eJournals Vox Romanica 52/1

Vox Romanica
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0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
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1993
521 Kristol De Stefani

GIULIANO BERNINI/ANNA G1ACALONE RAMAT (ed.), La temporalità nell’acquisizione di lingue seconde. Atti del Convegno internazionale, Pavia, 28-30 ottobre 1988, Milano (Angeli) 1990, 364 p. (Materiali Linguistici 2)

121
1993
G. Berruto
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300 Besprechungen - Comptes rendus GIULIANO BERNINIIANNA G1ACALONE RAMAT (ed.), La temporalita nell'acquisizione di lingue seconde. Atti del Convegno internazionale, Pavia, 28-30 ottobre 1988, Milano (Angeli) 1990, 364 p. (Materiali Linguistici 2) Le ricerehe nel eampo dell'apprendimento delle lingue seeonde hanno eonosciuto in Italia negli ultimi anni un notevole ineremento. Testimonianza di tale feeondita sono ora questi atti di un eonvegno tenutosi all'Universita di Pavia sul tema, divenuto eentrale in molte rieerehe internazionali sull apprendimento spontaneo di L2, della realizzazione delle nozioni della temporalita, ehe ha visto la partecipazione di linguisti italiani ed esteri partieolarmente competenti sull'argomento. 11 volume eomprende diciotto eontributi, suddivisi in quattro sezioni. La prima sezione presenta i risultati a eui e giunto il eosiddetto <progetto di Pavia> (un'indagine a eui parteeipano studiosi delle universita di Pavia, Bergamo, Torino, Trento e Udine, avente eome seopo cito dal eontributo ehe apre la sezione, opera della eoordinatriee del progetto A. G1ACALONE RAMAT (15) - «studiare eome eoloro ehe apprendono l'italiano imparano gradualmente ad esprimere le relazioni temporali ed aspettuali mediante mezzi diseorsivi, lessieali e morfologiei», e eontiene, oltre al eontributo eitato, ehe informa sui primi dati generali dell'indagine (ehe puo eontare su un vasto spettro di lingue prime diverse negli informanti) e sulle ipotesi ehe se ne rieavano, altri einque interventi. E. BANFI si oeeupa delle potenziali <forme basiehe> del verbo nelle interlingue di apprendenti sinofoni, ehe mostrano una notevole quantita di infiniti sovraestesi; dell'infinito nei sistemi verbali di apprendenti di diversa Ll tratta l'ampio saggio di M. BERRETTA, ehe mostra eome la forma base, non mareata, di verbo sia piuttosto la terza persona singolare del presente, mentre l'infinito sembra gia specializzato per esprimere la dipendenza e la modalita non fattuale, ed eventualmente l'aspetto durativo/ abituale. G. BERNINI, esaminando gli interi paradigmi verbali di varieta d'apprendimento elementari, puo eoncludere fra l'altro ehe vi e l'aequisizione di morfologia flessiva sul verbo gia in stadi relativamente preeoei e ehe si organizzano per primi i paradigmi del presente e del singolare, secondo note gerarehie di mareatezza; G. MAssARIELLO MERZAGORA presenta alcuni mezzi lessieali (in partieolare, avverbi di tempo) utilizzati da apprendenti sinofoni per esprimere rapporti temporali; e D. CALLERI sehizza le linee fondamentali di una rieerea parziale sull'aequisizione dell'imperfetto in bambini italiani. Ad altri progetti di rieerea sull'apprendimento spontaneo dell'italiano, sviluppati a Roma, e dedieata la seeonda sezione, eon eontributi di: M. GNERRE sul sistema verbale nell'italiano di eapoverdiani (ehe nota fra l'altro la presumibile influenza delle earatteristiehe del sistema verbale ereolo nativo); G. BANTI, sul sistema verbale nell'italiano di somali di Mogadiscio; B. TuRCHETTA, sull'uso dei verbi in testi narrativi in italiano di lgbo nigeriani; M. VEDOVELLI, sul rapporto fra sviluppo del sistema verbale e eompetenza metalinguistica. La terza sezione si volge inveee ai eontributi di rieereatori ehe hanno lavorato eon altre L2. Non puo maneare in questo eontesto il nome di N. DITTMAR, ehe riferisee del eonfronto tra le modalita di apprendimento della temporalita in tedeseo di una ragazza undieenne e di una giovane adulta ventenne di Ll polaeeo (non sorprende la grande rapidita e flessibilita nell'avvieinamento alla lingua obiettivo da parte dell'undieenne); ad esso si affianeano C.NoYAU, M. T. VASSEUR e D. VERONIQUE, ehe trattano di diversi aspetti nell'ambito di un ampio progetto finanziato dalla European Seienee Foundation sull'apprendimento spontaneo in adulti immigrati di einque lingue (inglese, tedeseo, neerlandese, franeese e svedese; Veronique tratta in partieolare del sistema di temporalita sviluppato in franeese da arabofoni), e S. SCHLYTER, ehe riferisee dell'aequisizione dei morfemi verbali franeesi in adulti e bambini bilingui (trovando forti parallelismi tra gli itinerari di aequisizione in L1 e in L2). Besprechungen - Comptes rendus 301 A problemi generali delle strutture temporali nella lingua e infine dedicata la quarta sezione, con interventi di: CH. SCHWARZE sulle caratteristiche fondamentali dai punti di vista funzionale, concettuale e formale dei tempi verbali in italiano; P. M. BERTINETTO, sulle perifrasi verbali (con particolare attenzione metodologica ai criteri di identificazione delle perifrasi); A. PuGLIELLI, con considerazioni sulla nozione del tempo e della temporalita in prospettiva antropologico-culturale. Nel complesso, il volume si legge con grande interesse. Esso testimonia non solo di vivaci attivita di ricerca in un settore emerso negli ultimi tempi sempre piu in primo piano quale terreno di collaudo ideale per la verifica e la discussione di ipotesi e risultati della teoria linguistica, alle prese con gli effettivi comportamenti di parlanti ehe stanno ,creando> una propria lingua; ma anche di un felice connubio fra attenzione ai problemi teoricometodologici retrostanti e analisi di multiformi dati empirici, ehe appare chiaramente in molti contributi e ehe consente di illuminare i fenomeni considerati in un quadro globale di grande attualita scientifica. G. Berruto * WALTER BERSCHIN/ ARNOLD RoTHE (ed.), Ernst Robert Curtius: Werk, Wirkung, Zukunftsperspektiven. Heidelberger Symposion zum hundertsten Geburtstag 1986, Heidelberg (Winter) 1989, 300 p. Zum hundertsten Geburtstag von Ernst Robert Curtius veranstaltete die Universität Heidelberg, wo der Gelehrte fünf Jahre gewirkt hatte, ein Symposion, dessen Akten hier vorliegen. Zum selben Anlaß führte das Romanische Seminar der Universität Bonn, Hauptwirkungsort von Curtius ab 1929, eine Vortragsreihe durch, die jetzt ebenfalls greifbar ist 1. Christoph Dröge hatte gleichzeitig in der Bonner Universitätsbibliothek eine Gedenkausstellung unter dem Titel «Ernst Curtius - Europäer und Romanist» organisiert. Im südelsässischen Thann dem Geburtsort von Curtius - und an der Universität Mülhausen fand Ende Januar 1993 ein Kolloquium zum Thema «Ernst Robert Curtius et l'idee de l'Europe» statt 2 . Kurz zuvor war auch in Rom in feierlicher Weise seiner gedacht worden. Es mag erstaunen, daß ein Literaturprofessor nach seinem Tode derart im Rampenlicht steht. Es liegt wohl daran, daß Curtius nicht bloß ein Gelehrter war, der für seine Fachkollegen schrieb, sondern auch ein Essayist, der über Presse und über Kulturzeitschriften ein breiteres Publikum ansprechen wollte. Er selber verstand sich auch als Schriftsteller. Dieser Aspekt wurde in mehreren Beiträgen des Heidelberger Kolloquiums herausgestellt. In seiner Polemik gegen Jaspers im Jahre 1949 unterstrich Curtius, er habe gegen den Philosophen nicht in seiner Eigenschaft als Professor protestiert, sondern als «deutscher Schriftsteller». Als solcher habe er das Recht, «publizistische Waffen zu gebrauchen, wie sie in Deutschland seit Lessing üblich sind» (13). Schon sein erstes großes Buch Die literarischen Wegbereiter des neuen Frankreich (1919) wollte er an literarischen Maßstäben messen lassen: «Das goldene Wort von Thomas Mann (... ) ,Ein Schriftsteller ist ein Mann, dem das Schreiben schwerfällt> ich hatte es in seinem vollen Gewicht erfahren.» 3 Er sprach von seiner Arbeit als einem «künstlerischen Gestaltungsprozess», den er nicht durch ständiges Suchen und Herumlesen unterbrechen wolle. Er arbeite mit einer Assi- 1 W.-D. LANGE (ed.), «In Ihnen begegnet sich das Abendland». Bonner Vorträge in Erinnerung an Ernst Robert Curtius, Bonn 1990. 2 Siehe dazu J.JuRT, «Ernst Robert Curtius und die Europa-Idee. Ein Kolloquium in Mülhausen», NZZ 32, 10.Februar 1993: 28. 3 E.R.CURTIUS, Französischer Geist im zwanzigsten Jahrhundert, Bern 3 1965: 524.