Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
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1993
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Kristol De StefaniILARIA BONOMI/STEFANIA DE STEFANIS CICCONE/ANDREA MASINI, Il lessico delta stampa periodica milanese nella prima meta dell'Ottocento, Firenze (Nuova Italia) 1990, VIII + 654 p.
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1993
G. Berruto
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320 Besprechungen - Comptes rendus Guiscardo, mais quel est le developpement phonetique qui a amene la graphie? ( Guis- > Vuis- > Bis-? ): les graphies comme Venivento et Viatrice 'Beatrice' sont normales dans le texte. Leena Löfstedt * ILARIA BoNOMIISTEFANIA DE STEFANIS CrccoNEIANDREA MASINI, Il lessico delta stampa periodica milanese nella prima meta dell'Ottocento, Firenze (Nuova Italia) 1990, VIII + 654 p. Lo spoglio lessicale della stampa ottocentesca e un lavoro molto meritorio, destinato a cambiare anche considerevolmente, col progredire della raccolta dei materiali, le nostre conoscenze sulla storia del patrimonio lessicale italiano. Ci si rende sempre pii:t conto, in effetti, della profondita dell'apporto di nuova terminologia dato dal rinnovamento e rapido ricambio di idee, cose e istituzioni ehe caratterizza specialmente la prima meta del secolo. Un recente contributo importante a questo filone di ricerca e dato dal presente volume di tre specialisti del settore, ehe ci propongono il frutto di un minuzioso scavo lessicale effettuato a partire dai cinque ponderosi volumi di Testi e concordanze di cinquantotto testate di periodici milanesi fra il 1800 e il 1847 da essi stessi pubblicati una decina d'anni or sono. Il volume comprende sei capitoli: De Stefanis Ciccone scrive l'introduzione generale e la caratterizzazione dei generi testuali rappresentati dalla prosa giornalistica spogliata, di carattere disparato ma con una forte componente specialistica (dalla chimica alla botanica alla giurisprudenza alla zootecnica); Bonomi si occupa del lessico di tono aulico e tradizionalista; Masini dei neologismi; De Stefanis Ciccone dei forestierismi; Bonomi dei termini di carattere regionale e popolare; Masini di quelli tecnici e scientifici. I capitoli descrittivi hanno la forma di glossari preceduti da ampi commenti, e riportano, se ho contato bene, circa 4500 voci interessanti per una ragione o per l'altra. La parte del leone e fatta dai forestierismi e dai neologismi. I primi appaiono soprattutto sotto la forma di calchi o di prestiti adattati, e pervadono le pii:t varie sfere semantiche, dalla politica alla burocrazia alla casa alla moda alla nascente sociologia ecc.; l'influenza francese e ancora, come c'era da aspettarsi, di gran lunga la pii:t cospicua. Sorprendente e l'enorme quantita di neologismi autoctoni, formati con materiale lessicale e moduli di formazione delle parole italiani (e del tutto giustificato ehe A. Masini dica quindi nel commento, a p. 95, ehe «le neoformazioni, i nuovi significati e le nuove locuzioni ehe si colgono nella stampa periodica milanese del primo Ottocento mostrano uno sforzo di rinnovamento della lingua italiana, quale forse in nessun'altra epoca si era mai verificato cosl ampiamente»). Assai interessanti sono tuttavia anche le parti ehe testimoniano dell'uso di termini provenienti dai dialetti (anch'essi di solito debitamente italianizzati: i «dialettismi integrali» sono soltanto sette), per lo pii:t di area lombarda o pansettentrionale; e dell'ampia utilizzazione di tecnicismi, specie dei settori della medicina e della botanica (ma quella ehe conosce il pii:t radicale rinnovamento risulta essere la terminologia della chimica). Un lavoro del genere naturalmente permette numerose retrodatazioni. Fosforescenza e anticipato, per es., di 5 anni (dal 1817 accolto dal DELI di CoRTELAzzo e ZoLLI al 1812), ma conservatore «funzionario» viene retrodatato di pii:t di sessant'anni, cronaca di cinquanta, corrispondente e corrispondenza nel senso giornalistico di quaranta e sessantacinque rispettivamente, azotato e molecolare di quaranta, inseguimento di cinquantacinque, disgelo di una trentina, ecc.; molto numerosi sono anche i termini ehe non risultano ancora attestati nei dizionari disponibili. Besprechungen - Comptes rendus 321 Nel complesso, ci viene presentata una vera miniera di materiali lessicali, ehe meriterebbe di essere percorsa con gran ricavo d'informazione in piu direzioni, non solo lessicografiche, ma anche, per esempio, nella prospettiva del consolidarsi dei linguaggi settoriali o del formarsi del linguaggio giornalistico, ehe nella prima meta dell'Ottocento mostra da un lato l'apertura ai vari linguaggi settoriali ehe ancor oggi lo contrassegna e dall'altro, a quanto risulta dall'abbondantissima eloquente esemplificazione, una particolare mistura di neologismi ed arcaismi coesistenti nello stesso testo. G. Berruto * AUGUST DAUSES, Die italienischen Dialekte im Überblick. Auszug aus dem Matthäusevangelium mit philologischen Kommentaren, Stuttgart (Steiner) 1992, 94 p. Das schmale Bändchen will nach dem Willen des Verfassers dem «Studierenden einen ersten Einblick in die dialektale Vielfalt der italienischen Sprache [besser wohl: Italiens] bieten» (7), und dazu hat er eine Reihe von Dialektversionen des Matthäusevangeliums auszugsweise zusammengestellt, und zwar in der Form, wie sie zwischen 1859 und 1865 von verschiedenen Übersetzern als Auftragsarbeit des Fürsten Luigi Luciano Bonaparte erstellt worden sind. Es handelt sich um die Kap. 1/ 1-5, sowie das komplette Kap. 2 und Kap. 3/ 1-8. Im Anschluß an die Textauszüge (venezianisch, lombardisch, piemontesisch, ligurisch, romagnolisch, toskanisch, römisch, neapolitanisch, kalabresisch und sizilianisch; 9-47) folgen ein lauthistorischer, ein grammatikalischer und ein lexikalischer Kommentar zu den einzelnen Dialekten (49-74) sowie der Versuch einer Systematisierung der diversen herausgestellten Dialektmerkmale (75-92). Der Band schließt mit einem Hinweis auf die verwendete Literatur (93s.) sowie einer Übersicht über die vom Verf. im gleichen Verlag publizierten weiteren Arbeiten (unpaginiert). Der Verfasser sieht den Vorteil seiner Textsammlung, verglichen mit den Tonmaterialien der von CoRTELAZZ0 betreuten Reihe Profilo dei dialetti italiani, darin, daß eine bessere Vergleichbarkeit gegeben sei als bei den eher spontanen Äußerungen der dialektalen Gewährsleute ein durchaus legitimes Movens. Allerdings läßt der Verf. einen Hinweis auf bereits bestehende, in gleicher Weise motivierte Textsammlungen, etwa die von Papanti, vermissen, in der eine Novelle aus Boccaccios Decamerone in 906 <italienischen> dialektalen Versionen sowie in 57 nicht-italienischen Sprachformen vorgeführt wird. Die Sammlung Papantis stammt aus dem Jahr 1875 also in etwa aus der gleichen Zeit wie die vom Verf. ausgewählten Evangelienübersetzungen. Die Idee ist also nicht neu 1 , und es wäre nicht uninteressant gewesen, zumindest punktuell eine Kontrastierung der beiden Texttypen vorzunehmen auch in einer Einführung für Studierende ... zumal Teile des Korpus von Papanti in der grundlegenden Arbeit von Devoto und Giacomelli 2 bequem zugänglich gewesen wären. Daß mit dem vorliegenden Bändchen natürlich keine exhaustive Abhandlung der Dialekte Italiens geliefert werden kann, weiß der Verf. selbst, zumal er auch auf die bewußte Nutzung des dialektalen Mediums durch die Übersetzer in der Einleitung hinweist. Eine Gültigkeit der herausgestellten Dialekteigenheiten für die spontane Äußerung im Dialekt kann somit also nur bedingt postuliert werden. - Die Evange- 1 Erstmals wurde sie bereits im 16.Jh. umgesetzt, und zwar durch keinen geringeren als L.Salviati. 2 G.DEVOTo/ GABRIELLA GIACOMELLI, I dialetti delle regioni d'Italia, Firenze 2 1991. Der Titel fehlt übrigens in der Bibliographie und wurde vom Verf. offensichtlich nicht zur Kenntnis genommen.