eJournals Vox Romanica 63/1

Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
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2004
631 Kristol De Stefani

Eddy Roulet/Laurent Fillettaz/Anne Grobet, avec la collaboration de Marcel Burger, Un modèle et un instrument d’analyse de l’organisation du discours, Berne, etc. (Lang) 2001, 405 p. (Sciences pour la communication 62)

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2004
G. Berruto
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die Beiträge v.a. Bezug auf das Französische mit verschiedentlichen Verweisen auf die Verhältnisse im Italienischen und Spanischen, die gerade die Vergleichbarkeit der zugrunde liegenden Konzepte ausweisen können. S. Heinemann ★ Eddy Roulet/ Laurent Fillettaz/ Anne Grobet, avec la collaboration de Marcel Burger, Un modèle et un instrument d’analyse de l’organisation du discours, Berne, etc. (Lang) 2001, 405 p. (Sciences pour la communication 62) Eddy Roulet e la sua scuola ginevrina lavorano da decenni alla costruzione progressiva di un modello globale di analisi dell’organizzazione del discorso, della lingua in atto. Il presente volume costituisce una summa dello stato attuale del modello, giunto ormai a uno stadio di elaborazione che si può ritenere completo. La trattazione che ci viene proposta si articola in dodici capitoli, ciascuno dedicato a uno degli aspetti e dei livelli della produzione discorsiva, preceduti da un Avant-propos e seguiti da conclusioni. Viene proposta e argomentata nel complesso una vera e propria «linguistica del discorso», vista non in opposizione alla linguistique de la langue ma come sua necessaria integrazione: l’oggetto di studio di tale linguistica del discorso è «le discours comme interaction verbale située, dans ses dimensions linguistiques et situationnelles, la détermination d’un ordre méthodologique d’analyse descendant, de l’interaction verbale aux formes qui la constituent, échanges, interventions et actes, le caractère central de l’organisation hiérarchique, la formulation d’hypothèses intéressantes sur les relations entre ces constituants et des informations en mémoire discursive, sur l’organisation polyphonique, sur les repérages de séquences typiques . . ., sur les mécanismes inférentiels qui commandent l’interprétation, enfin sur les principes qui régissent l’interaction» (25). Come si vede, il compito che gli autori si pongono è ambizioso e complicato: ma bisogna subito dire che Roulet e collaboratori lo svolgono e dipanano molto bene. Il modello di organizzazione e funzionamento del discorso presentato nel cap. 2 è essenzialmente un modello modulare (il più adatto a cogliere la complessità dell’oggetto di indagine), basato, secondo le intenzioni degli autori, su un approccio cognitivo interazionista; i vari moduli che lo costituiscono sono articolati secondo tre componenti fondamentali, quella situazionale (connessa all’universo di riferimento e alla situazione di interazione), quella propriamente linguistica e quella testuale (relativa alla struttura gerarchica del testo), e corrispondono all’incirca a diversi livelli e strati di analisi. Nel cap. 3 viene trattata la dimensione gerarchica, che implica anzitutto l’identificazione dell’unità testuale minima, l’acte (textuel), che comprende la frase (semplice: clause) come uno dei suoi costituenti (pur non essendo il rapporto fra atto e frase, ovviamente, biunivoco), e che si configura come una unité minimale de 3 ème articulation (essendo la clause l’unità massimale di seconda articolazione). La struttura gerarchica è rappresentata (con opportuni esempi di analisi di sequenze discorsive) in forma di schemi arborescenti. Della dimensione referenziale si occupa il cap. 4, in cui ci si scontra naturalmente con i problemi spesso insormontabili derivanti dalle infinite implicazioni che la realtà del mondo ha per l’organizzazione e la struttura del discorso. Il modulo relativo si fonda su una separazione fra le représentations praxéologiques relative alle azioni e le représentations conceptuelles relative ai concetti, entrambe ancorate all’attività sociale, che «est dotée d’un pouvoir structurant sur les situations de discours» (137). Relativamente più maneggevole risulta la dimensione interazionale, che nel cap. 5 è discussa soprattutto sotto l’angolo dell’ancoraggio materiale dell’interazione. I capitoli successivi si soffermano sui vari livelli 265 Besprechungen - Comptes rendus dell’organizzazione del discorso: organisation relationnelle (cap. 6), che identifica le relazioni illocutive e interattive fra i costituenti della struttura gerarchica del discorso e le informazioni della memoria discorsiva (il componente mentale retrostante alla produzione discorsiva); organisation opérationnelle (cap. 7), che concerne la questione cruciale del rapporto fra l’azione e la comunicazione; organisation périodique (cap. 8), che riguarda fondamentalmente le articolazioni e ponctuations fornite al discorso dalla prosodia e dalla sintassi; organisation informationnelle et topicale (cap. 9); organisation énonciative et organisation polyphonique (cap. 10); organisation séquentielle et organisation compositionnelle (cap. 11), in cui vengono anche recuperati i generi testuali e le funzioni narrative; organisation stratégique (cap. 12), da intendere qui nel senso ristretto di «manière dont le scripteur ou les interlocuteurs gèrent les rapports de positions actionnelles et de places dans le discours» (351). Nelle tre pagine di conclusioni apposte alle 370 della trattazione gli autori avvertono che, di fronte a un dominio così vasto e sterminato qual è il discorso, è stata privilegiata una visuale globale delle questioni, mirante a illustrare attraverso un approccio euristico e non formalizzato (l’assenza di formalizzazione è in effetti un aspetto che colpisce favorevolmente il lettore, abituato spesso a constatare come la formalizzazione su questi temi in effetti ben poco aggiunga, che non sia la mera patina scientizzante, all’interpretazione e comprensione dei fenomeni) soprattutto le dimensioni sinora meno descritte rispetto a quelle meramente linguistiche, vale a dire le forme d’organizzazione testuali e situazionali. A un lettore non specificamente competente nel settore, il tentativo presentato nel volume risulta in ogni caso assai di più che il semplice schizzo di un quadro generale. Si tratta infatti di un’acquisizione importante, e verificata e corroborata negli anni con diverse applicazioni di analisi concreta di vari tipi di discorso e di testi condotti da Roulet e dai suoi collaboratori, verso una teoria completa della struttura e del funzionamento del discorso, globalmente ben organizzata e coerentemente sviluppata, in un’ottica tutto sommato (e non mi pare affatto un demerito . . .) ancora latamente funzionalista. Il linguista ginevrino di strada ne ha fatta, e sempre con grande coerenza di metodi e di prospettiva, dai primi passi mossi negli anni ’70 a confronto con la tagmemica di Pike. G. Berruto ★ Annie Kuyumcuyan, Diction et mention. Pour une pragmatique du discours narratif, Berne (Peter Lang) 2002, 429 p. Entre el relato (recit) y la historia (histoire) viven los personajes, como fruto del desdoblamiento de la conciencia del autor, como producto de las tensiones temáticas que el narrador controla, como resultado de las intrigas argumentales que se van construyendo. El ámbito de la ficción adquiere su dimensión de «totalidad» en la tercera de las instancias del lenguaje narrativo, la de la historia; es el dominio del personaje, el reducto en el que su «vivir» se convierte en soporte de sucesos y de hechos, de memorias y de palabras. La complejidad de este proceso es enorme; en primer lugar, porque el personaje es una categoría funcional, es un «actante» en términos greimasianos, que opera en la estructura profunda del texto, en la que se construyen las relaciones sintagmáticas; el personaje, en segundo lugar, nace y adquiere unas características que lo van singularizando, unos rasgos descriptivos que son ordenados por el narrador, pero que proceden del fondo de vivencias y de experiencias que el autor ha ido acumulando - o ha ido adquiriendo para esa creación concreta; en tercer lugar, el personaje posee una mirada propia, que va más allá de los límites a los que el autor llega o sobre los que el narrador pueda ejercer un determinado dominio; esa 266 Besprechungen - Comptes rendus