Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
1992
511
Kristol De StefaniDie Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen
121
1992
Edeltraud Werner
vox5110057
«Rationale signum et sensuale» 49 uso metaforieo eonfluiseono («osmosis between proper and metaphorieal terms», p. 328) 23• Boyde parla anehe di «image-clusters», termine applieabile anehe alla eombinazione di eampi metaforiei nel De vulgari. Nel eapitolo VII, sul quale avremo oeeasione di tornare sotto un altro aspetto, Dante si rammariea della natura umana ineorreggibile, sempre reeidiva nel peeeato. L'uomo ehe al peeeato originale ha aggiunto un seeondo, per il quale e stato punito da Dio eol diluvio, e infine un terzo, la eostruzione della torre di Babele, viene paragonato allo seolaro ehe eontinua a malfare finehe, la terza volta, e punito: «non ante tertium equitabis» (VII/ 2) 2 4. All'immagine dello seolaro punito dal maestro si sovrappone quella del figlio punito dal padre. Sono eomuni alle due sfere figurative i termini designanti le pereosse e gli effetti di queste ( verbera e vibices). L'allusione all'ambito seolastieo, tratto realistieo e attualizzante, e inserita in un eampo metaforieo di impronta nettamente bibliea, la eoneezione di Dio eome un padre ehe eastiga il proprio figlio per il suo bene 25 • Piu eomplessa ehe in questo primo esempio di eombinazione di eampi metaforiei si presenta la tessitura metaforiea nella seeonda parte del primo libro. L'immagine predominante e quella di una eaeeia in un terreno diffieile, eoperto da un boseo fitto e impenetrabile. Abbiamo visto ehe la selvaggina perseguitata, la pantera ehe elude lo sforzo dei eaeeiatori perehe «fa sentire il suo profumo ovunque e non si manifesta in nessun luogo», perehe «fa sentire il suo profumo in ogni eitta, ma non ha la sua dimora in alcuna» 2 6, evoea un apprezzamento altamente positivo. Al eontrario, tutto eio ehe_impedisee la eaeeia, i «eespugli aggrovigliati e rovi» (XI/ 1) e il boseo stesso 27 , e dotato di un valore evoeativo di segno opposto. Sul piano del linguaggio non figurato, sono i volgari d'Italia imperfetti ehe non soddisfanno le esigenze dell'ideale linguistico proposto da Dante. E signifieativo, per la eompenetrazione di diseorso primario e diseorso figurato di eui sie detto, il fatto ehe Dante, all'inizio della parte ehe deserive la venatio, definisee l'oggetto della eaeeia in un'espressione non figurata: «decentiorem atque illustrem Ytalie venemur loquelam» (XI/ 1). L'immagine della pantera appare soltanto nel eapitolo XVI, al punto del passaggio dalla parte empiriea a quella deduttiva (cf. sopra p. 47). A partire dal paragrafo 6 del capitolo XI, al eampo metaforico della caccia si sovrappone un altro eampo figurato, quello dell'agricoltore ehe vaglia il grano. Se nei primi paragrafi del capitolo si parlava di eicere (1), di decerpere e abicere (3), di eruncare (5), nel paragrafo 6 appare il verbo cribrare. Eil eapitolo XII inizia: n Cf. sopra p. 44 l'accenno alla polivalenza stilistica tradizionale di certi termini all'interno di dati campi metaforici (redolere, investigare). 24 Cf. MENGALDO, ad loc. 2s Cf. MENGALDO, ad loc. 2° La traduzione dei brani citati (XVI/ 1 e XVI/ 4) e de! MENGALDO. Cosi anche in cio ehe segue. n Cf. XV/ 1 «de ytalia silva». Non si puo fare a meno di pensare alla «selva oscura» dell'inizio della Commedia. 50 Ricarda Liver Exaceratis 28 quodam modo vulgaribus ytalis, inter ea que remanserunt in cribro comparationem facientes honorabilius atque honorificentius breviter seligamus. Nel eapitolo XV/ 7, alla fine della venatio, si diee: cribellum cupientes deponere, ut residentiam cito visamus ... Cosl, quasi senza aeeorgersene, si passa dalla prima immagine del eaeciatore ehe si apre un passaggio nel boseo tagliando rami e spine e strappando eespugli alla seeonda, quella dell'agricoltore ehe eol vaglio seevera il grano dalla loppa. L'evidente sfondo evangelieo di quest'ambito metaforieo 29 eerto non e easuale. Gia nel primo eampo metaforieo, quello della eaecia faticosa, l'aeeento e tutto sulle azioni di eliminazione di vegetazione sgradita, un tema presente aneh'esso nelle parabole evangeliehe 30 . Lo sfondo biblieo e presente anehe nel eapitolo XVIII, dove aneora una volta s'osserva una sovrapposizione di eampi metaforici. I1 volgare illustre, qualifieato eome eardinale perehe, eosl eome il eardine, eostituisee il eentro e la norma direttiva di tutto cio ehe si muove intorno ad esso, e paragonato ad un paterfamilias: Nonne cotidie extirpat sentosos frutices de ytalia silva? Nonne cotidie vel plantas inserit vel pantaria plantat? Quid aliud agricole sui satagunt nisi ut amoveant et admoveant, ut dictum est? (XVIII/ 1). I1 predicato dipaterfamilias, nobilitato dall'equazione «paterfamilias = Dio» nelle parabole evangeliehe 31 , eonferisee al volgare illustre quello stesso prestigio di eonnotazione saerale ehe gli da l'allegoria della pantera. Le operazioni delpaterfamilias e dei suoi agricole riprendono quelle dei eaeeiatori di XI/ 1; ma, in questo punto eulminante del primo libro, alle azioni intente all'estirpazione di quanto e'e di nocivo, s'aggiungono azioni ereative: a extirpat e eontrapposto inserit e plantat, a amoveant admoveant 32 • S'impone a questo punto un'ultima osservazione. Nel eampo metaforieo «paterfamilias volgare illustre» oeeupano un posto importante le persone ehe eseguono la volonta del signore. Sul piano del eontenuto, sono i poeti ehe realizzano l'ideale del volgare illustre nelle loro opere. Se in XVIII/ 1, in eoneordanza eon l'ambiente 2s Questo verbo, formato evidentemente come parasintetico da acus 'pula', non e attestato nei dizionari di latino classico. Manca anche nella maggiorparte dei dizionari di latino medievale, ad eccezione di Du CANGE e HABEL. 29 Cf. Matteo 3/ 12, Luca 3/ 17 e MENGALDO ad De vulg. I/ Xl/ 6. La metafora del setaccio tornera in 11/ VIl/ 3. 30 Cf. Matteo 13/ 24-30 e 40, e vedi MENGALDO ad Xl/ 1. Da notare inoltre ehe il verbo eicere, usato da Dante diverse volte per l'azione di eliminare piante sgradite, nel Nuovo Testamento viene impiegato quasi esclusivamente nel senso di 'scacciare il demonio, esorcizzare'. 31 Cf. Matteo 20/ l; 21/ 33. 32 Cf. Matteo 15/ 13: «Omnis plantatio, quam non plantavit Pater meus caelestis, eradicabitur». «Rationale signum et sensuale» 51 agrieolo del diseorso metaforieo del passo, Dante parla di agricole, altrove li ehiama familiares et domestici (X/ 2; XVII/ 5 e 6). Fa notare il Mengaldo ehe questa terminologia sa di linguaggio politieo 33 . Si vede ehe i eampi metaforiei del nostro testo, oltre ad essere variamente eollegati tra di loro, sono anehe differenziati all'interno rispetto ai livelli assoeiativi o «registri» evoeati dalle singole unita lessieali (linguaggio biblieo, linguaggio poetieo 34 , linguaggio politieo). 2.3 Cambiamenti di registro Con l'espressione «eambiamento di registro» vorremmo indieare un proeedimento stilistieo sfruttato da Dante nel primo libro del De vulgari eloquentia ehe eontribuisee aneh'esso all'impressione di estrema varieta stilistiea del testo. Mi riferiseo ai eambiamenti di tonalita, un fenomeno ben familiare al lettore della Commedia abituato a passare dalla narrazione alla deserizione liriea, all'esposizione filosofiea, all'invettiva eee. Questi diversi «stili» ehe sono maneggiati da Dante appunto eome i registri di un organo (si possono susseguire, ma possono anehe essere variamente intessuti gli uni negli altri) potrebbero essere definiti quali espressioni speeifiehe riehieste da determinati tipi testuali 3 5. Sarebbe esagerato affermare ehe il De vulgari, per quel ehe riguarda la variazione di tonalita, sia eomparabile al grande poema. Sorprende tuttavia ehe in quest'opera appartenente al genere del trattato si trovi una variazione di tonalita ben superiore a quella degli altri trattati dantesehi, sia il Convivio, sia il De monarchia. Lo stile ehe ei si aspetta in un trattato di earattere seolastieo e espositivo, argomentativo, obiettivo. A questi tratti, largamente presenti nel De vulgari, si oppongono, in alcune parti del primo libro, dei tratti ehe si possono earatterizzare eome narrativi, mimetici, affettivi. 11 eapitolo ehe si distingue, per una sua tonalita partieolare, in modo piu vistoso dal tenore trattatistieo del primo libro, e il eapitolo VII dedieato all'episodio di Babele. Pju ehe un episodio, questa vieenda ehe sta all'origine della diversita delle lingue e per Dante un easo gravissimo nella storia dell'umanita, eomparabile al peeeato originale. Lo sdegno di Dante di fronte all'ineorregibilita della natura umana si traduee in uno stile omiletieo, affettivamente mosso, rieeo di interiezioni, di interrogazioni retoriehe, di anafore e di parallelismi (paragrafi 1 e 5). Dante si servira dello stesso registro nel eapitolo XII dove, dopo aver lodato l'eeeellenza morale di Federieo II e di Manfredi, modelli di alta umanita 33 Ad X/2. 34 Mi riferisco all'allegoria della pantera diffusa anche nella poesia lirica. Cf. MENGALDO 1973: 270. 35 Per i problemi connessi colla tipologia dei testi cf. tra l'altro il recente articolo GARAVELLI 1988. 52 Ricarda Liver («humana seeuti sunt, brutalia dedignantes», XII/ 4), si esaspera per la bassezza dei loro sueeessori: Racha, racha. Quid nunc personat tuba novissimi Frederici, quid tintinabulum secundi Karoli, quid cornua Iohannis et Azonis marchionum potentum, quid aliorum magnatum tibie, nisi «Venite carnifices, venite altriplices, venite avaritie sectatores»? (XII/ 5). Si preannuneiano qui le invettive della Commedia 36 • Nel eapitolo VII relativo a Babele si osserva poi un ulteriore eambiamento di registro. Nel paragrafo 6 la tonalita, da omiletieo-polemiea, diventa narrativodeserittiva. La seena della eostruzione dell'infausta torre, ispirata ovviamente dalla deserizione virgiliana della eostruzione di Cartagine 37 , e arrieehita da partieolari realistiei quali i termini teeniei di eerti arnesi artigianali («pars amussibus regulabant, pars trullis linebant», VII/ 6). Anehe nei eapitoli da XI a XV, nella rassegna dei parlari d'Italia, si possono individuare dei tratti realistiei, sebbene in un senso un poeo diverso. Fa notare il Mengaldo nell'artieolo «De vulgari eloquentia» dell'Enciclopedia Dantesca 3 8 ehe in questa parte del trattato esistono legami eolla poesia «eomieo realistiea». Questi legami consistono, seeondo lui, nelle eitazioni di frammenti appartenenti a questo genere, nella sottolineatura del rapporto fra deformita linguistiea e difetti morali, e nella mimesi (ehe in parte e iperearatterizzazione) di fenomeni dialettali. Per quel ehe riguarda la tonalita di questi eapitoli, si puo rilevare ehe all'andamento argomentativo e neutro del trattato si sostituisee spesso un atteggiamento polemieo, fortemente disapprovante (il tristiloquium dei Romani XI/ 2, l'imitazione seimmiesea del latino da parte dei Sardi XI/ 7, la presunzione dei Toseani XIII/ 1 eee.) o ironico e eanzonatorio (la lingua dei Genovesi ehe non potrebbe esistere senza la z XIII/ 6, i dialetti della Romagna effeminati e quelli della Lombardia orientale troppo duri XIV/ 2-5). Non parlerei, eomunque, di «registro» in questo easo, dato ehe i tratti stilistiei rilevati non si possono attribuire ad un preeiso tipo testuale. Lo stesso vale per due passaggi dove traspare, all'interno di un'argomentazione di tonalita diversa (sia polemiea, sia oggettiva), una nota piu personale non priva di patetieo. In tutt'e due i easi Dante aeeenna al proprio esilio. Nel primo esempio (eapitolo VI), dove Dante eritica aspramente il eampanilismo di quelli ehe eredono ehe il proprio volgare sia il piu bello del mondo, opponendo loro il proprio superamento razionale di un amore irriflesso, la tonalita affettiva e relegata nelle proposizioni eoneessive: 36 Per le invettive della Commedia (e una' del Convivio) indirizzate ai successori di Federico II e di Manfredi cf. MENGALDO, ad loc. 37 Eneide I/ 423ss. E stato il Marigo a rilevare il raffronto. Cf. MENGALDO, ad loc. 38 MENGALDO 1970. «Rationale signum et sensuale» 53 quanquam Samum biberimus ante dentes et Florentiam adeo diligamus ut, quia dileximus, exilium patiamur iniuste ... Et quamvis ad voluptatem nostram sive nostre sensualitatis quietem in terris amenior locus quam Florentia non existat ... (VI/ 3) Se in questo easo l'espressione dell'impegno personale di Dante e leggermente malineoniea, nel seeondo easo traspare piuttosto una sfumatura di orgoglio. Alla fine del eapitolo XVII si afferma ehe il volgare illustre rende gloriosi i suoi seguaei, il ehe, diee Dante nos ipsi novimus, qui huius dulcedine glorie nostrum exilium postergamus (XVII/ 6). I eambiamenti di tonalita nel De vulgari sono eertamente meno frequenti e meno signifieativi di quelli nella Commedia; tuttavia vi si scorge eome un presagio della varieta stilistiea del grande poema. 3. Conclusione Dal nostro esame dello stile del primo libro del De vulgari eloquentia risulta il ritratto di un testo elaborato nella sua forma d'espressione in corrispondenza stretta eol eontenuto. L'argomento del libro, il linguaggio umano in generale ed il volgare illustre italiano in particolare, viene svolto in uno stile caratterizzato in larga misura da una bipolarita ehe eorrisponde a quella attribuita da Dante al linguaggio umano stesso: eome la lingua e «rationale signum et sensuale», la forma espressiva del trattato dedicato a problemi linguistici oseilla tra argomentazione razionale astratta e coneretizzazione figurativa del pensiero. Isolando nella nostra analisi, per ehiarezza espositiva, alcuni dei proeedimenti stilistici signifieativi sotto questo aspetto (i segnali metatestuali relativi alla ratio, l'uso delle metafore e la loro eombinazione in eampi interdipendenti, il procedere per antitesi, la tensione tra enuneiati esplieiti ed implieiti), abbiamo tralasciato finora di rilevare la eoerenza fondamentale del testo nel quale gli elementi eitati sono integrati in un tessuto allo stesso momento ricco di sfumature ed omogeneo. Questa coerenza stilistica al di sopra o al di 1a dei singoli elementi espressivi miranti al rilievo e alla variazione e evidente alla lettura. La si scorge tra l'altro in eerte unita lessicali dove un signifieato astratto e un signifieato figurato sono eompresenti, eom'e il easo in alcuni dei termini base di certi campi metaforiei del primo libro (cosl venari e venatio, investigare, redolere; cf. sopra p. 47). Un ulteriore fattore di omogeneita e eostituito dalla presenza massieeia di espressioni di provenienza biblica. Abbiamo avuto oeeasione di aceennarvi piu d'una volta (cf. sopra p. 50). Se nel Convivio e nella Monarchia Dante ricorre soprattutto a certi libri 54 Ricarda Liver dell'Antico Testamento e alle epistole paoline 39, nel De vulgari sono spesso le parabole evangeliehe ehe forniseono gli spunti. Abbiamo insistito, nel eorso della nostra esposizione, sul earattere ideale del eoneetto del volgare illustre e sui mezzi espressivi ehe tengono eonto di questo fatto. Aggiungiamo ehe la definizione di questo eoneetto, se di definizione si puo parlare, non e data in un passaggio determinato unieo (eome'e inveee il easo per la definizione del linguaggio umano in III/ 2), ma viene avvicinata da lontano, in una prima tappa, attraverso un'argomentazione «e negativo» (eapitoli da XI a XV). Anehe i eapitoli da XVI a XVIII, dove l'autore annuneia un modo di ragionamento piu «razionale», non danno una vera e propria definizione del volgare illustre in ·termini astratti; Dante vi seeglie piuttosto la strada di enucleare, in un diseorso misto di ragionamento astratto e di illustrazione figurata, i tratti definitori del volgare illustre. Questi tratti sono implieiti nei quattro aggettivi earatterizzanti il volgare in questione, illustre, cardinale, aulicum e curiale, ma questi aggettivi stessi, piu figurativi ehe definitori, hanno bisogno di un eommento. Se manea una definizione esplieita del volgare illustre, viene effettuata inveee un'identifieazione del eoneetto ideale eon una realta esistente, la produzione poetiea degli Stilnovisti. La tensione tra ideale e realta, fondamentale nel trattato, viene evidenziata sul piano espressivo dai vari proeedimenti stilistiei rilevati. La raffinatezza eon eui Dante se ne serve, insieme alla svariata eontemperanza di tonalita diverse, fanno sl ehe nel trattato latino De vulgari eloquentia, eome nel eontemporaneo Convivio, si senta l'unghia del leone 40 • Berna Ricarda Liver Bibliografia BALDELLI, I. 1978: «Lingua e stile», in: Enciclopedia Dantesca, Appendice, 57-112 BoYDE, P. 1971: Dante's Style in his Lyric Poetry, Cambridge BusNELLI, G.NANDELLI, G. (ed.) 1964: Opere di Dante: Il Convivio, Firenze CoNTE, MARIA-ELISABETH 1988: «Linguistica testuale», in: Lexikon der Romanistischen Linguistik, vol. IV, Tübingen, p. 132-143 CoRTI, MARIA 1981: «Les notions de <langue universelle> et de <langue poetique> chez Dante Alighieri», in: J. TRABANT (ed.), Logos semantikos, Studia linguistica in honorem Eugenio Coseriu, vol. I, Berlin/ New York/ Madrid, p. 31-39 DRAGONETTI, R. 1961: «La conception de langage poetique dans le De vulgari eloquentia», in: Aux frontieres du langage poetique, Romanica Gandensia 9/ 10: 9-77 Du CANGE = Glossarium mediae et infimae latinitatis, conditum a Carolo du Fresne Domino du Cange ... editio nova Leopold Favre, Paris 1937-1938 39 Cf. VASOLI 1988. 40 Ringrazio vivamente Paolo Giannoni della revisione stilistica de! mio testo. «Rationale signum et sensuale» 55 Enciclopedia Dantesca, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani (ed.), Roma 1970-1978 GARAVELLI, BrCE MoRTARA 1988: «Tipologia dei testi», in: Lexikon der Romanistischen Linguistik, vol. IV, Tübingen, p. 157-168 HABEL = HABEL, E./ GRÖBEL, F., Mitte/ lateinisches Glossar, Paderborn 1959 Lexikon der Romanistischen Linguistik, G. HoLTus / M. METZELTIN / C. SCHMITT (ed.), vol. IV: Italienisch, Tübingen 1988 LIVER, RICARDA 1979: Die Nachwirkungen der antiken Sakralsprache im christlichen Gebet des lateinischen und italienischen Mittelalters, Bern MENGALDO, P. V. 1970: «De vulgari eloquentia», in: Enciclopedia Dantesca, vol. II, p. 399-415 MENGALDO, P. V. 1971 a: «illustre», in: Enciclopedia Dantesca, vol. III, p. 365-367 MENGALDO, P. V. 1971 b: «lingua», in: Enciclopedia Dantesca, vol. III, p. 655-664 MENGALDO, P. V. 1973: «pantera», in: Enciclopedia Dantesca, vol. IV, p. 270 MENGALDO, P. V. 1976: «stili, Dottrina degli», in: Enciclopedia Dantesca, vol. V, p. 435-438 MENGALDO, P. V. (ed.) 1979: De vulgari eloquentia, in: DANTE ALIGHIERI, Opere minori, t. II, Milano/ Napoli, p. 3-237 MICHEL, P. 1987: Alieniloquium. Elemente einer Grammatik der Bildrede, Bern etc. RHEINFELDER, H. 1957: «Dantes Stilkunst in seinem Büchlein von der italienischen Kunstsprache», in: RHEINFELDER 1975 RHEINFELDER, H. 1975: Dante-Studien, ed. M. RoDDEWIG, Köln/ Wien SANDERS, W. 1977: Linguistische Stilistik. Grundzüge der Stilanalyse sprachlicher Kommunikation, Göttingen SAPEGNO, N. (ed.) 1985: DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Firenze VAsou, C. 1988: «La Bibbia nel Convivio e nella Monarchia», in: Dante e la Bibbia. Atti de! Convegno Internazionale promosso da «Biblia», Firenze, 26/ 27/ 28 settembre 1986, a cura di G. BARBLAN, Firenze, p. 19-39 WEINRICH, H. 1976: Sprache in Texten, Stuttgart Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen Systemanalyse und Vergleich 1. Einleitung Im folgenden Beitrag geht es um die systematische Beschreibung der Strukturen der Possessiva des Italienischen und Französischen als autonome Systeme in ihrer je einzelsprachlichen Fixierung. Ziel ist es, über eine System- und Normanalyse im Sinne von Eugenio Coseriu 1 die Possessivsysteme der beiden Sprachen, einschließlich normgesteuerter Regularitäten, herauszustellen, um dann in einem weiteren Schritt in einem System- und Normvergleich Gemeinsamkeiten und Unterschiede herauszuarbeiten. Denn Struktur- und Feldanalysen versprechen nicht nur in bezug auf die lexikalische Gliederung der außersprachlichen Wirklichkeit durch die Einzelsprache interessante Ergebnisse 2. Das gleiche gilt auch für deren Gliederung durch primär einmal morphematisch kategorisierte Paradigmen. Dieser sprachliche Teilbereich hat bei kontrastiven Betrachtungen bislang so gut wie keine Rolle gespielt, sieht man von typologisch orientierten Arbeiten einmal ab, bei denen jedoch meist Sequenzierungsnormen sowie analytische bzw. synthetische Markierungsformen im Vordergrund stehen. Nun fehlen kontrastive Anmerkungen gerade auch zum Bereich der Possessiva nicht ganz, doch werden in der Regel nur Ausschnitte aus dem Gesamtspektrum betrachtet 3 . Eine systematische Gesamtschau fehlt bis heute. Die Untersuchung bewegt sich methodologisch im Spannungsfeld zwischen onomasiologischer und semasiologischer Sprachbeschreibung: Ausgangspunkt ist ein abstrakter Possessivitätsbegriff, und analysiert werden diejenigen geschlossenen Paradigmen, die dieses Konzept im Italienischen und im Französischen wiedergeben 4 . Es geht also nicht um eine systematische Erfassung der Möglichkeiten 1 Cf. E. CoSERIU, «System, Norm, Rede», in: m., Sprachtheorie und allgemeine Sprachwissenschaft. 5 Studien, München 1975, p.11-101. 2 Cf. hierzu z.B. die bei MARTINET angeführte Synopse zur Benennung von frz. bois im Italienischen, Dänischen, Russischen usw.: A. MARTINET, Elements de linguistique generale, Paris 21970, p.11s. 3 Cf. etwa L. SERIANNI, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Torino 1988, bes. p.228-33, mit rudimentärem Hinweis auf das Englische und Französische; oder CHR. SCHWARZE, Grammatik der italienischen Sprache, Tübingen 1988, p. 31, mit seiner knappen Gegenüberstellung zum Deutschen. 4 In methodischer Hinsicht orientiert sich der vorliegende Beitrag an den von WuNDERLI in den 70er Jahren vorgelegten Untersuchungen zum altfranzösischen und mittelfranzösischen Possessivsystem - Analysen, die zwar nicht bilingual kontrastiv sind, aber als Bearbeitung 58 Edeltraud Werner des Possessivausdrucks schlechthin, der ohne weiteres auch durch Einheiten offener Paradigmen realisiert werden kann 5, etwa: la maison de Pierre! a Pierre la casa di Paolo la maison qui appartient a Pierre Pierre a! possede une maison la casa ehe appartiene a Paolo Paolo ha! possiede una casa alzo la mano j'ai mal aux yeux usw. usw. Für das Italienische interessiert in diesem Zusammenhang allein das folgende Paradigma: mio tuo suo nostro vostro loro mia tua sua nostra vostra loro miei tuoi suoi nostri vostri loro mie tue sue nostre vostre loro Für das Französische gilt es, mindestens zwei Paradigmen zu berücksichtigen: (A) mon ton und ma ta mes tes son notre votre leur sa notre votre leur ses nos vos leurs zweier unterschiedlicher Synchronien des Französischen durchaus kontrastiv interpretiert werden können. Cf. P. WuNDERLI, «Les structures du possessif en moyen fran1, ais», in: R. MARTIN (ed.), Etudes de syntaxe du moyen fram; ais, Metz 1978, p. 111-52; rn., «Strukturen des Possessivums im Altfranzösischen», VRom. 36 (1977), 38-76. 5 Solche onomasiologischen Beiträge stellen in der Forschung zwar den Normalfall dar, doch sollen sie hier nicht um eine neue Betrachtung ergänzt werden. Cf. dazu etwa stellvertretend R. W. LANGACKER, «Obervations on French Possessives», Language 44 (1968), 51-75; H. SEILER, «Zum Problem der Possessivität», FL 9 (1973), 231-50; C. VET, «Possessive Constructions in French», in: S. C. DrK, Advances in Functional Grammar, Dordrecht 1983, p. 123-40; etc., sowie zu früheren Sprachstufen H. RIEMER, Der Ausdruck des Besitzverhältnisses in der französischen Sprache, Berlin 1931; H. BENNEFELD, Der nominale Ausdruck des Besitzverhältnisses im Französischen, Bochum 1934; etc. - Onomasiologisch motivierte Auflistungen finden sich in neuerer Zeit auch bei SCHWARZE, Grammatik, p. 32/ 33, sowie ansatzweise bei M. DARDANO/ P. TRIFONE, La lingua italiana, Bologna 1985, p. 140. - In dem gleichen Kontext ist die Zuordnung etwa von proprio zu den Possessiva zu sehen, cf. u. a. SCHWARZE, Grammatik, p. 33; L. SATTA, Scrivendo e parlando. Usi e abusi della lingua italiana, Firenze 1988, p. 199/ 200; DAR- DANOITRIFONE, Lingua italiana, p. 139; MARIE-THERESE VrNET, «Quelques observations sur l'adjectif propre associe aux possessifs», in: Montreal Working Papers in Linguistics 7 (1976), 185-200. - DARDANo/ TRIFONE führen des weiteren altrui in diesem Zusammenhang auf. Es erstaunt dabei nur, daß keiner der Autoren auf die Existenz des Adjektivs nostrano hinweist. Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen (B) mien tien sien nötre mienne tienne sienne nötre miens tiens s1ens nötres miennes tiennes s1ennes nötres für die geschriebene Sprache bzw. (A') (B') (: �, l H {; : : ; , l H / ; ; : ; , l l / ma/ / ta/ / sa/ / me/ } { / te/ } { / se/ } / mez/ / tez/ / sez/ / mje/ ltjsl / sje/ / mjrn/ / tjrn/ / sjrn/ vötre leur vötre leur vötres leurs vötres leurs lmtRI / v,;;tRI rno/ } / noz/ rvo/ } / voz/ / notRl 6 / votRI 59 / lreRI { flreRI } flreRzl flreRI für die gesprochene Sprache. Geschweifte Klammern verweisen auf kombinatorische Varianten. - Im Französischen haben wir es, verglichen mit dem Italienischen, mit äußerst komplexen Erscheinungen zu tun, zumal sprechsprachliches und schreibsprachliches System nicht nur formal, sondern auch strukturell divergieren. Dies hat seinen Grund darin, daß das graphische System im Französischen vornehmlich etymologisch und nicht, wie im Italienischen, weitgehend phonologisch motiviert ist. Während im Italienischen Lauttyp und Graphem fast in einem 1: 1-Verhältnis stehen 7, gibt die Graphie im Französischen meist nur historische Auskünfte über einen früheren Lautzustand sowie/ bzw. über die gelehrte Kenntnis von der etymologischen Herkunft eines Wortes zum Zeitpunkt der Orthographienormierung. Um unsere Ausführungen nicht unnötig zu verkomplizieren, beschränken wir uns hier auf die Darstellung der sprechsprachlichen Systeme, da die gesprochene Sprache verglichen mit der geschriebenen primär ist. Der Begriff «sprechsprachlich» umfaßt sowohl die spontane lautsprachliche Realisierung als auch laut Gelesenes, also die parole im Sinne Wunderlis in Abgrenzung zum discours, der für aktivierte Rede ohne die lautliche Realisierung reserviert wird 8 • Die Gegenüberstellung sprechsprachliches vs. schriftsprachliches System behalten wir einer eigenen Untersuchung vor. Unser Ansatz ist ein zeichentheoretischer, d. h. es wird davon ausgegangen, daß jede sprachliche Einheit, sei es eine lexikalische, sei es eine morphematische, sowohl über eine Inhaltsseite, ein Signifikat, als auch über eine Ausdrucksseite, einen Signifikanten, verfügt. Damit lehnen wir prinzipiell die Existenz sog. synse- 6 Zur Differenzierung [mtR] vs. [notR] siehe unten. 7 Lediglich für den phonologischen Unterschied zwischen / e/ und IE/ , zwischen / o/ und h/ sowie zwischen / s/ und / z/ fehlen im Italienischen eindeutige Graphemzuordnungen. Doch spielen diese lautsprachlichen Oppositionen im Rahmen des Possessivsystems keine Rolle. Hier ist es durchaus legitim, von einer 1: 1-Zuordnung von Laut/ Phonem und Graphem auszugehen. 8 Cf. P. WuNDERLI, Ferdinand de Saussure und die Anagramme. Linguistik und Literatur, Tübingen 1972, p. 75-78. 60 Edeltraud Werner mantischer Einheiten ab, die ihren Wert nur aus dem jeweiligen Kontext beziehen sollen 9• Auch die Morpheme einer Sprache verfügen über eine spezifische Inhaltsseite in Gestalt einer Bedeutungs- oder Semstruktur ansonsten wären sie zu kommunikativen Zwecken nicht einsetzbar. Semstruktur meint die hierarchische Strukturierung der Inhaltsseite sprachlicher Zeichen, die getragen wird von binären Merkmaloppositionen, Semoppositionen, deren Gesamtkonfiguration die Bedeutung einer Einheit festlegt 10 . Darüber hinaus gehen wir davon aus, daß die Morpheme einer Sprache, genau wie die Lexeme, in semantischen Feldern organisiert sind. Mit diesen Optionen ist auch klar, daß mit den vorliegenden Ausführungen weder generative Ansprüche 11 noch solche einer logisch orientierten Semantik verbunden werden. Die Analyse ist sprachimmanent angelegt. Ein Rückgriff auf nicht-sprachliche bzw. aus anderen Sprachen entlehnte Kategorien unterbleibt 12. Zunächst werden die Inhaltsstrukturen sowohl des italienischen wie auch des französischen Possessivsystems herausgelöst, wobei auch die Frage der Wortartenzugehörigkeit von zentralem Interesse ist. In einem zweiten Schritt werden diese Strukturen im Rahmen eines Systemvergleichs einander gegenübergestellt und Nutzungstypen aufgelistet. Den Abschluß bilden einige Überlegungen zur einzelsprachlichen Organisierbarkeit analoger inhaltlicher Strukturfelder. Materialquelle sind für das Italienische die Wochenzeitschrift L'Espresso 37 (1990), für das Französische L'Express 2078 (1991). Um Repräsentativität zu wahren, werden im Korpus fehlende Typen aus der Sekundärliteratur ergänzt. Da keine statistischen Auswertungen ins Auge gefaßt sind, erscheint uns dieses Vorgehen legitim. 9 Cf. etwa W. GmKE, «Sind Possessivadjektive Adjektive? », Linguistische Berichte 19 (1972), 45-55, bes. p. 51. 10 Zu dieser Sicht cf. G. HrLTY, «Bedeutung als Semstruktur», VRom. 30 (1971), 242-63. 11 An generativen Beiträgen wären u. a. zu nennen: ADRIANA BELLETTI, «Strutture coordinate e possessivi», RGG 3 (1978), 127-42; U. FrGGE, «Der französische Artikel ein Possessivpronomen», Poetica 4 (1971), 283-305; H. SEILER, FL 9 (1973), 231-50. 12 Ähnlich auch J. ScHMITT-JENSEN, «L'articolo determinativo e i possessivi. Immanenza e gerarchia», in: Scritti linguistici in onore di G.B. Pellegrini, Pisa 1982, bes. p. 533-41; die Quintessenz dieses Aufsatzes hat auch Eingang gefunden in S. BACH/ ]. ScttMITT-jENSEN, Sü/ Jre italiensk grammatik, [Kopenhagen] 1990, bes. p. 138, 199-206. Des weiteren sind als sprachimmanente Beiträge u. a. die Arbeiten von J. DAMOURETTEIE. PrcHoN, Des mots a la pensee. Essai de grammaire de la langue fran�aise, t. 6, Paris 1940, p. 612ss.; J. DAMOURETTE, «Quelques remarques sur les possessifs fran�ais», FM 6 (1938), 237-42 und ÜRNELLA CASTELLANr-PoLLr- DORI, «Ricerche sui costrutti col possessivo in italiano», SLI 6 (1966), 3-48, 81-137; SLI 7 (1967-1970), 37-98, zu nennen. Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen 61 2. Der semantische Kern der Possessiva Der semantische Kern im Sinne von A. Greimas 13, der dem traditionell «Possessivum» genannten Paradigma zugrundeliegt, ist eine personenbezogene Relationierung, die ihre spezifische Festlegung aus der Person des Sprechers bezieht. Possessiva zählen damit zu den Relationszeichen, genauer zu den Deiktika. Es sind also Einheiten, die keinen direkten, definitorischen Referenzbezug herzustellen vermögen, sondern diesen über das hie et nunc (moi-ici-maintenant) eines realen oder fiktiven Sprechers einer Äußerung begründen. Darüber hinaus kann . das Possessivum der 3. Person zusätzlich zur Errichtung eines textuellen, d. h. eines ana- oder kataphorischen Verweises herangezogen werden, z.B.: La questione, tuttavia, e reale. E non si risolve certo demonizzando la Lega e la sua sortita. (L'Espresso 37 [1990], 3) L'intervento e stato motivato dai 3 mila nigeriani «ostaggi» de! ribelle Charles Taylor e dall'internazionalizzazione de! conflitto voluta dal suo avversario Prince Johnson contro l'attuale regime di Samuel Doe. (ibid., 72/ 73) Das gleiche gilt für das Französische, vgl.: Pour toutes ces raisons, l'Allemagne a besoin de proteger sa monnaie et de contenir ! es pressions inflationnistes. (L'Express 2078 [1991], 19) «Mais pourquoi diable, ! es Fran�ais investissent-ils 25 millions de dollars pour restituer leur plus terrible echec a l'etranger? » (ibid., 25/ 26) Der Ausdruck eines echten Besitzverhältnisses, den man aufgrund der traditionellen Benennung der Paradigmen eventuell als zentralen Grundwert ansehen könnte 14 , etwa in la mia macchina il suo cane usw. ma voiture son chien usw. ist dabei nur einer der möglichen, und zwar der spezifischste der Nutzwerte des zugrundeliegenden semantischen Kerns. Die folgenden Beispiele übrigens die Mehrzahl aller Belege machen den allgemein personalrelationalen Wert der Possessiva jenseits eines konkreten Besitzausdrucks deutlich, vgl.: Nella mia iniziativa sono stato solo, solissimo. (L'Espresso 37 [1990], 9) Giuliano Amato, il costituzionalista de! Psi, e stato costretto da una discopatia a disertare il confronto con Cesare Salvi, il suo omologo del Pci. (ibid., 13) 13 Cf. A. GREIMAS, Semantique structurale. Recherche de methode, Paris 1966, p. 38ss. 14 So etwa bei DARDANo/ TRIFONE, Lingua italiana, p. 138; auf weitere Werte wird lediglich in Form eines Nachsatzes hingewiesen. 62 Edeltraud Werner La scena: i settemila metri quadri alla rotonda dell'Ardenza, tutti moquettati di rosa, della Festa nazionale del Garofano rosso, la grande kermesse delle donne socialiste, alla sua seconda edizione. (ibid., 19) Eine Paraphrase mit ehe appartiene a, appartenente a, X possiede Y, u. ä. wäre nirgends sinnvoll. Und auch der in der Literatur so gern bemühte Wert eines «ideellen Besitzausdrucks» 15 , der sich vielleicht noch auf das erste der drei eben zitierten Beispiele anwenden ließe, kann zur Erklärung der anderen beiden Belege nicht mehr herangezogen werden. Konkreter und ideeller Besitzausdruck erweisen sich lediglich als Aktualisierung eines wesentlich allgemeineren Grundwertes, der im nächsten Abschnitt präzisiert werden soll. Im Französischen verhält es sich nicht anders, vgl.: Dien Bien Phu, c'est le virage de notre histoire contemporaine. (L'Express 2078 [1991], 26) Bloque au retour, il [i. e. marechal Ma] attend. Le lieutenant F. G. vient a sa rescousse. (ibid., 26) Im Gegensatz zu den Personalpronomina, die ihren spezifischen Wert ebenfalls aus dem hie et nune des Sprechers ziehen 16, ist das Possessivum nicht identifizierend, sondern es bestimmt die Relation eines «Objekts» in bezug auf den Sprecher 17 . Über diesen erfolgt die Zuordnung zur jeweiligen Kommunikationsposition. Damit wäre die Basissemkonfiguration für das Possessivum herausgestellt, nämlich: frelational] L personal Beide Merkmale lassen sich zudem leicht über Substitutionstests getrennt operationalisieren. Betrachten wir dazu die folgenden Beispiele 18: (1) appena lo conobbi divenni suo amico ---;, . . . ne divenni amico (2) il suo vestito ---;, il vestito di lui! lei 15 Cf. u. a. PH. MENARD, Syntaxe de l'ancien fram; ais, Bordeaux 2 1973, p. 36. 16 Cf. hierzu auch P. WuNDERLI, «Les structures du pronom personnel en frarn;:ais», ZFSL 99 (1989), 130-41. 17 Cf. auch SERIANNI, Grammatica italiana, p. 228; FrGGE, Poetica 4 (1971), 283/ 84, der in der Possessivrelation allgemein eine abstrakte Zugehörigkeitsbeziehung sieht; ferner VET, «Possessive Constructions», p. 123-40, bes. p. 123; SCHWARZE, Grammatik, p. 30/ 31; sowie genau wie im hier verwandten Sinne WuNDERLI, «Structures», passim; rn., VRom. 36 (1977), passim. - Cf. bereits A. ToBLER, «Possessive Adjektive in seltneren Verwendungsarten», in: rn., Vermischte Beiträge, vol. 2, Leipzig 21906, p. 79-88, bes. p. 79/ 80. 18 Zum Test cf. DARDANOITRIFONE, Lingua italiana, p. 139. Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen und für das Französische 19: (1) il se laisse aller a des violences sans mesurer leurs effets ---? • • • sans en mesurer les effets (2) il a pris sa main ---? il lui a pris la main (lui = z.B. a Pierre) 63 Im jeweils ersten Beispiel wird durch die Proform lediglich die relationale Komponente des Possessivums extrapoliert (ne, en), im jeweils zweiten hingegen sowohl die personale (luillei, lui) als auch die relationale (di, a). Für die Beschreibung des Possessivums ist es aufgrund der formalen Ausgestaltung der Paradigmen notwendig, das Merkmal 'personal' weiter zu untergliedern: Entsprechend dem durch Bühler erweiterten Organonmodell Platons sind für die Zeichenkonstitution drei Bereiche von Bedeutung 20 : Gegenstände und Sachverhalte Sender Empfänger In Anlehnung an Damourette und Pichon sprechen wir von einem lokutorialen Teilbereich (Relationserrichtung zur 1. Person, Sprecher, Sender), von einem allokutorialen Teilbereich (Relationserrichtung zur 2. Person, Angesprochener, Empfänger) und von einem delokutorialen Teilbereich (Relationserrichtung zur 3. Person, Besprochener/ s, Gegenstände und Sachverhalte) 21. Unter Berücksichtigung innersprachlicher Neutralisierungsmöglichkeiten ist der semantische Kern der Possessiva damit in der folgenden hierarchischen Form unter Zuhilfenahme eines binären Klassifikationsmodells darstellbar die für die beiden Sprachen relevanten Formenparadigmen werden schon einmal zugeordnet: 19 Zu diesem Testtyp cf. u. a. auch J. PERROT, «Remarques sur l'expression du rapport de possession en fran9ais», LFDM 13 (1962), 6-8; WuNDERLI, «Structures», p. 116s., und rn., VRom. 36 (1977), 40. 2 ° Cf. K. BüHLER, Sprachtheorie. Die Darstellungsfunktion der Sprache, Stuttgart 2 1965, p. 25, 28, 102ss. 21 Cf. DAMOURETTEIPrcHON, EGLF I, § 50ss. 64 lokutorial (0) / 'mö'/ / 'mtR'I / 'mii:''/ / 'notR'/ 'mio' 'nostro' Edeltraud Werner relational nicht-lokutorial (+) � allokutorial (0) / 'tö'/ / 'v:JtR'/ / 'tii:''/ / 'votR'/ 'tuo' 'vostro' delokutorial (+) / 'sö'/ / 'lceR'/ / 'sii:''/ / 'lceR'/ �suo' 'loro' '+' zeigt an, daß es sich um den markierten Term einer Merkmalopposition, '0' daß es sich um den nichtmarkierten Term handelt, der gegebenenfalls für den markierten eintreten kann. In der Terminologie von N. Trubetzkoy 22 besteht zwischen zwei solchen Merkmalen eine privative Opposition. Der Substitutionstest bei der Junktion von Possessiva unterschiedlicher Bereiche verdeutlicht dies 23: ta Peugeot et sa Renault " vos voitures ma Peugeot et ta Renault " nos voitures ma Peugeot et sa Renault " nos voitures ma Peugeot et ta Renault et sa 2CV" nos voitures Für ta Peugeot et sa Renault kann lediglich vos voitures eintreten, der allokutoriale Bereich ist damit in bezug auf den delokutorialen Bereich nicht-markiert; für ma Peugeot et ta Renault ist nur nos voitures möglich, desgleichen für ma Peugeot et sa Renault und auch für ma Peugeot et ta Renault et sa 2 CV. Das gleiche gilt für das Italienische, vgl. la mia Ferrari e la tua Lamborghini � le nostre macchine usw. wie übrigens wohl für alle europäischen Sprachen. Damit erweist sich die lokutoriale Form in bezug auf die Possessiva als die am wenigsten markierte. Die den lokutorialen Bereich abdeckenden Formen können gegebenenfalls solche der beiden anderen Bereiche miterfassen. Erfolgt keine '0/ +'- 22 Cf. N.S. TRUBETZKOY, Grundzüge der Phonologie, Göttingen 41967, p. 67. 23 Zu diesem Test cf. auch WuNDERLI, «Structures», p. 140s. - Es ist dies übrigens das gleiche Testverfahren und -ergebnis wie bei der Untergliederung der personalen Komponente im Zusammenhang mit den Personalpronomina (Cf. WuNDERLI, ZFSL 99 [1989], 131ss.). Die Markierungsverhältnisse der Kommunikationspositionen sind damit nicht auf den possessiven Teilbereich beschränkt, sondern geben ein generelles Prinzip der französischen und italienischen Einheiten mit dem Merkmal 'personal' wieder. Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen 65 Markierung, handelt es sich um eine sog. äquipollente Opposition, d. h. es gibt keine Überschneidungsbereiche. Dieser Oppositionstyp wird später von Bedeutung. Die Anführungsstriche geben an, daß anstelle der aufgeführten Einheit das komplette Formenparadigma gedacht werden muß. 2.1. Das italienische Possessivsystem Beginnen wir mit der Darstellung des Italienischen, da hier aus der Sicht des sprachlichen Systems die Verhältnisse einfacher liegen als im Französischen. Ausgehend vom eingangs aufgeführten Formenparadigma läßt sich eine Feldstruktur herauslösen, in der jede Form des Paradigmas ihren spezifischen Platz hat. Darüber hinaus kann dieser Systematik die jeweilige Semstruktur einer Einheit entnommen werden. - Die folgenden binären Scheidungen gilt es zu berücksichtigen: 1. die Scheidung zwischen lokutorialem bzw. nicht-lokutorialem Relationspol (wie eben dargelegt), 2. die Scheidung zwischen einer und mehreren Relationspersonen: unipersonal vs. pluripersonal 24 , 3. die Numerusscheidung: singular vs. plural und 4. die Genusscheidung: maskulin vs. feminin. Wir greifen hier und im weiteren Verlauf der Ausführungen aus Platzgründen exemplarisch den lokutorialen Bereich heraus und berücksichtigen die anderen beiden nur dann, wenn sie sich strukturell von diesem unterscheiden. Für das Italienische ergibt sich eine Feldstruktur, die folgendermaßen aussieht: unipersonal � singular plural � � m. (0) mio fern. (+) mia m. (0) miei fern. (+) mie lokutorial pluripersonal � singular plural � � m fern. m. fern. (0) (+) (0) (+) nostro nostra nostri nostre 24 Die Termini unipersonal und pluripersonal, sowie dann auch Unipossessiva und Pluripossessiva verwenden wir in Anlehnung an DAMOURETTE/ PrcHON, EGLF 6, p. 558. 66 Edeltraud Werner Die Opposition zwischen den Merkmalen 'unipersonaVpluripersonal' sowie 'singular/ plural' ist äquipollent, d. h. es gibt keine Überschneidungen im Anwendungsbereich. Die Opposition zwischen den Merkmalen 'maskulin/ feminin' hingegen ist privativ, wie Testbeispiele zeigen: suo figlio e sua madre sono arrivati tardi nostro figlio et nostra figlia sono arrivati tardi Der Akkord des Partizips erfolgt bei Bezugselementen mit unterschiedlicher Genusmarkierung durch die maskuline Form 25, d. h. das Maskulinum kann unter bestimmten Bedingungen das Femininum mit abdecken, ist also der nichtmarkierte Term der Opposition 'maskulin' vs. 'feminin'. Eine alternative Darstellungsmöglichkeit der Genusopposition wäre die folgende: '0 feminin' vs. '+ feminin'. Die formale Seite des Possessivums wird durch Numerus und Genus des Bezugsobjekts bestimmt. - Die gleiche Feldstruktur gilt auch für den allokutorialen Bereich, es müssen nur das zentrale Merkmal sowie die Signifikanten ausgetauscht werden, also 'lokutorial' durch 'allokutorial' sowie die Signifikantenleiste durch die Einheiten tuo, tua, tuoi, tue, vostro, vostra, vostri, vostre. Ähnlich liegen die Dinge im delokutorialen Teilfeld, nur daß hier bei den Pluripossessiva keine weitere semantische Ausgliederung erfolgt, vgl.: delokutorial unipersonal pluripersonal � singular plural � � m. fern. m. fern. (0) (+) (0) (+) suo sua suoi sue Ioro Der Punkt zeigt an, daß eine Form hinsichtlich einer sonst im System realisierten Opposition neutral ist 26. - Bleibt festzuhalten: Die italienischen Possessiva sind im unipersonalen Bereich immer eindeutig hinsichtlich Numerus und Genus markiert, im pluripersonalen Bereich fehlt eine Differenzierung jedoch in der delokutorialen Domäne. Die Form loro ist hinsichtlich jedweder Markierung, die über den Hinweis auf die personale Relationierung hinausgeht, indifferent. 25 Der gleiche Oppositionstyp liegt auch bei den Personalpronomina vor; vgl. hierzu auch N 23. 26 Zu dieser Darstellungsweise cf. auch WuNDERLI, ZFSL 99 (1989), 135-37. Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen 67 Die komplette Feldstruktur der italienischen Possessiva erhält man, indem man die Strukturen für die Teilbereiche der übergeordneten Merkmalkonfiguration lokutorial (0) [Possessiva] relational allokutorial (0) nicht-lokutorial (+) delokutorial (+) unterordnet. - Die Semstruktur der einzelnen Formen konstitutiert sich über die Merkmale, die einem Signifikanten hierarchisch zuordenbar sind, für mio also [relational, lokutorial, unipersonal, singular, maskulin], für loro [relational, delokutorial, pluripersonal] usw. Hinsichtlich der Wortartenzugehörigkeit ist das italienische Possessivum Adjektiv 27, welches wie zahlreiche Adjektive des Italienischen sowohl vor als auch hinter dem Substantiv auftreten kann 28 , vgl.: Aveva escluso da/ suo pensiero ogni contatto con la politica. (L'Espresso 37 [1990]. 102) Villaggio ha da poco finito di scrivere un libro ..., dove rievoca con malcelata autobiografia il mondo suo e di altri personaggi noti . . . (ibid., 110) La delinquenza, poi, ha delle caratteristiche tutte sue. (ibid., 46) Da parte mia, continua Pozzetto, ero un po' perplesso. (ibid., 109) 27 Cf. auch den Beitrag von A. BELLETTI, RGG 3 (1978), 127-42, die die Koordinierbarkeit von Possessivadjektiven mit weiteren Adjektiven sowie mit Translaten in adjektivischer Spezifizierungsfunktion analysiert, etwa la casa mia e di Gianni. - Wenn SCHWARZE, Grammatik, p. 30ss., die Possessiva zu den Postartikeln zählt, so bewegt er sich ausschließlich auf der Ebene von Sequenzierungsnormen (Norm und parole) und hebt nicht auf systematische Werte ab die Bevorzugung des Signifikanten ist übrigens ein auffallendes Charakteristikum dieser Grammatik. - Die hin und wieder anzutreffende Aufdeckung eines pronome possessivo, z.B. durch DARDANo/ TRIFONE, Lingua italiana, p. 162, das formal identisch sei mit dem aggettivo determinativo «mio», erweist sich damit als Phantom, da, was formal nicht geschieden ist abgesehen von Homonymen -, auch keine unterschiedlichen Grundwerte für sich beanspruchen kann. 28 Zum Wert der verschiedenen Adjektivpositionen im Italienischen cf. u.v.a.m. B. ScrA- RONE, Sur la place de l'adjectif en italien moderne, Den Haag/ Paris 1970; sowie die Literatur unter N 30. - Von grundlegendem Interesse zur panromanischen Erscheinung der Adjektivstellungsalternanzen cf. den Beitrag zum Französischen von P. WuNDERLI, «La place de l'adjectif: norme et infraction a la norme», TL 14/ 15 (1987), 221-35. 68 Edeltraud Werner Die Voranstellung ist heute in der Standardsprache 29 die nicht-markierte Position 30 . Wie jedes durch einen adjektivischen Spezifikator determinierte Nomen wird auch das durch ein Possessivum determinierte in bestimmten Fällen durch eine Einheit aus dem Artikelinventar begleitet, vgl.: E questo loro accordo ha rappresentato un'appello. (ibid., 81) Forse vorrei lavorare in un giornale fatto da un altro, ma da un altro ehe sia una mia creatura. (ibid., 32) Und wie jedes Adjektiv kann es im nominalen Umfeld mit weiteren adjektivischen Elementen determinativ kombiniert werden, vgl.: con grande mia sorpresa (zit. Schwarze, Grammatik, p. 32) lo stesso mio amico un altro mio amico (ibid., p. 32) In Verbindung mit einem Artikel kann das Possessivum darüber hinaus anstelle eines Nominalsyntagmas stehen, vgl.: No, sono sicuro: Berlusconi e un amico e la sua e un'amicizia ricambiata. (L'Espresso 37 [1991], 32) ----;; Ja sua amicizia Gli scenari ehe descriviamo in questa inchiesta sono infatti i probabili risultati dell'«operazione chirurgica» della divisione per tre di un Paese come il nostro, ehe . . . e gia molto lacerato e squilibrato tra regione e regione. (ibid., 42) ----;; il nostro paese Und es kann mit Hilfe des Artikels substantiviert werden, ohne daß es durch ein Nominalsyntagma substituierbar wäre. In einem solchen Fall liegt eine lexikalisierte Einheit vor. Das Possessivum wird zum Nomen mit einer Bedeutung von 'die Meinen', 'meine Habe' u. ä. Artikellosigkeit ist lediglich bei nachgestelltem Possessivum häufiger (z.B. per conto suo, di casa nostra, da parte mia), ist aber nicht durch die Position in der 29 Anders verhält es sich auf Dialektebene: Südlich einer Linie, die auf der Höhe von Rom beginnt, dem Tiberlauf folgt, Umbrien östlich von Perugia durchquert sowie den nördlichen Teil der Marken, um schließlich in der Gegend von Pesaro zu enden, ist die Nachstellung die nicht-markierte Positionsvariante. Cf. 0. CASTELLANI-POLLIDORI, SLI 6 (1966), 7ss., die sich für ihr Ergebnis auf die Karten Nm. 40, 72, 395, 942, 1108, 1279, 1548 und 1554 des AIS bezieht. 30 Zur Diachronie der Adjektivstellung sowie der Positionierung des Possessivums cf. u. a. LursA AuRIGEMMA, «Ricerche sulla posizione dell'aggettivo in italiano», CeS 20 (1982), 22-29; 0. CASTELLANI-POLLIDORI, SLI 6 (1966), 3-48, 81-137; SLI 7 (1967-70), 37-98; L. SERIANNI, «Mio padre/ padre mio: sull'anteposizione dell'aggettivo possessivo nelle allocuzioni», SLI l (1982), 137-54. Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen 69 linearen Dimension bedingt. Denn auch bei vorangestelltem Possessivum kann der Artikel fehlen (z.B. a sua volta, a suo tempo, a suo dire usw.). Es handelt sich hierbei fast ausnahmslos um lexikalisierte Wendungen. - Ferner fehlt der Artikel bei Verwandtschaftsbezeichnungen, sofern sie bestimmte Voraussetzungen erfüllen, vgl.: Intanto facevo amicizia con i colleghi di mio figlio e i loro genitori, e mi rendevo conto ehe c'e una tragedia di classe ... (ibid., 57) ... era iniziata Ja relazione tra sua moglie Franca e Weingraber ... (ibid., 24) Es geht um sog. relationale Nomina. 0. Castellani-Pollidori interpretiert diese Auffälligkeit des Italienischen im Zusammenhang mit den Eigennamen, die per se eine Artikelkomponente in einer Art wie Bally sagen würde cumul de signifies 31 mitumfaßten 32. Doch hat diese Sehweise für das Italienische durchaus ihre Probleme, da Eigennamen gerade in Verbindung mit dem Possessivum immer eine Einheit aus dem A_rtikelinventar bei sich haben, vgl.: ll mio Christopher, 21 anni, al contrario dei suoi fratelli e sorelle, ehe sono tutti al college, ha lasciato gli studi ed e andato in fabrica, ... (ibid., 57) so daß man, bliebe man bei der Interpretation 0. Castellani-Pollidoris, von der Extraposition einer immanenten Kategorie ausgehen müßte, für die es ansonsten im Italienischen keinerlei Parallelen gäbe. Betrachten wir diesen Fall von einer anderen Warte: Die Artikellosigkeit es geht ausnahmslos um den bestimmten Artikel, denn un mio figlio, questa mia sorella usw. sind ohne weiteres möglich ist an bestimmte Distributionen gebunden, d. h. sie ist nur bei vorangestelltem Possessivum anzutreffen, wenn das Nomen im Singular steht, wenn es nicht weiter durch Adjektive oder andere attributive Spezifikatoren determiniert ist 33 und wenn es keine morphologische Spezifizierung wie etwa Diminutiv- oder sonstige Kosesuffixe enthält 3 4 , vgl.: 31 Zur Terminologie cf. CH. BALLY, Linguistique generale et linguistique franr;aise, Bern 41965, p.134/ 35: «Nous disons qu'il y a cumul de signifies [...] quand un signifiant unique et indecomposable renferme plusieurs valeurs que des associations memorielles permettent d'analyser clairement». 32 Cf. 0. CASTELLANI-POLLIDORI, SLI 7 (1967-70), 98.- Zu dieser These cf. in neuerer Zeit den anregenden Beitrag von G. KLEIBER, Problemes de reference. Descriptions definies et noms propres, Metz 1981, p. 297-307. 33 Explikative Relativsätze sowie Appositionen sind möglich, vgl. z.B. «mia sorella, ehe de! resto e infermiera ... » (zit. SCHWARZE, Grammatik, p.44). 34 Der Artikel fehlt unter den angegebenen Bedingungen bei: padre, madre, fratello, sorella, figlio, figlia, zio, zia, nipote, marito, moglie, nonno, nonna, suocero, suocera, cognato, cognata, cugino, cugina, genero, nuora. Er steht immer bei: mamma, papii, babbo, bimbo, bimba, figliolo, figliola, die, anders als die anderen Einheiten, vornehmlich der gesprochenen Sprache angehören. 70 Edeltraud Werner sua madre vs. Ja loro madre la madre nostra - Ja mia mamma mia sorella vs. Je nostre sorelle - Ja mia sorellina Zudem gibt es bei weniger enge Verwandtschaftsbeziehungen ausdrückenden Einheiten eine Grauzone, wo der Artikel fakultativ möglich ist. Die Einschränkungen für das Fehlen des Artikels sind so eng an formale Faktoren gebunden, daß die Ursache kaum im Grundwert des Artikels zu suchen ist. Vielmehr dürfte die Erklärung in der Kombinatorik der Semstrukturen von Possessivum und jeweiliger Verwandtschaftsbezeichnung liegen. Bei allen betroffenen Verwandtschaftsbezeichnungen handelt es sich um personalrelationale Nomina 35 , um Nomina also, deren Semstruktur immer die Merkmale 'relational, personal' beinhaltet, genau wie die Possessiva auch. Relationszentrum ist bei diesen immer das hie et nunc des Sprechers, bei jenen hingegen eine definitorisch festgelegte Person, die durchaus auch der Sprecher sein kann. So sind etwa fratello, sorella, madre, padre, nonna usw. in ihrer Relation immer auf eine bestimmte Person hin definiert, die Relationszentrum wird und die die eindeutige Zuordnung genau wie bei den Possessiva steuert. Nur ist das Merkmal 'personal' hier nicht deiktisch, sondern definitorisch festgelegt 36 : Eine Aufspaltung in lokutorial, allokutorial und delokutorial ist nicht möglich. Der Verzicht auf den Artikel beruht wohl darauf, daß die begriffliche Aktivierung durch das Zusammenspiel der doppelten personalen und relationalen Merkmalkomplexe überflüssig wird. Doch weshalb dann der Artikel bei Vorhandensein eines pluralischen Merkmals, bei Koseformen usw.? Da der Plural als Numerus des 'mehr als 1' nicht mehr die Präzision des Singulars als Numerus des 'genau 1' enthält und da bei Koseformen die relationale Komponente zugunsten der affektischen in den Hintergrund tritt, wird der Artikel offensichtlich als formales Präzisierungselement eingesetzt, das die begriffliche Aktivierung mitträgt, die im Singular und bei nicht affektisch verformten Einheiten auch ohne den Artikel deutlich genug erscheint. Nicht der Grundwert des Artikels löst primär seine Setzung bzw. Nichtsetzung aus 37 , sondern der Präzisionsverlust der personalen Relation in pluralischen oder affektischen Kontexten. Dies soll an einem Beispiel mit pluralischer Markierung verdeutlicht werden. So läßt sich etwa le nostre sorelle nicht eindeutig einem definitorischen Relationszentrum zuordnen, wie die folgenden Paraphrasenmöglichkeiten deutlich machen: 'meine und deine Schwestern' 'meine und seine Schwestern' 35 Cf. hierzu etwa SEILER, FL 6 (1973), 23, der diese Lexemgruppe als eigenständigen semantischen Bereich mit spezifischen sprachlichen Charakteristika ansieht, dessen wissenschaftliche Untersuchung allerdings noch ausstehe. 36 BüHLER, Sprachtheorie, p. 147ss., würde hier von topomnestischem Zeigen sprechen. 37 Ähnlich auch P. SPORE, ltaliensk Grammatik, Odense 1975, § 165. Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen 'meine, deine und seine Schwestern' 'meine Schwester(n) und deine Schwester(n)' 'meine Schwester(n) und seine Schwester(n)' 'meine Schwester(n), deine Schwester(n) und seine Schwester(n)' Gelegentlich fehlt der Artikel auch bei appositiven Einschüben: 71 Quando parla di Aristide Gunnella, suo irriducibile avversario, La Malfa dichiara sprezzantemente ehe e un «piccolo stalinista». (ibid., 17/ 18) Doch hat die Setzung bzw. Nichtsetzung des Artikels auch hier nichts mit dem Auftreten des Possessivums zu tun: ob ein Artikel auftaucht oder nicht, hängt diesmal allein von den Verwendungsmodalitäten des Artikels ab. Das gleiche gilt für prädikativ verwendetes Possessivum, vgl.: Ma, in redazione, chiunque sia non mettera piede; Ja conduzione tecnico-politica e e restera mia. (ibid., 32). 2.2. Das französische Possessivsystem Betrachten wir auf die gleiche Weise die Verhältnisse im Französischen. Hier gilt es, wie eingangs gezeigt, zwei Paradigmen Rechnung zu tragen. 2.2.1. Das Paradigma / 'mo'/ , / 'tf/ 1, / 'so'/ . - Für das erste Paradigma läßt sich die folgende Feldstruktur herauslösen die Basisscheidungen sind die gleichen wie für das Italienische. Wir beschränken uns auch hier exemplarisch auf das lokutoriale Teilsystem: lokutorial unipersonal pluripersonal � � singular plural singular plural � t m. fern. (0) (+) t t / mö/ / ma/ / me/ / n:,tRf / no/ (0) (+) Das Teilfeld für den allokutorialen Bereich ist identisch strukturiert. Es müssen lediglich das zentrale Sem sowie die Signifikantenleiste ausgetauscht werden: 'allokutorial' an der Spitze und / tö/ , / ta/ , / tel, / v;;tR/ , / vo/ in der Signifikantenleiste. 72 Edeltraud Werner Auch im Französischen ist die Opposition zwischen den Merkmalen 'maskulin/ feminin' eine privative. Im Unterschied zum Italienischen gibt es bei der maskulinen Singularform sowie im Plural jedoch zwei Varianten, je nachdem, ob ein konsonantisch oder ein vokalisch anlautendes Wort folgt, vgl.: man chien ! möfjiU, aber: man ami / m: mami/ und mes chiens ! mefje! nas chiens / nofje/ , aber: mes amis / mezami/ nas amis / nozami/ Die Alternanz basiert auf einem allgemeinen Ausspracheprinzip des Französischen, für den Fall, daß ein wartbzw. silbenauslautender Nasalvokal oder ein / -z/ vor einem vokalisch anlautendem Folgeelement auftritt. Beide Aussprachenormen sind komplementär distribuiert. Innerhalb der Feldstruktur braucht auf diese Alternativen nicht verwiesen zu werden, da die Alternanz für das Possessivum nicht systemspezifisch ist, sondern in den Bereich satzphonetisch bedingter Adaptationsprozesse (Normebene im Sinne Coserius) fällt. Anders als im Italienischen kommt es im Französischen zudem unter bestimmten Bedingungen zu Formensynkretismen, nämlich dann, wenn der unipersonalen femininen Singularform ein vokalisch anlautendes Wort folgt. Dann springt die maskuline Realisierungsvariante ein, und zwar diejenige, die gleichfalls an das Vorhandensein eines Folgevokals gebunden ist, vgl.: ma maisan / mam:::zö/ aber: man amie = man ami / m: mami/ Das Oppositionsverhältnis läßt sich in der folgenden Graphik verdeutlichen: / m: m/ (0) Damit besteht im Französischen nicht nur zwischen den Merkmalen 'maskulin' und 'feminin' eine privative Opposition, sondern auch zwischen den singularischen maskulinen und femininen Unipossessiva selbst. Hinzu kommt, daß im Pluralbereich der Unipossessiva genau wie auch bei den Pluripossessiva generell die Genusscheidung neutralisiert ist, wohingegen die Numerusscheidung Bestand hat, wenn sie im delokutorialen Bereich der Pluripossessiva (______" / lceRI - / lceRz/ ) auch latent ist, d. h. nur dann realisiert wird, wenn das Folgewort mit einem Vokal anfängt, vgl.: Die Possessiva im gesprochenen Italienischen und Französischen leurs maisons / keRmEzö/ , aber: leurs ami(e)s / lceRzami/ 73 Die Dinge liegen hier jedoch anders als in den beiden anderen Bereichen, wo die Scheidung 'singular' vs. 'plural' konstant ist: / mtRI vs. / no/ , / v:JtRI vs. / vo/ . Satzphonetisch vergleichbar wären zwar die Realisierungsvarianten / me/ - / mez/ , / no/ - / noz/ und / vo/ - / voz/ , doch trägt die Variation bei den Lokutiva und Allokutiva nicht die Singular-Plural-Scheidung, sondern ist ausschließlich durch die vokalische bzw. konsonantische Folgeumgebung im Plural gesteuert; der Singular ist immer eindeutig. Anders bei leurs, wo realisiertes Auslaut-/ z/ zwar auch immer die Pluraldomäne markiert, wo aber die / z/ -lose Variante hinsichtlich der Scheidung 'singular/ plural' neutral ist. Für das delokutoriale Teilsystem muß damit die Scheidung 'singular' vs. 'plural' ebenfalls berücksichtigt werden, doch handelt es sich diesmal nicht um eine äquipollente, sondern um eine privative Merkmalopposition, vgl.: unipersonal � singular � m. (0) / sö/ (0) fern. (+) / sa/ (+) plural t / sei delokutorial pluripersonal � singular (0) t /lreRI plural (+) t llreRzl 2.2.2. Das Paradigma / 'mje'/ , J'tje'/ , ! 'sje'/ . - Für das zweite faradigma des Französischen läßt sich unter Anwendung der gleichen Oppositionsterme die folgende lokutoriale Feldstruktur herauslösen 38 : unipersonal � maskulin (+) / mji:/ feminin (0) / mjrn/ lokutorial pluripersonal t / notRI 38 Man wird vielleicht versucht sein, für das Paradigma B ein wesentlich komplexeres System anzusetzen, als wir dies getan haben wenn man davon ausgeht, daß die Einheiten dieses
