Vox Romanica
vox
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Francke Verlag Tübingen
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1993
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Kristol De StefaniGIUSEPPE PIZZOLOTTO, Bilinguismo ed emigrazione in Svizzera. ltaliano e eommutazione di eodiee in un gruppo di giovani, Bern (Lang) 1991, 243 p. (Europäische Hochschulschriften 21/99)
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1993
S. Schmid
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Besprechungen - Comptes rendus 325 FEW) consentono di inserire il dato linguistico loeale in un contesto molto piu ampio. I singoli lemmi del glossario risultano quindi preziosi sia per la ricehezza dei dati presentati, sia per la loro analisi e per le ipotesi etimologiche: a eoronamento di questo bel lavoro avremmo letto volentieri una eonclusione un po' piu sostanziosa di quella presentata dalla Vigolo, ehe avesse riesaminato eomplessivamente il lessieo reperito e ne avesse evidenziato, per quanto possibile, le tendenze areali e quelle evolutive, sfruttando per queste ultime l'oeeasione offerta dall'esistenza di inehieste AIS e ALi nella zona e di quelle svolte dall'Autriee stessa a distanza di almeno mezzo seeolo. Avrebbe ulteriormente arrieehito il livello informativo del lavoro anehe qualche notizia sulle persone intervistate. Ma non si puo fare tutto in una volta. Paolo Giannoni * WALTER PAGANI (ed.), Vocabolario de[ dialetto di Filattiera. II: Lo spazio e il tempo, Pisa (Paeini) 1990, 273 p. II volume esee a distanza di sette anni dalla eomparsa della prima parte della raeeolta lessieale (Vocabolario del dialetto di Filattiera. I: II corpo umano, Pisa 1983) e viene ad essere un essenziale eontributo alla eonoseenza del lessieo dell'alta Lunigiana, terra ehe eostituisee l'estrema propaggine settentrionale della Toseana amministrativa, ma i eui usi linguistici sono spieeatamente gallo-italici (la regione si insinua tra Liguria ed Emilia) 1 • II Vocabolario, redatto da W. Pagani dell'Universita di Pisa, seaturisee dai risultati di inehieste sul eampo eondotte da cinque nativi del luogo; i risultati non sono ordinati alfabetiea� mente ma per eategorie semantiehe, e i lemmi sono quasi sempre aeeompagnati da una preziosa fraseologia. Altro pregio dell'opera sono i eontinui rimandi alle raeeolte lessieali delle aree limitrofe ed anehe al REW e al DEI (cf. p. 11), eosi ehe alle voei del Vocabolario si aeeompagnano le informazioni indispensabili per l'inquadramento areale e per l'ipotesi etimologiea. Alla fine della raeeolta lessieale segue un'appendiee dovuta a W. Pagani sulla Fonetica storica del dialetto di Filattiera (205-40). Sia il voeabolario ehe l'appendiee sono poi aeeompagnati da un aeeurato indiee alfabetico delle voci dialettali e da un indiee etimologieo, entrambi utilissimi per una veloee eonsultazione dell'opera. Paolo Giannoni * GIUSEPPE P1zzoLOTTO, Bilinguismo ed emigrazione in Svizzera. ltaliano e eommutazione di eodiee in un gruppo di giovani, Bern (Lang) 1991, 243 p. (Europäische Hochschulschriften 21/ 99) E quasi un deeennio ehe le rieerehe soeiolinguistiehe sull'emigrazione italiana nella Svizzera tedesea mettono in rilievo il fatto ehe il eomportamento linguistieo della seeonda generazione si distingue da quello della prima innanzitutto per la frequente alternanza nel diseorso e spesso all'interno di una stessa frase di due eodiei: una varieta di italiano e 1 Per un quadro generale sull'intera area lunigianese si veda P. MAFFEI BELLuccr, Lunigiana, Pisa 1977; un panorama bibliografieo e offerto dalla stessa autriee nell'appendiee La Val di Magra eontenuta nel volume L.CovERr/ G.PETRAcco S1cARDIIW.P1ASTRA (ed.), Bibliografia dialettale ligure, Genova 1980. 326 Besprechungen - Comptes rendus una varieta di dialetto svizzero-tedesco 1. Si tratta di un fenomeno ehe suscita non poche perplessita tra i non linguisti (soprattutto in una situazione fondamentalmente monolingue come quella della Svizzera tedesca) e ehe a volte puo dare adito a speculazioni pedagogiche e culturali di vario genere 2 • Tuttavia sinora sono mancate analisi linguistiche approfondite ehe mettano a fuoeo le funzioni speeifiehe eui assolve il diseorso billingue nelle interazioni eomunieative tra i giovani italiani in Svizzera. Questa laeuna viene ora eolmata da un'interessante rieerea approvata eome tesi di dottorato all'Universita di Zurigo. L'autore Giuseppe Pizzolotto presenta una speeie di case study ehe deserive per eosi dire «dall'interno» le dinamiehe eonversazionali in un gruppo di giovani, piu preeisamente tra di membri di una squadra di ealeio. Il fatto ehe il rieereatore sia allo stesso tempo l'allenatore della squadra (e faeeia quindi parte dell'ingroup) non solo gli ha permesso di superare il grosso problema metodologieo della raeeolta di materiale autentieo, ma garantisee anehe un'analisi dei dati en connaissance de cause. Sono eosl soddisfatti i presupposti etnometodologiei di un tale lavoro, poiehe il rieereatore e in grado di rieorrere alle «shared baekground assumptions» implicite nella eommutazione di codiee 3• Come mette in evidenza Pizzolotto (23-26), nel suo easo l'esigenza antropologiea del going native e resa superflua dal fatto ehe egli stesso fa parte della seeonda generazione e gode quindi del vantaggio del being native. La prospettiva del lavoro puo essere definita soeiolinguistiea in senso lato: benehe l'interesse prineipale sia rivolto al fenomeno del code-switching, si prendono in eonsiderazione anehe il retroterra soeioeulturale dei giovani e la varieta di italiano da loro parlata. Altrettanto variegata e la metodologia dell'indagine ehe spazia dalla valutazione di questionari sociolinguistici all'osservazione parteeipante e all'analisi eonversazionale e varietistiea di brani di parlato spontaneo (il corpus eonsiste di otto ore di registrazione). Il libro e artieolato in sei capitoli: la «Introduzione» (11-14), in eui si esplieitano motivazioni e obiettivi dell'indagine, e seguita da un seeondo eapitolo dedieato alla «Situazione linguistiea» (15-21) ehe eontiene alcune osservazioni generali sulla posizione dell'Italiano nella Svizzera tedesca e sulla nozione di bilinguismo. Riguardo a quest'ultima, l'autore si attiene ad una eoneezione «larga», affermando ehe «il bilingue eome essere eomunieante e un tutto indissoeiabile, eon una eompetenza linguistiea glohale difficilmcnte decomponihilc» (19). Nel terzo eapitolo «L'indagine linguistiea» (23-62) si provvede ad una earatterizzazione de! eampione in base ai risultati rieavati da un questionario eon domande vertenti sull'iter biografico e scolastieo, su eomportamento e atteggiamenti linguistiei nonehe su alcuni aspetti soeioeulturali quali la fruizione di massmedia nelle rispettive lingue, il grado di immersione nella soeieta svizzera e i legami eon l'Italia. Il quadro ehe ne emerge eonferma sostanzialmente Je tendenze individuate da FRANCESCHINI et al. 1984, in particolare per quanto riguarda Ja eonsiderazione molto positiva della lingua italiana ehe assume il valore di simbolo di identita, indipendentemente da! grado di eompetenza dei singoli parlanti. La situazione soeiolinguistiea degli informatori viene deseritta in modo preciso da vari punti di vista, due dei quali meritano di essere menzionati: l'uso della teeniea de! differenziale semantieo per illustrare gli atteggiamenti rispetto alle quattro varieta de! repertorio (35-38), e una tabella sintetiea, di 1 Cf. RITA FRANCESCHINr/ MYRIAM MüLLERIS. SCHMID, «Comportamento linguistico e eompetenza dell'italiano in immigrati di seconda generazione: un'indagine a Zurigo», Rivista Italiana di Dialettologia 8 (1984), in particolare p. 55-59, e G. BERRUTO, «Note sul repertorio lin�uistico degli emigrati italiani in Svizzera tedesea», Linguistica 31 (1991), 61-79. Cf. per esempio l'intervento di E. Compagnoni alla tavola rotonda de! eonvegno di studi Che lingua parlo? Identikit linguistico de[ giovane italiano nella Svizzera tedesca, tenutosi a Zurigo il 30 marzo 1990 (alla p. 42 degli ATTI, a cura di S. SCHMID, Centro di Studi Italiani in Zurigo/ Erziehungsdirektion des Kantons Zürich 1990). 3 Cf.].]. GUMPERZ, Discourse Strategies, Cambridge 1982: 69. Besprechungen - Comptes rendus 327 ispirazione weinreichiana, in cui mediante sette fattori si specificano le differenze all'interno del campione circa lo stato relativo delle lingue in contatto (61s.). Va precisato ehe Pizzolotto suddivide i membri della squadra in due gruppi: da un lato vi e il gruppo «italiano» ehe comprende sei ragazzi nati in Italia e con una scolarizzazione italiana o comunque solo parzialmente svizzera (di questo gruppo fa parte anche uno spagnolo), dall'altro stanno i giovani del gruppo «svizzero» ehe sono nati in Svizzera e vi hanno frequentato tutte le scuole. Tale bipartizione in base a criteri biografici, altre a correlarsi con le affermazioni degli intervistati circa le proprie competenze linguistiche (35), trova anche un riscontro nelle diverse «lingue di preferenza» nel discorso bilingue. 11 quarto capitolo «La commutazione di codice» (63-162) costituisce la parte piu importante e piu consistente del libro. Dopo una rapida discussione di alcune questioni terminologiche e una rassegna dei principali modelli d'analisi proposti negli anni Ottanta (63-81) 4 , l'autore passa ad una minuta disamina della conversazione bilingue, evidenziandone tipi e funzioni mediante numerosi esempi. Piu ehe agli aspetti formali (in termini di punti d'innesto o di restrizioni sintattiche per il code-switching) l'interesse dell'analisi e rivolto alla dimensione conversazionale, discorsiva e sociologica de! fenomeno (134-62). Nella dimensione conversazionale (82-96) gioca un ruolo decisivo la «lingua di preferenza» dei singoli parlanti, ad esempio per specificare la scelta di un determinato destinatario 5 . Piu in generale la commutazione di codice puo servire a creare una determinata costellazione tra i parlanti, attraverso i due principi antinomici di «convergenza» e di «divergenza»: a seconda de! grado di amichevolezza o di conflittualita della situazione si nota una tendenza a passare all'altra lingua o a perseverare nella propria lingua di preferenza, dimodoche la scelta del codice nei cambi di turno puo contribuire ad allargare o a limitare la cerchia dei parlanti. L'enunciazione mistilingue (code-mixing) rappresenta comunque la scelta non marcata ehe lascia aperta la negoziazione de! codice e si profila quindi come strategia conversazionale adatta per superare conflitti e neutralizzare tensioni latenti. In definitiva, nella commutazione di codice prevale la tendenza alla convergenza (ehe, allargando la prospettiva di Pizzolotto, potrebbe essere riportata ad un'esigenza pragmatica piu generale, cioe al principio griceano della cooperazione). Nella dimensione discorsiva (97-133) l'autore espone una ricca casistica di «effetti stilistici» e di mezzi per accentuare o attenuare la forza illocutiva degli enunciati. In particolare risulta ehe il riempimento di lacune lessicali (ehe secondo un'opinione comune sarebbe la funzione principale della commutazione di codice) e solo un fenomeno sporadico nel comportamento linguistico dei giovani. A livello lessicale predominano invece altri usi, come la ricerca di una maggiore espressivita, per esempio attraverso la ripetizione enfatica di un'espressione nelle due lingue, o il miglioramento de! potenziale denotativo o connotativo. Non di rado appare poi una componente ludica, di virtuosismo linguistico o di parodia. Per quanto riguarda il discorso riportato, si osserva infine ehe la citazione non avviene necessariamente nella lingua originale, ma ehe il passaggio all'altra lingua serve piu ehe altro per manifestare la polifonia del discorso. Tutto sommato la commutazione di codice si rivela dunque essere una risorsa comunicativa molto potente ehe attribuisce al discorso una certa «chiave» e funge in un senso piu ampio �ome strategia di contestualizzazione. 4 Cf. SHANA PorLACK, «Sometimes 1'11 start a sentence in Spanish y termino en espafiol: towards a typology of code-switching», Linguistics 18 (1980), 581-618; P. AuER, Bilingual conversation, Amsterdam 1984; G. Lüm/ B. PY, Zweisprachig durch Migration, Tübingen 1984; MONICA HELLER (ed.), Codeswitching. Anthropological and sociolinguistic perspectives, Berlin 1988. 5 Cf. AuER 1984: 23s., per il concetto di «lingua di preferenza». Pizzolotto parte quindi dal presupposto, non condiviso da tutti gli autori, ehe esista una «lingua di base» nella commutazione di codice. 328 Besprechungen - Comptes rendus Nella sua analisi «sociologica» de! code-switching (134-62) l'autore interpreta Je strategie conversazionali dei giovani alla luce dell'identikit sociolinguistico delineato nel terzo capitolo. II «principio di convergenza» acquista cosi un significato socioculturale piu profondo ehe rispecchia le contraddizioni dell'esperienza migratoria e i contrasti all'interno del gruppo. Si impone quindi una relativizzazione della nozione di we-code, dato ehe le lingue sono sempre anche portatrici dei valori delle diverse sfere sociali ehe si intersecano e si sovrappongono nella comunita degli emigrati. Dal punto di vista metodologico, la combinazione dell'approccio conversazionale con quello sociologico, e senz'altro uno dei punti di forza della ricerca ehe permette di penetrare a fondo nella fenomenologia ehe si vuole analizzare e di ricostruire il senso di questo comportamento linguistico cosi affascinante. Nel quinto capitolo «Tipo di italiano impiegato» (163-83), alquanto piu sbrigativo, si passa dall'analisi dell'interazione comunicativa alla descrizione de! sistema linguistico, nell'ottica della Varietätenlinguistik. Lungo l'asse diastratico l'autore documenta con molti esempi i caratteri morfosintattici substandard dell'italiano parlato dai giovani sostanzialmente un tipo di italiano popolare confermando cosi i risultati delle ricerche precedenti 6 . Piu interessante per l'impostazione generale de! lavoro e l'asse diafasico, in particolare a livello lessicale: il ricorso a registri colloquiali e bassi con frequenti imprecazioni, espressioni disfemistiche e pornolaliche e la presenza del lessico settoriale del calcio sembrano infatti essere caratteristiche della «lingua di gruppo» dei giovani ehe favoriscono, in modo non dissimile dalla commutazione di codice, la coesione interna e l'identita linguistica di questa squadra di calcio. Seguono infine conclusioni succinte (185-90) in cui l'autore tira le somme delle sue analisi e solleva il problema psicolinguistico del rapporto tra commutazione di codice e competenza linguistica. Molto utile e la documentazione in appendice ehe comprende, oltre al questionario usato per l'indagine sociolinguistica (203-09), la trascrizione integrale di una conversazione avvenuta in una pizzeria (215-43), offrendo al lettore l'occasione di verificare le ipotesi di Pizzolotto su materiale concreto e di sperimentare, con l'aiuto delle indicazioni precedenti, un'interpretazione propria di un testo organico. Lo spazio a disposizione non permette ovviamente di discutere tutti gli aspetti interessanti del bel lavoro di Pizzolotto. Va comunque ribadito, in conclusione, ehe la ricerca apporta un notevole contributo alle nostre conoscenze sul comportamento linguistico dei giovani italiani in Svizzera, sia per l'alto valore documentario de! materiale raccolto sia per l'accuratezza delle analisi spesso originali e sempre basate su solidi fondamenti teorici. S. Schmid * MARTIN PöTZ, Das Regionalitalienische im Veneto, Geneve (Droz) 1992, (XII) + 263 p. (Kölner Romanistische Arbeiten NF 67) Die Kölner Dissertation hat ein Thema zum Gegenstand, das bislang, trotz der allgemeinen Akzeptanz der Existenz von Regionalsprachen in Italien, noch kaum systematisch, d. h. empirisch untersucht worden ist. Der Verf. legt eigene Sprachaufnahmen sowie authentisches Material in Gestalt von Schüleraufsätzen aus dem Veneto zugrunde. Das Veneto als Untersuchungsbasis bot sich aufgrund des stark ausgeprägten regionalen Sprachbewußtseins an, welches sich bis in die jüngste Zeit hinein im umfangreichen 6 Cf. RrTA FRANCESCHINI et al. 1984: 59-63 e S. SCHMID, «Osservazioni sull'italiano parlato dalla seconda generazione di immigrati nella Svizzera tedesca», in A. STÄUBLE (ed.), Lingua e letteratura italiana in Svizzera, Bellinzona 1989: 178-84.
