eJournals Vox Romanica 73/1

Vox Romanica
vox
0042-899X
2941-0916
Francke Verlag Tübingen
Es handelt sich um einen Open-Access-Artikel, der unter den Bedingungen der Lizenz CC by 4.0 veröffentlicht wurde.http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/121
2014
731 Kristol De Stefani

Simone Marcenaro, Trovatori alla corte di Alfonso X. Afonso Mendez de Besteiros e Estevan Faian, Roma (Aracne) 2013, 164 p.

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2014
Mauro  Azzolini
vox7310355
Besprechungen - Comptes rendus 355 éditeurs: le manque de toute traduction en français ou d’un glossaire patois-français. Si les textes poétiques sont facilement compréhensibles aujourd’hui, il en va tout autrement des proverbes. Marie-Claire Gérard-Zai Iberoromania Simone Marcenaro, Trovatori alla corte di Alfonso X. Afonso Mendez de Besteiros e Estevan Faian, Roma (Aracne) 2013, 164 p. Dopo aver approntato l’edizione dei trovatori galego-portoghesi Roi Queimado (Il canzoniere del trovatore Roi Queimado, Alessandria 2010), Osoiro Anes (Osoiro Anes. Cantigas, Roma 2012) e Pero Garcia Burgalés (Pero Garcia Burgalés. Canzoniere - Poesia d’amore, d’amico e di scherno, Alessandria 2012), M. fornisce ora un notevole contributo sulla produzione di due autori meno noti per i quali non mancano motivi di interesse. Il volume, suddiviso in due sezioni contenenti rispettivamente uno studio dettagliato sulla figura dei trovatori e il testo critico dei componimenti a loro attribuiti, si apre col tentativo di ricostruire il profilo biografico di Afonso Mendez de Besteiros e di Estevan Faian attraverso i pochi dati ricavabili dalle fonti duecentesche e dall’analisi dei testi (cap. I-II). Per quanto riguarda il primo autore, le citazioni di un «miles de Beesteyros» e di un «Affonso Meendiz» in fonti documentarie risalenti al 1286, oltre che in attestazioni di poco successive (1289) riferibili al monastero di Arouce e a quello di S.Vicente de Fora a Lisbona, vengono utilizzate per confermare la tesi già formulata da Resende de Oliveira secondo cui il trovatore sarebbe stato originario di S. Cosme de Besteiros, nel Portogallo settentrionale; inoltre, i suoi legami con la famiglia aristocratica Riba de Vizela, che costituiscono un elemento più sicuro riguardo la provenienza geografica, sono messi a frutto per ipotizzare una cronologia degli spostamenti del trovatore utile a delineare i limiti temporali della sua attività poetica e della sua presenza alla corte castigliana, delimitabile nell’arco di tempo compreso fra 1264 e 1275. Pochi anni prima, dunque, dell’intervallo in cui M. colloca invece l’attività del castigliano Estevan Faian (ultimo quarto sec. XIII - primi anni del sec. XIV) desumendola, in assenza di documenti esterni, dalla posizione dell’autore nel Cancioneiro da Ajuda e dai rapporti che il suo testo satirico indirizzato a Fernan Diaz stabilisce con quelli di altri autori diretti allo stesso personaggio. Se è vero, infatti, che «come spesso avviene nello studio dei trovatori galegoportoghesi, sono i versi trasmessi dai canzonieri medievali ad accorrere a sostegno dei dati desunti dai cartulari e dalla (invero scarsa) documentazione storica» (10), l’esame dei riferimenti contenuti in componimenti legati a doppio filo con l’attualità storica e politica come le cantigas de escarnio e de maldizer risulta in questo caso decisivo. Ne deriva, come metodo di lavoro, una centralità del testo che nel contemporaneo movimento discendente, dalla teoria dei generi alle singole realizzazioni, e ascendente, dall’analisi delle varianti testuali alla definizione di una poetica individuale, delinea i confini di una ricerca consapevole in cui edizione critica del testo e conoscenza del contesto storico camminano di pari passo. Lo stesso titolo del volume riflette questa scelta e risulta comprensibile soltanto sotto questa lente. Se è possibile, infatti, desumere qualcosa sulla vita di due trovatori galego-portoghesi «minori» come Afonso Mendez de Besteiros e di Estevan Faian, giungendo in questo modo a una maggiore possibilità di comprensione dei testi e in definitiva a un grado minore di indeterminatezza nella fissazione della lezione dei testi trasmessi sotto i loro nomi, è perché la loro opera si colloca all’interno di un preciso contesto storico e geografico, sociale e politico. La capacità critica di rilevare il tessuto retorico sul quale le composizioni si sviluppano incrociandolo con i dati offerti dai trattati di poetica dell’epoca costituisce un modus Besprechungen - Comptes rendus 356 operandi già sperimentato da M. ne L’equivocatio nella lirica galego-portoghese medievale (Alessandria 2010) e che gli permette adesso di costruire una griglia di dati utile non soltanto a distinguere i testi fondati su un «registro cortese» da quelli che fanno leva sul «registro satirico», ma anche a valutare di volta in volta la profondità dell’adesione del singolo autore ad un preciso modello compositivo e quindi ad esprimere un giudizio critico su di esso. Ne deriva un quadro in cui i componimenti erotici dei due trovatori, pur mantenendo una posizione di rilievo almeno dal punto di vista quantitativo, appaiono come esempi di uno sforzo compositivo forse meno ispirato e costruito sulla variazione minima - quasi imposta dall’adesione acritica ai dettami del canto d’amore - delle situazioni canoniche delle cantigas de amor e de amigo. Questi si rivelano perciò meno fruttuosi in una prospettiva che mira ad analizzare peculiarità tecniche e spazi dell’attività poetica nei «cicli» di scherno e di maldicenza rivolti all’enigmatico Don Fo-o o a Fernan Diaz, dai quali emergono elementi utili a «suddividere le varie tipologie di lirica satirica di stampo evenemenziale nel dominio galego-portoghese, distinguendo una variante più direttamente ispirata al modello del sirventese provenzale ... e una modalità più conviviale, burlesca, pensabile esclusivamente in un contesto socio-culturale assai coeso e spazialmente limitato, che in questo caso coincide con la corte poetica di Alfonso X» (54). Il testo critico dei componimenti di Afonso Mendez (8 cantigas de amor, 2 cantigas de amigo, 3 cantigas de escarnio attestate nei canzonieri BV) e di Estevan Faian (2 cantigas de amor e 1 cantiga de escarnio tramandate da ABV), pubblicati finora in maniera disorganica e a volte poco attendibile dal punto di vista filologico all’interno di antologie e raccolte parziali, è accompagnato da un apparato negativo e da una traduzione in italiano. Interessante dal punto di vista del trattamento dei testi rispetto alle edizioni precedenti è il lavoro critico e ricostruttivo condotto, nell’ambito dei componimenti di Besteiros, sul gruppo di cantigas brevi IV-VII e sulla più ampia Amigos, nunca mereceu (VIII). L’ipotesi di Michäelis secondo cui i quattro componimenti (numeri 378-381 del canzoniere B) andrebbero interpretati come frammenti di testi più ampi viene infatti sottoposta a verifica e convincentemente superata da M. in direzione di una loro probabile autonomia suffragata dalla circolazione indipendente di testi strutturalmente simili collocati dai copisti a conclusione delle sezioni d’autore e dall’assenza di elementi sintattici e metrici utili ad indicarne il collegamento con le supposte parti mancanti. Allo stesso modo, la correzione operata sul primo verso di VIII («Amigos» in luogo di «Amigas» errore comune di BV) è utilizzata dall’autore per dare conto dell’ipotesi per cui questo testo sarebbe stato erroneamente tramandato fra le cantigas de amigo a causa di un fraintendimento del termine iniziale che ne avrebbe associato l’incipit a quello di numerosi canti di donna della tradizione galego-portoghese. Il testo critico è corredato da una tavola di concordanza con le precedenti edizioni, da un rimario e da un glossario. Il merito principale di questa edizione è forse quello di essere riuscita a coniugare una critica testuale competente e aggiornata con l’esigenza di rendere leggibile un prodotto di questo tipo a un pubblico più vasto. Mauro Azzolini H Simone Marcenaro, L’equivocatio nella lirica galego-portoghese medievale, Alessandria (Edizioni dell’Orso) 2010, 228 p. Il presente volume di Simone Marcenaro è frutto del lavoro sviluppato nella sua tesi di dottorato sostenuta presso l’Università di Siena nel 2008 a conclusione del suo percorso di studi presso la «Scuola di Dottorato Internazione in Filologia Romanza» e nelle ricerche svolte nel corso dei progetti scientifici «Cancioneiros galego-portugueses - Edición crítica e estudio