eJournals Vox Romanica 64/1

Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
2005
641 Kristol De Stefani

Françoise Bidaud, Structures figées de la conversation. Analyse contrastive français-italien, Bern (Peter Lang) 2002, 350 p. (Études contrastives 4)

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2005
Jakob Wüest
vox6410343
imperfetto, mezzo che consente soltanto un’approssimativa rappresentazione della realtà. Allo stesso tempo, tuttavia, queste forme corrispondono anche ad uno spazio testuale privilegiato, nel quale al soggetto è concesso di confrontarsi alla propria lingua. In conclusione alla lettura di questo lavoro appare certamente più chiaro il ruolo che parentesi e trattini esercitano nel testo, che è quello di segnalare un decalage testuale, una rupture sur le fil, un secondo piano enunciativo, che tuttavia non deve essere mai inteso come piano secondario. Anche se le funzioni di questi segni di punteggiatura non si limitano forse alle sole descritte da Pétillon-Boucheron (e in questo senso sarebbe auspicabile uno studio che prendesse in considerazione anche aspetti di natura pragmatica, direzione verso cui procede in questi anni un indirizzo della linguistica in lingua tedesca 7 ), certamente questo contributo ha il merito di superare una vulgata lessicografica che relega le espressioni tra parentesi ad aggiunte non necessarie, riabilitandole come strumenti che a pieno titolo concorrono alla costituzione del senso dell’enunciato. Luca Cignetti ★ Françoise Bidaud, Structures figées de la conversation. Analyse contrastive français-italien, Bern (Peter Lang) 2002, 350 p. (Études contrastives 4) Le titre de cet ouvrage semble annoncer une étude contrastive dans le domaine de l’analyse conversationnelle. En réalité, c’est un dictionnaire phraséologique qui se cache derrière ce titre. Celui-ci comporte non moins de 1057 entrées, et chaque entrée est illustrée par un ou plusieurs exemples tirés d’un corpus très considérable (cf. 297-301), qui va de Balzac et Flaubert jusqu’à San-Antonio, et qui inclut également des scénarios de films, des chansons, des sketchs et des bandes dessinées. La plus grande partie de ce corpus est constituée par des romans dont on n’a pourtant pris en compte que les dialogues. C’est manifestement pour cette raison qu’il est question de «conversation» dans le titre. Si un certain nombre d’exemples sont cités sans indication de sources, il ne semble pourtant pas que des conversations authentiques aient été mises à contribution. De même, il n’y a que relativement peu de tournures phraséologiques qui appartiennent à des registres plus familiers. Une comparaison avec le Grand Robert électronique pour la lettre E a montré que la plupart des expressions de notre recueil se retrouvent dans le Grand Robert 1 . Parmi les exceptions, on notera surtout Ça, c’est envoyé comme terme d’approbation ou J’en suis comme terme d’acceptation. Dans d’autres cas, on peut douter que l’expression en question soit vraiment à sa place dans un dictionnaire comme le nôtre. C’est le cas quand une expression est employée comme litote (Il est un peu là! ) ou comme ironie (La belle excuse! ). On est encore plus surpris de tomber sur une expression comme Il n’y a pas d’erreur, employée comme terme d’approbation dans son sens premier. La raison d’être d’un dictionnaire phraséologique comme celui de Françoise Bidaud, c’est que la recherche de ces expressions dans un dictionnaire général, comme le Robert, reste assez pénible, même si l’on dispose d’instruments de recherche électronique. De plus, les exemples sont souvent commentés d’une façon assez minimaliste dans le Grand Robert. On appréciera tout particulièrement dans le dictionnaire de Françoise Bidaud le fait que les dif- 343 Besprechungen - Comptes rendus 7 Si vedano ad esempio A. Bassarak, «Parenthesen als illokutive Handlungen», Studia Grammatica 25: 163-78, e M. Lampert, Die parenthetische Konstruktion als textuelle Strategie. Zur kognitiven und kommunikativen Basis einer grammatischen Kategorie, München 1992. 1 Une comparaison à la lettre A a produit un résultat moins favorable pour le Grand Robert, ce qui s’explique sans doute par les faiblesses que présentait à l’origine le premier volume de ce dictionnaire. férentes expressions sont classées sous des «étiquettes sémantiques» comme acceptation, accord, admiration, allusion, etc. Ces étiquettes sont reportées avec les expressions correspondantes dans un registre (323-46), ce qui permet de retrouver une expression que l’on cherche. Quant à l’«analyse contrastive français-italien» que l’on nous annonce dans le sous-titre, elle se réduit à la traduction des expressions en italien. C’est encore une fois un détail utile, mais que l’on aurait pu annoncer moins pompeusement. A part ces réserves, le dictionnaire que nous annonçons ici est un instrument de travail hautement valable, et qui rendra surtout service aux apprenants avancés. Jakob Wüest ★ Corinne Rossari/ Anne Beaulieu-Masson/ Corina Cojocariu/ Anna Razgouliaeva, Autour des connecteurs. Réflexions sur l’énonciation et la porte, Berne (Peter Lang) 2004, 255 p. Uscito recentemente sotto la firma di C. Rossari e del suo gruppo di ricerca, composto da A. Beaulieu-Masson, C. Cojocariu e A. Razgouliaeva, questo volume mostra aspetti di indubbio interesse grazie soprattutto alla metodologia con la quale si sviluppa il complesso programma di studio che è all’origine dell’opera. Obiettivo dichiarato del libro è quello di mostrare come in francese i connettivi intervengano nelle varie dimensioni inerenti all’enunciazione e come, a loro volta, esse influenzino le possibilità di impiego di questi demarcatori. L’opera si pone al centro di un più vasto progetto di ricerca che ha come ambizione quella di giungere all’elaborazione di una tipologia semantica delle formule del francese che agiscono come connettivi, e di una classificazione dei loro utilizzi. In alternativa alle più tradizionali analisi, fondate su un solo tipo di criteri funzionali (a seconda delle varie scuole: semantico-pragmatici, strettamente pragmatici, cognitivi o basati sul principio di coerenza), questa ricerca propone di sviluppare un modello che poggi su basi formali, e non unicamente funzionali. Le formule connettive sono pertanto studiate grazie alla considerazione di parametri quali la posizione sintattica, la natura semantica degli elementi collegati e il loro statuto di verità, l’ordine temporale, la forza della connessione. Uno sguardo incrociato di questo genere permette di precisare le condizioni che consentono, o al contrario impediscono, l’utilizzo dei singoli connettivi in un determinato significato, e di arrivare a meglio rappresentare il genere di contribuzione semantica da essi veicolato. È per esempio ciò che avviene per donc, a cui è dedicata un’attenta analisi delle possibilità di impiego in combinazione con una domanda globale (81-91). Partendo dall’osservazione minuziosa delle modalità e dei limiti di utilizzo di donc nell’ambito dell’interrogativa globale, in funzione di conclusione o di premessa, si arriva a mostrare un suo tratto definitorio fondamentale, e cioè come esso sia un connettivo che necessita, sia a destra che a sinistra, di un enunciato che richiede all’interlocutore la ricostruzione inferenziale di un’asserzione. Si osserva infatti che la combinabilità con una domanda globale è naturale, in quanto premessa, solo quando questa riprende un’asserzione del destinatario, senza essere quindi provvista di una marca morfologica di interrogazione; oppure (ed è il suo utilizzo più naturale) quando la domanda è in forma negativa. Ora, in entrambi i casi, chi pone la domanda sembra attribuire all’interlocutore il compito di recuperare inferenzialmente un contenuto sottostante ad essa. Utile poi l’idea di concludere il volume chiarendo alcuni concetti, decisivi per una corretta comprensione dell’opera, ma non sempre di facile accesso (243-47). Si è così voluto sottolineare aspetti importanti della semantica dinamica che modellizza i risultati della 344 Besprechungen - Comptes rendus