eJournals Vox Romanica 55/1

Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
1996
551 Kristol De Stefani

MARTIN MAIDEN, Interactive Morphonology. Metaphony in ltaly, London and New York (Routledge) 1991, XI + 295p.

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1996
W.  Müller
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282 Besprechungen - Comptes rendus Fazit: Das kleine Kolloquiumsbändchen legt erfreuliches Zeugnis ab von einem lebendigen Forschungszweig, der nur allzu lange in die Hände von Dilettanten und Genealogikern geraten war. W. Müller * MARTIN MAIDEN, Interactive Morphonology. Metaphony in ltaly, London and New York (Routledge) 1991, xr + 295 p. Il libro di Martin Maiden, rielaborazione della sua tesi di dottorato presentata all'Universita di Cambridge nel 1986, affronta prima di tutto un problema di linguistica teorica, se cioe esistano fenomeni linguistici ehe non possono essere esaurientemente spiegati ne a livello della fonologia, ne a livello della morfologia, ma solo come risultato dell'interazione tra il sistema morfologico e le proprieta fonetiche dei suoni ehe fungono da esponenti delle categorie morfologiche; l'autore difende la legittimita dello studio della morfo(fo)nologia, intesa non come un dominio indipendente, ma come una specie di interfaccia o interazione tra morfologia e sostanza fonetica. Da qui il titolo dell'opera; il sottotitolo si spiega con il fatto ehe il materiale su cui si basa la dimostrazione e tratto dall'evoluzione dei fenomeni metafonetici nei dialetti italiani. Il libro si divide idealmente in tre parti: dopo un capitolo introduttivo (1-18), i capitoli 2- 5 (19-110) offrono una rassegna critica delle interpretazioni ehe si sono date, a partire da Krnszewski e Baudouin de Courtenay fino alla morfologia naturale di Dressler, delle relazioni tra processi fonetici e morfologia; i capitoli 6-7 (111-92) studiano Ja natura e l'origine de! processo fonetico ehe sta alla base della metafonia, e il ruolo delle alternanze metafonetiche nei paradigmi morfologici dei dialetti italiani; i capitoli 8-10 (193-266), infine, mettono a confronto le diverse possibili interpretazioni del\'interazione tra morfologia e fonetica con i fenomeni metafonetici e, sulla stessa base, indagano i fattori ehe determinano l'interazione morfonologica e le proprieta di questa interazione. 11 volume e completato da un'appendice con le localita italiane e svizzere citate (267-71), da due cartine ehe localizzano i tipi metafonetici (273-74), dalla bibliografia delle opere citate (274-88) e da un indice analitico (289-95). La metafonia e descritta come l'innalzamento di una vocale accentata media o bassa nel contesto di una / i/ o di una / u/ atona seguente (112): ! el --, / i! / o/ --, / u/ ! fj --, ! jf) o / je/ o Je/ h/ --, ! w':l! o / wo/ o / o/ / a/ --, ! EI o / je/ Nei dialetti italiani sono attestate 16 diverse configurazioni di metafonia ehe possono essere classificate in base a tre gerarchie implicazionali: 1) la metafonia da Jul implica la metafonia da / i/ (cioe in tutti i dialetti in cui / u/ ha effetto metafonetico, anche / i/ ce l'ha, mentre non in tutti i dialetti in cui / i/ ha effetto metafonetico, ce l'ha anche / u/ ); 2) il sollevamento metafonetico di una vocale piu bassa implica il sollevamento metafonetico delle vocali piu alte (cioe la metafonia agisce su / a/ solo in quei dialetti in cui agisce anche su IFJ,h/ , / e/ e / o/ ; e, con poche eccezioni, la metafonia agisce su ! EI eh/ solo in quei dialetti in cui agisce anche su / e/ e / o/ ); 3) la metafonia in sillaba chiusa implica la metafonia in sillaba aperta. Besprechungen - Comptes rendus 283 Nella spiegazione dello sviluppo di queste diverse configurazioni metafonetiche, Maiden prende posizione contro l'ipotesi tradizionale (spesso implicita) ehe presuppone metafonia da / i/ e da / u/ su tutte le vocali con una successiva regressione, e sostiene invece l'ipotesi di una metafonia da / i/ e da Jul ehe agiva inizialmente solo sulle vocali medio alte e una successiva propagazione alle vocali piu hasse in alcuni dialetti (116-34). La presenza in molti dialetti della metafonia solo da / i/ si spiega con la scomparsa dei contesti ehe avrehhero potuto causare la metafonia da Jul (sostituzione della terminazione -u con -o) (124). La priorita del sollevamento metafonetico delle vocali medio alte e confermata da quei dialetti in cui per le vocali medio alte si ha metafonia da / i/ e da Jul, mentre per le medio hasse si ha metafonia solo da / i/ (si puo supporre ehe il sollevamento metafonetico delle medio hasse sia cominciato solo dopo la sparizione di -u) (126-27). La gerarchia implicazionale riguardante l'altezza delle vocali toccate dalla metafonia trova dunque una spiegazione storica (per le poche eccezioni cf. 128-30) e viene rafforzata dalla concezione della metafonia come un processo fonetico di assimilazione: l'assimilazione di vocali toniche (medio) alte a vocali atone seguenti alte avviene piu facilmente ehe non quella di vocali hasse, dove si ha una tensione o incompatibilita tra la proprieta delle vocali stesse e l'altezza a cui le fa tendere il processo assimilatorio (134-36) 1 . La gerarchia implicazionale riguardante la natura della sillaha viene spiegata con il fatto ehe normalmente le vocali in sillaha chiusa tendono a essere piu aperte ehe non quelle in sillaha aperta e quindi meno facilmente suscettihili di innalzamento metafonetico (127); questa spiegazione sarehhe corrohorata dall'assenza in alcuni dialetti di effetti metafonetici in sillaha aperta nei proparossitoni, la cui vocale tonica e spesso piu hreve e aperta ehe quella dei parossitoni (128). Un posto essenziale nella struttura argomentativa del lihro e occupato dal fenomeno ehe Maiden chiama ipermetafonia: nei paradigmi verhali, e solo in quelli, il risultato della metafonia per le vocali hasse e uguale al risultato ehe ci si aspetterehhe per una vocale piu alta: / i/ nel caso di / E/ , / u/ nel caso di /:J/ e / je/ o / i/ nel caso di / a/ . I1 fenomeno e evidentemente dello stesso tipo della normale metafonia: ha luogo infatti solo in contesti di metafonia e ha effetti dello stesso tipo (/ EI diventa p. es. / i/ e mai Jul), ma non puo essere considerato semplicemente la riapplicazione della metafonia al risultato di un precedente innalzamento metafonetico (del tipo: / d" / e/ " / i/ ), visto ehe in una huona parte dei casi una catena di questo tipo non puo essere ricostruita (179-87). Nella sua argomentazione, Maiden comincia con l'escludere spiegazioni solo fonetiche o morfologiche dei fenomeni metafonetici, per poi mostrare l'ineluttahilita di una spiegazione congiunta morfologica e fonetica. Una spiegazione fonetica e insufficiente tutte le volte ehe la vocale ehe scatenava originariamente la metafonia e stata neutralizzata o quando la sua estensione da contesti morfologici in cui provocava la metafonia a contesti ehe non erano originariamente metafonetici, non provoca l'estensione della metafonia a questi contesti (p.es. in vari dialetti romagnoli la -i del plurale e stata estesa dai maschili, dove provoca metafonia, ai femminili in -a, dove non la provoca) (194-95); contro una spiegazione fonetica parla anche il livellamento analogico, lessicalmente graduale, a cui sono sottoposte le altemanze metafonetiche (196-210). Una spiegazione morfologica ftmzionalista della metafonia (la metafonia nasce per conservare le distinzioni morfologiche minacciate dall'erosione fonetica delle terminazioni flessive) deve essere rifiutata perche non c'e un rapporto costante tra conservazione di vocali finali distinte e assenza di metafonia o neutralizzazione delle vocali finali e presenza di metafonia (212-18). Tra i vari 1 Cf. anche l'analisi generativa di A. CALABRESE, «Metaphony in Salentino», Rivista di Grammatica Generativa 9/ 10 (1985): 3-140, e, in un inquadramento teorico piu ampio, «A constraint-based theory of phonological markedness and simplification procedures», Linguistic lnquiry 26 (1995): 373-463, in partic. 396-402 e 446-50. 284 Besprechungen - Comptes rendus fenomeni metafonetiei ehe riehiedono una analisi eongiunta morfologiea e fonetica (218- 27) e'e quello dell'ipermetafonia, deseritto sopra: esso e di natura morfologiea (si appliea solo ad alcune forme verbali) e eontemporaneamente fonetiea (si appliea solo nel eontesto di -i e -u originari, e un proeesso di innalzamento, sottosta alla gerarehia implieazionale sulle voeali interessate dalla metafonia, eee.) il suo partieolare interesse e dato, seeondo Maiden, dal fatto ehe, diversamente da altri easi dove il eondizionamento morfologieo va di pari passo eon una diminuzione della naturalezza fonetiea, qui il eondizionamento morfologieo si aeeompagna a un proeesso fonetieo pienamente vitale, dato ehe nell'ipermetafonia l'assimilazione viene portata a un grado addirittura maggiore di eompletezza (anehe le voeali toniche basse vengono assimilate eompletamente in altezza alle atone finali). L'ipermetafonia si manifesta solo nel paradigma verbale perehe questo e earatterizzato da una estesa allomorfia ehe lo rende meno «resistente» ai mutamenti fonetiei e all'aumento dell'allomorfia stessa (238-44). La struttura morfologiea eontribuisee dunque all'integrazione dei proeessi fonetiei in una lingua (247). Maiden eonclude il libro proponendo le grandi linee di un modello ehe si basi, non solo su regole, ma anehe sulla rappresentazione delle alternanze (eome avviene nella Fonologia Generativa Naturale, specialmente nella versione di Vennemann). La rappresentazione lessieale delle alternanze metafonetiehe esprime in maniera diretta il rapporto tra due forme senza l'intermediario della terminazione (in molti easi perduta) e rende eonto della eonoseenza ehe i parlanti hanno della eorrelazione fra variazione di suono e variazione di signifieato, mentre, in questo modello, Je regole agirebbero come una forza organizzatriee del lessieo (248-59). Come si vede anehe solo da questo breve riassunto, ehe abbraeeia solo una parte degli argomenti affrontati da Martin Maiden nel suo libro, si tratta di un'opera molto rieea di dati e di idee, ehe dimostra un'ampia eonoseenza sia dei problemi di linguistiea generale, sia di quelli di linguistiea romanza e piu speeifieamente italiana. La presentazione e ehiara e le singole analisi sono sostenute da un'argomentazione rigorosa, eome si puo vedere dagli esempi ehe abbiamo riportato piu sopra. Dal punto di vista della linguistiea romanza, i eapitoli 6-7 offrono una rassegna eompleta e molto ben organizzata dei dati disponibili sulla metafonia nei dialetti italiani, aeeompagnata da una diseussione eritiea molto aeuta dei vari tentativi di spiegazione sia storiea ehe sineroniea. Da questo punto di vista il libro si presenta eome un punto di riferimento obbligato per qualsiasi rieerea su questo argomento, non solo in campo italiano o romanzo, ma anehe di linguistiea generale. La diseussione non e per eontro sempre molto esplicita per quanto riguarda aleuni punti importanti dell'organizzazione del modello grammatieale assunto da Maiden. Non sono stabiliti, p. es., in maniera ehiara i rapporti tra fonetica e fonologia e il lettore e eostantemente aeeompagnato dal dubbio ehe l'autore eerehi a tutti i eosti di farne a meno (e si noti ehe, nonostante il libro sia sulla morfo(fo)nologia, viene piu volte sottolineato ehe si tratta dei rapporti tra morfologia e fonetica). In eonsiderazione di questo, ei si puo ehiedere se quello ehe Maiden ebiama morfonologia non potrebbe essere inveee ehiamato, in un modello in eui fonetiea e fonologia fossero tenute distinte, regole fonologiehe a eontesto morfologieo 2 • Alcune osservazioni di dettaglio: il plurale in -i non e ristretto ai dimostrativi nei dialetti ladini dolomitiei, ma e ampiamente diffuso nel sistema nominale (229 N30). Ho riseontrato qualche raro errrore nelle tavole per il resto sempre molto perspieue: nella tavola 6b (113) 2 Per una analisi in questi termini dell'Umlaut in tedesco cf. R. WrnsE, «Phonological versus morphological mies: on German Umlaut and Ablaut», Journal of Linguistics 32 (1996): 113-35. Besprechungen - Comptes rendus 285 manca -ata / -ate all'ultima riga; nella tavola 24i (158) la forma projm;; efinita nella colonna sbagliata; nella tavola 36i (167s.) le forme metafonetiche lup;; e fridd;; non sono sottolineate, mentre lo e la forma non metafonetica gr;Jss;;. (A p. 163, penultima riga, invece di Table 24 leggi Table 34.) Le forme citate sono trascritte con il sistema dell'API, il ehe ha comportato un lavoro non indifferente data la varieta e spesso la poca chiarezza dei sistemi utilizzati dalle fonti (ma a p. 200 (Tav. 51) le forme onsernonesi saranno mazari, mazEri e a p. 209 quelle padovane saranno faZofO e fazuj). Vari errori nella localizzazione dei punti della Svizzera ltaliana nell'Appendice e passim (175s., 234: la Val Leventina ein Canton Ticino, Villette invece in Val Vigezzo, Piemonte, ecc.). G. Salvi * ELISABETH BuRR, Verb und Varietät. Ein Beitrag zur Bestimmung der sprachlichen Variation am Beispiel der italienischen Zeitungssprache, Hildesheim/ Zürich/ New York (Olms) 1993, 591 p. Hauptziel der vorliegenden Arbeit ist es, aufgrund der in einem Korpus zur italienischen Zeitungssprache gegebenen Realisierungen des Verbalsystems Varietäten abzugrenzen. Einen einleitenden theoretischen Teil findet man in den Kapiteln 2-5. Diese liefern einen Forschungsüberblick zu Tempus, Aspekt und Modus, eine Darstellung des romanischen Verbalsystems nach Coseriu 1 , das die Autorin als Grundlage für die eigene Untersuchung wählt, eine Diskussion von Coserius Begriffen System, Norm, Rede, historische Sprache und funktionelle Sprache (Varietät) sowie Betrachtungen zur inneren Variation der italienischen Zeitungssprache, einem Aspekt, der wie die Autorin feststellt in der Forschung bisher vernachlässigt wurde. Dieser Einleitungsteil scheint uns zu umfangreich. Da die Autorin keine eigene Theorie aufstellt, die sie gegenüber Bestehendem vertreten müßte, sondern weitgehend das romanische Verbalsystem nach Coseriu übernimmt, hätte sie auf einen so ausführlichen Forschungsüberblick (Kapitel 2) verzichten können. Dies umso mehr als das dabei aufgearbeitete theoretische Material für die empirische Untersuchung nicht operativ ist. Es sei namentlich darauf hingewiesen, daß in dieser Einführung die Funktionen der Kategorien und Tempora im Zentrum der Aufmerksamkeit stehen, während es bei der nachfolgenden statistischen Untersuchung um Frequenzen geht. Auf eine problematische Stelle bei der Situierung der Systeme der Varietäten innerhalb der historischen Sprache (Kapitel 4) gehen wir weiter unten ein. Zunächst besprechen wir den Hauptteil der Arbeit, welcher der empirischen Untersuchung gewidmet ist (Kapitel 6-9). Um das zu untersuchende Sprachmaterial in Umfang und Zusammensetzung genau zu erfassen, hat E. Burr ein computerlesbares Korpus erstellt. In diesem sind vier italienische Tageszeitungen - La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa und Il Mattino mit je einer Wochenausgabe vertreten. Aus zeitlichen Gründen konnten jedoch nur je zwei Ausgaben pro testata in die Untersuchung einbezogen werden. Sämtliche in diesem reduzierten Korpus vorkommenden Verbalformen wurden je nach Realisierung der nach Coseriu verstandenen Kategorien Modus, Ebene (aktuell/ inaktuell), Tempus und Aspekt mit einem Code versehen. Im erfaßten Textmaterial hat die Autorin Einheiten abgegrenzt, aufgrund derer Varietäten bestimmt werden sollen. Solche Einheiten sind die drei Darstellungsformen Prosa, Discorso und Citazione: vom fortlaufenden Prosatext heben sich die Wiedergabe von mündlich Geäußertem (Discorso) und das Zitieren von in schriftlicher Form vorliegenden Texten (Citazione) ab. Weitere Einteilungen liefern Textarten wie 1 Cf. E. CosERIU, Das romanische Verbalsystem, Tübingen 1976.