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Narr Verlag Tübingen
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2014
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Fesenmeier Föcking Krefeld OttChiara Cretella: Architetture effimere. Camillo Boito tra arte e letteratura. Camerano: Dakota Press 2013, pp. 334, € 17,-
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2014
Luca Mendrino
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117 Kurzrezensionen Die schwierige Aufgabe, aus der Fülle an Material das Wesentliche herauszukristallisieren, um einen Tatbestand, eine bestimmte Person zu kennzeichnen, löst Hausmann mit Bravour Die vielen Textzitate in seinem Buch sind in Wirklichkeit wenige Das umfangreiche Namenregister (S 287 - 298) führt das Verwobensein der Dante-Gesellschaft mit ihrer Zeit eindrucksvoll vor Augen Durchgehend spürbar ist der Erkenntnisdrang des Verfassers, dessen abgewogenes und zurückhaltendes Urteil der Darstellung maßgeblich ihren hohen Wert und ihre schöne Lesbarkeit verleiht Thomas Brückner anmerkungen 1 Schneider hatte 1927 die erste Vollversammlung der durch Hugo Daffner 1914 neu gegründeten Dante-Gesellschaft miterlebt und zusammen mit dem Weimarer Bürgermeister Erich Kloss Walter Goetz als neuen Präsidenten vorgeschlagen Von 1949 an war Schneider auch stellvertretender Vorsitzender der DDG 2 Der Vollständigkeit halber hinzuzufügen ist Alfred Noyer-Weidners Herausgeberschaft des DDJ von 1964 - 1970 Chiara Cretella: Architetture effimere. Camillo Boito tra arte e letteratura . Camerano: dakota Press 2013, pp. 334, € 17,− Nel 2014 ricorre il centenario della morte di Camillo Boito, architetto, critico d’arte e teorico del restauro fra i più attivi del secondo Ottocento italiano, ma pure narratore part time, autore di diciassette novelle ancora oggi poco note, apparse per la maggior parte in rivista e poi confluite in due volumi per l’editore Treves (1876 e 1883) Al riguardo, una diffusa inadeguatezza delle indagini viene denunciata più volte da Chiara Cretella nella Premessa della sua recente monografia, la prima mai pubblicata su Boito narratore Già in passato comunque la studiosa si era occupata di questo autore, curando le edizioni critiche delle due raccolte di novelle: Senso. Nuove storielle vane (Allori, 2005) e Storielle vane (Pendragon, 2007) Proponendo già nel titolo un bipolarismo d’indagine critica che caratterizzerà ogni capitolo del volume, la studiosa sintetizza un fenomeno di massimo interesse: la capacità di Boito di far dialogare arte e letteratura nelle novelle Si tratta di una peculiarità nota agli studiosi, se è vero che il più recente convegno sull’autore delle Storielle si intitolava non a caso ‹Il corpo e l’anima dell’arte›: l’opera letteraria di Camillo Boito in dialogo con le arti (Villa Vigoni, 17 - 19 giugno 2014) Tuttavia questo lavoro vorrebbe rappresentare «una prima, compiuta indagine delle influenze artistiche sulla prosa di Camillo Boito» (p 12), ed in ultima analisi si rivela certamente tale 2_IH_Italienisch_72.indd 117 06.11.14 10: 27 118 Kurzrezensionen Il metodo d’indagine adottato da Chiara Cretella − sulla base di una documentazione testuale che abbraccia l’intero corpus delle Storielle e non soltanto − è centrato anzitutto sull’attenzione ai dati cromatici e architettonici, sui legami dell’autore con le coeve scuole pittoriche italiane, sulle suggestioni derivanti da quadri di importanti artisti europei, oltre che naturalmente sugli influssi letterari Le potenzialità euristiche di questo metodo d’indagine trovano non di rado il loro riconoscimento in una serie di originali intuizioni esegetiche, come per esempio l’individuazione di alcune fonti iconografiche Non a caso dunque il volume è impreziosito da numerose riproduzioni di opere d’arte, accompagnate spesso da alcune citazioni boitiane Architetture effimere si divide in due parti, composte rispettivamente da sei e tre capitoli: Influssi letterari e iconografici nelle Storielle vane e La Poetica artistica Senza dubbio le pagine migliori si leggono nella prima, sensibilmente più ampia ed articolata della seconda e maggiormente focalizzata sullo studio delle novelle Completano il libro un’Introduzione, in cui è ricostruita abilmente la biografia dell’autore attraverso alcune lettere inedite, tre Appendici e una Bibliografia Ad un primo capitolo sul contesto letterario scapigliato in cui si inserisce (almeno in parte) la narrativa di Camillo Boito, ne segue uno concernente la struttura e la vita editoriale delle due raccolte La ricostruzione è scrupolosa e vengono pure segnalate le modifiche che alcune novelle subiscono nel passaggio dalla pubblicazione in rivista a quella in volume Nel titolo di un paragrafo si utilizza l’espressione «un romanzo mancato» (p 42) con riferimento alle Storielle, ma l’ipotesi appare obiettivamente poco convincente, nonostante la presenza di alcune caratteristiche comuni nel corpus dei testi Da segnalare inoltre l’inesatto utilizzo della minuscola nel titolo della novella Quattr’ore al lido, che la studiosa riprende dall’edizione di riferimento (Garzanti, 1990), ma presente pure in quella da lei curata per Allori Il titolo filologicamente più corretto vorrebbe invece Lido con la maiuscola, così come compare nella versione in rivista del 1876, nella prima edizione in volume del 1883 e soprattutto in quella del 1899, che la stessa Cretella considera «l’edizione definitiva da tenere presente […], l’ultima rivista dall’autore» (p 48) Il terzo ed il quarto capitolo si focalizzano rispettivamente sulle novelle Baciale ’l piede e la man bella e bianca, la cui struttura riprenderebbe quella del Viaggio sentimentale di Sterne come proverebbero alcune affinità strutturali e concettuali, e Senso, della quale la studiosa ricorda le possibili fonti letterarie, integrando con le sue considerazioni le ipotesi già formulate da altri . Si ritorna ad indagare sulle tracce sterniane nell’opera di Boito anche nel quinto capitolo Questa volta l’oggetto privilegiato dell’analisi di Chiara 2_IH_Italienisch_72.indd 118 06.11.14 10: 27 119 Kurzrezensionen Cretella è la novella Santuario La tesi sostenuta nel primo paragrafo è che la sfortunata Maria della novella discenda da un omonimo personaggio sterniano che dal Tristram Shandy passa al Viaggio sentimentale e infine a Santuario, grazie pure alla mediazione di Foscolo per mezzo di Frammento della storia di Lauretta Al tema della morte nella novella Un corpo e ai riferimenti anatomici negli scritti boitiani è invece dedicato il secondo paragrafo Nel terzo la studiosa sostiene che «nelle novelle di Boito la natura e l’ambiente esterno sono specchio dell’anima di chi le abita: riflettono i cambiamenti, i turbamenti, le sensazioni» (p 124), portando a sostegno di questa tesi una puntuale ed esaustiva documentazione testuale Il sesto capitolo è riservato alle figure femminili delle Storielle Attraverso un’analisi molto ampia e trasversale che partendo da Notte di Natale prende in considerazione tutte le occorrenze del simbolo dei denti nelle novelle, Chiara Cretella invita il lettore a prendere atto della sorprendente metamorfosi della donna boitiana, un’operazione letteraria che avviene per mezzo di un triplice passaggio: angelo, vampira ed infine strega Inoltre «le figure femminili presenti nelle novelle di Boito sono spesso contornate da un’iconografia floreale, che ne contraddistingue la tavolozza cromatica» (p 186) Da segnalare specialmente l’individuazione della fonte iconografica del ritratto della mantenuta di Vade retro, Satana: l’Olympia di Manet La seconda parte del volume si apre con un capitolo in cui si illustra il progetto di fondare un unico linguaggio architettonico per l’Italia; un sogno destinato a non realizzarsi, come prova la comparsa di molteplici tendenze locali nell’architettura italiana di fine Ottocento, ben lontane dal neomedievalismo boitiano Pur non considerando Camillo un innovatore, anche a causa del suo rifiuto verso i nuovi materiali costruttivi come il ferro, la studiosa ritiene a ragione che «il contributo di Boito che invece precorre i tempi ed è ancora oggi valido, è il suo pensiero sul restauro» (p 215) Si ricollega a questo capitolo il secondo, focalizzato sulla metamorfosi della città nelle novelle Di grande interesse l’ultimo capitolo del libro, in cui il discorso di Chiara Cretella si focalizza sulle radici iconografiche delle novelle e sul Boito critico d’arte Come emerge da un ventaglio di testi estremamente diversificato, sono ravvisabili dei legami con la scuola dell’Ingresismo toscano, con la pittura dei Preraffaelliti, con il colorismo di ascendenza veneta e soprattutto con la poetica macchiaiola, non a caso le correnti maggiormente apprezzate nelle numerose «Rassegne artistiche» curate sulla Nuova Antologia Certamente utili agli studiosi saranno due delle tre appendici (nella terza sono semplicemente elencate le opere architettoniche di Boito) Nella prima si illustra il contenuto del Fondo Camillo Boito, ovvero la biblioteca personale dell’autore donata all’Accademia di Brera - dove Boito insegnò per 2_IH_Italienisch_72.indd 119 06.11.14 10: 27 120 Kurzrezensionen molti anni − nell’anno della sua morte Viene quindi proposta una cernita di quei libri relativi all’area letteraria, sulla base del confronto fra il catalogo manoscritto e quello a stampa del Fondo Storico Nella seconda è presente una selezione di lettere inedite dell’autore, i cui contenuti sono ancora una volta relativi all’area letteraria Conclude il volume una bibliografia degli scritti di Camillo Boito, delle opere di Madonnina Malaspina (sua seconda moglie) e degli studi critici sull’autore, aggiornata purtroppo solo fino al 2004 . Luca Mendrino Die Erschließung des Lichts. Italienische Dichtung der Gegenwart . hrsg. von Federico Italiano und Michael krüger. München: hanser Verlag 2013, pp. 300, € 21,90 Numerose sono le antologie della poesia italiana apparse in Germania negli ultimi decenni Tuttavia si ha l’impressione che sempre più caduchi si rivelino i criteri adottati dai loro curatori nella cernita degli autori e dei testi da includere nel florilegio da essi allestito E non potrebbe essere altrimenti, se è vero che un canone per la poesia in generale - e, nella fattispecie, italiana - sembra da tempo sempre meno praticabile Poiché è la definizione stessa della poesia ad essere divenuta - ma in realtà già a partire dalla prima decade del Novecento - sempre più sfuggente, per via della natura proteiforme assunta da questo genere letterario, visti anche i continui sconfinamenti della lirica nella prosa, i tentativi avanguardistici e, più tardi, neo-sperimentali di destrutturazione del testo, di deflagrazione semantica e così via Ciononostante, fino a tutti gli anni ottanta persistevano alcuni modelli tassonomici che consentivano agli antologisti di raggruppare autori e testi, delimitandoli e opponendoli ad altri, secondo una vera o presunta appartenenza a correnti, scuole, tendenze, linee programmatiche dettate da riviste o da circuiti editoriali Allora erano più rari - o almeno così sembrava - i casi di poeti difficili da includere in un orizzonte lirico preesistente; mentre oggigiorno, venendo a mancare le spinte di gruppo o altre forme di agglomerazione e legittimazione, risulta sempre più difficile stabilire convergenze o estrapolare poetiche e testi dal pulviscolo generale delle opere rifacendosi, come un tempo, a un qualche ben collaudato modello classificatorio Partendo da tali premesse diventa forse più facile intendere, con delle ipotesi mirate, le finalità di un’antologia come Die Erschließung des Lichts. Italienische Dichtung der Gegenwart, lontana da certe premesse e schematizzazioni in passato condivise da altri curatori Se osserviamo infatti alcune di 2_IH_Italienisch_72.indd 120 06.11.14 10: 27