Italienisch
ita
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/61
2016
3875
Fesenmeier Föcking Krefeld OttIl lessico familiare come strategia comunicativa in politica
61
2016
Vittorio Prada
ita38750123
123 V i TTorio Prada il lessico familiare come strategia comunicativa in politica il leader sfodera la sua arma segreta: la famiglia «scende in campo» Il presente contributo è incentrato su alcuni aspetti relativi alla strategia comunicativa adottata agli inizi degli anni Novanta dal leader politico Silvio Berlusconi allo scopo di ottenere il consenso dell’italiano medio. Il fondatore di Forza Italia sa chiaramente a chi rivolgere il proprio messaggio e soprattutto il modo in cui farlo. Consapevole della diffidenza con la quale spesso i cittadini guardano ai rappresentanti dello Stato e al loro modo di esprimersi, che faticano a comprendere o non comprendono per nulla, Berlusconi forgia un linguaggio politico totalmente innovativo: il cosiddetto ‘gentese’, ovvero il gergo utilizzato dalla gente comune e in famiglia tra le mura domestiche. La lingua del Cavaliere si distanzia da un lessico ermetico e fumoso, diventando improvvisamente più empirica, concreta e diretta, tanto da apparire sfacciatamente elementare. L’intento di Berlusconi è quello di accattivarsi i cittadini che si mostrano normalmente piuttosto indifferenti alla politica, provano scarso interesse per la cultura in generale e infine non possiedono gli strumenti adeguati per orientarsi all’interno delle formule verbali astratte e volutamente complesse, tipiche del ‘politichese’ tradizionale in voga nella ‘Prima Repubblica’. Il fatto che Berlusconi intenda rivolgersi principalmente a un elettorato popolare è riscontrabile sin dal suo primo atto politico ufficiale. Invece di esporre le linee programmatiche del partito da lui appena fondato, il Cavaliere preferisce parlare in prima persona del suo amore per il Paese, delle sue radici, di suo padre e della sua carriera di imprenditore. Berlusconi decide di annunciare il suo ingresso in politica tramite un discorso televisivo che può essere definito un autentico proclama alla nazione. Il messaggio del Cavaliere viene trasmesso il 26 gennaio 1994 da Rete 4, un’emittente del gruppo Fininvest di sua proprietà. L’intera ambientazione in cui viene registrato il monologo è attentamente studiata, in modo da risultare particolarmente accogliente. Berlusconi è seduto a quella che dovrebbe essere la scrivania dello studio di casa. Alle sue spalle fanno bella mostra una libreria colma di volumi e alcune cornici di argento con le foto di famiglia in cui si riconoscono i volti sorridenti della moglie e dei figli. Grazie a una luce particolarmente calda e vagamente soffusa, l’atmosfera appare rilassata e prelude a un discorso più ‘intimo’ che istituzionale. 2_IH_Italienisch_75.indd 123 30.06.16 17: 11 Il lessico familiare Vittorio Prada 124 Il modo in cui Berlusconi ufficializza la nascita di una nuova forza politica, da lui guidata in prima persona, modifica radicalmente il lessico e le strategie comunicative in campo politico. Il leader di Forza Italia elenca una serie di valori tradizionali a cui fare riferimento, come la libertà, la patria, la famiglia e il lavoro. Pur riconoscendo il prestigio indiscusso del personaggio pubblico, il telespettatore deve anche convincersi che Silvio Berlusconi è persona retta e ricca di bontà d’animo e che le sue intenzioni in ambito politico sono sincere. A dimostrazione del proprio spessore morale, il Cavaliere apre il proprio ‘tele-comizio’ con una vera e propria dichiarazione d’amore verso il Paese che gli ha dato i natali. Memorabile è l’incipit del suo messaggio: «L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà». 1 È stato fatto notare come Berlusconi esprima «buoni sentimenti condivisibili da qualunque buon padre di famiglia» e voglia passare per un soggetto moralmente impeccabile. 2 È interessante inoltre notare la ripetizione, quasi ossessiva all’interno del messaggio, di campi semantici legati alla sfera dell’emotività e della passionalità. Il riferimento un poco struggente alla figura del padre defunto, il quale è riuscito a fornire al figlio i giusti insegnamenti affinché questo potesse svolgere al meglio il suo ‘mestiere’ di imprenditore, ha il chiaro intento di rassicurare il pubblico a casa sui sani principi che animano l’oratore. Il tono è particolarmente enfatico. Anche la scelta della parola ‘mestiere’ è perfettamente studiata: essa viene infatti preferita al termine più ricercato ‘professione’ o a quello più generico ‘lavoro’ per creare un sottile richiamo a un’arte complessa, e spesso umile, che viene tramandata di padre in figlio. La strategia di Berlusconi e del suo entourage di impostare la propaganda elettorale sulla sfera personale, intima e familiare, appare chiaramente alla vigilia delle elezioni politiche del 13 maggio 2001 quando lo staff del Cavaliere fa recapitare gratuitamente nelle case di ben venti milioni di italiani una biografia del leader di Forza Italia, pubblicata dalla casa editrice Mondadori di sua proprietà e tirata in dodici milioni di copie. Il fascicolo, il cui formato ricorda apertamente un settimanale di cronaca rosa, si intitola Una Storia Italiana e racconta in modo del tutto elementare e accessibile la biografia di Berlusconi, di cui vengono citati svariati aneddoti riguardo all’infanzia, agli studi, agli interessi personali, al rapporto con i genitori, ai successi sul lavoro e agli incontri con i leader politici più influenti del mondo. La rivista contiene un numero esorbitante di fotografie, le quali raffigurano il fondatore di Forza Italia in diversi momenti della sua 2_IH_Italienisch_75.indd 124 30.06.16 17: 11 Vittorio Prada Il lessico familiare 125 vita. Una Storia Italiana non è stata ideata con l’intento di illustrare un programma politico agli elettori in procinto di presentarsi alle urne, ma al solo scopo di rendere partecipi milioni di cittadini di aspetti intimi che riguardano la persona del leader. All’interno di un capitolo intitolato «I piccoli segreti di Silvio», le immagini a colori ritraggono Berlusconi mentre accarezza le chiome dorate dei suoi bambini e sorride alla moglie durante una visita ufficiale. Nelle pagine successive lo si vede abbracciare affettuosamente la madre anziana, tenere per mano con atteggiamento protettivo i figlioletti, mentre attraversa con loro il prato all’inglese di una tenuta di sua proprietà e fare jogging insieme al figlio Pier Silvio ormai adulto. Nelle foto in bianco e nero si riconosce Berlusconi neonato in braccio al padre, poi scolaro in posa per una foto di classe e infine ragazzo mentre suona la chitarra insieme alla sua band. Alle immagini in cui il Cavaliere viene ritratto nelle vesti istituzionali di leader politico si vanno a sommare quelle apparentemente spontanee e non protocollari pubblicate dai giornali di famiglia che lo raffigurano nel suo privato. Il ritratto del candidato di centrodestra che emerge da Una storia italiana è quello di un personaggio dalle capacità eccelse e soprattutto di un padre di famiglia modello, il quale ha sempre avuto un vero e proprio culto per la famiglia e ha dedicato ogni momento del suo tempo libero ai suoi cari. La biografia di Berlusconi viene narrata in modo romantico ed esageratamente elogiativo, con toni idilliaci riguardo all’atmosfera che si respira nell’intimità degli affetti familiari: dal matrimonio con la prima moglie Carla, alla nascita dei due figli Marina e Pier Silvio, soprannominato Dudi, agli aneddoti sdolcinati raccontati dai congiunti. «I due ragazzi crescono felici a Milano, nella casa ad Arcore. Il padre sta diventando rapidamente un personaggio pubblico, un imprenditore di successo. Ma la vita della famiglia non cambia. Racconta Pier Silvio: ‘Papà anche quando veniva a casa per rilassarsi, era sempre a nostra disposizione e il suo tempo libero lo impegnava a farci divertire: ci raccontava indovinelli, storie, faceva l’imitazione del vecchietto del West…’. La vita professionale di Berlusconi si fa sempre più fitta di impegni, giornate e notti dedicate al lavoro. La famiglia è serena, ma qualcosa nel rapporto con Carla cambia agli inizi degli anni Ottanta. L’amore si trasforma in sincera amicizia. Silvio e Carla, di comune accordo, decidono di continuare la loro vita seguendo ognuno le proprie aspirazioni. Ma molte cose continuano a unirli; innanzitutto Marina e Dudi. La vita continua. Una sera Berlusconi, al Teatro Manzoni di Milano, vede recitare Veronica Lario. È subito amore. Qualche anno dopo si sposano e nascono Barbara (1984), Eleonora (1986) e Luigi (1988) che porta il nome del nonno». 3 2_IH_Italienisch_75.indd 125 30.06.16 17: 11 Il lessico familiare Vittorio Prada 126 Il racconto della vita di Berlusconi può rasentare il ridicolo agli occhi di una parte specifica del Paese, ma è concepito per fare breccia in una fetta di popolazione molto più larga, che reagisce meglio a messaggi semplici e di facile comprensione. Il lessico utilizzato in Una Storia italiana è quello che «il linguista Tullio De Mauro definisce il vocabolario di base: scelto tra 3000-5000 parole che la maggior parte dei cittadini sono in grado di capire». 4 Il lettore si imbatte in numerosi termini colloquiali ed espressioni assolutamente spontanee, tipiche del linguaggio comune e apprende che da giovane Berlusconi scriveva poesie «per far colpo» sulle ragazze, che una forte emozione provocava in lui «un tonfo al cuore», che ancora oggi «detesta l’aglio e la cipolla», ma «non resiste alla torta di mele, la specialità di mamma Rosella». 5 Il Cavaliere rievoca episodi della sua infanzia: «Andavo a prendere le viole per mia madre, aspettavo che tornasse dalla corriera e d’estate con la nonna andavamo a raccogliere l’insalata insieme». Il ritratto di Rosella Berlusconi, che emerge dai ricordi familiari più intimi, è quello di una donna severa, determinata, battagliera e al tempo stesso madre affettuosa, protettiva e tenerissima. Affinché aumenti il consenso verso Berlusconi all’interno del Paese, i suoi uomini di fiducia adottano a più riprese nel corso degli anni la medesima strategia: quella di «usare la famiglia» come carta vincente per la costruzione dell’immagine del leader, consapevoli dell’importanza che essa riveste all’interno della società italiana, azionando meccanismi psicologici che toccano corde profonde dell’inconscio collettivo. Il 12 gennaio 2011 la rivista scandalistica Chi, di proprietà di Silvio Berlusconi, pubblica un intero servizio sul Natale in casa del Presidente del Consiglio. All’interno dell’articolo il premier parla dei doni fatti e di quelli ricevuti e delle sue speranze per il nuovo anno che sta per iniziare. Nelle diverse immagini pubblicate dal giornale, Berlusconi è circondato amorevolmente dai figli e dai nipoti, verso cui si mostra attento e premuroso. Per il pubblico a cui è rivolto il servizio giornalistico, esso rappresenta un’occasione irripetibile per condividere alcuni ‘segreti’ dell’uomo più famoso del Paese. Al lettore ingenuo parrà un privilegio poter venire a conoscenza di piccole indiscrezioni sui componenti della famiglia Berlusconi e sulle loro abitudini. Le domande poste dalla redazione del settimanale sono infatti mirate a ‘strappare’ al Presidente del Consiglio alcune confidenze riguardo alla sua vita privata. Le risposte di Silvio Berlusconi sono altrettanto calcolate: da un lato tendono a soddisfare la curiosità di una precisa categoria di lettori, dall’altro a rassicurarli riguardo alla sua fedeltà ai valori cattolici e al suo amore per il nucleo familiare: «Quando sono stanco faccio un’immersione totale nell’amore della mia famiglia». 6 Anche Elsa Antonioli, moglie dell’ex Presidente del Consiglio Mario 2_IH_Italienisch_75.indd 126 30.06.16 17: 11 Vittorio Prada Il lessico familiare 127 Monti, ha deciso di aprire le porte dell’appartamento privato di Palazzo Chigi al direttore della rivista nazionalpopolare Chi. Nell’intervista esclusiva apparsa sul rotocalco il 27 marzo 2012, la nuova first lady italiana descrive il carattere schivo del marito (che chiama bonariamente «il mio Mario»), rivela ai lettori il momento in cui ha deciso di chiedergli di sposarla e svela di essere lei a scegliere le cravatte che indossa il marito. Poi, come se stesse chiacchierando con un’amica, parla approfonditamente del rapporto che Mario Monti ha con i figli. La ragione per cui Elsa Antonioli ha ritenuto opportuno rilasciare un’intervista dal tono così leggero e informale, che si addentra però anche nell’intimità familiare, appare evidente. Consapevole del fatto che i cittadini vedono nel marito un uomo austero, compassato e dall’aria vagamente aristocratica, si è sentita in dovere di ‘umanizzare’ il suo personaggio e di renderlo più vicino al ‘popolo’ attraverso il racconto pubblico di particolari attinenti alla sua sfera intima. Nel tentativo di ridurre la distanza tra il Presidente del Consiglio e la collettività, ha scelto di dare in pasto agli italiani una lunga serie di dettagli inediti in grado di saziare la loro morbosa curiosità nei confronti dei personaggi pubblici. 7 Avviene sempre più di frequente che i media, quando sono chiamati a trattare argomenti di politica, si concentrino ormai più sui pettegolezzi e le indiscrezioni legate al mondo privato dei suoi protagonisti, ai loro costumi sociali e perfino sessuali, che sugli avvenimenti davvero degni di nota, a discapito dell’informazione politica. Seguendo uno dei tanti programmi televisivi in onda nel pomeriggio, gli spettatori apprenderanno dagli esperti di costume e spettacolo che un noto politico ha divorziato dalla moglie e convive con una nuova compagna molto più giovane di lui, che il figlio di un famoso rappresentante di partito ha trascorso la luna di miele alle isole Maldive o che la madre di un deputato è affetta da una grave malattia. Il sociologo Vincenzo Susca sottolinea che «quando il corpo del politico non basta più ad attrarre l’attenzione del pubblico distratto, si fanno scientificamente muovere quelli dei suoi familiari, che fungono così da protesi e da dispositivi tramite cui continuare la messa in scena della vita ordinaria del capo, dei suoi affetti e delle sue storie di vita molto simili a quelle dell’uomo medio». 8 Per accrescere la propria popolarità sono spesso i politici in persona a svelare i propri segreti e a rivelare pubblicamente momenti delicati della propria vita sentimentale. I rappresentanti dello Stato si confessano davanti alle telecamere senza più alcun pudore, ammettono candidamente le proprie debolezze e raccontano vicende particolarmente intime che li riguardano, spingendosi a chiedere perdono per il dolore arrecato alle famiglie in quanto fedifraghi. In realtà, ammettendo apertamente le proprie colpe, essi cercano l’assoluzione dei cittadini potenziali elettori. 2_IH_Italienisch_75.indd 127 30.06.16 17: 11 Il lessico familiare Vittorio Prada 128 Durante una puntata del talk show Che tempo che fa, trasmessa nel 2011 su Rai 3, il deputato Italo Bocchino, intervistato dal presentatore Fabio Fazio, coglie l’occasione per fare ammenda della relazione extraconiugale avuta con il ministro Mara Carfagna. «Se mia moglie soffre, io come marito e come padre ho il dovere di chiedere scusa». 9 Un caso analogo ha visto come protagonista l’ex Presidente della regione Lazio Piero Marrazzo, il quale, nel corso di un’intervista concessa a La Repubblica il 15 agosto 2011, torna a parlare dello scandalo a sfondo sessuale che lo ha travolto due anni prima. Egli recita il mea culpa per aver consumato rapporti erotici a pagamento con un transessuale in possesso di cocaina e chiede perdono alla moglie, alla figlia e ai propri elettori: «Ho sbagliato. Ho fatto un errore. Di questo errore voglio chiedere scusa. Ho sbagliato, scusatemi». Poi aggiunge: «Una mia fragilità di fondo, un bisogno privato e così difficile da spiegare, una mia debolezza». 10 Quelli appena descritti sono solo alcuni esempi di un vasto repertorio fatto di episodi analoghi, i quali evidenziano la differenza abissale in termini di ‘immagine pubblica’ tra la classe politica italiana di ieri e quella di oggi. Il giornalista della Frankfurter Allgemeine Zeitung Dirk Schümer descrive con grande stupore il grado di spettacolarizzazione cui è giunta nell’arco di pochi decenni la politica italiana. Ciò che lo colpisce maggiormente è constatare come rispetto alla classe dirigente del passato, per cui il mantenimento delle apparenze era considerato di vitale importanza, i fatti privati degli attuali rappresentanti delle istituzioni siano ormai diventati di assoluto dominio pubblico. «Wie anders war da doch das Klima zu Zeiten der seligen Christdemokratie! Da saßen unscheinbare katholische Familienväter, die ein Leben lang mit derselben Matrone verheiratet blieben, an den Schalthebeln der Macht. Und was sie sonst noch hinter verschlossenen Türen und unter schmutzigen Laken anstellten, wäre niemals von einer Zeitung oder gar im Fernsehen beleuchtet worden, denn darin bestand ihre Macht. Doch das ist Geschichte. Heute ist das Private die eigentliche Öffentlichkeit». 11 Il cambiamento a cui si è assistito negli ultimi decenni in seno alla politica italiana è epocale. Consapevoli del fatto che per restare saldi al potere oggi diventa obbligatorio aumentare la propria visibilità (e di conseguenza la notorietà), gli attuali protagonisti della classe dirigente rinunciano strategicamente alla loro riservatezza e rendono accessibile la propria dimensione privata: lo spessore istituzionale si crea infatti necessariamente attraverso il raggiungimento delle prime pagine dei giornali e la presenza costante in televisione. 2_IH_Italienisch_75.indd 128 30.06.16 17: 11 Vittorio Prada Il lessico familiare 129 Note 1 La versione integrale del discorso della ‘discesa in campo’ di Silvio Berlusconi è consultabile in rete. Da YouTube: http: / / www.youtube.com/ watch? v=B8uIYqnk5A&feature=related. 2 Michela Deni e Francesco Marsciani (1995), «Analisi del primo discorso di Berlusconi. Indagine semiotica sul funzionamento discorsivo», in: Marino Livolsi e Ugo Volli (a c. di), La comunicazione politica tra prima e seconda Repubblica. Milano: Angeli, p. 240. 3 AA.VV. (2001), Una storia italiana, Milano: Mondadori, pp. 11-12. 4 Amadori, Alessandro (2002), Mi consenta. Metafore, messaggi e simboli. Come Silvio Berlusconi ha conquistato il consenso degli italiani, Milano: Libri Scheiwiller, p. 22. 5 AA.VV. (2001), Una storia italiana. Milano: Mondadori, pp. 31-33. 6 Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (2011), Così parlò il Cavaliere, Milano: Biblioteca Universale Rizzoli, p. 68. 7 Vittorio Prada (2014), Videocrazia e teatralizzazione della politica nell’era berlusconiana. Potere dell’immagine e nuove strategie comunicative (1994-2012),-Berlin: Frank & Timme, pp. 283-284. 8 Vincenzo Susca e Derrick de Kerckhove (2008), Transpolitica: nuovi rapporti di potere e di sapere, Milano: Apogeo Saggi, p. 82. Dello stesso avviso è anche il giornalista tedesco Axel Veiel, il quale si diceva convinto che ormai soltanto la maternità della first lady francese avrebbe potuto risollevare le sorti del marito Sarkozy alle elezioni presidenziali del 2012: «Mit 24 Prozent Zustimmung ist Sarkozy zurzeit der unbeliebteste französische Präsident aller Zeiten. Aber wenn die Gattin als Mustermama, als Mutter der Nation in die Bresche springt, ist noch nicht alles verloren». Axel Veiel (2011), «Papa muss leider schnell die Welt retten», in: Stuttgarter Zeitung 244 (21 ottobre), p. 9. 9 Da YouTube: https: / / www.youtube.com/ watch? v=DFQ8ZK2HvBM. 10 Concita De Gregorio (2011), «Le confessioni di Marrazzo: ‘Perché andavo in via Gradoli’», in: http: / / www.repubblica.it (15 agosto). 11 Dirk Schümer (2009), «Das Imperium und das Herz», in: http: / / www.faz.net (19 maggio). Bibliografia AA.VV. (2001): Una storia italiana. Milano: Mondadori. Amadori, Alessandro (2002): Mi consenta. Metafore, messaggi e simboli. Come Silvio Berlusconi ha conquistato il consenso degli italiani. Milano: Libri Scheiwiller. Deni, Michela e Francesco Marsciani (1995), «Analisi del primo discorso di Berlusconi. Indagine semiotica sul funzionamento discorsivo», in: Marino Livolsi e Ugo Volli (a c. di), La comunicazione politica tra prima e seconda Repubblica. Milano: Angeli. Prada, Vittorio (2014), Videocrazia e teatralizzazione della politica nell’era berlusconiana. Potere dell’immagine e nuove strategie comunicative (1994-2012).-Berlin: Frank & Timme. Rizzo, Sergio e Gian Antonio Stella (2011), Così parlò il Cavaliere. Milano: Biblioteca Universale Rizzoli. Susca, Vincenzo e Derrick de Kerckhove (2008), Transpolitica: nuovi rapporti di potere e di sapere. Milano: Apogeo Saggi. Veiel, Axel (2011), «Papa muss leider schnell die Welt retten», in: Stuttgarter Zeitung 244 (21 ottobre). 2_IH_Italienisch_75.indd 129 30.06.16 17: 11 Il lessico familiare Vittorio Prada 130 Fonti internet De Gregorio, Concita (2011), Le confessioni di Marrazzo: ‘Perché andavo in via Gradoli’, in: http: / / www.repubblica.it/ politica/ 2011/ 08/ 15/ news/ intervista_marrazzo-20450866/ (15 agosto). Schümer, Dirk (2009), «Das Imperium und das Herz», in: http: / / www.faz.net/ aktuell/ feuilleton/ italiens-politik-und-die-liebe-das-imperium-und-das-herz-1803262. html (19 maggio). https: / / www.youtube.com/ watch? v=DFQ8ZK2HvBM. http: / / www.youtube.com/ watch? v=B8-uIYqnk5A&feature=related. 2_IH_Italienisch_75.indd 130 30.06.16 17: 11
