eJournals Vox Romanica 52/1

Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
1993
521 Kristol De Stefani

Actes du XVIIIe Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, Université de Trèves (Trier) 1986, publiés par DIETER KREMER, Tome II: Linguistique théorique et linguistique synchronique, Tübingen (Niemeyer) 1991, XII+ 670 p.

121
1993
G. Berruto
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Besprechungen - Comptes rendus 311 11 volume e inoltre arricchito da un'introduzione dei curatori, con il sommario di tutti i singoli contributi, e da dettagliati indiei dei nomi, delle lingue e dei eoneetti.G. Berruto * Actes du XVIII" Congres International de Linguistique et de Philologie Romanes, Universite de Treves (Trier) 1986, publies par DIETER KREMER, Tome II: Linguistique theorique et linguistique synchronique, Tübingen (Niemeyer) 1991, XII+ 670 p. Questo monumentale volume eontiene i eontributi della seeonda sezione de! XVIII eongresso dei Romanisti: si tratta di ben sessantaeinque lavori, suddivisi in dieei gruppi tematici, della eui globalita e evidentemente vano eereare di dar eonto qui. Ci limiteremo a indieare aleuni dei temi trattati. Anzitutto, nella tavola rotonda ehe apre il volume, G. Bossong, B. Pottier, M. Wilmet e R. Martin diseutono, seeondo varie prospettive, dalla linguistiea tipologiea e universalista a quella ipotetieo-deduttivista, su «Qu'est-ee qu'expliquer en linguistique? » (l'intervento di Pottier ei pare, a dire il vero, molto poeo pertinente, dato ehe tratta, non senza eompiaeimenti terminologiei superflui, delle manifestazioni delle semies e noemies). Per il resto, il eatalogo dei temi tende ad esaurire tutto il vasto spettro degli interessi della teoria linguistiea attuale. Si va da problemi di (meta)teoria, quali il trattamento delle sequenze omonimiehe in Saussure (M. HERRMANN) o Ja nozione di frase nella sintassi deserittiva (P. DEMAROLLE); agli artieoli (eon speeiale riguardo allo spagnolo: A. LoPEZ GARcfA, ]. GARRIDO MEDINA, eee.), agli aggettivi Q. HEwsoN, I. PENADES MARTINEZ, eee.), agli avverbi (eon partieolare attenzione alla classifieazione degli avverbi di frase: E. SuoMELA-HÄRMÄ sull'italiano, J. WüEST sul franeese), ai clitiei (noto eampo di battaglia della sintassi di impostazione generativista: L. MELIS, A. HULK, eee.); ai problemi della referenza e dello statuto informativo dei sintagmi nominali (S. KAROLAK, S. STATI, eee.); ad anafora (G. KLEIBER) e eatafora (M. KE�IK); alle frasi eopulative (A. BooNE); all'ordine delle parole (M.-L. RIVERO, M. MANOLIU-MANEA); all'apposizione (M. FoRSGREN) e al partieipio assoluto in franeese (K. H. KÖRNER); alle eostruzioni eausative (C. VET) e fattitive (E. RoEGIEST); e via dieendo. Un nucleo eonsistente di interventi toeea questioni eonnesse alla manifestazione della modalita: modi verbali (in spagnolo: E. RrnRUEJO), verbi modali (F. ÜLIVEIRA), partieelle modali Q. ScHMIDT-RADEFELDT), la negazione (R. MüRANT MARCO, TH. STOLZ), eee.; un altro si eoneentra sui pronomi relativi e le frasi relative (D. GooARD, J. RooRYCK, M. PrnR- RARD, eee.); non maneano eontributi a eavallo eon Ja pragmatiea (per es., sui mezzi linguistiei per esprimere disaeeordo in portoghese: M. H. ARAUJO CARREIRA; sui fatismi nella stessa lingua: M. B. DE A. RoDRIGUES DIAS), o su singoli eonnettivi (como in spagnolo: J. SCHMIDELY; alors: M.-J. GERECHT). In assoeiazione alla grande varieta dei temi trattati, vi e anehe un'evidente pluralita di impostazioni: troviamo infatti approeei guillaumiani, (post)strutturalisti, semantieo-formali, tipologieo-eontrastivi, e naturalmente generativisti. Meno rappresentate sono Je seuole funzionaliste. Nel eomplesso, si ha un quadro veramente vivaee degli attuali interessi nella linguistica romanza deserittiva, in eui spieea se non altro quantitativamente l'apporto dei romanisti di lingua iberiea. 11 volume appare in rieca veste rilegata; ma sono rimasti pareeehi errori di stampa. G. Berruto * 312 Besprechungen - Comptes rendus Atti de[ Convegno internazionale sulla «Peregrinatio Egeriae» (Arezzo, 23-25 ottobre 1987), Arezzo (Accademia Petrarca) 1990, 370 p. Nel centenario della pubblicazione del Codex Aretinus 405, contenente una delle testimonianze linguistiche pii:t importanti per lo studio del latino volgare, l'Accademia Petrarca di Arezzo ha tenuto un importante convegno di studi, di cui ora sono stati pubblicati i densi atti. I diciotto contributi in cui si sono articolati i lavori hanno preso in esame con grande profondita tutti gli aspetti della Peregrinatio, da quello piu latamente storico (con un lungo saggio in cui F. FABBRINI ricostruisce con grande afflato empatico «La cornice storica della Peregrinatio Egeriae», 20-75) a quelli codicologici, archeologici, biblico-liturgici, geografici, e naturalmente linguistici. Sotto quest'ultimo punto di vista, ehe e quello ehe ci interessa in questa sede, C. Mr- LANI, «Note di linguistica egeriana» (109-35), analizza, a vero dire in maniera un po' scolastica, la sintassi e i grecismi, per concluderne ehe «Egeria ebbe il senso del latino classico soprattutto nella sintassi del periodo» (132-33). V. VÄÄNÄNEN, «I due livelli del linguaggio orale nell'Itinerarium Egeriae» (159-----65), osserva l'impiego di due piani diversi dell'oralita, l'uno spontaneo, ehe si ricollega all'uso linguistico tipico dell'autrice, l'altro riflesso, attraverso la riproduzione deliberata di modi popolari o familiari nelle citazioni di discorso diretto. Contributi piu sostanziosi all'analisi linguistica vengono pero da A. NocENTINI, «L'uso dei dimostrativi nella Peregrinatio Egeriae e la genesi dell'articolo romanzo» (137-58), ehe tratta ! 'interessante tema notando ehe il sistema dei dimostrativi nella Peregrinatio vede nella 3 a persona la perdita progressiva del valore deittico, l'improduttivita di rs e la specializzazione di ILLE con valore cataforico e IPSE con valore anaforico: ci si trova quindi chiaramente nella prima fase dell'evoluzione ehe dal latino tardo porta all'articolo romanzo (secondo la trafila ipotizzata da L. Renzi); il nostro testo rispecchierebbe una situazione in cui sono causalmente legati tre fenomeni tipologici, la perdita della flessione casuale, il mutamento nell'ordine dei costituenti e appunto lo sviluppo dell'articolo («lo scadimento dei segnali della dipendenza lineare e stato compensato con la valorizzazione della successione tema-rema e dei segnali ehe la esprimono», 156). Moltissimi gli errori di stampa disseminati qua e 1a nel volume. G. Berruto * MONIKA BucHMÜLLER-PFAFF, Siedlungsnamen zwischen Spätantike und frühem Mittelalter. Die -(i)acum-Namen der römischen Provinz Belgica Prima, Tübingen (Niemeyer) 1990, 953 p. + cartes. (Beih.ZRPh. 225) L'etude «Siedlungsnamen zwischen Spätantike und frühem Mittelalter» a ete proposee a son auteur comme theme de dissertation de philologie germanique a l'universite de Sarrebruck. Le livre que voici s'est developpe dans Je cadre du Saarbrücker Orts- und Flurnamenprojekt, et l'auteur a pu profiter des colloques intitules «Namen und Siedlung» organises a son universite. Le livre recompense richement l'aide res,:ue, et fait honneur a l'universite inspiratrice. Le suffixe -acu(-s, -a, -um) est un hybride celto-latin (< *ak + us, etc.). La variante -iacu(s, -a, -um), caracteristique de Ja Gaule, doit sa naissance a une fausse coupure a partir d'un derive comme Juliacus (Julius + acus). Ce suffixe s'attache aux noms de personne gaulois, latins et germaniques, de meme aux appellatifs, aux noms designant Ja topographie, mais aussi aux hydronymes; pour designer des personnes et des peuples, mais notamment aussi pour former des noms d'exploitations et de colonies (type villa Marciaca,