due dell’Udinese 2 . caratteristiche e motivi d’interesse nel discorso del calcio Nell’atto comunicativo si è soliti distinguere emittente e ricevente, pratiche discorsive e sociali che però nella lingua del calcio si interscambiano continuamente Se si è soliti, ad esempio, guardare all’incitamento dei tifosi, emittenti, nei confronti dei calciatori, riceventi È però assai comune assistere contestualmente, durante la partita di calcio, a calciatori che divengono emittenti, quando si rivolgono con parole gridate o scritti riportati su magliette indossate sotto quelle ufficiali ai tifosi, in questo caso riceventi La distinzione tra emittente e ricevente è piuttosto labile all’interno del discorso del calcio che assume natura di un discorso collettivo ai cui codici contribuiscono tutti i partecipanti all’evento come attanti della comunicazione Se il messaggio, ossia l’oggetto di scambio di un atto comunicativo, viene trasmesso attraverso un mezzo fisico, detto canale, che permette materialmente la trasmissione, è bene notare che la lingua del calcio si esprime attraverso una molteplicità di canali e sottocanali che, solo per citarne alcuni, vanno dai differenti parlati dei partecipanti all’evento (calciatori, tifosi, staff societario, arbitri e guardalinee, telecronisti, radiocronisti) agli scritti di striscioni, sciarpe, coreografie, fanzine distribuite, sino al canto degli inni ufficiali delle squadre, ai canti dei tifosi, alle interviste televisive realizzate ai calciatori a metà del primo tempo e a fine partita Dunque una poliedricità di canali che più emittenti sono capaci di adoperare nei loro atti comunicativi all’interno della comune lingua del calcio Il fatto che una poliedricità di emittenti-riceventi adoperi una poliedricità di canali contribuisce indubbiamente a rendere ancora più interessante il discorso del calcio dal punto di vista della sua natura e delle sue 2_IH_Italienisch_71.indd 63 14.05.14 18: 22 6 4 Il discorso e la lingua speciale del calcio Nicola Guerra dinamiche di evoluzione e interazione con altre lingue e linguaggi I vari atti linguistici documentati, che consistono nella selezione di alcune unità linguistiche e nella loro combinazione in unità più complesse, si caratterizzano per l’elevata varietà che spazia dal poetico allo scurrile, dall’uso di figure retoriche complesse al linguaggio di strada Una eterogeneità che è essa stessa motivo di interesse per l’architettura linguistica del discorso del calcio, come lo sono le numerose dinamiche di contatto e interferenza linguistica, con lingue estere, con la lingua comune, con i dialetti, e l’elevata presenza e creazione di neologismi che caratterizzano il discorso del calcio come vivo e altamente dinamico Non è facile identificare quale sia l’alchimia che unifica le poliedricità evidenziatesi nel discorso del calcio, è però possibile asserire che al podema identificato da Pasolini come unità minima vadano affiancati i fonemi e i lessemi che compongono la voce e la scrittura del calcio, che sono a tutti gli effetti elementi cardine dell’evento calcistico Si potrebbe, dunque, asserire che l’elemento base del discorso del calcio sia identificabile nella fusione di elementi sportivi, podemi, ed elementi linguistici, lessemi e fonemi, che creano nuove unità basiche che possiamo definire podo-fonemi e podo-lessemi unificanti il calcio parlato e scritto col calcio calciato Vi è, infatti, uno strettissimo sincronismo tra i canali della comunicazione documentati e i momenti calcistici, come ad esempio nei casi degli inni che sono cantati al momento dell’ingresso in campo delle squadre; delle coreografie dei tifosi che vengono realizzate al momento del calcio d’inizio, delle magliette recanti scritte esposte dai calciatori al momento del goal; dei cori che sono differenti a seconda del risultato maturato sul campo Un sincronismo che si traduce in un’intima fusione di lingua ed atto calcistico 3 . elevata presenza di neologismi Come fatto presente il discorso del calcio si contraddistingue, oltre che per la presenza di un lessico specialistico, per l’elevata produzione di neologismi, lessemi nuovi in quanto alla forma, e di neologismi semantici, ossia l’uso di un lessema o di una combinazione di lessemi preesistenti ma ai quali è attribuito un nuovo significato Tale innovatività del discorso del calcio è con ogni probabilità da attribuire a più dinamiche, tra le quali giova senza dubbio menzionare la poliedricità ed eterogeneità degli emittenti-riceventi; il vasto spazio che il discorso sul calcio ha all’interno della società e della cultura italiana; la giovane età dei tifosi più caldi, gli ultras; l’elevata presenza di sottoculture, come ad esempio i mods, i casual e gli skinhead, che da sempre sono considerate un elemento di disordine semantico (Hebdige 1979) È dunque utile prendere in esame alcuni dei neologismi ascoltati e osservati nel corso della presente indagine 2_IH_Italienisch_71.indd 64 14.05.14 18: 22 6 5 Nicola Guerra Il discorso e la lingua speciale del calcio Numerosi sono i neologismi che riguardano la tipologia di sostegno offerto dai tifosi alla propria squadra del cuore, ma prima di esaminare questo ambito è utile far riferimento ad alcuni neologismi che riguardano la classificazione stessa dei tifosi Gli ultras sono da sempre considerati i tifosi più caldi e presenti che occupano solitamente il settore delle curve nello spazio architettonico dello stadio, un settore che è anche il più economico dal quale assistere alla partita Gli ultras rivendicano l’adesione ad un particolare stile di vita e, in base ad esso ed alla partecipazione al sostegno offerto alla propria squadra del cuore, tendono a distinguersi dagli altri tifosi L’aggettivo di uso comune occasionale, nel suo significato di episodico, diviene un aggettivo sostantivato nella terminologia ultras e l’occasionale rappresenta, con accezione dispregiativa, il tifoso che si reca allo stadio solo per le partite di cartello o quando la squadra ottiene risultati positivi Un altro neologismo semantico è rappresentato dalla fattispecie del tifoso da tastiera, ossia da colui che tende a manifestare il proprio supporto alla squadra del cuore soltanto in internet e che, quindi, non solo non è considerato un ultras, ma neppure un tifoso vero e proprio Assai interessante è il neologismo rappresentato dal participio passato con valenza sostantivale daspato Il daspato, nella definizione fornita dall’enciclopedia online Treccani alla sezione neologismi (Treccani .it), è un membro di quella comunità che comprende tutti i tifosi che abbiano ricevuto la sanzione amministrativa o penale chiamata appunto Daspo, acronimo che sta per divieto di accesso alle manifestazioni sportive (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) Il lessema, che figura in un articolo de Il Corriere della Sera del 2000 (Bianconi 2000), è indubbiamente nato all’interno della comunità ultras tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta per poi entrare nella lingua di uso comune I tifosi sono inoltre spesso chiamati dai calciatori e dagli staff societari, ma anche da loro stessi, il dodicesimo, neologismo semantico che significa dodicesimo uomo in campo Il non tesserato è un neologismo semantico comune in alcune tifoserie adoperato per identificare un membro degli ultras che ha rifiutato la propria adesione alla tessera del tifoso che, istituita nel 2009 con una direttiva del Ministero dell’Interno, prevede verifiche della questura al fine identificare i tifosi di una squadra di calcio e della nazionale italiana Tra gli ultras della Fiorentina vi è ad esempio un gruppo di ultras che si chiama non tesserati e che espone uno striscione con tale dicitura Per quanto concerne i neologismi che identificano i mezzi di comunicazione che i tifosi adoperano per sostenere la propria squadra del cuore si registra una produzione elevata Il neologismo lanciacori è utilizzato per identificare quel ultras che, spalle rivolte al rettangolo di gioco, è incaricato di indirizzare e intonare i cori della curva Per definire le possibili coreografie esposte dai tifosi si registra la presenza di numerosi neologismi Il lessema 2_IH_Italienisch_71.indd 65 14.05.14 18: 22 66 Il discorso e la lingua speciale del calcio Nicola Guerra sciarpata è adoperato per identificare la pratica di sollevare le sciarpe coi colori della propria squadra del cuore da parte di un vasto gruppo di tifosi in modo da ottenere un effetto scenico collettivo che, attraverso l’effetto cromatico ottenuto, manifesta il sostegno e il supporto Il lessema fumogenata è, invece, adoperato per qualificare la pratica di accendere fumogeni per produrre nebbie dei colori sociali della squadra del cuore Con il lessema manata, specialmente all’interno delle tifoserie romane, viene identificata la pratica di battere le mani ritmicamente per creare un supporto sonoro ai giocatori in campo Si tratta di un neologismo semantico, in quanto il lessema è presente nel linguaggio comune con altro significato, cioè di quanto può essere contenuto in una mano o di un colpo inferto a qualcuno con il palmo della mano Il neologismo copricurva è utilizzato per identificare un grande panno di stoffa recante scritte o i soli colori sociali che viene esposto solitamente nel settore della curva che da esso è ricoperto pressoché integralmente Si tratta di una coreografia solitamente esposta prima del fischio di inizio della partita e nella quale i tifosi coperti dal panno agitano talvolta le braccia creando un effetto di movimento del panno stesso visibile dal rettangolo di gioco e dagli altri settori dello stadio Il bandierone è, invece, un sostantivo maschile accrescitivo del lessema bandiera che identifica appunto una grande bandiera sventolata dai tifosi Due interessanti e diffusi neologismi semantici sono rappresentati da calcio business e calcio moderno Entrambi i neologismi, il primo datato al 2005 dall’enciclopedia Treccani, hanno carattere dispregiativo nei confronti della spettacolarizzazione forzata del calcio atta a farne un prodotto di consumo televisivo Nello spazio urbano e linguistico rappresentato dalla città di Roma sono state documentate numerose scritte murali, ad opera sia di ultras della Roma sia della Lazio, recanti gli slogan no al calcio moderno e contro il calcio moderno Un neologismo che l’enciclopedia Treccani dei neologismi segnala come diventato di uso comune all’anno 2007, ma che è rintracciabile in due articoli de La Repubblica del 3 giugno 2005 (Corso 2005; De Arcangelis 2005), è rappresentato dall’acronimo inglese ACAB (All Cops Are Bastards) Acronimo che però era in uso tra gli ultras da lunga data e veicolato attraverso numerosi canali di comunicazione: striscioni, bandiere, scritte murali ed anche tatuaggi Si tratta, dunque, di un neologismo che dalla lingua dello stadio approda alla lingua comune ed anche al linguaggio cinematografico col film ACAB All Cops Are Bastards (Sollima 2012) Alcuni neologismi semantici vengono, inoltre, adoperati per identificare il settore dello stadio riservato ai tifosi ospiti che in alcuni casi è detto curvino, applicando il suffisso -ino che veicola effetto diminutivo al lessema curva Un caso interessante è quello dello stadio Artemio Franchi di Firenze, dove, a causa della sua forma, il settore ospiti è indicato comunemente dal lessema formaggino 2_IH_Italienisch_71.indd 66 14.05.14 18: 22 67 Nicola Guerra Il discorso e la lingua speciale del calcio Vi sono poi una serie di neologismi adoperati per indicare caratteristiche della propria tifoseria o di quelle avversarie Un caso eclatante si verifica per un neologismo nato a Firenze alla fine del campionato 1981-82, quando all’ultima giornata arbitraggi dubbi, con un rigore generoso assegnato alla Juventus e un goal regolare annullato alla Fiorentina, consegneranno lo scudetto alla squadra bianconera per un solo punto di vantaggio I tifosi della Fiorentina coniano il neologismo Rubentus, composizione linguistica del verbo rubare e di Juventus, che diventa di uso popolare nella città di Firenze e nel tempo si estende ad altre tifoserie Nel 1991 il neologismo viene ospitato in una raccolta del fumetto Paperino, e una storia dedicata al calcio vede un derby del tifo tra Paperino, tifoso di una squadra chiamata Rubentus, e il cugino Paperoga tifoso del Corino (Torino) Una ripubblicazione della storia nel 2012 scatenerà le ire dei tifosi juventini (Redazione Online 2012), ma il neologismo è divenuto ormai di largo uso comune in Italia e non nella sola Firenze I composti formati da un verbo e da un nome sono molto produttivi nella lingua italiana, ma solitamente l’elemento verbale è seguito da un sostantivo con funzione di complemento oggetto, come ad esempio nei casi di schiaccianoci (schiaccia-) o di aspirapolvere (aspira-), nel caso di Rubentus invece il sostantivo Juventus che segue l’elemento verbale (ruba-) ha funzione soggettiva di colui che compie l’azione del rubare Un neologismo semantico sempre legato alla Juventus è l’uso diffuso del lessema gobbo per indicare i suoi calciatori e i suoi tifosi Il neologismo, adoperato oggi in modo spregiativo, sembra essere databile agli anni Cinquanta e deriva dal piemontese goeba o göba, in italiano gobba L’origine del termine più accreditata tra i tifosi deriva dal fatto che la squadra bianconera indossasse all’epoca una casacca larga che, nella corsa dei giocatori, generava un rigonfiamento sulla schiena dando l’impressione che essi avessero la gobba Altri neologismi registrati, questa volta non di carattere spregiativo, sono juventinità e lazialità, ottenuti applicando il suffisso -ità ai nomi delle squadre e usati per indicare l’orgoglio di tifare Juventus e Lazio Il termine juventinità è rinvenibile nel linguaggio giornalistico nel 1985 (Sconcerti 1985) e lazialità nel 1984 (Beha 1984), entrambi mutuati dalla lingua dello stadio e del tifo In generale è da notare come la lingua del calcio sia caratterizzata da un elevato dinamismo linguistico che consiste nella creazione di neologismi e nella loro frequente introduzione nella lingua comune, spesso attraverso il linguaggio giornalistico, imputabile alla grande rilevanza interclassista che il calcio ha all’interno della società italiana Studiare il discorso del calcio significa, dunque, anche monitorare alcune delle innovazioni che interessano la lingua comune, a patto che si guardi alla lingua del calcio in modo inclusivo verso attanti sinora trascurati e stigmatizzati come, ad esempio, gli ultras 2_IH_Italienisch_71.indd 67 14.05.14 18: 22 6 8 Il discorso e la lingua speciale del calcio Nicola Guerra 4 . Il contatto e l’interferenza Come anticipato in precedenza uno dei più importanti e interessanti aspetti è quello dell’interferenza fra la lingua speciale del calcio e la lingua comune Alcuni lessemi della lingua del calcio, come visto e come ad esempio il termine daspato, sono ormai entrati nell’uso comune L’influenza della lingua del calcio sulla lingua comune è dovuta all’elevato interesse presso un pubblico di massa, di cittadini di ogni ceto, che questo sport riveste Il rapporto fra lingua del calcio e lingua comune fa comunque riscontrare un certo travaso di termini anche dalla lingua comune a quella del calcio Si tratta di un processo di osmosi così diffuso e radicale che per molti termini ritenuti calcistici la provenienza dalla lingua comune non è più avvertita Il lessema diffidato, ad esempio, di uso comune per indicare chi ha ricevuto una diffida, è usato per indicare quei tifosi che mentre sono soggetti a procedimento penale, pur non essendo stata comminata loro alcuna pena, non possono recarsi allo stadio ed è un sinonimo di daspato Lo stesso lessema, diffidato, è adoperato per indicare i calciatori i quali ricevendo ancora una ammonizione saranno squalificati alla partita successiva Un altro lessema di uso comune come direttivo, sostantivo che indica il comitato direttivo, è in uso all’interno di alcune tifoserie, proprio nella sua forma di sostantivo maschile, riferito al nucleo principale di una curva o al gruppo di ultras che prende le decisioni sulle modalità organizzative del tifo Dunque se termini specialistici della lingua del calcio sono divenuti di uso comune, termini che provengono dalla lingua comune sono ormai considerati anche termini specialistici della lingua del calcio Il rapporto fra lingua speciale del calcio e lingua comune è quindi di reciproca influenza Interessante caratteristica della lingua speciale del calcio è la presenza di internazionalismi, si tratta di termini presi dal lessico di altre lingue, in particolare dall’inglese Per fare alcuni esempi basti citare: mister, corner, goal (talvolta scritto gol) e outside (talvolta alternato con l’italiano fuorigioco) Oltre a questi lessemi di carattere tecnico e regolamentare in lingua inglese la lingua del calcio è in contatto con lingue straniere come l’inglese e, in casi minori, il tedesco e lo spagnolo Il luogo principale del contatto è rappresentato dagli striscioni e dalle sciarpe esposti dai tifosi allo stadio e dal graffitismo ultras Le ragioni del contatto sono riconducibili a diversi meccanismi: i gemellaggi tra le tifoserie di squadre italiane e straniere; la presenza di giocatori stranieri nel campionato italiano; l’ideologizzazione delle curve in atto; la diffusione di sottoculture all’interno dei tifosi; la presenza di cittadini non italiani tra gli ultras Per quanto concerne i gemellaggi, come origine del contatto linguistico, nello spazio architettonico e linguistico dello stadio Artemio Franchi, dove gioca la Fiorentina, sono state, ad esempio, osservate sciarpe 2_IH_Italienisch_71.indd 68 14.05.14 18: 22 69 Nicola Guerra Il discorso e la lingua speciale del calcio indossate dai tifosi che recano la scritta You’ll Never Walk Alone, titolo dell’inno ufficiale della squadra inglese del Liverpool, inscritto anche sulla testata dello Shankly Gate, uno degli accessi dello stadio di Anfield dove la squadra inglese gioca, e nello stemma ufficiale del club Anche i tifosi della Lazio esibiscono molte scritte in inglese negli striscioni esposti nella loro curva, una delle quali recita la frase Blue is the Colour, titolo della canzone storicamente associata alla squadra gemellata del Chelsea Football Club La presenza di giocatori stranieri nella propria squadra del cuore è inoltre motivo per gli ultras per dedicare a questi striscioni nella loro lingua madre Come, ad esempio, nel caso osservato degli ultras della Fiorentina che hanno dedicato uno striscione al calciatore cileno David Pizarro, soprannominato El Pek, in occasione del grave lutto che ha visto la prematura scomparsa della sorella: PEK: JUNTOS CONTIGO EN UN ABRAZO de CORAZON Anche l’ideologizzazione di segno neofascista di alcune curve italiane (Guerra 2008; Testa/ Armstrong 2010) porta talvolta all’adozione del tedesco come lingua della propria comunicazione, è questo il caso documentato di un graffiti dei tifosi della Lazio che, per offendere l’altra squadra della capitale, recita: A .S ROMA JUDEN CLUB Il testo del graffiti, che usa il termine tedesco juden in modo antisemita e dispregiativo, è stato, inoltre, intonato come coro allo stadio Vi è poi un contatto linguistico che deriva dalla presenza tra i tifosi di sottoculture come i mods, i casual e gli skinhead, con le ultime due che appaiono prevalenti e tra le quali sono stati osservati i gruppi CML 74, tifosi laziali di prevalente sottocultura casual, e quelli di Patria Udinese, a prevalente componente skinhead In questi casi di adesione a sottoculture, che di per sé necessiterebbero approfondimenti a livello di studio linguistico aldilà della dimensione calcistica, il contatto linguistico con la lingua inglese si manifesta nell’esibizione di stendardi e nella realizzazione di graffiti che enunciano tale adesione, come nel caso, per citare due esempi tra i molti, del graffiti documentato a Roma dei tifosi della Roma, CASUAL KORPS AS ROMA 1927, e dei diversi striscioni degli ultras laziali che includono il termine casual Indubbiamente un’analisi linguistica di queste sottoculture così diffuse garantirebbe una maggior comprensione delle varietà giovanili dell’italiano anche oltre lo spazio linguistico stadio Interessante è, infine, il contatto linguistico determinato dalla presenza di tifosi stranieri all’interno dei gruppi ultras, come verificato per i Viking Juve, che anche nel proprio nome adottano il termine vichingo in lingua inglese È da notare che questo fenomeno del contatto e dell’interferenza che produce l’ingresso di lessemi straneri nella lingua italiana del calcio avviene anche per lessemi italiani che entrano a far parte della lingua del calcio di altri paesi, come ad esempio per i lessemi capo e tifo, che internazionalmente sono rispettivamente adoperati per indicare il lanciacori e la coreografia 2_IH_Italienisch_71.indd 69 14.05.14 18: 22 70 Il discorso e la lingua speciale del calcio Nicola Guerra Aspetto di ulteriore interesse è rappresentato dalla presenza nella lingua speciale del calcio di lessemi mutuati dal gergo criminale, un contatto che però non è certo se avvenga in modo diretto o attraverso la lingua comune che funge da tramite I lessemi documentati sono soprattutto quelli adoperati per identificare i membri delle varie forze dell’ordine presenti in Italia: sbirro, sbirraglia e sbirrume Questi lessemi hanno tutti carattere spregiativo per indicare l’insieme delle forze di polizia, ma mentre i primi due figurano nei principali dizionari della lingua italiana, sbirrume appare a tutti gli effetti un neologismo costituito dal lessema sbirro e dal suffisso spregiativo -ume Se il contatto col gergo criminale appare limitato e mediato dalla lingua comune, più forte è invece quello col linguaggio del radicalismo politico che si traduce nella condivisione di elementi semiotici e semantici Tra le tifoserie che evidenziano la presenza di tale contatto sono da citare quelle della Lazio, della Roma, della Juventus e della Hellas Verona, di tendenze politiche neofasciste, e quelle del Livorno e della Ternana di tendenze di estrema sinistra Nel caso dei tifosi livornesi giova ricordare, ad esempio, oltre ad uno striscione di auguri al dittatore sovietico Stalin, quello dedicato al dittatore jugoslavo Josip Broz, noto col nome di battaglia di Tito, che recita: Tito ce l’ha insegnato la foiba non è reato! Per quanto concerne l’influenza neofascista essa è palese, ad esempio, in due scritte murali ad opera di gruppi ultras della Lazio e della Roma che si insultano reciprocamente usando un linguaggio antisemita: A .S .R JUDEN CLUB CML ’74 e OFFENSIVA ULTRAS LAZIALE SEMITA! Interessante, per quanto concerne il contatto e l’interferenza col linguaggio del radicalismo politico, è come oltre all’uso di comuni lessemi si assista all’adozione dei medesimi elementi semiotici, da un alto la falce e il martello e dall’altro rune e fasci littori È talvolta proprio l’elemento semiotico a conferire connotazione politica anche a scritte che di per sé non evidenzierebbero tali contenuti Il discorso del calcio include dunque l’attività di disseminazione di idee attuata soprattutto da individui e gruppi appartenenti al radicalismo politico di destra e sinistra che non trovano solitamente spazio nella comunicazione politica massmediale Difficile affermare aprioristicamente se l’evento calcistico divenga mero strumento propagandistico di ideologie radicali o se queste siano parte integrante dei meccanismi costitutivi di alcune identità ultras È però indubbio che uno studio maggiormente approfondito del discorso del calcio, specie relativamente alle tifoserie maggiormente politicizzate, consentirebbe anche una maggior comprensione dei meccanismi di interazione tra calcio e radicalismo politico ed anche uno studio dettagliato del linguaggio del radicalismo politico stesso È utile inoltre far presente in questa sede come nel caso dei tifosi della Fiorentina, che precedentemente ho avuto modo di studiare nella prospettiva sociolinguistica (Guerra/ Imperi/ Vardanega 2010; Guerra 2011), si verifichi 2_IH_Italienisch_71.indd 70 14.05.14 18: 22 71 Nicola Guerra Il discorso e la lingua speciale del calcio una vicinanza tra la lingua dello stadio e il linguaggio poetico della poesia burlesca; filone poetico a forte matrice regionale toscana nato nella Firenze del Duecento ed esploso come genere nel Cinquecento Gli striscioni esposti dagli ultras Viola evidenziano una elevata complessità semantica, il ricorso a numerose figure retoriche e la propensione al gioco verbale tipico del burlesco Il riso e l’aspra polemica contro i potenti del mondo del calcio anima gli striscioni degli ultras viola come animò i versi del Burchiello contro il potere dei Medici e del Pulci contro Matteo Franco e Marsilio Ficino Un ulteriore elemento che caratterizza gli striscioni e i cori degli ultras della Fiorentina è l’assonanza stilistica col linguaggio cinematografico della commedia Amici Miei del regista Mario Monicelli (1975), diventata un manifesto culturale dell’ironia e del genio sarcastico fiorentino, che è valsa al regista il conferimento della cittadinanza onoraria fiorentina È da questa commedia che ha origine la diffusione nella lingua comune del lessema supercazzola, termine adoperato per indicare un giro di parole, talvolta privo di alcun senso, fatto allo scopo di confondere le idee al proprio interlocutore Allo stesso modo sono spesso confusi ed esterrefatti i tifosi avversari della Fiorentina all’esposizione di striscioni esilaranti come ad esempio: 28 scudetti 2 coppe campioni … in Italia ladri in Europa coglioni e Cassano pappone con 700 maiale i’cche tu gioi a fare ai pallone Questi striscioni presentano una estensione del testo maggiore del consueto stile sloganistico e perseguono un effetto atto a spiazzare e confondere il tifoso avversario ad una prima lettura Come nello stile della supercazzola c’è l’intento di dilungarsi nella battuta non ricercando tanto una generica forma di umorismo, ma la sbeffeggiatura Nel primo caso citato come esempio, esposto durante una partita tra Fiorentina e Juventus, lo striscione funzionerebbe anche soltanto nella sua seconda parte (in Italia ladri in Europa coglioni), ma viene creato un preambolo che preso a se stante potrebbe sembrare positivo, enuncia infatti il numero di vittorie, ma, invece, è funzionale a creare attesa nel lettore Si tratta di un dilungamento sbeffeggiatore che viene compreso solo dopo aver letto il messaggio finale che chiude in rima rafforzando la potenza comunicativa dello slogan Anche nel caso dello striscione esposto durante una partita tra Fiorentina e Sampdoria ed indirizzato al giocatore Antonio Cassano si assiste alla formulazione di una frase che si dilunga nel narrare un fatto di cronaca recente, il calciatore sostiene nella sua autobiografia di avere amato settecento donne, per poi cadere nello sberleffo in rima Il messaggio, sarebbe efficace con la sola parte finale dell’enunciato (i’cche tu gioi a fare ai pallone), ma lo stile della supercazzola richiede il dilungarsi lasciando cadere qua e là parole che possano impressionare l’interlocutore (pappone, 700, maiale) per poi colpirlo e sbeffeggiarlo quando la frase assume senso compiuto 2_IH_Italienisch_71.indd 71 14.05.14 18: 22 72 Il discorso e la lingua speciale del calcio Nicola Guerra In base alla documentazione analizzata il discorso del calcio denota, inoltre, forti meccanismi di interferenza dal dialetto Esaminando i casi di Roma, squadre Lazio e Roma, Firenze e Udine, tale interferenza avviene pressoché in tutte le variazioni diamesiche Se ciò appare quasi ovvio nel parlato, dove a Firenze emerge l’orgoglio della purezza della lingua, a Roma l’ostentazione del dialetto come forma di appartenenza alla capitale italiana e a Udine l’uso della lingua friulana come fattore identitario locale, l’interferenza del dialetto si riscontra anche nella variazione diamesica scritta, come nel caso degli striscioni esposti allo stadio Nella curva laziale, ad esempio, viene esposto lo striscione DAJE ROSCIO! , mentre il quella romanista quello recante la scritta de Roma li mejo fiori, entrambi caratterizzati dalla presenza del grafema J di provenienza dialettale In entrambe le tifoserie si riscontra comunque l’uso frequente del daje seguito dalla persona che si vuole incitare o da solo, nel parlato e nello scritto, come esclamazione di felicità Ancor più frequente nello scritto adoperato dai tifosi della Fiorentina il ricorso a forme dialettali come, ad esempio, nel caso dello striscione esibito per il compleanno della squadra: 26 AGOSTO 1926 LA C’HA TANT’ANNI EPPURE LA UNN’INVECCHIA MAI 5 . conclusioni Attraverso questa prima analisi del discorso del calcio è possibile asserire che la lingua speciale del calcio necessita a tutti gli effetti di essere riconcepita prima ancora che studiata in profondità Si tratta di un’operazione di inclusione di quegli attanti della comunicazione sinora poco considerati perché stigmatizzati, come soprattutto nel caso degli ultras Una volta ridisegnata in modo inclusivo la natura di questa lingua speciale, una maggior attenzione da parte della linguistica italiana appare doverosa sia per il ruolo culturale che il calcio riveste all’interno della società italiana sia per le dinamiche evidenziate nel presente contributo che connotano la lingua del calcio come fucina di neologismi e lingua per eccellenza del contatto e dell’interferenza Analisi approfondite sembrano essere necessarie per le singole tifoserie, anche in virtù dei forti meccanismi di interferenza del dialetto evidenziatisi, per poi poter definire in modo più aderente al reale la natura e le principali caratteristiche di questa lingua speciale Il presente contributo, basato su un approccio pragmatico-discorsivo che ha identificato nella produzione di neologismi, nella presenza di forti meccanismi di contatto e interferenza, nella elevata presenza di varietà diamesiche, nella poliedricità di parlanti e scriventi i principali motivi di interesse per la lingua speciale del calcio, mira dunque ad essere uno stimolo per la linguistica italiana a liberarsi dal conservatorismo evidenziato da Pasolini e dal terrore semantico citato da Italo Calvino e a 2_IH_Italienisch_71.indd 72 14.05.14 18: 22 73 Nicola Guerra Il discorso e la lingua speciale del calcio prendere in esame una lingua che, giocando il calcio un ruolo così vasto e interclassista all’interno della società italiana, non può essere trascurato da una linguistica viva che voglia seguire le dinamiche evolutive dell’italiano abstract . Der Beitrag untersucht den Diskurs des Fußballs und versucht, die ihn konstituierenden Mechanismen zu definieren Hierbei wird auch die Sprache der ‹ultras›, die an diesem Diskurs mitwirken, berücksichtigt Ausgehend von Überlegungen Pier Paolo Pasolinis zum «linguaggio del calcio» und seiner Prägung der «podemi» wird durch die Analyse der häufigsten Neologismen, der Dynamik des Diskurses und der möglichen Interferenzen im Kontakt mit anderen Sprachen die Anregung zu einer weiteren linguistischen Beschäftigung mit dem Phänomen gegeben Bibliografia Basile, Grazia (s d ): Di che cosa parliamo quando parliamo di nomi Consultato in data 9 giugno 2013 all’indirizzo web: http: / / www unisa it/ uploads/ 4798/ t&l-02_basile pdf Beccaria, G . Luigi (1973): I linguaggi settoriali in Italia, Milano Beha, Oliviero(1984): «Intanto col Napoli sbaglia tre rigori», in: La Repubblica, 22 aprile 1984, Sez . 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